Gocce … di Elsa
di
Th3W4y
genere
etero
“Hai sete cucciolo, ne hai tanta, ti vedo, ma ora la tua pausa sigaretta è finita e dovrai tornare a lavorare”. Il suo tono è tra il canzonatorio e l’invitante. Si allontanata un po’ da me indietreggiando “Non hai tempo per una signora un po’ attempata come me vero!? Mi dovrò arrangiare come al solito visto che a mio marito non tira più come dovrebbe”. Sorride e s’infila dentro casa attraversando la porta scorrevole che resta aperta. Mi guardo attorno trovando conferma che non può esserci nessuno che mi vede nella calura mattutina di un giorno infrasettimanale. Scavalco semplicemente la balaustra ed attraverso la porta del poggiolo.
Elsa è in piedi a pochi passi da me e dice sorridendo “Che sfrontatezza!”. Fa due passi in avanti mi mette una mano sul petto e una dietro la nuca. Le dita s’infilano tra i miei capelli. Le metto le mie mani sui suoi fianchi. Ci baciamo con passione. Sento i suoi seni premere sul mio petto. Le labbra si staccano, ci guardiamo. Le pi schiude le sue e la lingua passa sul mio labbro superiore. Poi entra nella mia bocca in cerca della mia. Mentre le nostre lingue s’intrecciano, mi apre la camicia. Il mio membro preme sul su ventre mentre le slaccio il reggiseno. Col suo sudore mi bagna la camicia, la pelle. Una volta liberi i seni si stacca un po’ da me. Vuole condurre i giochi e la faccio fare. Preme con la mano sulla mia nuca portando la testa verso quel canale ricco di oro, ricco del suo odore, aroma e sapore, ricco del suo sudore dicendo “Bevi Andrea, bevi”. La mia lingua ne è avida. Lo raccolgo, lo assaggio. “Fammi sentire il sapore del mio sudore misto tua saliva Andrea!!” E lo dice tirandomi i capelli per far salire la mia testa verso l’alto. La sua lingua è lieve sulla mia, entra nella mia bocca, cerca la saliva. Freme, la sento tra le mie mani che iniziano a slacciarle il bichini e accarezzarle i seni. Con sorpresa sento due piercing anche sui capezzoli e fantastico su quanto porca dev’essere questa donna e quanto saprà farmi godere. Di sicuro navigata e non solo da suo marito. Continuiamo a baciarci, poi ansima al mio orecchio “Quante volte mi sono toccata pensando a te Andrea!”.
Dicendo così apre il primo bottone dei miei pantaloni .. il secondo …. Il terzo… il mio sesso sotto ai boxer attillati preme. Lo sfiora con le dita che liberano i bottoni. Il glande si gonfia. Da sopra i boxer accarezza il mio sesso. Elsa sta impazzando, ansima e suda… la lecco dove posso, dove ci arrivo. Il collo sa di buono, salgo con la punta della lingua sino all’orecchio. Mordo il lobo. Lei infila la mano nei boxer e afferra il mio cazzo. Trasalgo, per poi ritornare subito in me. Lei si sta sciogliendo in un bagno di sudore e sicuramente di umori. Le blocco la mano e le intimo all’orecchio “Fermati!”. Mi guarda un po’ sbigottita, ma fa quello che le dico. Le accarezzo i capelli, la bacio, sorrido “Fammi vedere cosa facevi pensando a me”. Le si apre un sorrisone tra le labbra.
Passando l’unghia su miei pettorali si allontana e torna con un vibratore di colore fucsia acceso. Piegato nella parte colorata, di metallo nella parte finale dove sono messi i comandi. “Forza Elsa fammi vedere”. Non se lo fa dire due volte. Butta il reggiseno a terra e si mette sul divano. Apre un po’ le gambe, la lingua passa sulle labbra per poi morderle. Senza farlo vibrare passa l’aggeggio sopra gli slip all’altezza del pube. Poi le dita iniziano a spostarli di lato. Spunta un labbro ,carnoso, depilato. Ride mentre bacia il vibratore. Lo sfiora con la punta della lingua. “Me lo tieni per favore?” Chiede mentre si alza e me lo porge. Lo faccio partire e lo appoggio sopra i boxer alla base del glande. Emetto inconsapevolmente un gemito.
“Stimolante vero?” Mi dice mentre si Sila gli slip. “Ora basta, tocca a me” conclude riprendendosi il vibratore. Si rimette sul divano appoggiando i piedi sulla seduta e divaricando le ginocchia piegate. È un po’ in carne, ma quanto mi piace questo “po’” in più. Non ha rotolini di grasso, ma non è magra. I suoi seni sono abbondanti, direi una quarta, non cadenti, ma nemmeno sodi. I capezzoli chiari ed i capezzoli grandi rispetto all’areola. Non ho ancora visto bene le natiche, ma credo che poi ne saggerò la consistenza. A vederla così sul divano è ben fornita e dovrei appoggiarmici per bene quanto prima.
