Con mia sorella alle Canarie 5
di
Mairakos
genere
incesti
CANARIE PARTE 5
Al risveglio, il mattino dopo, visto che quello sarebbe stato l’ultimo giorno di vacanza, Giusy aveva iniziato a fare le valigie, aveva lasciato fuori poche cose che ci sarebbero servite, dopo colazione come al solito avevamo raggiunto gli altri in piscina. Quando eravamo arrivati, ero stato io a fare la prima battuta
- Mi sembra che stamattina non siamo al completo. Manca IVANA. Non è venuta?
Tutti avevano fatto una risata, Ivan mi aveva guardato mandando un bacio, Diego aveva aggiunto
- È rimasta in camera, dopo ieri sera sentiva un lieve bruciore al culo. Ma sarà pronta per stasera.
Di nuovo tutti eravamo scoppiati a ridere, a quel punto cogliendomi di sorpresa Giusy aveva detto:
- È che sarà mai? Anche io ieri sera ho inculato lui. Guardate come è pimpante.
Inizialmente, tutti avevano riso, poi Giusy gli confermava che era la verità, per avvalorare le sue parole aveva fatto vedere le foto di lei che indossava lo Strap One, a quel punto Maria, si era rivolta a Diego
- Amore a questo punto sei rimasto l’unico a non averlo preso in culo. Dobbiamo rimediare.
- Tu sei tutta scema. E poi io ho già dato, ho fatto pompino, credo che basti.
- Anche loro hanno fatto pompino, però lo hanno anche preso. Devi metterti a pari.
Tutti, scherzando, ci eravamo schierati dalla parte di Maria, continuando a cazzeggiare. Poi le donne avevano fatto capannello parlando a lungo fra di loro. La leader sembrava essere Giusy, ma dopo un po’ quando avevano finito di confabulare a parlare era stata Ornella.
- Visto che domani partiamo e che abbiamo ultima serata, per una volta tanto, la serata la organizziamo noi. Sorteggiamo coppie, poi stasera ogni coppia esce da sola e si diverte come più gli pare. Poi a mezzanotte ci ritroviamo tutti a raccontarci come è andata e per gran finale.
Tutti ci eravamo detti d’accordo e subito si era fatta estrazione. La prima coppia uscita erano stati Diego e Giusy, visto che dovevano scambiarci, con grande soddisfazione di Ornella, lei avrebbe fatto coppia con me ed Ivan con Maria. Durante il bagno in piscina non era stato che un continuo palpeggiarsi, consapevoli che l’indomani saremmo ripartiti, nonostante i programmi per rivederci spesso in Italia, sembrava che tutti volessimo godere al massimo di quei momenti. Io ero stato guardato malissimo da alcuni stranieri, perché avevo iniziato a scopare Maria in acqua, avevamo dovuto smettere, per evitare casini ulteriori.
Durante il pranzo, nel nostro terrazzino, le donne continuavano a scambiarsi sguardi complici, alla fine del pranzo, mentre Ornella sparecchiava, Giusy e Maria erano andate in camera. Quando Ornella aveva finito si sparecchiare, erano tornate, Giusy aveva per mano Maria che aveva indossato lo strap One
- Diego, ti presento Mario, è tutto per te. Coraggio fatti montare vedrai che ti piacerà.
Diego aveva fatto il tentativo di alzarsi e scappare, ma tutte e 3 le donne lo avevano afferrato dalle braccia tirandolo verso la camera da letto. La sua resistenza non sembrava molto convinta ed alla fine lo avevano portato in camera. Dopo un paio di minuti eravamo andati a osservare come procedeva. Diego piegato a 4 zampe leccava la figa a Giusy mentre Ornella sotto di lui gli faceva un pompino. Maria dietro aveva iniziato a spalmargli la vaselina sul culo, ci aveva guardato sorridendo. Nel letto non c’era spazio sufficiente anche per noi, così io mi ero seduto sul divano, Ivan si era seduto accanto ed aveva esordito dicendo
- Almeno tutti abbiamo provato questa esperienza, questa sarà una vacanza indimenticabile
- A essere sincero, io ho voluto esaudire una curiosità, ma succhiare un cazzo e prenderlo nel culo non mi ha eccitato particolarmente, ma volevo provare per vedere se mi piaceva.
Lui era vicinissimo a me, il suo sguardo non nascondeva in fatto che voleva fare qualcosa. Mi aveva afferrato il cazzo con una mano passandomi l’altra dietro le spalle, poi aveva tentato di baciarmi
- Io ho baciato in bocca e fatto pompino ad Ivana, non prendertela a male ma tu sei Ivan.
