Ho fatto la festa alla cuoca

di
genere
bondage

L'annuncio diceva: cuoca anziana si reca a domicilio disponinbile cucinare anche singole persone. Prendo il telefono e chiamo. Risponde una signora con accento toscano, simpatica e mi accordo per farla venire a domicilio. Confesso che più che una cuoca a me serviva una maialona non di primo pelo, per sbattermela per l'in su e per l'in giù, come si suol dire. Tuttavia il rischio che la persona venisse solo per cucinare lo correvo si. Mi sono detto che alla peggio mi avrebbe fatto la cena con quel che avevo in frigo.
ARRIVA L'ORA DELL'APPUNTAMENTO. Sento la chiamata al telefonino come da accordi e ovviamente non le ho dato l'indirizzo del mio palazzo. Ma l'indirizzo della piazza principale. La raggiungo a piedi e scorgo una mezza specie di "sora lella", senza offesa per il personaggio del cinema di tutto rispetto, vicino ad una vettura vetusta. Dico tra me e me: e mo che cazzo faccio? Comunque ormai c'ero e mi avvicino alla piazza, pentitissimo dell'idea balsana che mi era venuta di convocare una cuoca per finalità erotiche. Mentre indugiavo ad avvicinarmi alla tipa tutt'altro che sexi, comunque lentamente la direzione era quella, mi sento chiamare: signore sono qua.
Una tipa che di cazzi deve averne visti a chilometri, se messi in fila, si presenta nel mio campo visivo, facendomi trasalire.
Non so se avete presenti quelle "bonone" tutt'altro che belle, ma che lo farebbero drizzare pure ad un impotente, che danno un impatto visivo da arresto cardiaco, per come ti evocano immagini di lei, intenta a farti una sega e poi un pompino, mentre tirano fuori una tetta da reggiseno misura 9 con capezzolo rosso tipo mini cazzo.
Mi chiedessero in qualsiasi momento di immaginare una femmina maiala, arrapante da farti venire mentre la guardi soltanto, anche se non so disegnare bene, nel mio immaginario penserei a qualcosa che assomiglia a quella femmina anziana, ma più arrapante di una porno attrice, sicuramente.
Ci ho scambiato quattro parole, per rendermi conto chi cazzo mi stavo portando in casa e ho evinto che spesso ho fatto entrare delle sozzone, davvero pericolosissime, che come minimo ti andrebbero a denunciare subito in caserma dai Carabinieri, solo se le guardi.
Quel tipo mi è sembrato alla mano e in ultima analisi più affidabile di tante colleghe, che hanno la puzza sotto al naso e guai a farle salire a casa. Pensano subito che te le vuoi fare, anche se non ci pensi minimamente.
La prima cosa che mi ha fatto vedere è stata la carta d'identità, per chiarire che era italianissima e fidatissima. Aveva lavorato in un ristorante su di tono, fino all'età della pensione e quindi ho calcolato quante primavere potesse avere.
Sincerità per sincerità anche io ho tirato fuori un certo tesserino e poi con grande franchezza le ho detto: senti, se salgo su a casa mia con una donna come te, non credo che la cosa più importante per me sarà la cena. SENZA FAR PARLARE lei ho continuato, dicendo, per non perdere il filo questa cosa che riporto integralmente. Non so se tu ti rendi conto, ma tu sei uno schianto di femmina, che non ti si può guardare. Se per quello che ti ho detto te ne andrai via e non vorrai salire su da me, ti chiederò comunque di venire a cena con me da qualche parte che mi dirai tu, altrimenti mi sentirò male tutta la notte. Lei: ma io ho più di 15 anni più di te, che ci devi fare con una donna anziana come me? Sei sicuro che mi hai visto bene?
RISPOSTA MIA: io le donne le guardo benissimo e una come te si incontra ogni morte di papa. Anzi forse non si incontra mai e per questo non ti mando via.
Che fai sali su a casa mia?
Lei: senti, ci vediamo tra un'ora. Torno. Dammi un'ora.
E se ne è andata.
Io ho fatto 1 + 1 = questa se l'è squagliata elegantemente e signorilmente.
