Quel muratore mi ha fatto impazzire
di
Marcobisex
genere
gay
Sono un trentenne sposato ma da sempre bisex.
Io e mia moglie Giusy abitiamo in una villa isolata in un paese che affaccia sul lago di Como.
Abbiamo avuto dei problemi di infiltrazioni in casa ed è una settimana che lavoro da casa per permettere ai muratori di finire i lavori.
Giusy ieri mattina mi ha deliziato di prima mattina con un bel pompino ed è andata poi in azienda.
Io, preso il pc mi sono messo sul divano. Pochi minuti dopo suona il citofono.
Era un muratore che è venuto per fare la parte interna della casa.
Apro la porta e di fronte a me, trovo questo ragazzo africano, altro come me è ben fisicato, che con uno splendido sorriso mi saluta e chiede di entrare.
Lo faccio accomodare. Il ragazzo entra e, con l’aiuto di una scala, inizia a lavorare il soffitto.
Io mi rimetto sul divano. Lo sbirciavo, lavorando gli si alzava la maglietta lasciando intravedere gli addominali e un pezzo dei boxer. Quella vista mi eccitava e la mia mente perfida pensava già a come potermelo scopare.
Il ragazzo, lavorando, mi dice che oggi i suoi colleghi non sono venuti, lo hanno lasciato solo perché avevano un altro cantiere. Nel ringraziarlo, mi sono permesso di alzarmi, andare verso di lui e dargli un extra per la bravura. Lui mi guarda commosso “non sai davvero come mi fai felice, quanto mi servono”. Gli sorrido, metto la mia mano dietro alla sua testa per abbracciarlo “ se hai bisogno di qualsiasi cosa sono qui”. Lui mi guarda, non so se ha capito cosa intendo. Rincaro la dose” a me piacciono i ragazzi come te e farei anche una follia per averti almeno una volta”. Lui mi riguarda, serio. Abbassa un po’ la testa e mi dice “ sono tutto sporco di lavoro”. Lo afferrò dal braccio e lo porto verso il bagno del piano terra. Ci togliamo le magliette, mi avvicino e gli infilo la lingua in bocca. Lui è eccitato come me, lo sento dal suo respiro e sento il suo cazzo bello presente in quei pantaloni da lavoro. Ha dei pettorali fantastici, addominali pompati come i miei. Gli slaccio la cintura e la cerniera, rimane in boxer con un gonfiore che preannunciava la sua proboscide nera. Apro l’acqua, tira giù i boxer e rimaniamo così, nudi uno di fronte all’altro. Afferro il suo arnese, me lo avvicino al mio è lì metto in contatto. L’eccitazione sale, il mio cazzo d Lea in contatto con il suo. Il contrasto tra bianco e nero era marcato. Gli massaggio i coglioni, belli gonfi ed entriamo in doccia. Mi guarda negli occhi e mi dice”piacere Aziz”, mi presento ma per poco. Inizio ad insaponare il suo cazzo, lo sciacquo e scendo con la bocca. Faccio fatica a tenerlo tutto in bocca. Prendo allora in bocca i suoi coglioni, il suo cazzo mi picchietta la faccia. Appena mi alzo Aziz non perde tempo, riempie la mano di doccia schiuma e me la infila tra le chiappe. Il suo dito mi penetra con vigore. Mi sente pronto, mi gira e mi penetra. Mi sto facendo inculare così, da uno appena conosciuto a casa mia. Non so come mi ritrovo in ginocchio, a 90 fuori dalla doccia. Aziz è instancabile, continua a scoparmi il culo. Ad un certo punto esce e viene davanti a me con quel suo cazzo in tiro pieno di schiuma. Apro il rubinetto del lavandino, glielo sciacquo e lo riprendo in bocca. Aziz mi sborra in bocca senza avvisare. Il suo sperma acre mi fa eccitare di più, avevo il culo in fiamme. Lo giro, sputo lo sperma sul suo buco e inizio a penetrarlo con il dito anch’io. Anche il suo culo non era proprio vergine. Lo penetro, Aziz, sembra compiaciuto. Gli sborro sulla schiena. Ci guardiamo, Aziz sorride “ io faccio sempre con i miei amici queste cose”. “Allora io e te siamo grandi amici “ rispondo
Io e mia moglie Giusy abitiamo in una villa isolata in un paese che affaccia sul lago di Como.
