Passione sfrenata al lago con lui e l'altro conosciuto e gustato in vacanza

di
genere
trio

Da qualche tempo io e mio marito fantasticavamo attorno all'idea di trasformare la nostra intesa erotica in un universo di libidine e lussuria senza freni, attraverso l'introduzione di quello che lui definiva, piu' o meno scherzosamente 'terzo incomodo.' Io sono Claudia, ho 45 anni e sono sposata con Roberto di 50 anni, da 20 anni. Le vacanze ci offrono l'occasione per rinvigorire le nostra intesa sotto le lenzuola e dopo anni di sassi lanciati nello stagno, anzi nel lago di Caldonazzo, per l'esattezza, quest'anno abbiamo deciso di superare finte inibizioni e inutili titubabze, per tuffarci in un'esperienza a 3, che si è rivelata eccitante all'inverosimile, goduriosa, multi-orgasmica. E' successo venti giorni fa, quando sulla ghiaia fine del lago di Caldonazzo, ho deciso di sfidare mio marito a voce alta. Avevo notato un tizio dai capelli riccioli che, sdraiato su un materassino in riva al lago, sprigionava virilità e sensualità da tutti i pori. Dietro gli occhiali a specchio nascondeva uno sguardo arrapato, percettibile dagli scatti repentini del volto e da quel costume rigonfio, che tratteggiava i lineamenti di un super cazzo in fiamme. Ho scoperto solo dopo che il tizio, uno svizzero del Canton Ticino, che si chiama Simone, si era lasciato trascinare dalle mie provocazioni, espresse a voce alta a mio marito. "Vedi Roberto? Il bonazzo qui di fianco ha l'aria di saperla lunga e visto che è da solo, potremmo uscire allo scoperto senza tanti giri di parole. Lo invitiamo a cena in hotel questa sera e gli riferiamo che abbiamo pensato a lui per allargare l'orizzonte delle nostre porcate." Il bonazzo, che si chiama Simone e ha 52 anni, aveva intercettato tutto e con il pacco in fiamme, nonostante gli occhiali da sole occultassero gli occhi, aveva, in realtà, già annuito. "Cosa vorresti fare - mi ha chiesto Roberto a bruciapelo -... Mettiamoci d'accordo prima!" Senza esitare un istanze, mi sono alzata, e fingendo di sistemare il bikini, già succinto, mi sono diretta dal turista dai boccoli neri, per chiedergli se gradiva l'invito mio e di mio marito a cena. Notavo che gli occhiali restavano fissi sul mio davanzale generoso, ma non mi ero accorta che un capezzolo svettava dal reggiseno del bikini, che si era spostato. Sorpreso e divertito (ma anche molto eccitato), lo svizzero ha ringraziato, accogliendo l'invito. Io e mio marito eravamo combattuti in un mix di sensazioni anche tra loro contrastanti, dalla smania all'impazienza, dall'eccitazione, all'ansia, alla paura che qualcosa potesse andare storto. Per smorzare la tensione abbiamo deciso di fare la doccia insieme e mentre lui affondava la sua verga tra i miei glutei, io restavo girata contro il muro e con il microfono della doccia annaffiavo entrambi, soffermandomi sulla figa vogliosa e insaziabile di fendenti. Dopo un orgasmo liberatorio e rigenerante, con il mio che a ruota ha trascinato il suo, ci siamo ripromessi di rientrare in camera, dopo cena, in tre. A tavola io ero al centro e i due maschi ai lati si studiavano, presagendo sicuramente le loro mosse future...Il guazzetto di cozze e vongole ha subito surriscaldato l'atmosfera. Poi tra canocchie da succhiare, scampi e cappesante deliziose, ho fatto scivolare la seta dello spacco del mio abito, da cui trasparivano le forme tornite del mio davanzale e la sagoma del perizoma che avvolgeva i glutei. La smania incontenibile e l'incapacità di arrivare un pò per volta al nocciolo della questione, mi ha spinta, dopo qualche convenevole, a spiegare allo svizzero quale fosse il nostro intento, la nostra voglia, per essere espliciti. "Sono stato scaricato prima delle ferie dalla mia compagna. Sono divorziato, non