Orge. Bisex. Tradimenti (Cazzo a volontà)
di
goldenoro69$
genere
orge
L'azienda per cui lavoravo, pagandomi profumatamente, mi chiese se avessi accettato un trasferimento di due anni nella loro sede di Piacenza. Sposati da tre mesi con Elvia non ci sembrava la soluzione ideale anche perché lei era impiegata in regione, ed eventualmente avessi accettato, non poteva seguirmi.
Fu una riflessione difficile, e chi ci fece decidere di accettare, fu il mutuo che avevamo acceso per l'acquisto della casa.
Avevamo una sola macchina che trattenne lei per recarsi nella sede di lavoro.
Dopo vari preparativi presi il treno con tanta tristezza ma con la convinzione di rivedere Elvia ogni quindici giorni e massacrarla di scopate.
Le ore di viaggio dovevano essere almeno sei che stavano trascorrendo con il cervello affollato di riflessioni e conseguenze di quella iniziativa. Alla stazione successiva venne a sistemarsi nella poltrona a fianco della mia un ragazzo che mi colpì per il suo profumo, molto intenso e gradevole. Dopo dieci minuti, non resistendo, mi complimentai per la freschezza che aveva portato sul treno con il suo odore ed iniziammo a parlare del più e del meno. Si chiamava Enrico e se l'avessimo organizzato quell'incontro avrebbe ottenuto lo stesso risultato perché eravamo diretti nella stessa località, allo stesso indirizzo ed alla stessa azienda. Eravamo colleghi a nostra insaputa. Fu una sorpresa straordinaria e quando mi chiese dove alloggiassi, risposi che l'azienda stessa aveva predisposto il soggiorno nei suoi locali. Naturalmente anche a lui con la differenza che a Piacenza c'era un appartamento lasciatogli dai nonni e che quindi lui vi avrebbe soggiornato addirittura mi offrì di stare assieme per evitare la noia. Presi tempo per vedere di cosa si trattasse. Ebbi la conferma che era il posto era ideale ed accettai.
Ci organizzammo per la convivenza come cucina, rifornimento, pulizia e tempo libero.
Il lavoro non ci impegnava tantissimo anche che dovevamo essere reperibili insieme 24h
su 24.Facemmo la spesa e la sera preparò lui una cenetta con i fiocchi perché era molto bravo a cucinare e mi serviva a tavola, al che mi opposi, e lui con infinita dolcezza mi abbracciò dietro le spalle e mi disse che mi avrebbe servito sempre così. Quell'abbraccio provocò un rimescolamento del mio cazzo che cercai di nascondere e lui con un sorriso approvò. Dopo la cena il letto matrimoniale ci aspettava per un sonno ristoratore e. Fece la doccia e tornò in camera nudo con il cazzo penzoloni che arrivava a mezza coscia e dopo la doccia anch'io uscii nudo solo che il mio cazzo non era a mezza coscia ma oltrepassava l'ombelico. Ci mettemmo sul letto, ormai eravamo coscienti di quello che doveva avvenire, e ci stringemmo Questa mossa causò l'ingrossamento del suo cazzo che divenne come il mio. Fu una delizia anche per me che non avevo mai avuto incontri con omosessuali. Mi fece godere tantissimo e mi sorprese quando mi disse che era bisex. L'avevo immaginato da come mi accarezzava il culo. Ero sposato da tre mesi e con mia moglie non avevo mai goduto così e glielo dissi. Mi stampò un bacio in bocca che mi lasciò senza fiato. Anche lui godeva ci sborrammo in bocca. Una eccitazione mai provata. Nell'ambito lavorativo eravamo molto richiesti per la nostra preparazione. Stavamo sempre insieme lavoro, casa tempo libero e notte. Ad essere sinceri lasciai perdere anche i contatti telefoni molto frequenti con Elvia, forse ricambiato. Dopo i primi quindici giorni tornammo ognuno alla propria casa e scopammo io ed Elvia ma senza il trasporto del periodo senza sesso, non solo ma non vedevo l'ora di ripartire e vedere Enrico e forse anche lei non mi voleva fra le palle. Feci una lunga riflessione: Se dopo tre mesi di vita insieme e quindici giorni di lontananza ci avevano ridotto così, non eravamo fatti l'uno per l'altra. La domenica pomeriggio Enrico volle portare la sua macchina a Piacenza e mi venne a prendere a casa e conobbe Elvia e furono molto contenti di essersi conosciuti. Ripartimmo ed in macchina era un continuo stuzzicarci con Enrico, la maggior parte del percorso lo facemmo mano nella mano. Eravamo entrati in un vortice di passione straordinario. Cominciai a capire cosa era l'amore verso un'altra persona. Eravamo sempre eccitati i nostri cazzi erano sempre dritti. In casa poi era un continuo eccitarci. La nostra vita era cambiata, sicuramente la mia, per la sua lo dovevo verificare col tempo.
