Alcuni chiedono di scopare la propria moglie.
di
goldenoro69$
genere
trio
Inconsapevolmente capitai in posto, lungo al riva di un fiume che mi piacque moltissimo, lo ispezionai a fondo e mi resi conto che era un luogo di incontri perché in terra c'erano dei fazzolettini ed alcuni preservativi. Era una radura circondata da piante di pioppo e siccome era primavera inoltrata il terreno era coperto dalla lanuggine che queste piante emettono. Non c'era proprio nessuno anche se mi resi conto che era troppo presto per trovare gente. La curiosità mi spronò a tornare da quelle parti magari in orario diverso ed infatti una delle mattine trovai una macchina con due persone. Per educazione non mi avvicinai ma ci pensarono loro che scesero dalla macchina, uno era totalmente nudo col cazzo dritto, si appoggiò sul cofano e l'altro che invece era vestito con pantaloncini e maglietta gli prese il cazzo in bocca. Il nudo mi fece segno di avvicinarmi ma declinai l'invito assistendo fino alla sborrata che non vidi perché il ragazzo in ginocchio ingoiò tutto.
Salirono in macchina, con un cenno uno dei due mi salutò e ripartirono.
Anche se un pò eccitato ripresi la mia camminata. Ormai era diventata un'abitudine fare una capatina in quel posto durante gli allenamenti.
Una mattina trovai una macchina senza nessuno, o così mi parve, e riuscii a scorgere la sagoma di due persone distese a terra. Dopo qualche passo mi accorsi che erano un uomo e una donna distesi su un telo letteralmente nudi e l'uomo mi invitò ad avvicinarmi. Lo feci con le dovute cautele e gentilmente mi chiese se potevo guardarli mentre scopavano. La ritenni una richiesta plausibile e loro diedero inizio alle operazioni. Lei piegata in avanti e l'uomo da dietro la scopava. Lei mi fece cenno di tirare fuori il cazzo, un pò titubante eseguii e restò letteralmente basita meravigliata dalle dimensioni del mio cazzo a riposo che era più grande di quello del suo uomo dritto. Mi invitò ad unirmi a loro e prese il mio cazzo in bocca e contemporaneamente lui grugnendo venne nella sua figa e si allontanò un paio di metri. Lei mi disse che voleva assolutamente il mio cazzo e mi spiegò che lui era il marito. Risposi che senza preservativo non avrei fatto nulla. Il marito per tutta risposta prese un preservativo dal loro zaino, lo scartò e provvide direttamente lui ad infilarmelo sul cazzo. Penetrai lei che non credeva ai suoi occhi, si era scatenata e venne subito, anche il marito venne ancora perché si stava segando. Non abbandonai la presa e riuscii a venire anch'io. Ci ricomponemmo e vollero sapere se era possibile rivederci. Evasivamente risposi che magari avremmo potuto incontrarci in quel posto.
Tornai diverse volte sul posto con pochissime occasioni importanti. Una mattina arrivò una macchina con una sola persona a bordo che appena mi vide ripartì immediatamente. Non riuscii a distinguere chi fosse ma non fu un pensiero. La sera mi telefonò il mio amico Gianni che voleva parlarmi urgentemente. Scesi immediatamente salii sulla sua macchina e ricollegai che fosse la stessa macchina che era ripartita velocemente. Disse "Ti posso fare una domanda indiscreta"? "Certo tra di noi non ci sono segreti" rispose "Non ci dovrebbero essere segreti, invece ci sono, sei forse Gay"? "Finora non credo, ma non si può mai sapere" "Ti ho notato stamattina in un certo posto" "Quindi eri tu che sei scappato" "Si ho avuto paura che mi scoprissi" "Scoprissi cosa"? "Sono Gay" "Ed allora"? "Sono gay l'hai capito"? "E ti vergogni ad esserlo"? "No ma ho paura che lo sappiano i miei. E tu che ci facevi in quel posto"? "Una volta ci sono capitato per caso, poi mi piaceva passarci tutte le mattine mentre facevo allenamento ed in tre occasioni ho avuto modo di scopare" "Con gli uomini" "No quel posto è frequentato anche da coppie ed ho scopato con donne" "Che sollievo".
