Mia cognata Lucia 2
di
MATUROAUTORITARIO6
genere
incesti
Eravamo già a metà luglio, quell’anno a causa di una maternità complicata da d’arte di mia moglie le vacanze al mare sarebbero saltate. Per stare a riposo si era trasferita nella casa di montagna dei miei suoceri, io facevo la spola a giorni alterni visto che eravamo solo a una cinquantina di chilometri di distanza. Abitiamo in zona periferica n un serie di villette a schiera, noi siamo a pianoterra in quella di testa, poi inizia la campagna ed il bosco, al piano superiore abita mia cognata Lucia 5 anni maggiore di mia moglie, con lei i rapporti sono stati sempre ottimi, con il marito non ci siamo mai presi.
Quella mattina in ufficio non avevo combinato nulla, avevo passato tutta la mattinata a fare telefonate. Ormai era più di 3 mesi che non scopavo, la voglia era troppa, quando una vecchia amica mi aveva prospettato la possibilità di vederci per una oretta nel tardo pomeriggio, non ci avevo pensato molto e avevo preso il pomeriggio libero. Dopo pranzo avevo fatto la barba e la doccia, avevo indossato un paio di pantaloncini, dovevo aspettare ancora un 3/4 ore per sapere s ci sarebbe stato incontro. Ero tornato in sala, dalla grande porta finestra nel giardino avevo visto mia cognata Lucia in bikini stesa su una sdraio a prendere il sole. Il giardino sul retro dove era sdraiata era fuori visuale per chiunque, il marito non tornava mai a pranzo ed i bambini dalle 10 alle 18 erano al centro estivo, lei approfittava per abbronzarsi.
Lucia era davvero una bella donna, bionda capelli lunghi magra una 3 di seno ed un bel culetto. Dentro me più di una volta ci avevo fatto pensierino, ma visto l’educazione bacchettona che avevano avuto in famiglia, convinto che non ci sarebbe mai stata avevo lasciato perdere. Anche se aveva sui 40 anni aveva davvero un fisico invidiabile, l’avevo osservata un po’ poi avevo deciso di uscire e farmi vedere.
- Oh mamma mia, mi hai fatto spaventare. Non sei andato al lavoro?
- No. Più tardi ho un appuntamento, e in serata vado in montagna.
- Appuntamento galante? Sei sbarbato e tutto profumato.
- Ma che dici? Che ti salta in mente. Ho appuntamento di lavoro.
- Beh non ci sarebbe niente di strano, vista la situazione. Saranno 3 mesi astinenza.
Lucia mi aveva molto sorpreso con le sue frasi, non era da lei. Non era il tipo.
- Più di 3 mesi, sono quasi 4. Ma bisogna resistere, anche se mi farei perfino uno scimpanzé.
- Eh sì. Ti capisco, purtroppo bisogna resistere.
- Come fai a capirmi? Mica sei incinta?
- Beh mio marito mica è come te. Sai a volte la notte se tutto in silenzio si sente tutto.
Dopo le ultime frasi ero rimasto più frastornato di prima, mi sembrava di stare parlando con un’altra donna.
- Visto che devo uscire più tardi ti faccio compagnia e prendo il sole anche io.
- Bravo, renditi anche utile spruzzami un po’ di acqua per rinfrescarmi.
Detto questo aveva passato una bottiglietta con acqua chiusa da spruzzino tipo nebulizzatore. Avevo iniziato a spruzzargli l’acqua sulla pancia poi sulle gambe, quando era arrivato alle cosce, non so cosa mi aveva preso ma avevo indirizzato il getto fra le sue gambe poi avevo mandato un paio di spruzzi sulla sua figa. Lei mi aveva guardato con un sorriso ma non aveva detto nulla ed io avevo spruzzato ancora.
- Visto che qui non vede nessuno, non so perché non prendi il sole senza reggiseno.
- Ho la pelle delicata mi scotterei tutta. Non l’ho mai fatto.
- Dai toglilo ti spalmo io la crema così non ti Scotti.