A me su a casa la tentazione di spararmi una sega, pensando a lei e all'impatto che avevo avuto, dopo mezz'ora è diventata irrefrenabile. Anzi a dirla tutta avevo cominciato a tirare fuori l'attrezzo cilindrico, già durissimo all'idea di lei con la bocca sopra.
Ho deistito, solo perchè mi sono detto che la speranza è l'ultima a morire.
L'ora è passata abbondantemente e stava proprio per morire la speranza, quando il telefonino ha squillato ed era lei. A questo punto le ho detto dove abitavo, piano e tutto. Me la sono vista davanti che era un'altra persona. Prima in tenuta da lavoro, come se davvero si fosse spostata per venire in una casa a cucinare.
Poi con una gonna corta, calze scure, abitino rosso, scollato quanto bastava a far
trionfare fuori le tette.
Si è accorta che mi sono sentito col fiato mozzato e non riuscivo a parlare.
Simpaticamente si è accomodta sul divano, rendendosi conto in che dimora si trovasse e per questo era imbarazzata lei, quasi incredula che volessi saltarle addosso. Della serie: uno come lui, che cazzo ci fa con una tardona come me?
E me ha pure detto. Io di nuovo: senti, non c'era bisogno che ti acchittasi così, tu anche vestita col cappotto invernale mi faresti sentire male.
LEI ALLA FINE HA ROTTO IL GHIACCIO, perchè io non la facevo più finita di dirle che una donna come lei mi faceva impazzire, ma non facevo altro.
Ha cominciato ad accavallare le cosce e a chiedermi se mi piacesse che lei lo prendesse in bocca. Non potevo dire no. In questo modo intanto me lo ha fatto tirare fuori. Alla prima spompinata ha fatto altre domande, del tipo: non credo che io ti piaccio da impazzire come fidanzata, per trastullartici piano piano. Credo che me le vorresti fare di tutti i colori, senza tanti riguardi. Tipo legarmi, per non farmi muovere per poi infilarmi nel culo chissà quale cosa che mi farà urlare, che sicuramente hai.
All'idea che quella bonona anziana avrebbe strillato, mi è salito il sangue alla testa.
L'ho portata in camera da letto vestita con quella mini gonna arrapantissima in una femmina di quell'età e di quella tipologia. L'ho messa a pancia in sotto, le ho legato i polsi al telaio di ferro del letto con del grosso spago doppio.
Poi ho iniziato ad infilarle le dita unte di burro passando dalla vagina all'ano.
Ha cominciato subito ad ansimare dal piacere. Lo sfintere anale si apriva sempre più.
Incularmela mi sembrava banale. In cucina avevo un grosso e lungo cetriolo. L'ho munito di preservativo e glielo ho fatto vedere.
Lei mi ha chiesto di mettere con le dita tanto altro burro e di continuare ad aprirla, precisando che se mi faceva tanto piacere farle molto male, potevo infilargleo su, senza tanti riguardi. E senza perder tempo. Dai eccita pure me l'idea di sentire dolore.
Al che ho infilato su e ho spinto con forza, tanto lei aveva legati polsi e aveva le gambe ultra divaricate con pure le caviglie legate. Lei stessa mi aveva consigliato di legarla a bondage, per impedirle di fare reazioni violente.
La parte grossa del cetriolo è entrata, facendola lacrimare dal dolore e infine piangere, per non urlare. Poi è entrato il resto bloccato nella penetrazione dalla piega del retto. Sono stati una decina di minuti da confini della realtà, per me. Finalmente sapevo cosa provava una donna di quel tipo, con quella simulazione di cazzo XXXXL dentro all'intestino crasso e il cetriolo era più duro di un cazzo, peraltro. Diametro 7 cm e lunghezza 30 cm, che è entrato poco più della metà ed era inutile spingere.
Ho tentato di farmi descrivere cosa sentisse, ma piangeva e non poteva parlare.
Mi avrebbe lasciato fare con la tortura, ma io l'ho fatta finita, perchè non vedevo l'ora di sentire il reportage di lei a "bocce fermw" (A cetriolo estratto).
Estratto il vegetale da sodomia estrema, mi ha chiesto di cambiare il preservativo e di metterglielo in vagina.
