Scoparsi la cognata
di
peter
genere
incesti
Questa è una storia realmente successa e veritiera. Io Marco cinquantenne sposato da 20 con Daniela di 45. Ovviamente dopo anni della solita routine matrimoniale il sesso tra noi andava sempre più dilazionato nel tempo ed era più la masturbazione a farla da padrone.
Le mie concentrazioni a tal riguardo ultimamente erano dirette verso mia cognata Silvia più giovane di Daniela di circa dieci anni. Silvia single convinta e per sua stessa ammissione consapevole di avere un carattere non facile per avere un rapporto duraturo con un'altra persona, è però una persona piacente con un fisico formoso con tratti somatici tipici del meridione, carattere deciso che sa il fatto suo in tutti gli aspetti della vita. Mi sono sempre chiesto come avendo ormai un'età molto matura e non avendo storie da tempo come fosse il suo rapporto con il sesso. Ovviamente non potevo non immaginare che anche lei facesse uso della masturbazione per avere ogni un qualche appagamento nella sfera sessuale. Questa immaginazione finiva sempre nella dedica per la mia sega quotidiana. Ogni tanto anzi spesso penso come poteva diventare realtà avvicinarmi a lei sotto quell'aspetto e magari arrivare un contato fisico con lei. Un giorno nella vita succedono degli episodi che fanno si che come per incanto qualcuno sembra fare succedere quello che hai sempre desiderato. Mia moglie mi chiese se potevo accompagnare la sorella in aeroporto perchè doveva partire in vacanza con le amiche. l'ora era abbastanza scomoda visto che alle 3 di notte bisognava partire da casa cosicchè era compromessa pure la dormita e quindi anche la giornata lavorativa seguente. Facendomi sentire un pò risentito da mia moglie e da mia moglie non ebbi scelta.
Praticamente per paura di non svegliarmi in tempo non andai a dormire per nulla aspettando le 2 e mezza per andare sotto casa di Silvia per caricare le valigie. Pure lei scese un poco anticipo rispetto all'appuntamento e ci avviammo verso l'aeroporto. In macchina gli ribadii che avere un cognato così se lo sognava e che mi doveva fare un monumento alchè lei rise pensando tra lei che poi era per me un dovere da bravo cognato. Gli chiesi se potevamo almeno fermarci per prendere un caffe tanto il tempo c'era e che appenda incontravamo un bar ci saremmo fermati. Dopo una decina di chilometri ne incontrammo uno e ci fermammo. Entrammo per consumare quando accidentalmente Silvia si versò qualche goccia sulla camicia, disperata cerco di andare in bagno per strofinarci un poco di acqua per togliere la macchia per non salire sull'aereo impataccata. L'alone rimase e la convinsi di andare in macchina e prendere una maglia nella valigia e mettersela. Visto che il tempo passava e non si poteva rischiare di perdere l'aereo la feci sbrigare. Andammo in macchina, il problema per lei era di cambiarsi in macchina con me e l'imbarazzo per lei era tanto, cercai di non farla sentire a disagio dicendogli che era buio e chiudevo gli occhi. La situazione adrenalinica che si era creata mi fece arrapare da impazzire e poi sentendo lei che si sbottonava la camicia macchiata che nel frattempo rimaneva nuda mi fece sudare e mi fece in pochi secondi pensare che mai nella vita poteva capitare l'occasione di fare realmente quello che ho sempre pensato quando mi facevo una sega immaginando lei. Per la fretta mi chiese di passargli la camicia pulita da mettersi visto che non la trovava nel buio, la luce della macchina non poteva essere accesa per motivi ovvi, pure io trovai difficoltà nel trovarla andammo tutte e due a tastoni quando un pò perchè non vedevo un pò perchè ci provavo toccai il suo seno e quindi i suoi capezzoli che erano già belli induriti non so per quale reale motivo alchè lei mi disse "ma che fai?" io un momento di sana follia gli risposi "cerco di aiutarti a fare sesso con qualcuno"
mi chinai con la testa cercando li leccarglieli. Il buio mi aveva tolto ogni inibizione e forse pure a lei visto che non cercò più di tanto di spostarsi. Continuai vedendo la sua immobilità sorprendente passai da un capezzolo all'altro per poi salire cercando di limonarmela. Silvia passo al contrattacco comandando lei le mosse, era assatanata non mi tolse la sua lingua per 5 minuti abbondante nel frattempo le nostre mani cercarono i rispetti sessi, lei mi misi una mano nei pantaloni ed io nei suoi, a breve se lo portò nella sua bocca facendomi un bocchino che durò però molto poco visto che vennni quasi subito nella sua bocca. Ormai non si pensava più all'areoporto e alla vacanza ma a finire il rapporto nella macchina. Tempo di riprendermi quando la misi in una posizione comoda per leccarle la sua fica pelosissima, la slinguai per bene aiutandomi anche con le dita, la sentii ansimare gemere come non mai, mi era diventato un'altra volta di marmo ed era giunto il momento di penetrarla, la sua fica era un lago, la sbattevo per bene mentre mi cercavo nel frattempo di baciarla. Scopammo due volta fino alla prime luci dell'alba. Con la luce dovemmo subito rivestirci e pensare a cosa fare per giustificare il mancato appuntamento per perdita del volo aereo. Silvia mi ricordò che quello che era successo era il monumento che mi doveva. Non successe più ma sicuramente penso troveremo il modo di rifarlo ne sono certo.
