Mamma vorrei vivere mille anni per goderti.

di
genere
incesti

Appena diciottenne subito dopo il diploma, mi chiamarono in risposta ad una domanda che avevo fatto l'anno prima per tentare la carriera in una amministrazione militare. Certamente non l'aspettavo più e quando mi consigliai con i miei genitori sul da farsi, insieme decidemmo di provare. Ero a 600 km da casa, comunque non era la distanza a farmi paura. Non mi trovavo assolutamente male e dopo sei mesi feci un consuntivo ed erano più le cose positive che quelle negative. La ragazza che avevo non trovò un momento migliore per darmi il benservito. Secondo lei la distanza era incolmabile nel nostro rapporto, meglio così. Cercavo una ragazza per riempire i miei momenti di solitudine, non la trovai ero diventato un profondo cultore della masturbazione. A casa dei miei tornai una sola volta ed avevo nostalgia della ragazza quindi evitai anche quello. Passò un anno e mamma mi avviso che papà era caduto fratturandosi il bacino, non in maniera grave comunque, decisi di tornare per accertarmi quale fosse la situazione. Certo che mamma in quel periodo era da sola, mi sorprese la sua accoglienza quando entrai in casa, mi seppelliva di baci in tutte le parti del corpo, mi stringeva mi toccava dappertutto, mai si era comportata così. Andammo a trovare papà ed effettivamente non stava male, era anche sorridente, ma era legato tra corde e pesi e la degenza poteva essere abbastanza lunga. Lo rassicurai, avevo dieci giorni di licenza prolungabili di altri dieci.
La nostra casa dalla struttura dove era ricoverato papà era distante circa quindici chilometri e lui stesso disse di non andare tutti i giorni ma una volta alla settimana. Ricevute le disposizioni tornammo a casa. Appena rientrammo la terra cominciò a tremare sotto i nostri piedi, una forte scossa di terremoto comunque non catastrofica ma importante. I TG ci rassicurarono. Mamma era terrorizzata e diceva "Se non c'eri tu morivo di paura" "Mamma dai che non è successo niente" La scossa è stata un altro motivo per averla sempre addosso.
"Mamma sono due mesi che non ci vediamo non una vita" Tesoro di mamma sapessi quante volte mi sei mancato, quando ero sola andavo nella tua cameretta mi mettevo sul letto e sentivo il tuo odore, come se ti avessi avuto vicino" "Mamma sai di essere la persona a cui tengo di più al mondo" Una cena preparata per me, secondo i miei gusti. Mangiammo ed invece di sedersi di fronte si mise al mio fianco, era scomodo anche usare le posate. mi volle imboccare come quando ero piccolo, e come quando ero piccolo ogni boccone mi dava un bacio sulla bocca. Mettemmo tutto a posto in cinque minuti ed andammo a sederci sul divano. "Ho paura, non voglio dormire da sola dormi nel letto con mamma"? "Come potrei dirti di no mamma" Mezz'ora a raccontare nulla ed andò in bagno a farsi la doccia. Uscì avvolta in un telo bianco dal seno in giù. Tesoro fai la doccia, ti aspetto sul letto" Uscii dalla doccia in boxer, lei era coperta dal solo lenzuolo, mi distesi non troppo vicino, i suoi occhi non erano normali, li aveva semichiusi, " Oh scusa tesoro si è scoperto un seno, quei boxer sono orribili" "Mica posso dormire nudo" "Io e papà lo facciamo da quando non ci sei, dormiamo sempre nudi, è bellissimo sentire le lenzuola sulla pelle" "Mamma non dirmi che sei nuda"? "Certo tesoro, l'abitudine è radicata ormai" Tolse il lenzuolo e apparve una visione di una bellezza travolgente. "Mamma!!! Dio mio quanto sei bella mamma" "Togli quei boxer o te li strappo addosso" Tentennai un attimo perché vederla in quelle condizioni mi aveva creato una leggera eccitazione, lo feci delicatamente ed apparve il mio cazzo ormai eretto totalmente "Mamma scusa ma vederti così ..." "Finalmente tesoro di mamma, che fusto sei diventato, dal giorno che sei partito ho avuto sempre il desiderio di possederti, non so cosa mi è preso"
"E papà non ti basta più"? "Ti confesso, per avere un rapporto soddisfacente con lui devo pensare che sei tu" "A questo punto sei mamma" "Si tesoro sono a questo punto con orgoglio, ora stai fermo e lasciami fare". Tre leccate sul glande, mi saltò letteralmente sopra e si impadronì del mio cazzo, la sua figa era un lago. Senza muoversi assolutamente, solo con le contrazioni della vagina un gemito lunghissimo interrotto da singhiozzi raggiunse un orgasmo spaventoso. Era spalmata sul mio corpo, ne sentivo tutto il peso, respiro ansimante ed occhi chiusi "Mamma" "Lasciami godere non ti muovere" Il cazzo era rigido come mai mi era successo ed era dentro la figa di mamma. "Non uscire se non lo dico io" Riprese con le contrazioni della vagina senza muoversi "Mamma così vengo" "Appena sento la tua sborra arrivo anch'io"
Un minuto e l'estasi totale prese il posto dell'eccitazione violenta. Altro orgasmo indefinibile. Mamma aveva trentanove anni, io diciannove, in quel momento pensai di non poter fare più a meno di lei. "Mamma con Manuela la mia ragazza scopavo tanto ma quello che ho provato con te ha del miracoloso, ti amo mamma sei la mia vita" La notte è passata con una varietà di sensazioni, dal dormire al sessantanove, al dormire alla scopata, dal dormire a succhiarci le lingue: Il sole filtrando attraverso la tapparella mi svegliò mentre lei dormiva. L'ammirai fino al suo risveglio, la scrutai in tutte le parti del corpo, il suo seno meraviglioso, la sua figa liscia come una pesca. Aprì gli occhi mi fece un sorriso "Mamma starei sempre ad ammirarti, la tua bellezza mi stravolge. Se fossi al posto di papà non ti lascerei un attimo, ti scoperei continuamente, hai colpito tutti i miei sensi".
Ci alzammo dopo la colazione la doccia ed uscimmo per alcune compere. Attendevo in macchina che scendesse ed una ragazzina si stava avvicinando verso lo sportello, pensavo dovesse chiedermi qualcosa... era mamma. "Dio mio mamma sembri una bambina" Aveva mini short che lasciavano parte dei glutei scoperti, top scollatissimo senza reggiseno e scarpe da tennis. "Mamma sei una sorpresa continua, mi fai impazzire". Dopo gli acquisti girammo per la città ancora due ore volevo dimostrare al mondo che mamma avevo. Noi contai le volte che scopammo, di giorno, di notte, di sera, in piedi, sdraiati, in macchina, sulla spiaggia sul letto era un romanzo da scrivere. Andammo a riprendere papà al nono giorno di licenza e mamma mi supplicò di prolungarla, lo feci ma con la presenza di papà la nostra libertà era limitata fino al punto di non vedere l'ora di ripartire e considerare quello che era successo una bellissima parentesi della nostra vita.
scritto il
2022-07-08
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