Adolescenza a bollore
di
ML Caselli
genere
prime esperienze
Mimmo era il figlio di Marisa, una giovane vedova che abitava vicino a noi. Passavo molto tempo con lui, eravamo coetanei, frequentavamo la solita scuola e fin da piccoli avevamo giocato insieme. Spesso veniva a casa mia e trascorrevamo interi pomeriggi a giocare. La mamma lo spediva da noi quando aveva ospiti. Un giorno d’estate, eravamo in giardino e vedemmo entrare l’ospite di Marisa, un uomo sulla quarantina, alto e moro. Marisa aveva chiuso tutte le persiane di casa, ma la curiosità di Mimmo era tale che si era ingegnato per spiare la madre e l’ospite e capire come mai quando arrivava qualcuno lui veniva spedito fuori. Prese il piccolo scaldo e lo pose sotto la finestra della cucina, ci sali sopra e sbirciò all’interno. Tutto buio e nessuno in cucina. Spostò allora lo scaleo sotto alla finestra della camera e … vide la madre sul letto tutta nuda con l’ospite sopra di lei. “ Guarda, sali su, stanno facendo sesso!” Salii e vidi quello che stava succedendo. Da allora, ogni volta che sua madre aveva qualche ospite, andavamo a guardare. Sentivamo i mugolii, i sospiri e vedevamo tutto quello che succedeva in quella camera. Ci eravamo giurati di non rivelare niente a nessuno, ma tra noi ne parlavamo cercando di dare spiegazione a quanto accadeva. Gli ospiti cambiavano, ma alcuni erano più assidui. Passava il tempo e la storia era sempre la stessa, quasi tutti i pomeriggi c’era qualcuno da Marisa e noi andavamo a guardare. “ Deve essere bello quello che fa tua madre, perché dice sempre ancora … ancora e si divertono pure” dissi a Mimmo. “ Certo, rispose, mi sa che si divertono tutti e due”. Dopo qualche giorno sempre dopo aver sbirciato, io e Mimmo prendemmo le bici e andammo nel boschetto poco distante da casa. Ci sedemmo e “ Perché non proviamo a fare sesso ?” disse ridacchiando. Incuriosita dalla sua richiesta accettai con un po’ di reticenza “ E se ci vede qualcuno ?” “ Andiamo dietro alla siepe” rispose. Ci nascondemmo, si tirò giù la tuta e lo slip “ Guarda com’è ritto il mio pipi !” esclamò. Mi prese la mano, me lo fece stringere e mi fece muovere la mano su e giù. Sentivo che qualcosa in me stava cambiando, uno strano calore e un brivido mi pervasero la schiena. Sentii colare qualcosa sulla mia mano…. e lui sospirando me la fece muovere di più, poi si stese sull’erba. Poco dopo tornammo a casa. Il giorno successivo però tornammo nel boschetto. Ci nascondemmo di nuovo e subito mi infilo una mano mei pantaloncini. “ Si fa così, adesso te la tocco un po’, poi me la fai leccare” . Inizio così un gioco che mi piaceva da morire, quella sua lingua mi procurava un piacere intenso, non avrei voluto che smettesse mai. A un certo punto però si tirò su, mi tolse completamente pantaloncini e slip e si stese su di me, con il pipi durissimo. Aiutandosi con la mano me lo spinse dentro la passerina e incomincio a muoversi avanti e indietro come facevano gli ospiti di sua madre. All’inizio sentii un po’ male, ma dopo provai l’estasi assoluta. Era una cosa bellissima … poi lo tirò fuori schizzandomi il liquido appiccicoso sulla pancia. “ Si deve fare così, altrimenti è un casino”. Da allora successe ogni giorno. Andavamo al boschetto e facevamo sesso tutte le sere. Mi piaceva da matti, non vedevo l’ora che Mimmo mi venisse a chiamare per uscire a fare sesso. Eravamo molto giovani, troppo, a fatica adolescenti e scopare era diventata un’abitudine quotidiana. Sapevamo qual’era il rischio è ci procurammo i profilattici per non aver problemi. Quando i miei erano a lavoro Mimmo veniva a casa mia e scopavamo nel mio letto. Non stavamo insieme, non c’era sentimento, ma solo voglia di sperimentare tutto quello che ci portava al piacere. Glielo prendevo in bocca mentre lui mi leccava la figa, poi ci avvinghiavamo e mi penetrava forte. Eravamo cresciuti intanto e gli era venuto il pipi grosso. Un giorno mi chiese se volevo provarci con un suo amico. Dissi di sì. Si chiamava Fausto, andammo a casa sua. Non avevo capito bene come si sarebbe svolto il gioco, perché quando arrivammo c’era anche un’altra ragazzina. “ Dai stasera ci divertiamo tutto insieme” disse Mimmo. Andammo tutti e quattro in camera, ci spigliammo e la biondina inizio a maneggiare il pipi di tutti e due. Poi mi si scaravento con la testa tra le coscie ed inizio a leccarmela ci foga, mentre mi ritrovai in bocca il pipi di Fausto . Succhiai … non ci capivo più niente… Fausto si mise un profilattico e mi penetrò con forza… c’è l’aveva enorme… Mimmo intanto scopava l’altra … non era male la storia … poi ci scambiammo, mentre lei mi toccava le tette. Ad un certo punto Mimmo e Fausto erano esausti, ma la biondina assatanata mi entro tra le gambe appiccicando la sua figa bagnata alla mia, scatenandosi i un movimento talmente coinvolgente che non potei fare a meno di imitare. Non so quanto durò, ma godevo da impazzire. I maschi si ripresero vedendoci fare sesso in quel modo e poco dopo ci scoparono ancora. Da quella sera inizio uno spettacolare rapporto a quattro che continui per molto tempo. Sesso e solo sesso tutti i giorni, il periodo più bello è appagante della mia adolescenza.
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