Vita da Schiava (02)
di
sheherazade
genere
sadomaso
Alla mattina del quarto giorno entrò una donna piuttosto anziana accompagnata da tre uomini che ci osservò a lungo.Quando se ne andò,venimmo staccate dal muro e poi lavate ed asciugate e quindi portate da quegli uomini,sempre legate ed imbavagliate,lungo alcuni corridoi poco illuminati fino ad una stanza nella quale c'erano due sedie di metallo,sulle quali ci fecero sedere,ed una scrivania,sempre di metallo,con sopra alcuni giornali italiani.Gli uomini se ne andarono e venimmo lasciate legate alle sedie per alcune ore,senza vedere nessuno,completamente al buio.Improvvisamente si accesero delle forti luci ed entrò la stessa donna che ci aveva osservate prima:senza giri di parole ci disse:"voi due,per le vostre famiglie e per tutti coloro che vi conoscevano, siete morte da almeno una settimana".Poi aggiunse:"vi hanno già seppellite e perciò voi non esistete più".Prese dei giornali e ce li mise davanti facendoci leggere gli articoli che riguardavano i nostri decessi e le cause che li avevano provocati.Io ero morta investita da un camion mentre andavo al lavoro che aveva fatto scempio del mio corpo trascinandomi per qualche centinaio di metri mentre l'altra ragazza,invece,era morta bruciata nell'incendio della sua auto avendone perso il controllo in una curva pericolosa.Ci fecero vedere anche le nostre tombe,ma nessuna di noi due vide la tomba dell'altra.La donna poi ci disse ancora:"da ora in poi voi due siete una mia proprietà.Vi ho comperate ed ho diritto di vita e di morte su di voi.Eseguite gli ordini e vivrete,ribellatevi e morirete questa volta davvero".Quindi diede ordine ai suoi uomini di imballarci per il viaggio.Venimmo portate in un'altra stanza,dove si trovavano due casse alte e aperte,una fronte all'altra,ci misero sedute e poi saldamente legate oguna ad una comoda chimica imbullonata al pavimento.Sopra le nostre teste pendevano delle grandi sacche da fleboclisi che sicuramente ci avranno cambiato spesso durante il trasferimento.Una volta che gli aghi delle flebo vennero inseriti nelle nostre vene le casse furono chiuse con dei chiavistelli e così ci ritrovammo ancora in viaggio al buio e senza nessun contatto umano.Quando rinvenivamo le casse venivano aperte e ci praticavano sempre nuove iniezioni per narcotizzarci.Non saprei quanto durò il viaggio ma alla fine arrivammo,a notte fonda,presso una specie fattoria con pochissime luci interne accese.Nuovo trasferimento in una cantina e,sempre legate,lasciate nel buio più totale stese sul nudo pavimento di cemento.
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