La cosa più bella? Scopare la sorella.
di
goldenoro69$
genere
incesti
Mia sorella Aurora 21 si è sposata, contro il volere di tutti, con Fausto molto più grande infatti questo aveva 42 anni esattamente il doppio dei suoi. La convinzione di Fausto ad unirsi a lei era pari alla superficialità di lei abituata ad una vita molto libera. Pensammo che poteva essere la soluzione dei problemi della nostra famiglia perché Aurora ce ne dava tanti. A 18 anni aveva conosciuto un ragazzo che l'aveva perfino costretta a prostituirsi, per fortuna arrivammo in tempo. Il suo abbigliamento era al limite della decenza e Fausto la notò proprio per questo motivo. Perse la testa subito e non volle sapere nulla del suo passato. Lui non aveva amicizie ed era il tipico impiegato di banca a cui piaceva la poltrona ed avere una donna vicino che lo tenesse in attivo.
Aurora all'inizio sembrava assuefatta ai voleri di Fausto ma ben presto si accorse che la scopata settimanale non era sufficiente a soddisfarla. Noi proveniamo da una famiglia che in una scala di valori il sesso lo mettiamo al secondo posto dopo la salute, per lei forse addirittura al primo. Non è stata neanche scaltra a non farsi sorprendere, si è fatta trovare sul letto con un ragazzo vicino di casa.
Fausto le ha subito dato il benservito mandandola via e lei si è rifugiata a casa mia.
Con me ha riacquistato la libertà e mi ringraziava continuamente. Fausto mi telefonò incazzato, cercai di calmarlo e decidemmo di vederci il pomeriggio.
Appena alzata Aurora venne a prendersi il caffè in cucina e disse di essere in crisi di astinenza di cazzo e che addirittura aveva pensato di farsi scopare da me quando era fedele a Fausto perché a casa mia non destava sospetti. Un pò frastornato la richiamai a progetti possibili non alle utopie. Disse che non saremmo stati ne i primi e ne gli ultimi ad avere un rapporto incestuoso, l'importante per lei erano le precauzioni. Risposi di non avere quelle intenzioni. Appese il muso ed andò in camera, la seguii e mi disse che non aveva nessuna intenzione di tornare da Fausto. Le consigliai di riflettere bene e tornai in salotto. Dopo dieci minuti mi chiamò di nuovo e volle che le stessi vicino. Seduto sul letto mi stringeva la mano e volle che mi distendessi al suo fianco. Mi accorsi di precipitare nel baratro ma non riuscii a venirne fuori, lei capì la mia debolezza e mi diede dei baci sulle mani prima, poi sulle braccia, poi sul petto. poi sulla faccia e sulla bocca che mi resero incapace di reagire e mi sussurrò "Hai visto che bello?" Ero totalmente nelle sue mani anche perché cominciavo a sentire una certa eccitazione. La voce bloccata, non uscivano suoni, mi sfilò la maglietta con molta dolcezza e mi mordeva i capezzoli, mi diceva "Rilassati e chiudi gli occhi" . Per un minuto non la sentii più, non avevo il coraggio di aprire gli occhi, poi sentii sfilarmi calzoncini e mutande che trovarono ostacolo ad uscire perché l'erezione lo impediva e sentii la sua bocca avvolgere il mio cazzo ed istantaneamente una sborrata paurosa. Mi impose di non muovermi e di non aprire gli occhi e dopo aver ingoiato tutta la sborra non rilasciò il cazzo facendomi provare sensazioni indicibili che dopo un minuto riprese vigore, mise il preservativo mi venne sopra aspirò il cazzo con la figa pressando la sua bocca sulla mia impedendomi di respirare. Durante la scopata disse:
" Finalmente un cazzo degno di questo nome" Era lei che mi scopava. Mi impose di non venire ed ogni tanto mi dovevo fermare, lei invece aveva orgasmi continui ed in uno di questi liberai la sborrata più gustosa della mia vita. Restammo abbracciati per un tempo indefinito e guardandomi negli occhi disse di non aver goduto mai così tanto. Forse dovuto alla impensabile trasgressione. Poi mi chiese "Sei pentito?" "Tutt'altro" risposi.
Riprendemmo la vita normale e le dissi che nel pomeriggio mi sarei visto con Fausto. Mi incaricò di riferirgli che sarebbe tornata ma per qualche giorno sarebbe rimasta con me.
Il ghiaccio era rotto.
Fausto, che evidentemente aveva smaltito la rabbia, mi confessò che vivere senza lei era impossibile e che le avrebbe concesso tutta la libertà. Dieci giorni io ed Aurora vivemmo in un mondo irreale e per dar forza alla trasgressione io la chiamavo sorella e lei a me fratello. Dire che le notti erano fantastiche non esprime il nostro benessere. Forse pensammo di continuare per sempre ma in un momento di lucidità decidemmo a malincuore di smetterla e la riaccompagnai da Fausto che l'accolse a braccia aperte.