"Sgombriamo il campo, se fossi gay non mi vergognerei affatto e ti posso dire che la prima volta che sono capitato in quel posto e visto un ragazzo che spompinava ad un altro e mi sono eccitato". Silenzio e riflessione. "Se chiedessi di farti un pompino come reagiresti"? "Semplice, tirando fuori il cazzo e mettertelo a disposizione, non qui però" "Ho sempre pensato che fossi una persona speciale" "Quando ci possiamo vedere" "Decidi tu" "Domani sera va bene"? "Assolutamente si". La giornata successiva mi telefona perché la sua ragazza aveva chiesto di accompagnarla e di rimandare l'appuntamento al giorno dopo. Perplessità normale, ma lasciai perdere. La sera successiva rispettando i tempi mi fece un favoloso pompino mentre si segava. Quando venimmo insieme, ci pulimmo e ricomposti gli chiesi "La tua ragazza non sospetta nulla"? "Finora no, ma ho il desiderio di condividerlo anche con lei questo segreto" "Cosa vuol dire quello che hai appena detto"? "Vuol dire che voglio confessarlo anche in tua presenza" "E cosa potrei fare io addolcirle la pillola"? "No ho in mente di più, lasciami un giorno e ti informo" "La tenacia di quel ragazzo mi stupì, riuscì a far invitare a cena i suoi genitori dalla zia, sorella di sua madre. Campo libero la sera alle 19.
Seduti sul divano ed alla mia presenza esordì con questa frase detta tutta d'un fiato "Giuliana ti devo fare una confessione, sono gay, questo è il mio amico, guarda perché" Tirò giù la zip ed espose il mio cazzo totalmente in posizione di riposo alla sua vista. "Santa Madonna" Esclamò lei "Mai visto una cosa del genere". Ci prese per mano a me e la ragazza portandoci in camera invitandoci a spogliarci ed una volta distesi sul letto, lui prese in bocca il mio cazzo e subito dopo incitando la ragazza a fare altrettanto.
Lei non si schernì assolutamente anzi prese il cazzo con voracità e lo succhiava e lo ammirava e non resistendo lo volle in figa. Mi dovetti dividere in due ma quello fu l'inizio di una relazione a tre formidabile.
Potevamo usufruire di case diverse a secondo delle disponibilità. Gianni fu felicissimo di continuare con la ragazza nascondendo ad altri il suo stato, Elvira la ragazza fu straordinariamente felice di disporre di un cazzo di simile portata ed io fui felice di avere contemporaneamente due persone dedicate al mio cazzo anche se la prevalenza era per Elvira.
Salirono in macchina, con un cenno uno dei due mi salutò e ripartirono.
Anche se un pò eccitato ripresi la mia camminata. Ormai era diventata un'abitudine fare una capatina in quel posto durante gli allenamenti.
Una mattina trovai una macchina senza nessuno, o così mi parve, e riuscii a scorgere la sagoma di due persone distese a terra. Dopo qualche passo mi accorsi che erano un uomo e una donna distesi su un telo letteralmente nudi e l'uomo mi invitò ad avvicinarmi. Lo feci con le dovute cautele e gentilmente mi chiese se potevo guardarli mentre scopavano. La ritenni una richiesta plausibile e loro diedero inizio alle operazioni. Lei piegata in avanti e l'uomo da dietro la scopava. Lei mi fece cenno di tirare fuori il cazzo, un pò titubante eseguii e restò letteralmente basita meravigliata dalle dimensioni del mio cazzo a riposo che era più grande di quello del suo uomo dritto. Mi invitò ad unirmi a loro e prese il mio cazzo in bocca e contemporaneamente lui grugnendo venne nella sua figa e si allontanò un paio di metri. Lei mi disse che voleva assolutamente il mio cazzo e mi spiegò che lui era il marito. Risposi che senza preservativo non avrei fatto nulla. Il marito per tutta risposta prese un preservativo dal loro zaino, lo scartò e provvide direttamente lui ad infilarmelo sul cazzo. Penetrai lei che non credeva ai suoi occhi, si era scatenata e venne subito, anche il marito venne ancora perché si stava segando. Non abbandonai la presa e riuscii a venire anch'io. Ci ricomponemmo e vollero sapere se era possibile rivederci. Evasivamente risposi che magari avremmo potuto incontrarci in quel posto.
