Mamma ed il cavallo

di
genere
zoofilia

Vicino a casa nostra abita un ragazzo che vive con i genitori anziani ed ha due cavalli nel loro podere a pochi chilometri da casa. Il ragazzo di nome Eugenio quando vede mamma molto spesso si fermano a parlare. Io sono amico di Eugenio e lo considero come un fratello maggiore. Una sera mentre stavamo cenando venne a casa e ci disse che aveva bisogno di una mano se lo potevamo aiutare. Papà disse "Andate pure che trascorrete una giornata in campagna, io purtroppo devo lavorare altrimenti verrei.
La mattina venne a prenderci e mamma che andava sempre seminuda quella mattina mise dei pantaloncini a mezza coscia ed una camicia di papà. Eugenio quando la vide le disse: "Stavi meglio prima" Mamma rientrò subito a cambiarsi e forse mise la gonna più corta che aveva ed una maglietta che lasciava quasi tutto scoperto il seno. Eugenio la guardò compiaciuto e disse "Così sei vestita bene". Quando mamma salì sulla macchina vidi il culo ed ebbi la sensazione che non portasse il perizoma. Loro due davanti ed io dietro. In dieci minuti arrivammo sul posto e come mamma scese dalla macchina una folata di ventò sollevò appena la gonna ed ebbi la conferma che non portava nulla sotto. Non ero un bambino avevo quindici anni e capivo quale era il motivo della giornata.
Eugenio scese qualche attrezzo dalla macchina mentre io mi fermai ad ammirare una vecchia moto e dopo un pò li raggiunsi. Erano nella stalla e mamma accarezzava il cavallo ed Eugenio la invitò ad accarezzarlo anche ai lati che faceva amicizia col cavallo, forse mamma oltre che ai lati toccò il cavallo appena sotto la pancia e questo si eccitò e mise in evidenza un cazzo pauroso. Mamma rideva e continuava ad accarezzare il cavallo che si eccitava sempre di più ed Eugenio che la invitava ad insistere. Infine per non tormentarlo troppo si allontanò ed il cavallo rimase con il cazzone eretto. Il cazzo in quel modo eccitò tutti. Mamma, che aveva le gambe bagnate come se avesse fatto la pipsi avvicinò ad Eugenio e disse sottovoce, "Sono eccitatissima andiamo a scopare"
Eugenio mi disse di aspettare che andavano nel casotto a prendere un attrezzo. Colsi l'occasione per farmi una sega vicino alla moto. Loro non scendevano più ed io avevo fame e li cercai dappertutto e non li vedevo, vidi una porticina socchiusa al piano superiore ed intravidi mamma distesa sul letto che diceva "Sborrami dentro" e dopo qualche minuto Eugenio che si puliva il cazzo grosso poco meno di quello del cavallo.
Senza farmi vedere tornai vicino alla moto. Loro scesero e mamma preparò svolse i panini e li mangiammo. Lei era sempre attaccata ad Eugenio. Il pomeriggio Eugenio mi fece cavalcare. Tornando a casa Mamma disse ad Eugenio "Torniamo anche domani?" Lui rispose "Tutte le volte che vuoi" Quando tornò papà la sera ci chiese come eravamo stati e mamma rispose "Benissimo e ci torneremo per diversi giorni perché l'aria di campagna fa bene".
Tutte le mattine appena arrivati mamma salutava il cavallo che dopo il solito massaggio sfilava il cazzone. Nel corso della giornata tornavano a prendere l'attrezzo ed io vicino alla moto tanto che cominciai a pulire. La terza mattina il cavallo si fece trovare col cazzo sfilato senza massaggio. La mia passione ormai era la moto e mi dedicavo ad essa tutto il tempo. Sentii mamma chiedere ad Eugenio "Se tocco il cazzo del cavallo come reagisce"? Eugenio rispose "Provaci non sei la prima" Mamma si avvicinò delicatamente ed accarezzava il cavallo dolcemente su tutto il corpo agguantò il cazzo con due mani e lo volle sentire sul corpo tanto che si mise sotto pericolosamente ed il cavallo la inondò con una sborrata che la bagnò interamente costringendola a correre alla fontana dove si spogliò nuda e lavò tutto oltre a lei stessa. Una volta stesi i panni, in attesa che si asciugassero, andarono sopra a prendere il solito attrezzo. Io avevo guardato ma seguii la raccomandazione di non aver visto. Sapevo perfettamente la troia di mamma che avevo. La sera a papà racconto che mentre accarezzava il cavallo le aveva sborrato addosso. Papà rise di gusto. Nel periodo estivo andammo molto spesso ai cavalli ed una domenica venne anche papà. Ed appena si avvicinarono al cavallo questo li salutò sfoderando il cazzo perché riconosceva la mamma. Io e papà ci mettemmo a lavorare sulla moto e loro andarono a prendere il solito attrezzo, e quando papà la chiamava per sapere dove stava rispondeva "Sto venendo".
In seguito Eugenio le insegnò a cavalcare e quando avevano tempo si tornava ai cavalli.
scritto il
2022-04-20
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