Finalmente la zia Nora si è accorta che mi segavo per lei.

di
genere
incesti

Non è per nulla facile dire alla zia sorella di papà che mi eccitava da morire. Non è facile perché è felicemente sposata, ha due figlie una più bella dell'altra di sedici e diciassette anni, ha un marito che l'adora, quindi ai miei occhi restava la bellezza e gli atteggiamenti da troia che assumeva spesso. nei comportamenti. Questo mi costringeva ad immaginarla la sera nel mio letto nuda che mi scopava con la figa. Ormai era diventato un rito, la vedevo nella mente mentre scopava col marito, quasi ci parlavo.
Stava diventando una tortura. Spremevo il cervello per trovare una soluzione al problema. Il problema era solo mio perché lei mi pensava a volte solo come nipote e forse neanche tanto simpatico. Intanto io mi essiccavo di sborrate. Un giorno mi chiama tanto allarmata perché si era rotto un tubo dell'acqua e si stava allagando tutto. Abitava a poche centinaia di metri da casa mia e per cercare di arrivare prima presi la bicicletta saltai a volo e nel ricadere sulla sella mi capitò un testicolo sotto che mi fece vedere l'immagine della Madonna. Zoppicando per il dolore arrivai in casa, mi accolse uno spruzzo d'acqua e vidi la bagnatissima con una trasparenza tale da farmi vedere ancora la Madonna. Ringraziai il primo novembre per non lasciarne fuori nessuno mi indicò dov'era il contatore, e chiusi l' acqua. Bagnati come eravamo trovai il problema, riavvitai il tubo fuoriuscito, tornai ad aprire il rubinetto d'arresto e zac il problema risolto. Il dolore al testicolo lo sentivo ancora e lo dissi alla zia. "Cambiamoci" disse in tono perentorio. Cercai di protestare ma fu irremovibile, mi diede dei pantaloncini del marito e non le mutande. Stavo andando nell'altra stanza per pudore, mi richiamò e disse "Stai tranquillo che non ti mangio" e con una lentezza estrema fece uno spogliarello per cambiarsi che mi eccitò facendo crescere il cazzo in modo irrimediabile. "Vedo che l'acqua ti fa crescere la zucca" disse ridendo, "Non succede spesso solo quando vede la patata" e giù risate. "Si vede che sei della nostra razza, hai un cazzo che Dio ti benedica, che mi fa bagnare". "Zia chissà quello dello zio come ti spertica" "Hai ragione mi fa sperticare dalle risate, ma ha il cazzo metà del tuo" Non ora perché c'è da asciugare tutto ma una volta lo voglio proprio provare un cazzo degno del nome che ha, acqua in bocca e penso io a tutto". "Zia già mi facevo due seghe a notte solo a pensarti, con questa notizia le raddoppio" "Fai come ti pare ma conserva qualcosa per me" La notte mi scopavo anche il materasso a forza di premere. Due giorni dopo mi chiamò invitandomi a controllare se il tubo era a posto, e mi raccomandò di non usare la bicletta a salvaguardia dei coglioni.
Appena entrai mi disse di andare sul letto e spogliarmi perché non c'era tanto tempo, lo feci e cominciai a giocare col cazzo per farle trovare nella dimensione ottimale, entrò lei nuda e come una furia mi salì sopra, il cazzo trovò la strada della figa in maniera autonoma che era un lago e con quattro colpi venne stritolandomi le ossa e senza tirarlo fuori passò sotto sollevandomi come un fuscello e mi incitò a spaccarle la figa. Per poco non entrai con tutto il corpo nella sua deliziosa figa. Venne ancora con le braccia attorno al collo e le gambe incrociate dietro la mia schiena mi fece uscire tutta la riserva di sborra di un mese e mi lasciò senza fiato. "Svelto rivestiti e vattene" Uscendo incontrai lo zio e dissi che il tubo era a posto. Mi disse "Grazie se non c'eri tu affogava la zia Nora". Nei tempi successivi, quando la zia Nora voleva scopare nel vero senso della parola, mi avvisava un giorno prima raccomandandomi di non farmi le seghe la sera perché voleva tutta la sborra nella figa.
scritto il
2022-05-30
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