Il Giudice

di
genere
etero

Sentivo le gocce che scendevano sul mio corpo e scivolavano giù verso tutta la linea del mio corpo.
Sbuffando entrai di corsa in tribunale. Ero stata citata come testimone in un processo e dovevo essere in aula in 10 minuti. Espletate tutte le formalità mi recai davanti all’aula . Mi sedetti sulla sedia e la procura mi chiamò poco dopo. Entrai un po’ agitata perché diciamolo non è una cosa che si fa tutti i giorni, alzai lo sguardo verso il seggio e li m’immobilizzai, davanti a me c’era un uomo bellissimo. Occhi verdi come una foresta illuminata dal sole, sguardo profondo e intelligente. Era il giudice, mi sorrise e con professionalità mi indicò il luogo dove consegnare il documento. Una volta consegnata la mia carta d’identità mi avvicinai al banco dei testimoni e feci il giuramento. Durante l’udienza non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo viso. La sua voce mi riscaldava e mi faceva vibrare. Quando finalmente finì ero da una parte sollevata perché stavo reagendo in maniera eccessiva per uno sconosciuto, ma dall’altra ero quasi delusa perché non l’avrei più rivisto. Mi alzai salutai e lo guardai per l’ultima volta prima di recuperare il documento e li in quell’esatto momento, notai il suo sguardo che percorse tutto il mio corpo come le gocce di pioggia di prima, solo che adesso erano scintille di fuoco che risalivano e riscaldavano tutte le forme del mio corpo. Presi il documento e uscii.

Passarono alcune settimane ma il pensiero di quel giudice era sempre sospeso li, che galleggiava nel mio subconscio.

