La commessa mi regala le sue infradito - 3a parte - il bacio
di
Eccola40
genere
saffico
Guardai e riguardai quel foglietto con il numero di telefono di Elisa, la commessa del centro commerciale. Mi sembrava di essere tornata ragazzina ma con la differenza che stavo guardando il numero di una donna. Mi turbava. Alla fine scrissi. "Sono Antonella, sono l'infermiera di ieri al negozio. Ti confermo che esco alle 22 da lavoro, se ti va possiamo prendere un caffè al bar del centro commerciale. Ciao" - Subito dopo averlo scritto avevo già i sensi di colpa. Mi ripetevo che era una ragazzata che mal si confaceva con una donna, mamma e moglie di 40 anni. ma ebbi poco tempo per interrogarmi. Il telefono emise un suono, era la sua risposta. "Ciao bellissima, grazie per la risposta. Certo che voglio, ti ho pensata. Mi faccio trovare al bar seduta. Io finisco alle 21e30 ti aspetto tanto il bar chiude alle 23 e30. Un bacio ely". Mi batteva il cuore. Ma è possibile? Ero turbata. Con questo stato di turbamento il pomeriggio mi recai a lavoro e in più di un'occasione mi interrogai se era il caso di rimandare ma alla fine resistetti. E arrivarono le 22 e il fine turno. Nello spogliatoio mi misi a posto come meglio potevo. Purtroppo senza passare da casa grandi cose non potevo fare. Una sistemata ai capelli che lasciai liberi e lunghi sul collo, un filino di trucco, lucida labbra. Mi misi un vestitino estivo unico a gonnellina è un paio di ballerine. E mi incamminai. Ero senza auto, presi il pullman e arrivai al centro commerciale ormai chiuso. C'era solo il bar che - avendo anche lo spazio nel giardino antistante- rimaneva aperto anche un pò di più. Lei era lì. Mi vide e agito la mano per salutarmi. Aveva un vestitino leggero anche lei che le metteva in evidenza un pò di forme sui fianchi, ventre e seno. Aveva un viso molto bello, era mora con gli occhi verdi. Le sue labbra erano carnose, di più rispetto alle mie. Un brivido mi percorse. Paura, dubbi e soprattutto questa sensazione indecifrabile. Mi sedetti. Ci salutammo. "Ciao Elisa, è molto che aspetti? Scusa ma l'autobus ci ha messo qualche minuto in più". Lei sorrise. "Ma non ti preoccupare, ne ho approfittato per rispondere a qualche messaggio - sai quando lavoro non ho mai molto tempo per guardare le mie cose". Sorridetti anche io e mi feci rossa in viso. Anche lei lo era. Iniziammo a raccontarci davanti ad uno spritz. Lei aveva 25 anni, si era mollata da 1 anno dopo essere stata con il suo ragazzo per quasi 8 anni. È ora non aveva fretta di cercare un altra relazione. Io le raccontai che ero sposata da 10 anni, ero mamma e moglie e avevo così poco tempo per curare interessi. Devo dire che la conversazione era davvero carina, ero molto a mio agio. Per essere una ragazza più giovane, io ne ho 40, non sentivo differenze. Era una ragazza, simpatica, spigliata e matura. Il tempo passo così veloce che quando guardai lìorologio mi venne un colpo ed esclamai "Oddio, ho perso il bus!". Elisa si preoccupò, si scusò ma mi rassicurò sul fatto che mi avrebbe accompagnata lei. Non era tanto per arrivare in ritardo a casa perchè avevo detto a mio marito che mi sarei trattenuta post lavoro con le colleghe di reparto, ma quanto perchè non c'erano più bus per tornare. "Elisa mi dispiace, non voglio disturbarti". Lei si schernì "devi stare tranquilla e poi meglio così, mi sarebbe dispiaciuto se fossi andata via proprio ora." Mi tranquillizzai e timidamente gli sorrisi. lei