Abbiamo avuto dei problemi di infiltrazioni in casa ed è una settimana che lavoro da casa per permettere ai muratori di finire i lavori.
Giusy ieri mattina mi ha deliziato di prima mattina con un bel pompino ed è andata poi in azienda.
Io, preso il pc mi sono messo sul divano. Pochi minuti dopo suona il citofono.
Era un muratore che è venuto per fare la parte interna della casa.
Apro la porta e di fronte a me, trovo questo ragazzo africano, altro come me è ben fisicato, che con uno splendido sorriso mi saluta e chiede di entrare.
Lo faccio accomodare. Il ragazzo entra e, con l’aiuto di una scala, inizia a lavorare il soffitto.
Io mi rimetto sul divano. Lo sbirciavo, lavorando gli si alzava la maglietta lasciando intravedere gli addominali e un pezzo dei boxer. Quella vista mi eccitava e la mia mente perfida pensava già a come potermelo scopare.
Il ragazzo, lavorando, mi dice che oggi i suoi colleghi non sono venuti, lo hanno lasciato solo perché avevano un altro cantiere. Nel ringraziarlo, mi sono permesso di alzarmi, andare verso di lui e dargli un extra per la bravura. Lui mi guarda commosso “non sai davvero come mi fai felice, quanto mi servono”. Gli sorrido, metto la mia mano dietro alla sua testa per abbracciarlo “ se hai bisogno di qualsiasi cosa sono qui”. Lui mi guarda, non so se ha capito cosa intendo. Rincaro la dose” a me piacciono i ragazzi come te e farei anche una follia per averti almeno una volta”. Lui mi riguarda, serio. Abbassa un po’ la testa e mi dice “ sono tutto sporco di lavoro”. Lo afferrò dal braccio e lo porto verso il bagno del piano terra. Ci togliamo le magliette, mi avvicino e gli infilo la lingua in bocca. Lui è eccitato come me, lo sento dal suo respiro e sento il suo cazzo bello presente in quei pantaloni da lavoro. Ha dei pettorali fantastici, addominali pompati come i miei. Gli slaccio la cintura e la cerniera, rimane in boxer con un gonfiore che preannunciava la sua proboscide nera. Apro l’acqua, tira giù i boxer e rimaniamo così, nudi uno di fronte all’altro. Afferro il suo arnese, me lo avvicino al mio è lì metto in contatto. L’eccitazione sale, il mio cazzo d Lea in contatto con il suo. Il contrasto tra bianco e nero era marcato. Gli massaggio i coglioni, belli gonfi ed entriamo in doccia. Mi guarda negli occhi e mi dice”piacere Aziz”, mi presento ma per poco. Inizio ad insaponare il suo cazzo, lo sciacquo e scendo con la bocca. Faccio fatica a tenerlo tutto in bocca. Prendo allora in bocca i suoi coglioni, il suo cazzo mi picchietta la faccia. Appena mi alzo Aziz non perde tempo, riempie la mano di doccia schiuma e me la infila tra le chiappe. Il suo dito mi penetra con vigore. Mi sente pronto, mi gira e mi penetra. Mi sto facendo inculare così, da uno appena conosciuto a casa mia. Non so come mi ritrovo in ginocchio, a 90 fuori dalla doccia. Aziz è instancabile, continua a scoparmi il culo. Ad un certo punto esce e viene davanti a me con quel suo cazzo in tiro pieno di schiuma. Apro il rubinetto del lavandino, glielo sciacquo e lo riprendo in bocca. Aziz mi sborra in bocca senza avvisare. Il suo sperma acre mi fa eccitare di più, avevo il culo in fiamme. Lo giro, sputo lo sperma sul suo buco e inizio a penetrarlo con il dito anch’io. Anche il suo culo non era proprio vergine. Lo penetro, Aziz, sembra compiaciuto. Gli sborro sulla schiena. Ci guardiamo, Aziz sorride “ io faccio sempre con i miei amici queste cose”. “Allora io e te siamo grandi amici “ rispondo
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