Le mie concentrazioni a tal riguardo ultimamente erano dirette verso mia cognata Silvia più giovane di Daniela di circa dieci anni. Silvia single convinta e per sua stessa ammissione consapevole di avere un carattere non facile per avere un rapporto duraturo con un'altra persona, è però una persona piacente con un fisico formoso con tratti somatici tipici del meridione, carattere deciso che sa il fatto suo in tutti gli aspetti della vita. Mi sono sempre chiesto come avendo ormai un'età molto matura e non avendo storie da tempo come fosse il suo rapporto con il sesso. Ovviamente non potevo non immaginare che anche lei facesse uso della masturbazione per avere ogni un qualche appagamento nella sfera sessuale. Questa immaginazione finiva sempre nella dedica per la mia sega quotidiana. Ogni tanto anzi spesso penso come poteva diventare realtà avvicinarmi a lei sotto quell'aspetto e magari arrivare un contato fisico con lei. Un giorno nella vita succedono degli episodi che fanno si che come per incanto qualcuno sembra fare succedere quello che hai sempre desiderato. Mia moglie mi chiese se potevo accompagnare la sorella in aeroporto perchè doveva partire in vacanza con le amiche. l'ora era abbastanza scomoda visto che alle 3 di notte bisognava partire da casa cosicchè era compromessa pure la dormita e quindi anche la giornata lavorativa seguente. Facendomi sentire un pò risentito da mia moglie e da mia moglie non ebbi scelta.
Praticamente per paura di non svegliarmi in tempo non andai a dormire per nulla aspettando le 2 e mezza per andare sotto casa di Silvia per caricare le valigie. Pure lei scese un poco anticipo rispetto all'appuntamento e ci avviammo verso l'aeroporto. In macchina gli ribadii che avere un cognato così se lo sognava e che mi doveva fare un monumento alchè lei rise pensando tra lei che poi era per me un dovere da bravo cognato. Gli chiesi se potevamo almeno fermarci per prendere un caffe tanto il tempo c'era e che appenda incontravamo un bar ci saremmo fermati. Dopo una decina di chilometri ne incontrammo uno e ci fermammo. Entrammo per consumare quando accidentalmente Silvia si versò qualche goccia sulla camicia, disperata cerco di andare in bagno per strofinarci un poco di acqua per togliere la macchia per non salire sull'aereo impataccata. L'alone rimase e la convinsi di andare in macchina e prendere una maglia nella valigia e mettersela. Visto che il tempo passava e non si poteva rischiare di perdere l'aereo la feci sbrigare. Andammo in macchina, il problema per lei era di cambiarsi in macchina con me e l'imbarazzo per lei era tanto, cercai di non farla sentire a disagio dicendogli che era buio e chiudevo gli occhi. La situazione adrenalinica che si era creata mi fece arrapare da impazzire e poi sentendo lei che si sbottonava la camicia macchiata che nel frattempo rimaneva nuda mi fece sudare e mi fece in pochi secondi pensare che mai nella vita poteva capitare l'occasione di fare realmente quello che ho sempre pensato quando mi facevo una sega immaginando lei. Per la fretta mi chiese di passargli la camicia pulita da mettersi visto che non la trovava nel buio, la luce della macchina non poteva essere accesa per motivi ovvi, pure io trovai difficoltà nel trovarla andammo tutte e due a tastoni quando un pò perchè non vedevo un pò perchè ci provavo toccai il suo seno e quindi i suoi capezzoli che erano già belli induriti non so per quale reale motivo alchè lei mi disse "ma che fai?" io un momento di sana follia gli risposi "cerco di aiutarti a fare sesso con qualcuno"
mi chinai con la testa cercando li leccarglieli. Il buio mi aveva tolto ogni inibizione e forse pure a lei visto che non cercò più di tanto di spostarsi. Continuai vedendo la sua immobilità sorprendente passai da un capezzolo all'altro per poi salire cercando di limonarmela. Silvia passo al contrattacco comandando lei le mosse, era assatanata non mi tolse la sua lingua per 5 minuti abbondante nel frattempo le nostre mani cercarono i rispetti sessi, lei mi misi una mano nei pantaloni ed io nei suoi, a breve se lo portò nella sua bocca facendomi un bocchino che durò però molto poco visto che vennni quasi subito nella sua bocca. Ormai non si pensava più all'areoporto e alla vacanza ma a finire il rapporto nella macchina. Tempo di riprendermi quando la misi in una posizione comoda per leccarle la sua fica pelosissima, la slinguai per bene aiutandomi anche con le dita, la sentii ansimare gemere come non mai, mi era diventato un'altra volta di marmo ed era giunto il momento di penetrarla, la sua fica era un lago, la sbattevo per bene mentre mi cercavo nel frattempo di baciarla. Scopammo due volta fino alla prime luci dell'alba. Con la luce dovemmo subito rivestirci e pensare a cosa fare per giustificare il mancato appuntamento per perdita del volo aereo. Silvia mi ricordò che quello che era successo era il monumento che mi doveva. Non successe più ma sicuramente penso troveremo il modo di rifarlo ne sono certo.
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