allora si alzò, si offrì di pagare ma mi opposi e lei si fece da parte e poi mi porto verso la sua auto...una Lancia y Bianca parcheggiata lì vicino. "Dai principessa salì sulla mia super auto ah ah " mi misi a ridere, le dissi che era una scemotta. Ma ero rilassata, si stava creando un buon feeling. Era molto dolce. Mi sembrava di essere tornata ragazza. Salimmo, accese il motore e partimmo verso casa mia. "Sai anto, qui vicino si vede il mare - visto che siamo di strada fermiamoci un attimo dai". Questa sua uscita mi fece battere il cuore di agitazione. In realtà non feci in tempo a dire no perchè aveva già girato e così mi limitai a sorridere e a darle corda. Così arrivammo vicino al mare. Mise la macchina in un parcheggio che d'estate è murato di turisti, oggi era deserto. E continuammo a parlare con lo sfondo mare. Quando lei, con la scusa che avevo il trucco che si stava sgligliendo sull'occhio si avvicinò, guardò e poi mi diede un bacio veloce sulle labbra e subito si tolse. Divenni subito rigida. Questo bacio mi gelò. Fu emozionante in ogni senso, provai tutte le scale dell'emozioni. Lei si fece timidissima e imbarazzata, così mi feci coraggio, con un filo di voce dissi" Elisa io non sono lesbica,mi dispiace". E lei sorrise dolcemente e anche lei con un filo di voce aggiunse "neanche io anto, però sento che mi piaci e non mi faccio tante domande. Stasera è la serata delle no domande ah ah " con la sua spontaneità mi spiazzò, mi rilassai e sorrisi. È così mi uscì un " ah sì ah ah "....e lei allora si riavvicinò e mi diede un altro bacio a stampo sussurrando " si....è il no day questions ah ah...soprattutto perchè hai delle labbra bellissime". Sorrisi. Chiusi gli occhi. Lei avvicinò le sue labbra alle mie. Si toccavano. Eravamo ferme. Si sentivano i battiti dei ns cuori. D'un tratto si aprirono e le ns lingue si unirono...fu un bacio molto dolce.....e poi emozionate ci staccammo e iniziammo a ridere contemporaneamente. "Scemotta le dissi"...e lei "no scemotta tu". E ridemmo di nuovo. Erano emozioni tutte nuove ma belle. Era un momento molto dolce. Poi lei mi disse: " sai che oggi avevi un odore molto buono mentre ti baciucchiavo i piedotti? Risi e divenni rossa. "Davvero pensi?". Lei sorrise "si lo penso, mi fai di nuovo dare un baciotto ai tuoi piedotti? Oggi quando è entrata quella cliente mi ha guastato tutto". Fui presa da un brivido. Ma avevo voglia di sentire i suoi baci, ormai queste sue attenzioni mi facevano sentire bella e non le provavo da tanto. Sorrisi....e provai a sollevare il piedino verso di lei...tolsi le ballerine....lei afferrò la mia caviglia...con le mani mi massaggiò la pianta e portò il mio piedino alla sua bocca e iniziò a baciucchiarlo dovunque. Io ho sempre sofferto il solletico, e ho sempre odiato quando mio marito mi accarezzava i piedi ma con lei non sentivo nulla...solo un bellissimo piacere, un tocco dolcissimo e le sue labbra umide su di me. Mi stavo eccitando ma non volevo ammetterlo. Lei tolse il piedino dalle labbra e disse. "Anto ma mettiamoci dietro, qui siamo scomodissime". Sorrisi. Nello spostarmi dietro pensavo che cosa stavo facendo??? Ero di fatto a pomiciare con una donna? Oddio. Lei riprese il mio piedino e iniziò nuovamente a baciarmi. "Sai anto, confermo...hai un profumo bellissimo e anche un sapore buono" e mentre mi diceva questo uscì la sua lingua e iniziò a leccare piano piano la mia pianta. Posi si fermò. "Ehi Anto, vuoi sentire