Per questo l'ho slegata polsi e caviglie e si è messa a cosce aperte per l'infilata davanti. Aveva ancora le lacrime lungo il viso e questo me la rendeva arrapantissima.
Anche davanti non le è andato su tutto ma il su è giuù del cetriolo l'ha fatta venire in meno che non si dica, urlando questa volta per molti minuti, quando deve essere durato il suo orgasmo.
Mi ha chiesto se mi fosse piaciuto vederla e ho dovuto ridire che mi ha fatto letteralmente andare fuori di testa.
Volevo saltarle addosso per baciarla, ma lei mi ha respinto, dicendo che ancora stava torcendosi dal dolore anale e mi ha fatto notare che si mordeva le labbra, dal fortissimo dolore che ancora aveva dentro.
Poi notando che il cazzo mi stava scoppiando, si è piegata per farmi un pompino.
Me lo faceva in una maniera mai immaginata, con gli occhi ancora grondanti di lacrime. Quando le ho chiesto se avesse sentito tanto dolore nel momento che stavo per eiaculare, lei ha urlato: mi hai sbudellata!!! E a quella parola lo schizzo è partito violento, finendo nella sua bocca.
Quando l'ho vista alzarsi a bocca serrata, ho pensato che avrebbe sputato tutto correndo, in bagno.
Invece: mi ha poggiato le sue labbra carnose sulla bocca e ha passato tutto il mio sperma nella mia di bocca, risucchiandoselo poi nella sua e dopo una quantità di passaggi, dove mi slinguava come una ingfoiata, ha ingoiato tutto.
Meglio questa infilata di cetriolo e il pompino da vera femmina anziana bona da morire,
che la cena.
Le ho chiesto quanto dovessi darle per il suo tempo e lei mi ha detto che non faceva la troia ma la cuoca. Lei: - per la cena ti avrei chiesto 50 euro. Dammi lo stesso 50 euro, va bene? Devo arrotondare la pensione e pagarmi la benzina.
Io: hai sentito veramente dolore o hai fatto la fiction per farmi turbare?
Lei: tu che dici? Ho fatto finta, secondo te?
Io: se ti ho fatto male ... e stavo dandole 500 euro.
Lei: ti pare che io per 500 euro mi farei fare quello che mi hai fatto?
E' piaciuto pure a me essere legata e sentire un dolore atroce. Per 5000 0 10.000 euro non lo farei mai.
Ti sei accorto come sono venuta poi? Stavo svenendo dall'orgasmo, ad un certo punto.
Anche per me è stata un'esperienza che non avrei mai immaginato potessi provare.
Vedendola tutta sudata e sfatta in viso dal rimmel che le colava, l'ho invitata a farsi la doccia e a ritruccarsi se aveva dietro tutto.
Si è ripresentata in accappatoio dopo la doccia, profumatissima e con 2 bocce che le esplodevano fuori.
Non ho potuto far a meno di succhiargliele con passione estrema.
La cosa l'ha fatta letteralmente mugulare.
Purtroppo il mio cazzo era sfinito.
L'avrei voluta scopare per ore e ore.
Quando si è ripresentata vestita e rimessa in sesto, quelle cosce con le calze nere ei reggicalze me lo hanno fatto riaddrizzare di colpo.
Non ho potuto fare a meno di sparami una sega disperata con lei a gambe aperte.
Sono venuto come poteva dare gocce un limone spremuto.
Ma la vista che ho avuto davanti ha costretto le ultime gocce a schizzarle sulle mani.
Quando lei è andata via me le sarei fatte altre di seghe, ma ero esausto.
Prima di andare via ha voluto che giurassi solennemente di non dire a nessuno cosa avessi fatto con lei. Guai a me se mi fosse venuta la tentazione di passare il suo numero telefonico a qualche mio amico, che l'avrebbe chiamata per fargliele di tutti i colori.
Nemmeno io avrei dovuto chiamarla più.
Con 50 euro avevo realizzato il mio sogno indicibile.
Dopo qualche giorno mi è arrivato il corriere con il libro di Panzironi su come mangiare per stare in salute.
Me lo ha mandato lei, per non sentirsi la puttana da 50 euro.
Sulla dedica: dalla Sua cuoca Rossana. Mi ha dato anche del Lei!
scritto il
2022-06-22
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