Incinta? Non da me. 1

di
genere
tradimenti

Ragazzo appena diciottenne, immaturo forse, ma con la voglia di crescere in fretta, senza nessuna esperienza incontra una ragazza con le stesse peculiarità che sbatte la figa sulla faccia. Risultato? Incinta. Problemi a cui non pensavi, soluzioni che non immagini. Genitori dilaniati che avevano altre aspettative ti crocifiggono e parlano di responsabilità da assumerti, lei segregata come se potesse ripetere lo stesso errore. Tragedia familiare ? Era impossibile anche vederci e parlare, dopo diversi giorni di suppliche riusciamo a vederci da soli nella camera da letto di mamma e papà che chiudemmo a chiave per evitare interventi estemporanei. La prima mossa fu reciproca, ci abbracciammo con tanta forza da farci male. Il suo pianto che mi coinvolse e singhiozzando mi disse "Voglio vivere con te da questo momento, non voglio più tornare a casa" "Anch'io amore sapessi quanto ti ho desiderato in questi giorni" "Facciamo l'amore ora su questo letto" "E' rischioso, aspettiamo perché ho una sorpresa" Aprimmo la porta, i falchi arrivarono e proclamai tutto il mio amore per Isabella, lei mi stringeva e piangeva ancora, ora di gioia però. Chiesi a papà di consentirci di vivere qualche giorno nella casa, eravamo pronti a qualsiasi sacrificio, anche dormire per terra. Acconsentì e da tragedia tutto si trasformò in un sereno colloquio con brindisi finale. La prima notte con lei addosso feci un sogno bruttissimo: Ero legato al letto e lei che scopava ridendo, con un altro. Mi svegliai di colpo e la chiamai "Isabellaaa!!!" Ero tutto sudato. Non rispondeva, non era con me, tornò do pochi secondi, era andata in bagno. Mi vide stravolto. "Cosa è successo" ? "Nulla ho fatto un brutto sogno" "Raccontami" "No riaddormentiamoci ora" Non riuscii a chiudere occhio per il resto della notte mentre lei dormiva pacificamente, era bellissima. Al risveglio uscimmo per cercare qualcosa ma non avevamo ben chiaro cosa, da circa un mese non andavamo a scuola lei frequentava il secondo anno di liceo, io il quinto. Dalla notte un tarlo mi perforava il cervello -Ti ha dato subito la figa, se prima di te l'avesse data ad altri? il figlio potrebbe essere di un altro"? Dilaniato mentalmente, non potevo parlarne con nessuno. Esternamente dovevo dimostrarmi felice ma non lo ero. Ebbi una sorta di assuefazione ed ormai ero rassegnato. In tre mesi lasciai la scuola, trovai un lavoro, con l'aiuto economico dei nostri genitori aprimmo casa, piccola ma vivibile. Fu il risveglio per i nostri sensi, facevamo l'amore tutte le notti, lei era insaziabile e ne voleva sempre di più. Ormai non mi importava niente di chi era il figlio, anche se non era mio l'avrei accettato comunque. Era bella anche col pancione precoce, partorì all'ottavo mese. No proprio no aveva scopato con altri già un mese prima di conoscermi. Mentire? Perché ? Ti avrei accettata ugualmente. Fine: Il bambino straordinariamente bello mi rese perfino orgoglioso.
scritto il
2022-07-07
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