Tornai diverse volte sul posto con pochissime occasioni importanti. Una mattina arrivò una macchina con una sola persona a bordo che appena mi vide ripartì immediatamente. Non riuscii a distinguere chi fosse ma non fu un pensiero. La sera mi telefonò il mio amico Gianni che voleva parlarmi urgentemente. Scesi immediatamente salii sulla sua macchina e ricollegai che fosse la stessa macchina che era ripartita velocemente. Disse "Ti posso fare una domanda indiscreta"? "Certo tra di noi non ci sono segreti" rispose "Non ci dovrebbero essere segreti, invece ci sono, sei forse Gay"? "Finora non credo, ma non si può mai sapere" "Ti ho notato stamattina in un certo posto" "Quindi eri tu che sei scappato" "Si ho avuto paura che mi scoprissi" "Scoprissi cosa"? "Sono Gay" "Ed allora"? "Sono gay l'hai capito"? "E ti vergogni ad esserlo"? "No ma ho paura che lo sappiano i miei. E tu che ci facevi in quel posto"? "Una volta ci sono capitato per caso, poi mi piaceva passarci tutte le mattine mentre facevo allenamento ed in tre occasioni ho avuto modo di scopare" "Con gli uomini" "No quel posto è frequentato anche da coppie ed ho scopato con donne" "Che sollievo".
"Sgombriamo il campo, se fossi gay non mi vergognerei affatto e ti posso dire che la prima volta che sono capitato in quel posto e visto un ragazzo che spompinava ad un altro e mi sono eccitato". Silenzio e riflessione. "Se chiedessi di farti un pompino come reagiresti"? "Semplice, tirando fuori il cazzo e mettertelo a disposizione, non qui però" "Ho sempre pensato che fossi una persona speciale" "Quando ci possiamo vedere" "Decidi tu" "Domani sera va bene"? "Assolutamente si". La giornata successiva mi telefona perché la sua ragazza aveva chiesto di accompagnarla e di rimandare l'appuntamento al giorno dopo. Perplessità normale, ma lasciai perdere. La sera successiva rispettando i tempi mi fece un favoloso pompino mentre si segava. Quando venimmo insieme, ci pulimmo e ricomposti gli chiesi "La tua ragazza non sospetta nulla"? "Finora no, ma ho il desiderio di condividerlo anche con lei questo segreto" "Cosa vuol dire quello che hai appena detto"? "Vuol dire che voglio confessarlo anche in tua presenza" "E cosa potrei fare io addolcirle la pillola"? "No ho in mente di più, lasciami un giorno e ti informo" "La tenacia di quel ragazzo mi stupì, riuscì a far invitare a cena i suoi genitori dalla zia, sorella di sua madre. Campo libero la sera alle 19.
Seduti sul divano ed alla mia presenza esordì con questa frase detta tutta d'un fiato "Giuliana ti devo fare una confessione, sono gay, questo è il mio amico, guarda perché" Tirò giù la zip ed espose il mio cazzo totalmente in posizione di riposo alla sua vista. "Santa Madonna" Esclamò lei "Mai visto una cosa del genere". Ci prese per mano a me e la ragazza portandoci in camera invitandoci a spogliarci ed una volta distesi sul letto, lui prese in bocca il mio cazzo e subito dopo incitando la ragazza a fare altrettanto.
Lei non si schernì assolutamente anzi prese il cazzo con voracità e lo succhiava e lo ammirava e non resistendo lo volle in figa. Mi dovetti dividere in due ma quello fu l'inizio di una relazione a tre formidabile.
Potevamo usufruire di case diverse a secondo delle disponibilità. Gianni fu felicissimo di continuare con la ragazza nascondendo ad altri il suo stato, Elvira la ragazza fu straordinariamente felice di disporre di un cazzo di simile portata ed io fui felice di avere contemporaneamente due persone dedicate al mio cazzo anche se la prevalenza era per Elvira.
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