Una notte mentre eravamo quasi al culmine dell'estasi mi disse che era stata colpito dalla bellezza di Elvia e disse "La scoperei". Invece di deludermi la cosa mi eccitò di più accelerando il mio orgasmo. Un mondo nuovo si apriva nella mia testa quando pensavo ad Elvia fra le braccia di Enrico al punto che avvisai che il turno successivo avrei portato Enrico a casa nostra. L'eccitazione ci avvolgeva entrambi al solo pensiero di stare nel letto tutti assieme senza sapere se Elvia avesse accettato. Arrivò il giorno del ritorno e rimanemmo d'accordo io ed Enrico che avrei trovato delle scuse per lasciarli soli in modo che lui la convincesse. Non ci volle tanto a convincere la "mia adorata mogliettina" ad accettare le proposte di Enrico al punto che quando scesi per riprendere un oggetto dalla macchina al mio ritorno li trovai abbracciati in modo inequivocabile naturalmente eccitandomi oltre misura e contenere in un abbraccio entrambi di fatto scoprendo i programmi. Non so cosa convinse Elvia ad accettare, immaginai fosse il suo essere troia. La notte fu festa grande perché la scopammo in tutte le posizioni anche se i nostri cazzi spesso ci finivano in bocca. Elvia fu entusiasta della notte appena trascorse e fu d'accordo nella ripetizione per i ritorni successivi e ci confidò che riceveva un suo collega di lavoro tutte le notti che la scopava inesorabilmente.
Ripartimmo soddisfatti di tutto. Al ritorno successivo altra sorpresa, trovammo a casa il collega di Elvia e ci accorgemmo che il letto era diventato piccolo e fummo costretti a prenderne uno più grande perché non avevamo certo intenzione di fermarci. La più soddisfatta fu Elvia che non avrebbe mai immaginato che dopo meno di sei mesi di matrimonio poteva disporre di tanti cazzi uno meglio dell'altro. Non restava mai senza da tre a uno il cazzo non le mancava mai. Il rapporto tra me ed Enrico funzionava a meraviglia però ci piaceva la trasgressione di Elvia. Questa situazione si protrasse per tutti i due anni che restammo a Piacenza. Al nostro rientro in sede confermammo convintamente il nostro modo di vivere al punto che anche Enrico venne a vivere con noi ed Evandro (il collega) fece altrettanto. Elvia diceva che lei era l'unica donna al mondo ad avere quella condizione godibile fino alla morte.
Fu una riflessione difficile, e chi ci fece decidere di accettare, fu il mutuo che avevamo acceso per l'acquisto della casa.
Avevamo una sola macchina che trattenne lei per recarsi nella sede di lavoro.
Dopo vari preparativi presi il treno con tanta tristezza ma con la convinzione di rivedere Elvia ogni quindici giorni e massacrarla di scopate.
Le ore di viaggio dovevano essere almeno sei che stavano trascorrendo con il cervello affollato di riflessioni e conseguenze di quella iniziativa. Alla stazione successiva venne a sistemarsi nella poltrona a fianco della mia un ragazzo che mi colpì per il suo profumo, molto intenso e gradevole. Dopo dieci minuti, non resistendo, mi complimentai per la freschezza che aveva portato sul treno con il suo odore ed iniziammo a parlare del più e del meno. Si chiamava Enrico e se l'avessimo organizzato quell'incontro avrebbe ottenuto lo stesso risultato perché eravamo diretti nella stessa località, allo stesso indirizzo ed alla stessa azienda. Eravamo colleghi a nostra insaputa. Fu una sorpresa straordinaria e quando mi chiese dove alloggiassi, risposi che l'azienda stessa aveva predisposto il soggiorno nei suoi locali. Naturalmente anche a lui con la differenza che a Piacenza c'era un appartamento lasciatogli dai nonni e che quindi lui vi avrebbe soggiornato addirittura mi offrì di stare assieme per evitare la noia. Presi tempo per vedere di cosa si trattasse. Ebbi la conferma che era il posto era ideale ed accettai.
Ci organizzammo per la convivenza come cucina, rifornimento, pulizia e tempo libero.
