Gocce … in doccia
di
Th3W4y
genere
etero
La doccia è grande, profonda. Rimane aperta all’ingresso. Un lato di vetro, due piastrellati. Elsa muove la manopola e fa scendere l’acqua, si scioglie i capelli, li scuote. Le arrivano poco sotto le spalle. Le mie dita s’infilano tra quei capelli, ci baciamo, mentre i nostri corpi si toccano, si sfiorano, si premono. Le sue unghie graffiano la mia schiena mentre succhia la mia lingua. Ma quanto sono sensuali ed eccitanti i suoi baci. Sono quelli o il dondolio dei suoi seni che strusciano sul mio petto che cominciano a far partire il formicolio alla base del mio membro. Lo sente, sorride, lo accarezza mentre diventa duro “Allora sono proprio porca se è già in queste condizioni”. Sorrido e le sussurro all’orecchio “Chissà se è un bene per te averlo fatto già venire prima”. “Ne sono certa” dice lei con tanta sicurezza. La mia mano scende sul ventre, accarezzo il piercing e poi giù accarezzando il pube. Lei apre le gambe ad invitarmi a scendere. Così, con la mano, mi chino. Le prendo un piede e lo appoggio sulla mia gamba. Lo guardo, lo accarezzo.
Elsa sorride, ha già capito nel terrazzo quanto mi intrighino i suoi piedi. Lo sposta e accarezza il mio cazzo mentre si sorregge appoggiando la schiena alle piastrelle e le mani alle mie spalle. Con la pianta inizia a menarlo e lo fa diventare duro e scalpellato. “Sei una sorpresa continua”. Le bacio il ciuffetto di peli brizzolati mentre con le mani inizia ad aprire le grandi labbra. Muove il bacino e spinge verso di me quando sente le mi labbra stringerle il clitoride. Le passo la lingua a lato di un labbro e poi dell’altro. Ne disegno i bordi.
“Ti prego, leccala non resisto!” Non me lo faccio ripetere e passo la punta della lingua tra le due grandi labbra, salendo, sino al clitoride. Sento le unghie che graffiano la spalla, mentre, sempre adagiata con la schiena sul muro, porta una mano ad afferrare l’asta della doccia mentre forte dice “Oddio, siiiii”. Sa di buono, il sapore acre è un po’ lavato dall’acqua che scende su di noi. Mentre la mia lingua gioca col clito, il dito medio entra facile nella sua fica. Lo piego facendola gemere ancora. Lo sfilo e accompagno al medio l’indice. Mentre la lecco la sditalino. Le mani si impregnato dei sui succhi.
“Ti voglio Andrea, ti voglio dentro”.
Salgo col cazzo in tiro. La faccio ruotare su se stessa. Appoggia i palmi delle mani sulle piastrelle. Le faccio divaricare bene le gambe. Scende col bacino e finalmente vedo bene il suo sedere. Abbondante, non sodo; un po’ di cellulite si vede mentre le apro le natiche. Punto il glande sulla fica già bene aperta. Elsa scende ancora col bacino, io spingo piano, ma nonostante ciò il cazzo entra facile. Aperta e calda, ben lubrificata. Entro ed esco con calma senza affondare, senza spingerlo tutto dentro. Lei toglie una mano e la passa dietro, sulle mie natiche spingendo “Tutto, ti voglio tutto”. Spingo, un colpo secco. La faccio sobbalzare mentre urla “siiiiiii, ancora Andrea, ancora”. Continuo con colpi lenti secchi, mentre le mie mani si riempiono dei sui seni. Le dita giocano coi capezzoli, duri, grossi. Elsa sta godendo, sta già godendo “ohhh, nooo, godo già …. Mmmhhhhhh”. Spinge forte verso il mio pube e si sente il rumore delle natiche e dell’acqua su di esso. Stringo i seni. Gode. La prendo per i capelli, le faccio girare la testa e la bacio. Comincia a rilassarsi anche se deve avere la dice molto sensibile…. Rallento, si quasi a fermarmi.