Mi siedo sulla poltrona di fronte a lei e guardo la sua fica ben depilata. Un ciuffetto di pelo brizzolato in cima. Le labbra carnose, aperte, non ancora cadenti, ma nemmeno sode. Faccio scivolare giu i miei pantaloni mentre lei passa la punta del giocattolo sul clitoride. Con anulare e indice della mano libera apre le grandi labbra, mentre accarezza l’orifizio del suo sesso col medio. Muove sul clitoride il vibratore. Ora, guardandomi, succhia il dito medio e lo riporta tra le labbra. Lentamente scompare e ricompare non solo intriso di saliva. Abbasso un po’ i boxer facendo uscire il glande, mi fermo, mi godo la scena e poi lentamente li sfilo. Lo guarda e si morde le labbra con avidità, mentre poi reclina la testa e gemendo inizia ad infilare il vibratore nella sua fica. Torna a guardarmi, vuole riprendere la padronanza della scena e mi dice “Segati per me Andrea” e poi più forte, col fiato rotto, la voce roca “Menalo per me, fammi vedere!!!”
Lo afferro con la mano destra, lo scalpello per bene ed inizio un lento movimento. Con la mano vado dalle palle alla punta, piano, lento. Guarda, fissa con gli occhi sul mio membro mentre il vibratore scompare tra le sue labbra gonfie. La voglio, quanto la voglio … Mi alzo continuando a menare il mio cazzo. Mi avvicino al divano e mi metto di lato. Si sfila il vibratore e lo appoggia alla base della mia cappella già abbondantemente rossa e gonfia. Lo scroto si irrigidisce, formicola. La vibrazione è incessante “cazzo Elsa non resisto”. Lei sorride, si tira su. Con una mano afferra il mio pene e mi tira davanti a lei. Da seduta lo mette tra i suoi seni appoggiandomi il vibratore sullo scroto. Piego le gambe ed inizio a scivolare su quel canale tanto agognato. Sposta il giocattolo, lo appaia al mio arnese tenendoli uniti con la sua mano, punta con punta. Sento scosse che dal cervello vanno al glande e viceversa. Un gemito gutturale esce assieme al mio seme, caldo, densò, bianco. Arriva in quella fossetta alla base del collo di Elsa, ancora e ancora. Inarcò la schiena mi appoggio e stringo le spalle di Lei. Godo, come un ragazzino che si è masturbato la prima volta pensando alla prof.
Elsa si sta succhiando le dita “Non male il cocktail del tuo sperma, del tuo e del mio sudore.
La faccio alzare e la bacio mente il mio pene si ridimensiona ancora gocciolate. Ride “Si tira su vero!? Non è come quello del vecchio?”. “Beh, da quanto vedo sei in grado di farlo riprendere le dico”. “Sono così porca!?” Mi fa fingendo d’essere offesa. “Lo sei, sei un grandissima porca”. E per tutta risposta mi tira un bacio appassionato per poi dirmi “Grazie! Grazie di avermelo detto, ma ora confermami quanto sei porco tu!”
Mi prende per mano e si dirige verso il bagno, dove tra poco la doccia … goccerà ….
Elsa è in piedi a pochi passi da me e dice sorridendo “Che sfrontatezza!”. Fa due passi in avanti mi mette una mano sul petto e una dietro la nuca. Le dita s’infilano tra i miei capelli. Le metto le mie mani sui suoi fianchi. Ci baciamo con passione. Sento i suoi seni premere sul mio petto. Le labbra si staccano, ci guardiamo. Le pi schiude le sue e la lingua passa sul mio labbro superiore. Poi entra nella mia bocca in cerca della mia. Mentre le nostre lingue s’intrecciano, mi apre la camicia. Il mio membro preme sul su ventre mentre le slaccio il reggiseno. Col suo sudore mi bagna la camicia, la pelle. Una volta liberi i seni si stacca un po’ da me. Vuole condurre i giochi e la faccio fare. Preme con la mano sulla mia nuca portando la testa verso quel canale ricco di oro, ricco del suo odore, aroma e sapore, ricco del suo sudore dicendo “Bevi Andrea, bevi”. La mia lingua ne è avida. Lo raccolgo, lo assaggio. “Fammi sentire il sapore del mio sudore misto tua saliva Andrea!!” E lo dice tirandomi i capelli per far salire la mia testa verso l’alto. La sua lingua è lieve sulla mia, entra nella mia bocca, cerca la saliva. Freme, la sento tra le mie mani che iniziano a slacciarle il bichini e accarezzarle i seni. Con sorpresa sento due piercing anche sui capezzoli e fantastico su quanto porca dev’essere questa donna e quanto saprà farmi godere. Di sicuro navigata e non solo da suo marito. Continuiamo a baciarci, poi ansima al mio orecchio “Quante volte mi sono toccata pensando a te Andrea!”.