Mi aveva guardato perplessa, ma con una strana luce negli occhi, poi si era messa seduta ed aveva tolto il reggiseno, mentre lo toglieva mi ero accorto che aveva sbirciato fra le mie gambe dove ormai il mio cazzo in piena erezione era ben visibile. Il suo piccolo seno stava su, avevo subito messo la crema ed avevo iniziato a massaggiare. Lei aveva chiuso gli occhi aveva una espressione beata. Più che spalmare la crema io gli palpavo il seno, i capezzoli si erano induriti e lei tratteneva a stento qualche piccolo gemito. Ormai non si tornava indietro, avrei rischiato in ogni caso, anche perché era palese che anche lei voleva continuare quel gioco. Avevo messo della crema sulle sue cosce e sulla pancia. Quando avevo iniziato a spalmare la crema sulle cosce, lei aveva divaricato le gambe, le mie mani spalmavano sull’inguine sfiorando la sua figa sopra il costume dove si notava una leggera macchiolina. Ora non tratteneva più i gemiti, il suo respiro aveva cambiato ritmo. Quando avevo iniziato a spalmare la crema sulla pancia sembrava quasi delusa, ma quando giocandomi il tutto per tutto avevo infilato la mano dentro il suo costume raggiungendo la sua figa bagnatissima mi aveva attirato a sé dandomi un bacio in bocca. Avevo infilato il medio dentro la sua figa ed iniziato a masturbarla lei aveva stretto le gambe imprigionando la mia mano, dal suo ansimare avevo capito che stava per godere, non volevo finisse tutto subito.
- Che ne dici se entriamo dentro? Non si sa mai meglio non rischiare.
- Si hai ragione entriamo dentro.
Aveva preso il suo reggiseno ed il telo che aveva sulla sdraio e mi aveva seguito in casa, stavo per avviarmi in camera quando lei mi aveva stoppato, stendendo il telo per terra mi aveva detto
- Restiamo qui, per terra è più fresco ed il telo è doppio
Aveva steso il telo e si era sdraiata, io mi ero sdraiato accanto e per prima cosa gli avevo tolto le mutandine, la sua figa era contornata da un leggera peluria ben curata, avevo tolto i pantaloncini ed il mio cazzo ormai duro come il marmo era svettato fuori, lo aveva guardato a bocca aperta dicendo
- Mamma mia quanto e grande e grosso
- Ma che dici? È normale forse leggermente più grande della norma
- Io ho visto solo quello di mio marito ed adesso il tuo. Quello di mio marito è più piccolo
- Beh non so. Ma ti dico che il mio è di misura normale.
Aveva allungato una mano e lo aveva impugnato, poi aveva iniziato ad accarezzarlo, non era una sega, erano carezze. Anche io avevo iniziato a toccarla e quando il suo respiro era di nuovo diventato affannoso, mi ero spostato affondando la mia testa fra le sue gambe ed avevo iniziato a leccare e succhiare la sua figa. Aveva iniziato a gemere E sbattere la testa a destra e sinistra per poi riversarmi in bocca tutto il suo godimento. Sembrava quasi che si volesse fermare per riprendere fiato, ma non era nella mia intenzione fermarmi. Mi ero inginocchiato davanti a lei ed avevo iniziato a strusciargli il cazzo sulla figa
- Sei sicuro che non mi farai male? Fai piano ti prego.
- Tranquilla non sentirai male, ti piacerà.
I suoi timori non avevano ragione di esistere, avevo osservato il mio cazzo scivolare con facilità dentro la sua figa, mi ero steso su di lei e l’avevo baciata, mentre lei mi sussurrava
- Non ha fatto male, mi piace molto, se vuoi puoi metterlo tutto
- Guarda che lo hai già tutto dentro. Hai visto che non fa male.
- È bellissimo lo sento tutto dentro di me. È come se mi riempisse tuta. Non ho mai provato un piacere più grande. Ti prego non uscire resta dentro e bellissimo.
L’avevo scopata a lungo poi anche io avevo goduto scaricando tutta la mia sborra nella sua figa. Poi ci eravamo accasciati per un po’. Mi ero alzato ed avevo preso da bere poi ero ritornato da lei.
- Non credevo si potesse godere più di una volta
- Scusa ma con tuo marito come lo fai?
- Beh ci tocchiamo un po’, poi quando sono pronta glielo dico lui mi viene sopra e quando io godo anche lui viene e poi finisce tutto.
- Non lo rifate? Dopo non ricominciate di nuovo.
- No dopo ci addormentiamo. Tu adesso vuoi rifarlo?
- Beh certo che sì. Se abbiamo tempo ti scopo di nuovo.