Consigliai a Fausto di scoparla tutte le volte che poteva e lui abbracciandola rispose che ci avrebbe messo tutto l'impegno ma che le avrebbe concesso qualche scappatella.
Lasciò Fausto e venne ad abbracciarmi ed avvicinandosi al mio orecchio disse che le scappatelle le avrebbe fatte con me.
Aurora all'inizio sembrava assuefatta ai voleri di Fausto ma ben presto si accorse che la scopata settimanale non era sufficiente a soddisfarla. Noi proveniamo da una famiglia che in una scala di valori il sesso lo mettiamo al secondo posto dopo la salute, per lei forse addirittura al primo. Non è stata neanche scaltra a non farsi sorprendere, si è fatta trovare sul letto con un ragazzo vicino di casa.
Fausto le ha subito dato il benservito mandandola via e lei si è rifugiata a casa mia.
Con me ha riacquistato la libertà e mi ringraziava continuamente. Fausto mi telefonò incazzato, cercai di calmarlo e decidemmo di vederci il pomeriggio.
Appena alzata Aurora venne a prendersi il caffè in cucina e disse di essere in crisi di astinenza di cazzo e che addirittura aveva pensato di farsi scopare da me quando era fedele a Fausto perché a casa mia non destava sospetti. Un pò frastornato la richiamai a progetti possibili non alle utopie. Disse che non saremmo stati ne i primi e ne gli ultimi ad avere un rapporto incestuoso, l'importante per lei erano le precauzioni. Risposi di non avere quelle intenzioni. Appese il muso ed andò in camera, la seguii e mi disse che non aveva nessuna intenzione di tornare da Fausto. Le consigliai di riflettere bene e tornai in salotto. Dopo dieci minuti mi chiamò di nuovo e volle che le stessi vicino. Seduto sul letto mi stringeva la mano e volle che mi distendessi al suo fianco. Mi accorsi di precipitare nel baratro ma non riuscii a venirne fuori, lei capì la mia debolezza e mi diede dei baci sulle mani prima, poi sulle braccia, poi sul petto. poi sulla faccia e sulla bocca che mi resero incapace di reagire e mi sussurrò "Hai visto che bello?" Ero totalmente nelle sue mani anche perché cominciavo a sentire una certa eccitazione. La voce bloccata, non uscivano suoni, mi sfilò la maglietta con molta dolcezza e mi mordeva i capezzoli, mi diceva "Rilassati e chiudi gli occhi" . Per un minuto non la sentii più, non avevo il coraggio di aprire gli occhi, poi sentii sfilarmi calzoncini e mutande che trovarono ostacolo ad uscire perché l'erezione lo impediva e sentii la sua bocca avvolgere il mio cazzo ed istantaneamente una sborrata paurosa. Mi impose di non muovermi e di non aprire gli occhi e dopo aver ingoiato tutta la sborra non rilasciò il cazzo facendomi provare sensazioni indicibili che dopo un minuto riprese vigore, mise il preservativo mi venne sopra aspirò il cazzo con la figa pressando la sua bocca sulla mia impedendomi di respirare. Durante la scopata disse:
" Finalmente un cazzo degno di questo nome" Era lei che mi scopava. Mi impose di non venire ed ogni tanto mi dovevo fermare, lei invece aveva orgasmi continui ed in uno di questi liberai la sborrata più gustosa della mia vita. Restammo abbracciati per un tempo indefinito e guardandomi negli occhi disse di non aver goduto mai così tanto. Forse dovuto alla impensabile trasgressione. Poi mi chiese "Sei pentito?" "Tutt'altro" risposi.
Riprendemmo la vita normale e le dissi che nel pomeriggio mi sarei visto con Fausto. Mi incaricò di riferirgli che sarebbe tornata ma per qualche giorno sarebbe rimasta con me.
Il ghiaccio era rotto.
Fausto, che evidentemente aveva smaltito la rabbia, mi confessò che vivere senza lei era impossibile e che le avrebbe concesso tutta la libertà. Dieci giorni io ed Aurora vivemmo in un mondo irreale e per dar forza alla trasgressione io la chiamavo sorella e lei a me fratello. Dire che le notti erano fantastiche non esprime il nostro benessere. Forse pensammo di continuare per sempre ma in un momento di lucidità decidemmo a malincuore di smetterla e la riaccompagnai da Fausto che l'accolse a braccia aperte.
Consigliai a Fausto di scoparla tutte le volte che poteva e lui abbracciandola rispose che ci avrebbe messo tutto l'impegno ma che le avrebbe concesso qualche scappatella.
Lasciò Fausto e venne ad abbracciarmi ed avvicinandosi al mio orecchio disse che le scappatelle le avrebbe fatte con me.
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