Dicendo così apre il primo bottone dei miei pantaloni .. il secondo …. Il terzo… il mio sesso sotto ai boxer attillati preme. Lo sfiora con le dita che liberano i bottoni. Il glande si gonfia. Da sopra i boxer accarezza il mio sesso. Elsa sta impazzando, ansima e suda… la lecco dove posso, dove ci arrivo. Il collo sa di buono, salgo con la punta della lingua sino all’orecchio. Mordo il lobo. Lei infila la mano nei boxer e afferra il mio cazzo. Trasalgo, per poi ritornare subito in me. Lei si sta sciogliendo in un bagno di sudore e sicuramente di umori. Le blocco la mano e le intimo all’orecchio “Fermati!”. Mi guarda un po’ sbigottita, ma fa quello che le dico. Le accarezzo i capelli, la bacio, sorrido “Fammi vedere cosa facevi pensando a me”. Le si apre un sorrisone tra le labbra.
Passando l’unghia su miei pettorali si allontana e torna con un vibratore di colore fucsia acceso. Piegato nella parte colorata, di metallo nella parte finale dove sono messi i comandi. “Forza Elsa fammi vedere”. Non se lo fa dire due volte. Butta il reggiseno a terra e si mette sul divano. Apre un po’ le gambe, la lingua passa sulle labbra per poi morderle. Senza farlo vibrare passa l’aggeggio sopra gli slip all’altezza del pube. Poi le dita iniziano a spostarli di lato. Spunta un labbro ,carnoso, depilato. Ride mentre bacia il vibratore. Lo sfiora con la punta della lingua. “Me lo tieni per favore?” Chiede mentre si alza e me lo porge. Lo faccio partire e lo appoggio sopra i boxer alla base del glande. Emetto inconsapevolmente un gemito.
“Stimolante vero?” Mi dice mentre si Sila gli slip. “Ora basta, tocca a me” conclude riprendendosi il vibratore. Si rimette sul divano appoggiando i piedi sulla seduta e divaricando le ginocchia piegate. È un po’ in carne, ma quanto mi piace questo “po’” in più. Non ha rotolini di grasso, ma non è magra. I suoi seni sono abbondanti, direi una quarta, non cadenti, ma nemmeno sodi. I capezzoli chiari ed i capezzoli grandi rispetto all’areola. Non ho ancora visto bene le natiche, ma credo che poi ne saggerò la consistenza. A vederla così sul divano è ben fornita e dovrei appoggiarmici per bene quanto prima.
Mi siedo sulla poltrona di fronte a lei e guardo la sua fica ben depilata. Un ciuffetto di pelo brizzolato in cima. Le labbra carnose, aperte, non ancora cadenti, ma nemmeno sode. Faccio scivolare giu i miei pantaloni mentre lei passa la punta del giocattolo sul clitoride. Con anulare e indice della mano libera apre le grandi labbra, mentre accarezza l’orifizio del suo sesso col medio. Muove sul clitoride il vibratore. Ora, guardandomi, succhia il dito medio e lo riporta tra le labbra. Lentamente scompare e ricompare non solo intriso di saliva. Abbasso un po’ i boxer facendo uscire il glande, mi fermo, mi godo la scena e poi lentamente li sfilo. Lo guarda e si morde le labbra con avidità, mentre poi reclina la testa e gemendo inizia ad infilare il vibratore nella sua fica. Torna a guardarmi, vuole riprendere la padronanza della scena e mi dice “Segati per me Andrea” e poi più forte, col fiato rotto, la voce roca “Menalo per me, fammi vedere!!!”
Lo afferro con la mano destra, lo scalpello per bene ed inizio un lento movimento. Con la mano vado dalle palle alla punta, piano, lento. Guarda, fissa con gli occhi sul mio membro mentre il vibratore scompare tra le sue labbra gonfie. La voglio, quanto la voglio … Mi alzo continuando a menare il mio cazzo. Mi avvicino al divano e mi metto di lato. Si sfila il vibratore e lo appoggia alla base della mia cappella già abbondantemente rossa e gonfia. Lo scroto si irrigidisce, formicola. La vibrazione è incessante “cazzo Elsa non resisto”. Lei sorride, si tira su. Con una mano afferra il mio pene e mi tira davanti a lei. Da seduta lo mette tra i suoi seni appoggiandomi il vibratore sullo scroto. Piego le gambe ed inizio a scivolare su quel canale tanto agognato. Sposta il giocattolo, lo appaia al mio arnese tenendoli uniti con la sua mano, punta con punta. Sento scosse che dal cervello vanno al glande e viceversa. Un gemito gutturale esce assieme al mio seme, caldo, densò, bianco. Arriva in quella fossetta alla base del collo di Elsa, ancora e ancora. Inarcò la schiena mi appoggio e stringo le spalle di Lei. Godo, come un ragazzino che si è masturbato la prima volta pensando alla prof.
Elsa si sta succhiando le dita “Non male il cocktail del tuo sperma, del tuo e del mio sudore.
La faccio alzare e la bacio mente il mio pene si ridimensiona ancora gocciolate. Ride “Si tira su vero!? Non è come quello del vecchio?”. “Beh, da quanto vedo sei in grado di farlo riprendere le dico”. “Sono così porca!?” Mi fa fingendo d’essere offesa. “Lo sei, sei un grandissima porca”. E per tutta risposta mi tira un bacio appassionato per poi dirmi “Grazie! Grazie di avermelo detto, ma ora confermami quanto sei porco tu!”
Mi prende per mano e si dirige verso il bagno, dove tra poco la doccia … goccerà ….
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