Il nero gay.

di
genere
trio

Sono andato all'ufficio della Polizia Municipale della mia città per chiedere chiarimenti su una multa che non era mia. Siamo entrati contemporaneamente io ed un ragazzo nero a cui ho dato la precedenza. Davanti a noi c'erano quattro persone. Il ragazzo molto cortese con un italiano stentato ha detto "Tu amico dei neri, tu amico mio" Ho risposto "Non ho fatto nulla di eccezionale, mi è sembrato normale darti la precedenza" La fila non era lunga però iniziarono a litigare l'utente con l'addetto, arrivarono altri vigili per calmare la discussione. Nel frattempo io ed il nero parlavamo di altri argomenti, non era facile capire, eravamo abbastanza vicini e casualmente l'occhio cadde sul suo cazzo. Attraverso i pantaloncini si notava la forma, era qualcosa di mostruoso. dopo venti minuti arrivò il suo turno, fece abbastanza presto e mi fece capire che mi aspettava fuori. Per me la soluzione fu semplicissima, non ero io il multato ed uscii. Questo ragazzo mi aspettava veramente. Chiesi il nome, disse che si faceva chiamare Paolo perché il vero nome era difficile da pronunciare ed il caso volle che aveva lo stesso mio nome. Gli chiesi "Hai fatto colazione" "No io mangiato ieri" La situazione si presentava più difficile del previsto, volevo portarlo al bar ma forse aveva fame non di colazione ma di pranzo. "Ora andiamo a casa c'è mia moglie ti preparerà qualcosa" Lui non voleva, cedette con le mie insistenze. Arrivammo a casa mia moglie non c'era, lo invitai ad aspettare, la curiosità fu tanta "Cos'hai tra le gambe Paolo"? Si schernì cercando di evitare l'argomento, provai con la stessa domanda , rispose che voleva vedere il mio. Senza esitare lo tirai fuori, mi venne più vicino, lo prese con la mano, lo scappellò due volte, si abbassò con la testa e me lo prese in bocca. Fece un pompino maestoso, non avevo più voce, sborrai in bocca, non fece cadere neanche una goccia. Cazzo era gay. Tanti neri in giro forse l'unico gay lo trovai io, e pensare che lo avevo portato per farlo vedere a mia moglie. Rientrò poco dopo Iris e con il solito aplomb chiese "Chi cazzo è questo"? "E' un amico che ho incontrato al comune" "Che cazzo vuole ora"? "Preparagli qualcosa da mangiare che da ieri è a digiuno" alla domanda disse che lui mangiava solo riso. In mezz'ora era pronto. Mangiò con una voracità straordinaria, aveva veramente fame. Disse che doveva tornare da sua madre, lo riaccompagnai, ci salutammo. Ora sapevo dove abitava e lui sapeva la nostra abitazione.
scritto il
2022-08-04
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