Lucia Aveva sorriso e guardato l’orologio, poi guardandomi aveva detto
- Prima di 2 ore non arriverà nessuno, approfittiamone, mi è piaciuto troppo per rinunciare.
Mi aveva abbracciato ed aveva iniziato a baciarmi, io gli avevo preso la mano e messa sul cazzo, aveva iniziato ad accarezzarlo in modo molto delicato, erano bastati pochi minuti per farlo venire duro.
- Ti è venuto duro, mettimelo dentro e scopami.
- Non avere fretta, lo hai detto tu che abbiamo ancora 2 ore.
Gli avevo appoggiato la mano sulla testa spingendo, aveva capito, aveva iniziato a leccare come se fosse un gelato, non era assolutamente esperta per fare pompino, glielo avevo spinto in bocca e spiegato come fare. Poi mi ero messo a 69 ed avevo iniziato a leccarla. Imparava velocemente e la sua voglia aumentava
- Sto per godere ti prego scopami fammelo sentire dentro.
L’avevo fatta venire sopra si era impalata a mio cazzo, aveva sborrato più volte, cavalcandomi, poi l’avevo scopata a pecorina, in quella posizione vedevo il suo bel culo, avrei voluto metterglielo dentro ma non sapevo se lo aveva già fatto. Infine quando stavo per godere glielo avevo infilato in bocca. I miei schizzi gli erano arrivati in gola, aveva ingoiato un po’ gli altri ricoprivano il suo viso. Anche farsi venire in bocca per lei era stata una novità. Eravamo rimasti fino all’ultimo momento abbracciati, mi aveva fatto un casino di domande ed ad novità mi chiedeva se gliela facevo provare. Purtroppo era il momento di andare a casa e pur di controvoglia si era rivestita ed era salita a casa sua. Io ormai non avevo più bisogno di aspettare la telefonata dell’amica che poi non ci sarebbe nemmeno stata. Era stato un pomeriggio fantastico.
Avevo fatto il weekend in montagna, poi per 2 giorni non avevo visto Lucia, avevo pensato che pensandoci si era resa conto di cosa avevamo fatto e non voleva che succedesse ancora e per questo evitava di incrociarmi. Ero ritornato a pranzo a casa, avevo mangiato qualcosa di veloce e stavo per uscire per tornare in ufficio quando avevo sentito suonare alla porta. Era Lucia, appena entrata mi aveva buttato le mani al collo e mi aveva dato un lungo bacio
- Pensavi che ero sparita? Che ci avevo ripensato?
- Normale che mi sono venuti pensieri del genere. Poteva succedere che ti pentissi.
- Sono venuta a darti una bella notizia. Dopodomani i ragazzi con il centro estivo vanno in gita di 2 giorni, ma quello più bello è che mio marito accompagna sua mamma al mare, io gli ho detto che non ci vado, quindi volevo farti sapere che sarò lì era 2 giorni ed una notte. Che ne dici?
- Ottimo, stasera e domani andrò in montagna, così dopodomani resto in città. Potremo anche uscire a cena se vuoi, andiamo fuori città per sicurezza.
- Vengo in qualsiasi posto vuoi portarmi ho solo tanta voglia di scopare con te.
- Ok allora dopodomani esco prima dal lavoro e poi restiamo insieme.
Pensavo che una volta d’accordo, potessi andare via e mi ero avviato alla porta pensando mi seguisse, lei non si era mossa, mi aveva guardato come sorpresa e mi aveva detto:
- Scusa, ma non mi scopi? Ero venuta anche per questo.
- Ne hai voglia? Non ti ha scopato tuo marito?
- Più mi scopa lui e più ho voglia del tuo cazzo, ti prego dammelo scopami.
Avrei fatto sicuramente tardi, A come potevo dirgli di no? Eravamo in cucina, l’avevo fatta sedere sul bordo del tavolo, mi ero seduto sulla sedia, gli avevo tolto le mutandine, la sua figa adesso era davanti al mio viso, avevo iniziato a leccarla poi mi ero alzato a pomparla, aveva goduto subito ed io avevo continuato a scoparla al suo secondo orgasmo anche io ero sul punto di venire, lei se ne era accorta
- Sborrami nella figa non in bocca ti prego in figa.
- Ok ti sborro in figa ma la prossima volta voglio sborrarti nel culo.
- Non l’ho ma preso nel culo ho paura che fa male.