anche tu il mio profumo?" Il mio cuore andò a mille. Sorrisi e feci si....lei si tolse le infradito e mi passò il piede. Era piccolo come il mio, entrambe abbiamo un 37. Morbido e rosa. Chiusi gli occhi...lo portai verso le mie labbra. Il suo odore era come pensavo, sensuale. Non avrei mai detto che un giorno mi sarei trovata a considerare sensuale l'odore dei piedi di un'altra donna. Accadde. Mi piaceva...iniziai a darle qualche baciotto sulla pianta. Mi sentivo stupida ma mi piaceva. Estrassi la lingua, provai a sentirne il sapore. Era buono, salato. Poi lei li levò...e con voce bassa mi disse :"vieni qui, abbracciami". Mi avvicinai, ci abbracciammo. Le ns bocche tornarono vicine...ci guardammo entrambe chiudemmo gli occhi e le labbra come calamite tornarono ad unirsi. Sentivo la saliva delle sue labbra sulle mie. Era bellissimo, ci unimmo in un bacio passionale come non diedi mai. Oddio che bello era emozionate sentire la sua lingua. Lei mi guardò, mi strinse la mano e mi disse "ti voglio bene sai?". Sorrisi. Mi riabbracciò....sentivo il suo seno contro il mio. Lei aveva una quarta mentre io ero una seconda abb. le sorrisi e le dissi "sei una tettona ah ah" e lei rispose "e tu una fettina ah ah ah "....mentre mi diceva così...mi stava sfilando il vestito...lo alzo dal basso verso l'alto e me lo tolse. Lei fece lo stesso. "Togliamoci il reggipetto Anto"...e come un automa....esegui...entrambe ci levammo il reggipetto...i ns seni uscirono...e ci abbracciammo. Era bellissimo. Eravamo entrambe emozionate. Presi coraggio e le dissi: "ely ma tu hai mai avuto esperienze così?". Lei si fece timida e mi rispose :" no Anto, mai. Ultimamente facevo qualche pensiero ma non ho mai trovato il coraggio...poi sei arrivata tu....e non so cosa è scattato...e tu Anto?"....sorrisi e le dissi "nooooo, mai...non ho mai avuto pulsioni o desideri verso le donne....tranne ora... Mi hai creato una confusione pazzesca". Lei sorrise...."shhhh...oggi è il no day question...ricordi???" E scoppiammo a ridere....e lei prese un mio seno in mano. Dolcemente, con garbo e dolcezza. Lo portò alla bocca e lo bacio. Era bellissimo.....poi si adagò sul sedile e prese il mio piedino e se lo portò al seno....iniziò a giocare con il suo capezzolo...sentivo il suo bottoncino sotto la pianta del piede...sulle dita....mentre l'altro piede me lo adagiò in mezzo alle gambe...sulle mutandine. Ero in estasi. Feci la stessa cosa....presi il suo piedino...lo appoggia sul mio seno....inizia a stimolare il mio capezzolo con le sue dita..con le sue piante....e poi ogni tanto lo portavo alla bocca per baciarlo. Andammo avanti così per almeno 20 minuti. Poi suonò il mio cellulare. Era mio marito. Era veramente tardi. Troppo tardi. La guardai....e gli dissi che era ora di andare. Quel suono di telefono mi riportò sulla terra....lei mi guardò....emozionata...e disse..."si forse è meglio andare.." E si fece rossa. Probabilmente entrambe avevamo capito eh ci eravamo spinte verso una cosa che non sapevamo anche noi e forse quella telefonata arrivò nel momento giusto. Ci ricomponemmo....lei mi mise il reggiseno e io feci lo stesso con lei. Prima di risederci davanti ci scambiammo un bacio veloce a stampo sulle labbra. Il ritorno a caso su meno loquace. Piano piano stavamo realizzando dove ci eravamo spinte ed entrambe eravamo imbarazzate. Arrivai a casa. Mi lasciò poco lontano. Scesi. Fu bellissimo.
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