volevo più impegnarmi in una storia seria, ma ci sono ricascato. Ho bisogno di mettere alle spalle rabbia e delusione. Per me è una novità assoluta. Possiamo provare. Quando?" Simone era di poche parole, ma con una mia lisciata sul piede ha captato la risposta che, lui stesso, si aspettava in fondo: questa notte stessa! Dopo una grigliata sublime, ho chiesto una banana split, che ho diviso con i due maschi. Ho leccato tutta la panna e poi mi sono alzata di scatto per salire in camera. Dopo pochi istanti mi hanno raggiunta anche i miei due stalloni. La porta del bagno era rimasta aperta e mi sono diretta a lavarmi e sistemarmi lasciandola tale e quale. "Claudia vieni qui, cominciamo prima noi", mi supplicava mio marito, tradendo una sorta di gelosia che non ricordavo dai tempi del fidanzamento. Cominciamo a baciarci, mentre Simone va in bagno ed al suo ritorno, mio marito era già intento a muovere la sua lingua vigorosamente tra le mie piccole labbra. Io mi dimenavo, volevo in bocca il suo cazzo o magari quello di Simone, ma non riuscivo a dire una parola. Mugulavo e basta. Ad un certo punto Roberto si blocca di scatto ed invita Simone ad avvicinarsi. Con un cenno gli fa capire di prendere il suo posto. Simone comincia a sfirarmi l'interno delle cosce, per poi salire a creare cerchi attorno all'ombelico e sui capezzoli. In preda ad una eccitazione indomabile, afferro con una mano la verga durissima che spuntava dai boxer. Non resisto e mi divincolo per farla sparire in bocca. Intanto mio marito da una poltrona assisteva all'approccio, lisciandosi il pene freneticamente. "Non ti immaginavo così troia, ma adesso non sai quello che ti aspetta. Ti faccio sfondare allo sfinimento." Roberto era divorato dalla voglia di partecipare ai giochi, ma forse subiva anche il pungolo della gelosia. Io non avevo la possibilità di riflettere sul suo stato d'animo. Era una scelta condivisa, da portare avanti sino in fondo. Ecco allora che Simone si adagia sopra di me in un intreccio a 69 da favola. Io gli succhiavo il cazzo senza tregua e lui mi leccava con furia piccole e grandi labbra. Ad un certo punto mio marito mi afferra per i capelli, inducendomi a sospendere l'approccio orale irrefrenabile, per porgermi la sua verga carica di sborra. Mentre Simone mi leccava, io mi sono concessa una digressione al dialogo in atto, inserendo in bocca il poderoso microfono di mio marito. "Non vale - dice Simone -, alzandosi di scatto e ponendosi in piedi a bordo del letto, per prendere la mira. A quel punto la sua mazza da baseball si è praticata un varco tra le fauci vogliose della mia figa. Mentre Simone andava avanti e indietro con quel cazzo duro da favola, mio marito mi riversava in gola un torrente caldo in piena. E mentre Roberto godeva, all'ennesimo affondo di Simone, io arrivavo all'apice del piacere in un moto sussultorio urlato e interminabile. Simone era in tranche, sprofondato in una dimensione nuova, di gusto pronto ad esplodere. Non riuscendo a parlare, non sapendo come completare l'assalto, ha estratto la verga per adagiarla prima lentamente, poi con forza nel mio lato B ancora immacolato. L'ansia e la paura sono subito state domate dalle premure di mio marito che, con le sue mani ha continuato a massaggiarmi la figa, stando disteso di fianco. Simone era in preda a ondate sussultorie, finite in un orgasmo potentissimo. La mia figa non poteva che rispondere con una nuova sborrata violentissima, tra le mani di mio marito, che continuava a ripetermi "quanto sei porca. Tra poco invertiamo i ruoli!" Da quella notte non abbiamo più smesso di invitare Simone a dividere il nostro letto e le nostre voglie, che vi racconterò un pò alla volta.
scritto il
2022-08-11
5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.