- Tranquilla non ti farà male vedrai che ti piacerà.
Avevo sborrato nella sua figa, gli avevo passato dei tovaglioli per tamponarsi poi aveva indossato le mutande ed eravamo usciti. Ci eravamo salutati consapevoli che dopo 2 giorni avremmo fatto follie.
Quella mattina in ufficio non avevo combinato nulla, avevo passato tutta la mattinata a fare telefonate. Ormai era più di 3 mesi che non scopavo, la voglia era troppa, quando una vecchia amica mi aveva prospettato la possibilità di vederci per una oretta nel tardo pomeriggio, non ci avevo pensato molto e avevo preso il pomeriggio libero. Dopo pranzo avevo fatto la barba e la doccia, avevo indossato un paio di pantaloncini, dovevo aspettare ancora un 3/4 ore per sapere s ci sarebbe stato incontro. Ero tornato in sala, dalla grande porta finestra nel giardino avevo visto mia cognata Lucia in bikini stesa su una sdraio a prendere il sole. Il giardino sul retro dove era sdraiata era fuori visuale per chiunque, il marito non tornava mai a pranzo ed i bambini dalle 10 alle 18 erano al centro estivo, lei approfittava per abbronzarsi.
Lucia era davvero una bella donna, bionda capelli lunghi magra una 3 di seno ed un bel culetto. Dentro me più di una volta ci avevo fatto pensierino, ma visto l’educazione bacchettona che avevano avuto in famiglia, convinto che non ci sarebbe mai stata avevo lasciato perdere. Anche se aveva sui 40 anni aveva davvero un fisico invidiabile, l’avevo osservata un po’ poi avevo deciso di uscire e farmi vedere.
- Oh mamma mia, mi hai fatto spaventare. Non sei andato al lavoro?
- No. Più tardi ho un appuntamento, e in serata vado in montagna.
- Appuntamento galante? Sei sbarbato e tutto profumato.
- Ma che dici? Che ti salta in mente. Ho appuntamento di lavoro.
- Beh non ci sarebbe niente di strano, vista la situazione. Saranno 3 mesi astinenza.
Lucia mi aveva molto sorpreso con le sue frasi, non era da lei. Non era il tipo.
- Più di 3 mesi, sono quasi 4. Ma bisogna resistere, anche se mi farei perfino uno scimpanzé.
- Eh sì. Ti capisco, purtroppo bisogna resistere.
- Come fai a capirmi? Mica sei incinta?
- Beh mio marito mica è come te. Sai a volte la notte se tutto in silenzio si sente tutto.
Dopo le ultime frasi ero rimasto più frastornato di prima, mi sembrava di stare parlando con un’altra donna.
- Visto che devo uscire più tardi ti faccio compagnia e prendo il sole anche io.
- Bravo, renditi anche utile spruzzami un po’ di acqua per rinfrescarmi.
Detto questo aveva passato una bottiglietta con acqua chiusa da spruzzino tipo nebulizzatore. Avevo iniziato a spruzzargli l’acqua sulla pancia poi sulle gambe, quando era arrivato alle cosce, non so cosa mi aveva preso ma avevo indirizzato il getto fra le sue gambe poi avevo mandato un paio di spruzzi sulla sua figa. Lei mi aveva guardato con un sorriso ma non aveva detto nulla ed io avevo spruzzato ancora.
- Visto che qui non vede nessuno, non so perché non prendi il sole senza reggiseno.
- Ho la pelle delicata mi scotterei tutta. Non l’ho mai fatto.
- Dai toglilo ti spalmo io la crema così non ti Scotti.
Mi aveva guardato perplessa, ma con una strana luce negli occhi, poi si era messa seduta ed aveva tolto il reggiseno, mentre lo toglieva mi ero accorto che aveva sbirciato fra le mie gambe dove ormai il mio cazzo in piena erezione era ben visibile. Il suo piccolo seno stava su, avevo subito messo la crema ed avevo iniziato a massaggiare. Lei aveva chiuso gli occhi aveva una espressione beata. Più che spalmare la crema io gli palpavo il seno, i capezzoli si erano induriti e lei tratteneva a stento qualche piccolo gemito. Ormai non si tornava indietro, avrei rischiato in ogni caso, anche perché era palese che anche lei voleva continuare quel gioco. Avevo messo della crema sulle sue cosce e sulla pancia. Quando avevo iniziato a spalmare la crema sulle cosce, lei aveva divaricato le gambe, le mie mani spalmavano sull’inguine sfiorando la sua figa sopra il costume dove si notava una leggera macchiolina. Ora non tratteneva più i gemiti, il suo respiro aveva cambiato ritmo. Quando avevo iniziato a spalmare la crema sulla pancia sembrava quasi delusa, ma quando giocandomi il tutto per tutto avevo infilato la mano dentro il suo costume raggiungendo la sua figa bagnatissima mi aveva attirato a sé dandomi un bacio in bocca. Avevo infilato il medio dentro la sua figa ed iniziato a masturbarla lei aveva stretto le gambe imprigionando la mia mano, dal suo ansimare avevo capito che stava per godere, non volevo finisse tutto subito.