Le alzo una gamba, la mano sotto al ginocchio. Il mio bacino ricomincia a muoversi. Lei sbatte sul muro. Il suo viso preme sulle piastrelle. L’acqua le scorre sulla faccia, la sua lingua cerca la mia.
Mi sfilo, mi guarda per capire cosa voglio fare. Mi stendo sul pavimento e la faccio accomodare sopra di me. Scende, prende in mano il mio cazzo, sospiro e lo fa sparire dentro di lei. Lo fa accomodare bene, muove il bacino per poi iniziare a farlo salire e scendere nella sua vulva. I seni sobbalzano, li prendo e li stringo. Una sua mano mi sfregia il petto quando inizia a gemere. Ora sta andando veloce e inizia a gemere con lei. La faccio rallentare. Mi sollevo “ancora no Elsa” … “Shhhh … zitto porco” e così dicendo riprende a scoparmi. La sento sbattere su di me, la sento godere … un secondo orgasmo, molto più lungo e irruento che mi fa sentire le tipiche scosse alla base del mio membro, salgono pronte a farmi venire. “Attenta, togliti che sto per venire” . Mi mette la mano sulla bocca “shhhhh, voglio sentire che mi vieni dentro, che urli il mio nome ….. mmmmhhh come godoooooo”. Altri due tre movimenti suoi e anch’io esplodo gemendo e urlando il suo nome “ELSA…..ELSA ….. ELSAAAAAA”.
Restiamo un po’ abbracciati. Lei non se lo sfila ancora. Mi bacia. Sorride. Muove il bacino e si libera della mia presenza in lei. Da lei esce po’ del mio seme. Lo prende con l’indice, lo assaggia. “Vuoi vedere se me lo fai rialzare ancora?” Ridiamo assieme “Sono sicura che i miei piedi farebbero al caso” dice continuando a ridere “ma è meglio sperimentarlo un’altra volta visto che per pranzo torna il moscio”.
Ci alziamo, ci asciughiamo mentre Elsa dice “Siamo vicini di casa, quindi …””occhio” dico io””Anche” dice Elsa “ Ma sopratutto liberi di vivere le nostre vite. In particolare te che sei giovane. Ma liberi anche di divertirci ancora assieme, sempre che tu voglia divertirti ancora con a me” “Divertirmi?!” Sorrido. Desidero scoprire ancora tante cose di te, a partire dall’abilità dei tuoi piedi” Continuando a ridere, ci rivestiamo
Esco, nel terrazzo, controllo che non ci sia nessuno e torno a casa mia quanto mai felice di questa calura.
Elsa sorride, ha già capito nel terrazzo quanto mi intrighino i suoi piedi. Lo sposta e accarezza il mio cazzo mentre si sorregge appoggiando la schiena alle piastrelle e le mani alle mie spalle. Con la pianta inizia a menarlo e lo fa diventare duro e scalpellato. “Sei una sorpresa continua”. Le bacio il ciuffetto di peli brizzolati mentre con le mani inizia ad aprire le grandi labbra. Muove il bacino e spinge verso di me quando sente le mi labbra stringerle il clitoride. Le passo la lingua a lato di un labbro e poi dell’altro. Ne disegno i bordi.
“Ti prego, leccala non resisto!” Non me lo faccio ripetere e passo la punta della lingua tra le due grandi labbra, salendo, sino al clitoride. Sento le unghie che graffiano la spalla, mentre, sempre adagiata con la schiena sul muro, porta una mano ad afferrare l’asta della doccia mentre forte dice “Oddio, siiiii”. Sa di buono, il sapore acre è un po’ lavato dall’acqua che scende su di noi. Mentre la mia lingua gioca col clito, il dito medio entra facile nella sua fica. Lo piego facendola gemere ancora. Lo sfilo e accompagno al medio l’indice. Mentre la lecco la sditalino. Le mani si impregnato dei sui succhi.
“Ti voglio Andrea, ti voglio dentro”.