Decisi di recarmi in uno dei miei posti preferiti, una spa naturista con prive’ nell’hinterland milanese.
Arrivai alla spa naturista alle 16.00, mi diressi subito nella vasca rettangolare ad acqua salata e chiusi gli occhi così da poter sentire i miei nervi stendersi. Sentivo l’acqua che carezzava il mio seno e scaldava tutte le mie parti intime più nascoste. Non mi accorsi del movimento dell’acqua che rivelava la presenza di un’altra persona vicino a me, fino a quando sentii una voce che mi sussurrò, ogni volta che ti vedo sei sempre bagnata, ma questa volta se me lo permetti vorrei porre rimedio a questa abitudine.
Aprii gli occhi e li proprio al mio fianco vidi due occhi verdi che mi squadravano con voracità. Non ci potevo credere, l’uomo che aveva invaso i miei sogni era li, che studiava ogni mia mossa e ogni mia curva!
Il giudice mi disse: ti ricordi dove ci siamo incontrati? Lo guardai, osservai tutto il suo corpo, lentamente, assaporai con lo sguardo il petto scolpito( ma non esagerato)qualche pelo scuro sul petto e sotto l’ombelico che indicava il percorso per il punto più pericoloso e peccaminoso che piano piano s’ingrossava per me.
Che cosa deliziosa.
Sbattei le palpebre, lo guardai e piano piano gli angoli della mia bocca si sollevarono e con voce roca gli dissi: giudice, consapevole della responsabilità morale e giuridica mi assumo e mi impegno a fare tutto quello che la legge mi consente con lei e a non nascondere nulla di quanto è di mia conoscenza. L'ho un po' modificata, spero non si offenda.
I suoi occhi lampeggiarono, le sue pupille si dilatarono e il suo sguardo si fece torbido di desiderio.
Mi guardò coi suoi occhi famelici e mi disse: non mi spiace affatto, ma un giuramento è un giuramento e va rispettato altrimenti c’è la pena detentiva.
Mi prese, mi fece salire sul suo grembo e mi baciò con possesso, mi sottomise al suo volere ed io non ero mai stata così felice.
Mi assaporò, spinse la lingua dentro la mia bocca, roteò, trovò la mia e ci danzò.
Io iniziai ad oscillare, volevo di più non mi bastava.
Sentivo il suo membro scorrere sul mio punto più sensibile, il mio sesso vibrava, il mio corpo fremeva per avere qualcosa di più. Il giudice capì, si alzò, mi aggrappai a lui con le cosce cercando di non scivolare, si avvicinò al mio orecchio, mi morse il lobo e con voce profonda e roca mi disse sono Diego, vieni con me.
Sospirai, io sono Francesca.
Mi prese la mano, mi accompagnò fuori dalla vasca e mi asciugò col telo passando più volte sulle mie natiche e stringendomi a lui.
Andammo su, stavo per entrare nella prima camera quando lui avvicinò il mio corpo al suo e sussurrò, sono pur sempre un Giudice e come condannavano un tempo i fuorilegge ? Ho bisogno di vederti sulla gogna è da quando ti ho visto che ti ho immaginato li.. con le tue curve esposte per il mio e il tuo piacere. Andiamo? Il suo sguardo si fece predatorio e lampeggiò di sfida.
Accettai... e seguì il mio inquisitore dal corpo statuario.
Entrammo in una stanza con diversi attrezzi ma lui stringendomi a se puntò lo sguardo sul suo traguardo..
Mi avvicinai alla gogna lui tenendomi sempre stretta a se, posizionò la mano sulla mia schiena e mi guidò nella posizione che voleva lui. Gambe divaricate, schiena inarcata ed infilai la testa e le mani nel semicerchio apposito.
Si chinò dietro di me, mi baciò la schiena, sentivo le sue labbra carnose che percorrevano la mia colonna vertebrale e con l’altra mano sfilava l’asciugamano e mi lasciava nuda e calda . Pulsavo, non avevo mai provato un’eccitazione così.
Il mio corpo voleva essere il suo schiavo.
Si posizionò davanti a me e mormorò, sei un sogno che si avvera e sei bellissima.
Io volevo scoprire il suo profumo, gli dissi di avvicinarsi.
Si inarcò, sfiorai il suo membro con la lingua, poi con lentezza assaporai la punta. Diego gemette e allungò la mano sui miei seni iniziando a giocare con le mie punte rigide, toccando ,pizzicando , io tremavo di piacere, pensai, che sapore paradisiaco!!
Leccai la fessura con ingordigia, mentre gli baciavo la corona cercai di tenere gli occhi su di lui, ma la sensazione di beatitudine mi fece socchiudere le palpebre.
Mi chiese :Adori farlo vero? ondeggiò i fianchi in alto per farmi raggiungere i testicoli quando li leccai, Diego gettò la testa all’indietro.
Gli leccai la pelle increspata, ne succhiai prima uno poi l’altro e lui di rimando quasi ringhiò.
Tornai a dedicarmi al suo membro, lo presi in bocca e iniziai a muovere la lingua.
Quando iniziai a succhiarlo e ad aspirarlo Diego si incurvò in modo incontrollabile , come se una forza fisica lo stesse piegando verso di me.
Le miei labbra si gonfiarono e piano piano scesi fino alla gola.
La voce di Diego si fece gutturale e mormorò prendilo, usalo come se ti appartenesse!!
Io continuai ad assaporarlo, poi poco prima dell’estasi finale si spostò, si mise dietro di me si abbassò sulle ginocchia e iniziò ad avvicinarsi al mio punto più nevralgico.
Il mio sesso scintillante stava davanti a lui e mi chiese: ti sei fatta un piercing al clitoride?? hai la vagina più bella di sempre!!! e immerse la sua lingua su di me, mangiò letteralmente il mio sesso, immerse le dita nel profondo una, due poi ringhiando su di me disse: sai di buono!! Arricciò la lingua per mangiare un po’ del mio miele, io stavo impazzendo il corpo aveva vita propria, sentivo il piacere crescere sempre più velocemente.
Strattonai le mani, volevo toccarlo, volevo sentirlo dentro poi poco prima di venire, Diego si alzò e mi penetrò di slancio!!! Ahhhh!!
Finalmente, potevo sentirlo dentro di me !!!
Quanto ho agognato , sognato questo momento!!! I suoi colpi si fecero martellanti, mise una mano sul mio punto più sensibile ed io detonai .
Urlai il suo nome al cielo!
Diego continuò con spinte incalzanti, le sue mani erano sui miei capezzoli, spinse e spinse fino a quando non sentii il suo piacere esplodere dentro di me.
Lui tirò indietro la testa e gridò.
Si accasciò su di me e mi baciò la schiena con baci umidi.
Io mi girai e per la prima volta vidi occhi indiscreti di uomini che mi guardavano avidi di piacere.
Diego seguì il mio sguardo, mi liberò e mi disse: perché non ti appoggi alla cavallina? la tua colpa non è stata ancora espiata così ancora una volta sentii le sue labbra su di me.

scritto il
2022-05-23
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