Il lavoro non ci impegnava tantissimo anche che dovevamo essere reperibili insieme 24h
su 24.Facemmo la spesa e la sera preparò lui una cenetta con i fiocchi perché era molto bravo a cucinare e mi serviva a tavola, al che mi opposi, e lui con infinita dolcezza mi abbracciò dietro le spalle e mi disse che mi avrebbe servito sempre così. Quell'abbraccio provocò un rimescolamento del mio cazzo che cercai di nascondere e lui con un sorriso approvò. Dopo la cena il letto matrimoniale ci aspettava per un sonno ristoratore e. Fece la doccia e tornò in camera nudo con il cazzo penzoloni che arrivava a mezza coscia e dopo la doccia anch'io uscii nudo solo che il mio cazzo non era a mezza coscia ma oltrepassava l'ombelico. Ci mettemmo sul letto, ormai eravamo coscienti di quello che doveva avvenire, e ci stringemmo Questa mossa causò l'ingrossamento del suo cazzo che divenne come il mio. Fu una delizia anche per me che non avevo mai avuto incontri con omosessuali. Mi fece godere tantissimo e mi sorprese quando mi disse che era bisex. L'avevo immaginato da come mi accarezzava il culo. Ero sposato da tre mesi e con mia moglie non avevo mai goduto così e glielo dissi. Mi stampò un bacio in bocca che mi lasciò senza fiato. Anche lui godeva ci sborrammo in bocca. Una eccitazione mai provata. Nell'ambito lavorativo eravamo molto richiesti per la nostra preparazione. Stavamo sempre insieme lavoro, casa tempo libero e notte. Ad essere sinceri lasciai perdere anche i contatti telefoni molto frequenti con Elvia, forse ricambiato. Dopo i primi quindici giorni tornammo ognuno alla propria casa e scopammo io ed Elvia ma senza il trasporto del periodo senza sesso, non solo ma non vedevo l'ora di ripartire e vedere Enrico e forse anche lei non mi voleva fra le palle. Feci una lunga riflessione: Se dopo tre mesi di vita insieme e quindici giorni di lontananza ci avevano ridotto così, non eravamo fatti l'uno per l'altra. La domenica pomeriggio Enrico volle portare la sua macchina a Piacenza e mi venne a prendere a casa e conobbe Elvia e furono molto contenti di essersi conosciuti. Ripartimmo ed in macchina era un continuo stuzzicarci con Enrico, la maggior parte del percorso lo facemmo mano nella mano. Eravamo entrati in un vortice di passione straordinario. Cominciai a capire cosa era l'amore verso un'altra persona. Eravamo sempre eccitati i nostri cazzi erano sempre dritti. In casa poi era un continuo eccitarci. La nostra vita era cambiata, sicuramente la mia, per la sua lo dovevo verificare col tempo.
Una notte mentre eravamo quasi al culmine dell'estasi mi disse che era stata colpito dalla bellezza di Elvia e disse "La scoperei". Invece di deludermi la cosa mi eccitò di più accelerando il mio orgasmo. Un mondo nuovo si apriva nella mia testa quando pensavo ad Elvia fra le braccia di Enrico al punto che avvisai che il turno successivo avrei portato Enrico a casa nostra. L'eccitazione ci avvolgeva entrambi al solo pensiero di stare nel letto tutti assieme senza sapere se Elvia avesse accettato. Arrivò il giorno del ritorno e rimanemmo d'accordo io ed Enrico che avrei trovato delle scuse per lasciarli soli in modo che lui la convincesse. Non ci volle tanto a convincere la "mia adorata mogliettina" ad accettare le proposte di Enrico al punto che quando scesi per riprendere un oggetto dalla macchina al mio ritorno li trovai abbracciati in modo inequivocabile naturalmente eccitandomi oltre misura e contenere in un abbraccio entrambi di fatto scoprendo i programmi. Non so cosa convinse Elvia ad accettare, immaginai fosse il suo essere troia. La notte fu festa grande perché la scopammo in tutte le posizioni anche se i nostri cazzi spesso ci finivano in bocca. Elvia fu entusiasta della notte appena trascorse e fu d'accordo nella ripetizione per i ritorni successivi e ci confidò che riceveva un suo collega di lavoro tutte le notti che la scopava inesorabilmente.
Ripartimmo soddisfatti di tutto. Al ritorno successivo altra sorpresa, trovammo a casa il collega di Elvia e ci accorgemmo che il letto era diventato piccolo e fummo costretti a prenderne uno più grande perché non avevamo certo intenzione di fermarci. La più soddisfatta fu Elvia che non avrebbe mai immaginato che dopo meno di sei mesi di matrimonio poteva disporre di tanti cazzi uno meglio dell'altro. Non restava mai senza da tre a uno il cazzo non le mancava mai. Il rapporto tra me ed Enrico funzionava a meraviglia però ci piaceva la trasgressione di Elvia. Questa situazione si protrasse per tutti i due anni che restammo a Piacenza. Al nostro rientro in sede confermammo convintamente il nostro modo di vivere al punto che anche Enrico venne a vivere con noi ed Evandro (il collega) fece altrettanto. Elvia diceva che lei era l'unica donna al mondo ad avere quella condizione godibile fino alla morte.
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