- Che ne dici se entriamo dentro? Non si sa mai meglio non rischiare.
- Si hai ragione entriamo dentro.
Aveva preso il suo reggiseno ed il telo che aveva sulla sdraio e mi aveva seguito in casa, stavo per avviarmi in camera quando lei mi aveva stoppato, stendendo il telo per terra mi aveva detto
- Restiamo qui, per terra è più fresco ed il telo è doppio
Aveva steso il telo e si era sdraiata, io mi ero sdraiato accanto e per prima cosa gli avevo tolto le mutandine, la sua figa era contornata da un leggera peluria ben curata, avevo tolto i pantaloncini ed il mio cazzo ormai duro come il marmo era svettato fuori, lo aveva guardato a bocca aperta dicendo
- Mamma mia quanto e grande e grosso
- Ma che dici? È normale forse leggermente più grande della norma
- Io ho visto solo quello di mio marito ed adesso il tuo. Quello di mio marito è più piccolo
- Beh non so. Ma ti dico che il mio è di misura normale.
Aveva allungato una mano e lo aveva impugnato, poi aveva iniziato ad accarezzarlo, non era una sega, erano carezze. Anche io avevo iniziato a toccarla e quando il suo respiro era di nuovo diventato affannoso, mi ero spostato affondando la mia testa fra le sue gambe ed avevo iniziato a leccare e succhiare la sua figa. Aveva iniziato a gemere E sbattere la testa a destra e sinistra per poi riversarmi in bocca tutto il suo godimento. Sembrava quasi che si volesse fermare per riprendere fiato, ma non era nella mia intenzione fermarmi. Mi ero inginocchiato davanti a lei ed avevo iniziato a strusciargli il cazzo sulla figa
- Sei sicuro che non mi farai male? Fai piano ti prego.
- Tranquilla non sentirai male, ti piacerà.
I suoi timori non avevano ragione di esistere, avevo osservato il mio cazzo scivolare con facilità dentro la sua figa, mi ero steso su di lei e l’avevo baciata, mentre lei mi sussurrava
- Non ha fatto male, mi piace molto, se vuoi puoi metterlo tutto
- Guarda che lo hai già tutto dentro. Hai visto che non fa male.
- È bellissimo lo sento tutto dentro di me. È come se mi riempisse tuta. Non ho mai provato un piacere più grande. Ti prego non uscire resta dentro e bellissimo.
L’avevo scopata a lungo poi anche io avevo goduto scaricando tutta la mia sborra nella sua figa. Poi ci eravamo accasciati per un po’. Mi ero alzato ed avevo preso da bere poi ero ritornato da lei.
- Non credevo si potesse godere più di una volta
- Scusa ma con tuo marito come lo fai?
- Beh ci tocchiamo un po’, poi quando sono pronta glielo dico lui mi viene sopra e quando io godo anche lui viene e poi finisce tutto.
- Non lo rifate? Dopo non ricominciate di nuovo.
- No dopo ci addormentiamo. Tu adesso vuoi rifarlo?
- Beh certo che sì. Se abbiamo tempo ti scopo di nuovo.
Lucia Aveva sorriso e guardato l’orologio, poi guardandomi aveva detto
- Prima di 2 ore non arriverà nessuno, approfittiamone, mi è piaciuto troppo per rinunciare.
Mi aveva abbracciato ed aveva iniziato a baciarmi, io gli avevo preso la mano e messa sul cazzo, aveva iniziato ad accarezzarlo in modo molto delicato, erano bastati pochi minuti per farlo venire duro.
- Ti è venuto duro, mettimelo dentro e scopami.