- Ma come Ivan hai voluto che ti facessi pompino. Mi scopi lo stesso se sono Ivan?
Non gli avevo risposto, mi ero sistemato sul divano poi avevo inarcato la schiena offrendogli il cazzo. Non c’era stato bisogno spingere la sua testa, l’aveva abbassata lui ed aveva iniziato a farmi un pompino. Era davvero molto bravo, me ne stavo immobile a godermi le sue leccate, il cazzo era diventato durissimo, lui aveva tentato di venirmi cavalcioni e impalarsi sul mio cazzo. Non volevo avere il suo viso al contatto con il mio, l’avevo invitato quindi a impalarsi dandomi la schiena. Si era inumidito il buco del culo con la saliva, il cazzo era scivolato dentro facilmente, poi aveva iniziato ad andare su e giù sempre più velocemente. A differenza della prima volta, non avevo afferrato il suo cazzo, le mie mani erano appoggiate ai suoi fianchi, quando gli avevo sborrato nel culo era stato lui, restando impalato al mio cazzo si era fatto sega sborrando sul pavimento, che si era affrettato a pulire, come se non volesse lasciare tracce.
Mentre Ivan puliva io ero andato nella stanza a vedere come procedeva. Diego era sopra Giusy e la stava scopando mentre Maria sopra di lui continuava a incularlo. Ornella appena mi aveva visto arrivare si era subito avvicinata e mi aveva preso subito il cazzo in bocca. Dopo due leccate mi aveva chiesto?
- Lo hai inculato di nuovo? Sarà contento, mi parla sempre di te, vuole sempre il tuo cazzo.
- Si lo ho scopato, ma preferisco quando e travestita da Ivana. Solo lui vuole il mio cazzo?
- Io lo voglio più di lui. Lo invidio ed invidio chiunque quando si gode il tuo cazzo.
- Stasera lo avrai. Ma stasera voglio vedere quanto sei troia e quanto sei disposta a fare per me.
Diego Aveva goduto urlando insieme alle altre due donne, frattanto era arrivato Ivan, Diego aveva detto
- Mamma mia ragazzi che sborrata che ho fatto, mai goduto tanto così, non credevo fosse così bello.
Finita la scopata, visto che eravamo a metà pomeriggio, le donne, anche se era palese la loro voglia di scopare, avevano il problema di fare i bagagli, visto che la serata e la nottata sarebbero state intense e che il mattino dopo, non ci saremmo di certo svegliati presto. Noi avendoli fatti eravamo andati in piscina.
- Non è che sei gelosa che per la serata Ornella è capitata con me?
- Tranquillo non sono gelosa. Si vede che lei sbava per te. Ma non mi sembra che per te sia lo stesso. Tanto da domani la zoccola torna a casa.
- Sai stasera non gli faccio fare la troia, ma la puttana. Ormai sono convinto che Ivan e lei faranno tutto quello che voglio. Anche tu con Diego dimostrati autoritaria. Costringilo ad accettare tuoi desideri. Impara ad essere tu a comandare. Anche se Diego e Maria penso che psicologicamente ormai dipendono da noi.
- Vuoi averli succubi? Non ti basta averlo inculato?
- “comandare è meglio che fottere”. Capirai che scopare chi puoi comandare ti fa godere di piu’.
Eravamo tornati all’appartamento, avevamo finito da poco di prepararci che erano scesi gli altri. Noi uomini eravamo vestiti classici, pantaloni e camicia, le donne si erano messe tutte sex. Ornella aveva un mini vestitino nero elasticizzato, ad ogni passo la gonna saliva lasciando intravedere un perizoma rosso. Era simile a quello di Giusy, con due strisce di stoffa che coprivano le tette e si annodavano dietro la nuca. Avendo le tette più grosse, per evitare che gli uscissero fuori aveva messo una spilla all’altezza delle tette, mi ero avvicinato a lei, che pensava volessi baciarla, e gli avevo tolto la spilla
- Se ti vergogni che ti si vedono le tette, non dovevi metterlo. È fatto apposta per farle vedere.
Erano le 19, avevamo concordato che per le 24, ci saremmo ritrovati tutti al residence. Ci eravamo salutati ed ogni coppia aveva preso la sua destinazione. Io non avevo nessuna voglia di camminare, ed avevo fermato il primo taxi che passava, chiedendo di portarci in centro nella zona della movida. Appena saliti in taxi, Ornella mi aveva baciato, se non l’avessi fatta smettere avrebbe continuato per tutto il percorso
- Mamma che bello. Non hai idea quante volte ho sognato di essere soli io e te.
- Che differenza fa? Potevi fare tutto anche se eravamo con gli altri.
