Il gioco del dottore.
di
goldenoro69$
genere
incesti
La cosa che è rimasta indelebile nella mia mente dalla fanciullezza è stato il famoso gioco del dottore con mia sorella e ne presi spunto quando il dottore venne a casa per visitarmi perché avevo la febbre alta. Si trattava solo di tonsillite ma il medico tanto si trovava mi visitò dappertutto e siccome oltre a medico di famiglia era anche pediatra mi scappellò il pisellino per vedere se c'erano problemi. Mamma chiese al medico se poteva visitare anche mia sorella, lo fece tranquillamente e guardò attentamente la sua vagina oltre al gola ed a tutto il resto e la rassicurò "Stanno benissimo entrambi" Il medico ci salutò ed andò via. Quando avevamo tempo il nostro gioco preferito era il dottore che ci visitava, una volta ciascuno assumevamo le parti del dottore.
Anche con la crescita quello era il nostro gioco preferito perché, inconsciamente, oltre a visitarci potevamo scoprire i segreti del nostro corpo a volte ricevendone un piacere mentale, e dai libri di scienze ricevemmo tante nozioni che ci resero più curiosi. La nostra curiosità riguardava soprattutto gli organi interni, cuore, polmoni che in seguito cominciammo a chiamare apparati digestivi, respiratori e così via. Era appassionante la materia ed ormai eravamo cresciuti abbastanza da dedicarci visivamente a tutto il resto. Le prime erezioni, la peluria sul pube di entrambi. Visione e subito approfondimento sui testi di scuola. Era diventata una passione e mamma e papà erano convinti che avremmo studiato da medici. Io e mia sorella dormivamo nella stessa camera e non ci ponevamo problemi a mostrarci senza nascondere nulla come da educazione ricevuta. In età più adulta cominciammo a godere giocando con i nostri organi genitali sempre visitandoci solo che ci si soffermava, volutamente sul pene e sulla vagina. I nostri genitori ci seguivano perché anche loro erano attratti dall'approfondimento della materia e tempo permettendo partecipavano alle nostre visite. Eravamo abbastanza grandi per eccitarci e fu molto facile sborrare tra le mani di mia sorella che si chiama Francesca e noi chiamiamo col diminutivo Chicca. Quando una sera a cena chiedemmo a mamma di parlarci dell'imene confessò che a lei l'avevano rotto in in età precoce e secondo lei prima si rompeva e meglio era. In pratica ci autorizzò a farlo tranquillamente. Ci indicò mamma che nel loro comodino c'era la confezione dei preservativi qualora ne avessimo avuto bisogno. Chicca non aspettava altro e la sera volle provare. Solo a pensarci il mio cazzo diventò durissimo ed era anche per me la prima penetrazione. Uno straordinario senso di godimento per me che in parte avevo già provato con le masturbazioni, per Chicca invece era la prima volta ed oltre ad un piccolo fastidio per la rottura dell'imene cominciò a godere lamentandosi ad alta voce richiamando l'attenzione di mamma e papà e non si staccava più, mi stringeva, spingeva il pube sul mio, non mi voleva lasciare ed io facevo altrettanto. Quando si riprese mi disse "Che sensazione meravigliosa, ho goduto tantissimo, è stata la cosa più bella della mia vita" dopo qualche minuto ci rilassammo e qualche goccia di sangue aveva colorato il preservativo ed appena il lenzuolo.
Mamma e papà capendo quello che stavamo facendo non intervennero per farci godere appieno quella esperienza e solo alla fine ci dissero che avevano seguito tutto mamma diede un bacio a Chicca dicendole "Benvenuta nel nostro mondo tesoro di mamma". Papà mi strinse forte al suo petto "Non avevo mai dubitato sulla tua forza ora sei uomo come me" Quello fu l'inizio della nostra attività sessuale vissuta con estremo piacere.