- Non avere fretta, lo hai detto tu che abbiamo ancora 2 ore.
Gli avevo appoggiato la mano sulla testa spingendo, aveva capito, aveva iniziato a leccare come se fosse un gelato, non era assolutamente esperta per fare pompino, glielo avevo spinto in bocca e spiegato come fare. Poi mi ero messo a 69 ed avevo iniziato a leccarla. Imparava velocemente e la sua voglia aumentava
- Sto per godere ti prego scopami fammelo sentire dentro.
L’avevo fatta venire sopra si era impalata a mio cazzo, aveva sborrato più volte, cavalcandomi, poi l’avevo scopata a pecorina, in quella posizione vedevo il suo bel culo, avrei voluto metterglielo dentro ma non sapevo se lo aveva già fatto. Infine quando stavo per godere glielo avevo infilato in bocca. I miei schizzi gli erano arrivati in gola, aveva ingoiato un po’ gli altri ricoprivano il suo viso. Anche farsi venire in bocca per lei era stata una novità. Eravamo rimasti fino all’ultimo momento abbracciati, mi aveva fatto un casino di domande ed ad novità mi chiedeva se gliela facevo provare. Purtroppo era il momento di andare a casa e pur di controvoglia si era rivestita ed era salita a casa sua. Io ormai non avevo più bisogno di aspettare la telefonata dell’amica che poi non ci sarebbe nemmeno stata. Era stato un pomeriggio fantastico.
Avevo fatto il weekend in montagna, poi per 2 giorni non avevo visto Lucia, avevo pensato che pensandoci si era resa conto di cosa avevamo fatto e non voleva che succedesse ancora e per questo evitava di incrociarmi. Ero ritornato a pranzo a casa, avevo mangiato qualcosa di veloce e stavo per uscire per tornare in ufficio quando avevo sentito suonare alla porta. Era Lucia, appena entrata mi aveva buttato le mani al collo e mi aveva dato un lungo bacio
- Pensavi che ero sparita? Che ci avevo ripensato?
- Normale che mi sono venuti pensieri del genere. Poteva succedere che ti pentissi.
- Sono venuta a darti una bella notizia. Dopodomani i ragazzi con il centro estivo vanno in gita di 2 giorni, ma quello più bello è che mio marito accompagna sua mamma al mare, io gli ho detto che non ci vado, quindi volevo farti sapere che sarò lì era 2 giorni ed una notte. Che ne dici?
- Ottimo, stasera e domani andrò in montagna, così dopodomani resto in città. Potremo anche uscire a cena se vuoi, andiamo fuori città per sicurezza.
- Vengo in qualsiasi posto vuoi portarmi ho solo tanta voglia di scopare con te.
- Ok allora dopodomani esco prima dal lavoro e poi restiamo insieme.
Pensavo che una volta d’accordo, potessi andare via e mi ero avviato alla porta pensando mi seguisse, lei non si era mossa, mi aveva guardato come sorpresa e mi aveva detto:
- Scusa, ma non mi scopi? Ero venuta anche per questo.
- Ne hai voglia? Non ti ha scopato tuo marito?
- Più mi scopa lui e più ho voglia del tuo cazzo, ti prego dammelo scopami.
Avrei fatto sicuramente tardi, A come potevo dirgli di no? Eravamo in cucina, l’avevo fatta sedere sul bordo del tavolo, mi ero seduto sulla sedia, gli avevo tolto le mutandine, la sua figa adesso era davanti al mio viso, avevo iniziato a leccarla poi mi ero alzato a pomparla, aveva goduto subito ed io avevo continuato a scoparla al suo secondo orgasmo anche io ero sul punto di venire, lei se ne era accorta
- Sborrami nella figa non in bocca ti prego in figa.
- Ok ti sborro in figa ma la prossima volta voglio sborrarti nel culo.
- Non l’ho ma preso nel culo ho paura che fa male.
- Tranquilla non ti farà male vedrai che ti piacerà.
Avevo sborrato nella sua figa, gli avevo passato dei tovaglioli per tamponarsi poi aveva indossato le mutande ed eravamo usciti. Ci eravamo salutati consapevoli che dopo 2 giorni avremmo fatto follie.
2
voti
voti
valutazione
4.5
4.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mia cognata Lucia 1racconto sucessivo
Mia cognata Lucia 3
Commenti dei lettori al racconto erotico