- Giusy mi mette in soggezione, e poi Ivan in questi giorni non pensa che a te. Dopo che lo hai inculato, basta parlargli di te e si eccita da morire. Sogna solo il tuo cazzo in culo mentre mi scopa.
- Lui deve capire una cosa, mi piace incularlo quando e travestito e truccato da donna.
- Quando saremo a casa, quando ci verrai a trovare, te lo faccio trovare come vuoi. Importante è che poi scopi anche me. Quando ti va io sono disponibile anche da sola. Sono disposta a venire dove vuoi ed a fare tutto quello che vuoi. Mi fa impazzire poter essere la tua troia.
- Ascolta, tutte le donne sono troie, ma stasera io voglio vedere se saprai essere la mia puttana.
- Che differenza c’è? Te l’ho detto con te verrei ovunque e farei qualunque cosa.
- Stasera vedremo. Se farai tutto quello che ti ordino, allora sarai la mia puttana.
Eravamo Arrivati in centro, era ancora troppo presto per andare a cena, ed avevamo iniziato a passeggiare. Ornella era davvero una gran figa e tutti gli uomini se la mangiavano con gli sguardi. Oltre che molti bar e ristoranti, c’erano aperti molti negozi, soprattutto di abbigliamento. Come tutte le donne Ornella non aveva resistito a guardare, avevo fatto 2 passi, accanto al negozio partiva un vicolo, subito nel vicolo c’era un negozio di borse artigianali e scarpe. Non era visibile dalla strada, all’interno non c’era nessuno tranne che un signore distinto elegante, sicuramente il proprietario. Subito mi era venuta una idea perversa, ero tornato indietro ed avevo chiamato Ornella, poi tirandomela dietro eravamo entrati.
Il signore ci aveva accolto in modo molto amichevole, mentre Ornella guardava le borse, lui gli spiegava che erano tutte in vera pelle prodotte da lui. Io avevo chiamato Ornella invitandola a provare un paio di sandali che mi piacevano. Ornella era stata invitata a sedere su una panca, il signore si era inginocchiato davanti a lei per fargli provare i sandali. Davanti adesso aveva le cosce spalancate di Ornella, aveva deglutito a vuoto più volte e balbettato. I sandali non andavano bene e lui era andato a cambiarli
- Apri di più le gambe fallo eccitare. È occasione di farmi vedere quanto sei troia.
Mi aveva sorriso, e quando era ritornato il signore, aveva allargato le gambe di proposito, adesso lui aveva iniziato a sudare e balbettare, con una scusa lo avevamo mandato a prendere altri sandali
- Dai adesso sbrigati veloce togli le mutande, fagli vedere bene la figa.
Il signore era ritornato, io mi ero messo dietro Ornella, quando lui aveva notato che aveva tolto le mutande era rimasto a bocca aperta. Io che ero dietro Ornella, gli avevo infilato le mani dentro le strisce e gli palpavo il seno, poi avevo scostato le strisce lasciando il seno completamente scoperto. Il signore non credeva ai propri occhi, guardava me e poi la figa nuda di Ornella. Io sorridendo gli avevo chiesto se poteva chiudere la porta, non gli sembrava vero quello che gli chiedevo, poi si era alzato, aveva chiuso la porta e ci aveva invitato a seguirlo su retro. La prima parte del retro faceva da magazzino, poi c’era la parte dove lui produceva le borse, dietro una tenda c’era un letto alla francese con accanto un piccolo bagno.
Avevo slacciato il nodo del vestito che era caduto a terra lasciando nuda Ornella, il signore si era denudato con molta velocità, poi aveva iniziato a baciare il seno e toccare la figa di Ornella. Con calma mi ero spogliato anche io mettendo i vestiti su una sedia. Quando avevo finito, loro stavano già facendo un 69, lo avevo subito infilato in figa ad Ornella che aveva iniziato a gemere. L’uomo leccava molto bene ed Ornella aveva iniziato a sborrare. Poi avevo lasciato a lui la possibilità di scoparla mentre io glielo infilavo in bocca. L’uomo visto che stava per venire si era staccato un attimo, era esperto e non voleva finisse subito. Ero stato io a chiedergli di sdraiarsi invitando Ornella ad andargli sopra. Quando gli avevo inumidito il buco del culo con la saliva lei aveva capito ed iniziato a gemere. Il mio cazzo gli era scivolato dentro facilmente fino alle palle, probabilmente, Diego l’aveva inculata. Sentivo il cazzo dell’uomo strusciare al mio, mentre Ornella continuava a godere, e quando l’uomo gli aveva sborrato in figa, anche io gli avevo sborrato nel culo. In bagno, avevo lavato il cazzo nel lavandino mentre Ornella con una doccetta aveva pulito il culo e la figa della nostra sborra. L’uomo aveva insistito a regalare una borsa ad Ornella.
