L'occupazione a scuola pt.2

di
genere
prime esperienze

Prima di inziare vorrei scusarmi con chi ha letto la prima parte, purtroppo il correttore automatico mi ha lasciato davvero troppi errori e dato che non ho la minima idea di come rimediare cercherò quanto meno di essere più attenta ora.


Restammo per indecifrabili minuti così, petto su petto con i nostri ritmi cardiaci che da affannosi ritornavano regolari.

La lucidità prese improvvisamente il sopravvento: avevo fatto l'amore con Luca, che per quanto nei miei sogni era una costante non sapevo nulla di lui, era un estraneo. Mi ero fatta trasportare dell'erotismo del momento, dalla frenesia di un sentimento covato dentro di me.

Le mie orecchie fischiavano, la testa era un groviglio di pensieri e la domanda più frequente era: che penserà di me domani?

Sentii il calore della sua mano sulla mia spalla nuda: "Ehi.." il suo petto vibrò sotto di me.
La mano scivolò lentamente sull'incavo della mia schiena, non avevo il coraggio di guardarlo, mi aveva visto come nessuno prima, aveva visto l'essenza cruda del desiderio che bruciava dentro di me.

Poteva ritenersi fortunato? Gli avevo dato una cosa che non mi sarebbe mai stata più restituita e mi aggrappai ferocemente a quel pensiero.
Alzai lo sguardo e nei suoi occhi verde smeraldo ci vidi tutto: l'amore, la passione, il sentimento, le emozioni, la gratitudine, il desiderio.

Lui mi venerava.

'Ehi' gli dissi in un tono talmente flebile da risultare impercettibile. Le mie anche faticavano a spostarsi dalle sue, avevo dolore dappertutto eppure mi sentivo così appagata.

'Come ti senti?' mi rispose lui altrettanto flebilmente.
'Sto.' Riuscii solo a dire.
Lui sorrise e baciò la punta del mio naso.
La candela si era spenta e l'auditorium era completamente al buio se non fosse per la luce della Luna che entrava dalla vetrata sul soffitto.
Ero riuscita a scorgerne il chiarore quando mi trovavo sotto di lui mentre mi penetrava con le dita.

Ebbi un sussulto al ricordo e Luca lo percepì come un fremito di freddo mi porse la sua giacca e io coprii le mie nudità.
'Hai intenzione di restare così a lungo?'
Non riuscivo a muovermi, l'erezione non la sentivo più sotto di me, ma la sensazione del suo corpo nudo era qualcosa di rassicurante per me e cercai di assaporare il suo profumo inspirando profondamente.

'Possiamo restare ancora un po'?" Gli dissi, in quel momento mi sentii davvero piccola piccola per una cosa così grande da contenere.
Lui annuì e mi baciò amabilmente la fronte.

Un'ora più tardi mi svegliai di soprassalto avevo il collo completamente bloccato e i muscoli delle gambe anchilosati, Luca russava. Non osai svegliarlo.
Lentamente mi alzai e recuoerai le mutandine e tutto il resto che avevo scaraventato in terra poco prima.

Mentre mi vestivo passai in rassegna cosa era successo:
Luca che mi sorrideva
Luca che si raccontava
Luca che mi baciava
Luca che mi leccava
Luca che mi penetrava
Luca che mi aveva sempre voluto

Luca,Luca, Luca... pensavo solo ai suoi occhi grandi e verdi da non accorgermi che sulle mie gambe si erano formate due chiazze rosse di sangue secco, la prova della mia verginità.

Mi sentii svuotata.

Dovevo assolutamente cercare un bagno,magari quello dei professori che sapevo avere anche una doccia.
Non ero convinta se svegliare o meno Luca, ma mi chiesi come si sentì se si fosse svegliato senza avermi accanto.

Usato?

Così, in maniera impercettibile gli sfiorai la spalla e lui prima aprì l'occhio dentro poi il sinistro e contemporaneamente mi salutò con uno dei più bei sorrisi che avessi mai visto.

Poi si alzò di scatto e disse: "Oddio, ma tu sanguini?!" Il suo sguardo era tra il mortificato e il preoccupato.
"Sì, ma non è niente. Non mi fa male, solo che devo cercare un bagno."
"Mi sembra che in quello dei professori ci sia una doccia, sai dov'è?"
Rammaricata gli rispodi di no.

"Ti accompagno io." Mi legai in vita la sua giacca in pelle e sgattaiolammo fuori dal posto che era stato testimone della mia verginità violata.
Non lo avrei più guardato allo stesso modo, men che meno il secondo gradone in alto a destra.
Pensai che forse l'auditorium non aveva nulla di romantico, ma fu comunque un'esperienza surreale e tanto desiderata da sentirmelo sulla pelle.

Diversi corridoi dopo, ci trovammo in Aula Docenti evidentemente dell'indirizzo artistico perché ogni angolo era tappezzato da quadri e sculture di ex allievi.
Luca mi stringeva la mano trascinandomi a forza perché le mie gambe non la smettevano di tremare, i muscoli mi dolevano prepotentemente e solo ora sentivo il peso sul mio ventre.

L'acqua fredda mi trafisse la schiena, la sensazione bruciante mi pervase ma dietro di me sentii il tocco morbido di Luca che mi massaggiava con il sapone.
"Vedrai, ti sentirai meglio."
"Ma io sto bene" gli dissi girandomi di scatto. Non volevo che pensasse che ero pentita di quel che avevo fatto, infatti aggiunsi: "So che non mi conosci e penserai che io sia una stupida ad essermi fidata di te per qualcosa di importante come questo, ma io ti ho desiderato fin da subito. Non so come spiegarti, io mi sono toccata pensandoti."

Non sentii imbarazzo pronunciando quelle parole, avvertii però la sua erezione che premeva contro il mio ventre, quelle parole l'avevano risvegliato. Aveva ancora voglia di me.

"Ambra.. Ambra.. sei così perfetta per me, non sai quante volte sono stato io a pensarti, ad immaginare quello che ti avrei fatto. Nulla è paragonabile a ciò che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo adesso."

Detto questo, prese la mia mano e scese giù fino a quando non toccai il suo pene grosso e caldo, a quel punto mi bastò solamente abbassarmi e cercare di capire come lo si prendeva in bocca.
Quali movimenti avrei dovuto compiere?

Lui mi guardò e mi disse di baciarlo.
Inziai a dare dei piccoli baci intorno al prepuzio per poi scendere sui suoi testicoli gonfi, salii poi lentamente con la punta della lingua, capii che se non lo avessi preso in bocca sarebbe stato lui ad infilarmelo violentemente così lo feci.

Il movimento del suo bacino era incalzante, mi stava violando anche la bocca, ma io ero bramosa di soddisfarlo, era eccitante sapere che lui tremasse per ciò che gli stavo facendo.
Prese i miei capelli tra le mani e spinse il mio viso sul suo ventre, stava ansimando, volevo dargli tutto il piacere che mi aveva provocato poco prima, volevo dargli il mio sesso, ma ero troppo indolenzita per poter di nuovo allargare le gambe al suo membro.

Così presi a succhiarlo voracemente, la mia testa disegnava cerchi concentrici e quando sentii un gemito strozzato afferrai che stava per venire, volevo sentire sul mio seno quel liquido caldo così continuai con la mano il mio disegno e finalmente esplose sul mio petto.

Era in estasi e mi guardava con quei suoi occhi verdi devastanti, la bocca semiaperta e i riccioli neri che ricadevano sulle sopracciglia.

Dio quanto era bello e quanto era mio.

Terza parte?

di
scritto il
2022-04-11
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