Mamma riteneva che fosse ancora presto per la pillola anticoncezionale a Chicca e ci consigliò una posizione usata molto spesso da loro che consentiva di godere senza correre il rischio di restare incinta. Il famoso sessantanove e ce lo dimostrarono. La pratica si rivelò per noi molto soddisfacente e Chicca voleva addormentarsi frequentemente in quella posizione. Non durò molto perché Chicca sollecitava continuamente mamma sulla pillola perché voleva avere il cazzo nella figa ricordando il piacere che aveva provato in occasione della rottura dell'imene. Mamma cedette e dal giorno della pillola non vedevamo l'ora di metterci a letto. Papà commentò "Altro che medici questi vogliono solo sesso".
Anche con la crescita quello era il nostro gioco preferito perché, inconsciamente, oltre a visitarci potevamo scoprire i segreti del nostro corpo a volte ricevendone un piacere mentale, e dai libri di scienze ricevemmo tante nozioni che ci resero più curiosi. La nostra curiosità riguardava soprattutto gli organi interni, cuore, polmoni che in seguito cominciammo a chiamare apparati digestivi, respiratori e così via. Era appassionante la materia ed ormai eravamo cresciuti abbastanza da dedicarci visivamente a tutto il resto. Le prime erezioni, la peluria sul pube di entrambi. Visione e subito approfondimento sui testi di scuola. Era diventata una passione e mamma e papà erano convinti che avremmo studiato da medici. Io e mia sorella dormivamo nella stessa camera e non ci ponevamo problemi a mostrarci senza nascondere nulla come da educazione ricevuta. In età più adulta cominciammo a godere giocando con i nostri organi genitali sempre visitandoci solo che ci si soffermava, volutamente sul pene e sulla vagina. I nostri genitori ci seguivano perché anche loro erano attratti dall'approfondimento della materia e tempo permettendo partecipavano alle nostre visite. Eravamo abbastanza grandi per eccitarci e fu molto facile sborrare tra le mani di mia sorella che si chiama Francesca e noi chiamiamo col diminutivo Chicca. Quando una sera a cena chiedemmo a mamma di parlarci dell'imene confessò che a lei l'avevano rotto in in età precoce e secondo lei prima si rompeva e meglio era. In pratica ci autorizzò a farlo tranquillamente. Ci indicò mamma che nel loro comodino c'era la confezione dei preservativi qualora ne avessimo avuto bisogno. Chicca non aspettava altro e la sera volle provare. Solo a pensarci il mio cazzo diventò durissimo ed era anche per me la prima penetrazione. Uno straordinario senso di godimento per me che in parte avevo già provato con le masturbazioni, per Chicca invece era la prima volta ed oltre ad un piccolo fastidio per la rottura dell'imene cominciò a godere lamentandosi ad alta voce richiamando l'attenzione di mamma e papà e non si staccava più, mi stringeva, spingeva il pube sul mio, non mi voleva lasciare ed io facevo altrettanto. Quando si riprese mi disse "Che sensazione meravigliosa, ho goduto tantissimo, è stata la cosa più bella della mia vita" dopo qualche minuto ci rilassammo e qualche goccia di sangue aveva colorato il preservativo ed appena il lenzuolo.
Mamma e papà capendo quello che stavamo facendo non intervennero per farci godere appieno quella esperienza e solo alla fine ci dissero che avevano seguito tutto mamma diede un bacio a Chicca dicendole "Benvenuta nel nostro mondo tesoro di mamma". Papà mi strinse forte al suo petto "Non avevo mai dubitato sulla tua forza ora sei uomo come me" Quello fu l'inizio della nostra attività sessuale vissuta con estremo piacere.
Mamma riteneva che fosse ancora presto per la pillola anticoncezionale a Chicca e ci consigliò una posizione usata molto spesso da loro che consentiva di godere senza correre il rischio di restare incinta. Il famoso sessantanove e ce lo dimostrarono. La pratica si rivelò per noi molto soddisfacente e Chicca voleva addormentarsi frequentemente in quella posizione. Non durò molto perché Chicca sollecitava continuamente mamma sulla pillola perché voleva avere il cazzo nella figa ricordando il piacere che aveva provato in occasione della rottura dell'imene. Mamma cedette e dal giorno della pillola non vedevamo l'ora di metterci a letto. Papà commentò "Altro che medici questi vogliono solo sesso".
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