- Allora? Sono stata abbastanza puttana?
- Mi è sembrato che ci provavi gusto. Hai goduto come una troia.
- Ho goduto come una troia perché c’eri tu. Da sola con quello non avrei mai scopato.
- Ah ecco. Beh con me devi scopare con chi decido io. Mica devi sposarli, devi godere.
Al ristorante tutti la guardavano con voglia di scoparsela. Nel tavolo di fronte a noi c’era una famiglia con 2 bambini, l’uomo era impacciato da morire, non gli avevo fatto rimettere le mutande, adesso lui poteva osservare la sua figa nuda. La troia si divertiva a farlo impazzire. Gli avevo infilato la mano dentro il vestito, gli avevo accarezzato il seno, gli avevo strizzato in capezzolo con tutta forza, aveva urlato
- Cavoli che male, per favore fai più piano così mi fai male.
- Lo so che fa male, l’ho fatto apposta, volevo farti male. Mi eccita vederti soffrire.
Il suo sguardo era un misto di sorpresa e di paura, timore ed eccitazione di cosa gli avrei potuto fare.
All’improvviso, la mia parte sadica si era manifestata in me. Avevo il desiderio di metterla alla prova. All’uscita del ristorante mi ero diretto nella zona dove c’erano i locali a luce rossa. L’avevo portata in un privè, vista l’ora non c’era quasi nessuno, avevamo girato per il locale, finalmente scesa una scala, nell’interrato avevo trovato la stanza che cercavo, la sala sadomaso. C’era la croce, la gogna ed un lettino tipo quello del ginecologo. Alle pareti c’era attaccato di tutto da cazzi n plastica fruste di diverso genere e corde. Ornella si guardava intorno sorpresa. Sicuramente non aveva mai visto nulla del genere.
- Adesso devi decidere, o dirmi che non ti va ed andare via, oppure accettare di giocare con me.
Aveva di nuovo guardato l’arredamento della stanza, poi vi aveva baciato. Avevo chiuso a chiave la stanza, in un attimo eravamo nudi. L’avevo fatta stendere sul lettino ginecologico, gli avevo legato le caviglie ai supporti dove appoggiava le gambe e le mani legate in cima al letto. Poi dalla parete avevo preso la fascia con una pallina da mettere in bocca e gliela avevo legata alla nuca, adesso non poteva parlare ne urlare. Sembrava che il gioco la divertirsi, gli era piaciuto quando gli avevo infilato un plug nel culo ed aveva iniziato a gemere quando con un frustino gli davo leggeri colpi su seno e capezzoli.
Aveva iniziato a gemere quando gli avevo infilato il cazzo in figa mentre gli mordevo i capezzoli. Gli piaceva il gioco e si eccitava. Stava quasi per godere, mi ero staccato da lei, il mio improvviso colpo di frustino sulla figa l’aveva fatta gemere di dolore, al secondo più forte, aveva iniziato a divincolarsi, adesso i suoi occhi avevano solo una espressione di paura, l’avevo rassicurata poi avevo iniziato a leccargli la figa. Mi alternavo a baciarla su viso sul seno e leccargli la figa. Dopo le due frustate ero diventato dolce, piano piano si era rassicurata, adesso aveva iniziato di nuovo a gemere di piacere. Avevo iniziato a leccargli la figa, dolcemente, adesso era un lago di umori, i suoi gemiti erano aumentati di intensità. Quando in bocca avevo sentito il sapore del suo orgasmo, avevo di nuovo preso il frustino e mentre godeva gli avevo mollato due staffilate sulle grandi labbra, poi gli avevo infilato il cazzo in figa. Contorceva il suo corpo e gemeva ma sentivo i suoi umori bagnarmi il cazzo, avevo iniziato a pomparla sempre più forte fino a che avevo scaricato tutta la mia sborra nella sua figa.
Aveva una espressione stralunata, l’avevo liberata, non aveva nemmeno la forza di parlare. Mi guardava con una espressione di terrore mista a piacere. Si era diretta al bagno, dopo un minuto l’avevo raggiunta, era seduta sul water a fare la pipì ed a liberarsi della mia sborra. Mi ero avvicinato a lei con il cazzo semimoscio in mano. Quando gli avevo intimato di aprire la bocca, lo aveva fatto aspettando il mio cazzo. I primi schizzi di piscio gli erano arrivati in gola, li aveva sputato, avevo continuato a pisciargli in faccia, in bocca e sul seno, aveva riaperto la bocca in tempo per ricevere gli ultimi schizzi ed ingoiarli. Era andata sotto la doccia, ero di nuovo eccitato, mentre si lavava glielo avevo messo nel culo e scopata di nuovo.