Salgo col cazzo in tiro. La faccio ruotare su se stessa. Appoggia i palmi delle mani sulle piastrelle. Le faccio divaricare bene le gambe. Scende col bacino e finalmente vedo bene il suo sedere. Abbondante, non sodo; un po’ di cellulite si vede mentre le apro le natiche. Punto il glande sulla fica già bene aperta. Elsa scende ancora col bacino, io spingo piano, ma nonostante ciò il cazzo entra facile. Aperta e calda, ben lubrificata. Entro ed esco con calma senza affondare, senza spingerlo tutto dentro. Lei toglie una mano e la passa dietro, sulle mie natiche spingendo “Tutto, ti voglio tutto”. Spingo, un colpo secco. La faccio sobbalzare mentre urla “siiiiiii, ancora Andrea, ancora”. Continuo con colpi lenti secchi, mentre le mie mani si riempiono dei sui seni. Le dita giocano coi capezzoli, duri, grossi. Elsa sta godendo, sta già godendo “ohhh, nooo, godo già …. Mmmhhhhhh”. Spinge forte verso il mio pube e si sente il rumore delle natiche e dell’acqua su di esso. Stringo i seni. Gode. La prendo per i capelli, le faccio girare la testa e la bacio. Comincia a rilassarsi anche se deve avere la dice molto sensibile…. Rallento, si quasi a fermarmi.
Le alzo una gamba, la mano sotto al ginocchio. Il mio bacino ricomincia a muoversi. Lei sbatte sul muro. Il suo viso preme sulle piastrelle. L’acqua le scorre sulla faccia, la sua lingua cerca la mia.
Mi sfilo, mi guarda per capire cosa voglio fare. Mi stendo sul pavimento e la faccio accomodare sopra di me. Scende, prende in mano il mio cazzo, sospiro e lo fa sparire dentro di lei. Lo fa accomodare bene, muove il bacino per poi iniziare a farlo salire e scendere nella sua vulva. I seni sobbalzano, li prendo e li stringo. Una sua mano mi sfregia il petto quando inizia a gemere. Ora sta andando veloce e inizia a gemere con lei. La faccio rallentare. Mi sollevo “ancora no Elsa” … “Shhhh … zitto porco” e così dicendo riprende a scoparmi. La sento sbattere su di me, la sento godere … un secondo orgasmo, molto più lungo e irruento che mi fa sentire le tipiche scosse alla base del mio membro, salgono pronte a farmi venire. “Attenta, togliti che sto per venire” . Mi mette la mano sulla bocca “shhhhh, voglio sentire che mi vieni dentro, che urli il mio nome ….. mmmmhhh come godoooooo”. Altri due tre movimenti suoi e anch’io esplodo gemendo e urlando il suo nome “ELSA…..ELSA ….. ELSAAAAAA”.
Restiamo un po’ abbracciati. Lei non se lo sfila ancora. Mi bacia. Sorride. Muove il bacino e si libera della mia presenza in lei. Da lei esce po’ del mio seme. Lo prende con l’indice, lo assaggia. “Vuoi vedere se me lo fai rialzare ancora?” Ridiamo assieme “Sono sicura che i miei piedi farebbero al caso” dice continuando a ridere “ma è meglio sperimentarlo un’altra volta visto che per pranzo torna il moscio”.
Ci alziamo, ci asciughiamo mentre Elsa dice “Siamo vicini di casa, quindi …””occhio” dico io””Anche” dice Elsa “ Ma sopratutto liberi di vivere le nostre vite. In particolare te che sei giovane. Ma liberi anche di divertirci ancora assieme, sempre che tu voglia divertirti ancora con a me” “Divertirmi?!” Sorrido. Desidero scoprire ancora tante cose di te, a partire dall’abilità dei tuoi piedi” Continuando a ridere, ci rivestiamo
Esco, nel terrazzo, controllo che non ci sia nessuno e torno a casa mia quanto mai felice di questa calura.
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