Mi ero sorpreso del mio comportamento, non avevo mai avuto un comportamento sadico nei confronti di una donna, non capivo cosa era successo per fare scattare in me questa perversione. Anche Ornella aveva una strana espressione, era come stravolta ed impaurita. Avevo deciso che anche se mancavano quasi 2 ore al rientro degli altri sarebbe stato meglio rientrare. Sul taxi ero taciturno e pensiero, Ornella si era attaccata al mio braccio ed aveva appoggiato il capo sulla mia spalla, mi aveva lasciato di stucco quando avvicinandosi di più, mi aveva dato un lungo bacio in bocca e poi mi aveva sussurrato “ti amo”.
Come automi, eravamo entrati nell’appartamento mio e di Giusy, ci eravamo spogliati e messi a letto
- Perdonami, non so cosa mi sia successo, non ero mai stato violento con una donna.
- Devo ammettere che i primi colpi che mi hai dato, mi hanno fatto molto male e messo tanta paura. Ero terrorizzata. Poi sei diventato tanto dolce. I secondi colpi hanno fatto male. Ma non ho avuto il tempo di sentire il dolore, il tuo cazzo che m pompava in modo frenetico, mi dava troppo piacere. Il dolore misto al piacere mi ha fatto provare un orgasmo che non avevo mai provato in vita mia. È stato qualcosa di sconvolgente, ed in quel momento ho sentito che “eri mio ed io ero tua”. È stata una sensazione bellissima. In quel momento ho capito che per te farei tutto.
Le sue parole mi avevano commosso, mi faceva molta tenerezza. Quando incrociando le gambe gli ero andato dentro, i suoi occhi brillavano di gioia. Avevamo continuato a parlare mentre io mi muovevo lentamente dentro di sé, il suo respiro era diventato più affannoso e mi aveva detto
- Picchiami, sto per godere, ti prego fammi male lo voglio.
Gli avevo afferrato i capezzoli ed avevo strizzato con tutta la forza che avevo. Aveva avuto un orgasmo molto intenso ed il suo corpo era stato scosso da spasmi per un paio di minuti.
Aveva ancora il mio cazzo dentro la figa quando erano arrivati gli altri. Mi aveva supplicato di non toglierlo ed io glielo avevo lasciato dentro. Nel raccontarci la serata Giusy aveva detto che dopo cena con Diego erano andati in un privè, lui l’aveva portata in una stanza e l’aveva scopata per tutta la sera, non lasciando avvicinare nessuno. Maria con Ivan erano stati n spiaggia, avevano scopato, poi si erano avvicinati due ragazzi che a turno l’avevano scopata mentre Ivan li spompinava. Ornella aveva raccontato l’avventura con il proprietario negozio, tralasciando tutto il seguito, poi aveva fatto vedere la borsa avuta in regalo, l’attenzione verso la borsa aveva evitato altre domande.
C’era la strana sensazione che la carica erotica si fosse esaurita e quando Diego aveva detto
- Ragazzi, Giusy mi ha svuotato completamente, ho sborrato 4 volte. Sono stanco e domani si parte.
In risposta alle sue parole,. Ivan e Maria si era alzati dal letto, anche Ornella, a malincuore e tristemente si era sfilata il mio cazzo dalla figa e li aveva seguiti, Giusy si era spogliata e si era stesa accanto a me.
- Allora cosa e successo? Dimmi la verità. La tua faccia mi dice che è successo qualcosa.
A quel punto avevo raccontato tutti i particolari, tralasciando solo la discussione in taxi,
- Voi uomini siete i soliti coglioni. Ma non hai capito che e innamorata di te e farebbe qualunque cosa gli chiedi. Se lo vorrai lo rifarà, e per averti te lo proporrà lei.
- Lo so che forse si è innamorata di me. Ma il dolore fisico cosa c’entra con l’amore?
- Ma tu pensi che quando mi hai sverginato il buco del culo non ho sentito male nonostante il gel? Il dolore fisico dopo un po’ passa e se lo fai per uno che ami passa più velocemente. È il dolore che porti nel cuore che fa più male. Il dolore che provavo io desiderandoti per tutti questi anni e sapendo che forse non ti avrei avuto mai. Ogni uomo che mi scopava aveva il tuo volto. Ma dopo la scopata ritornava il dolore. Tu non capirai mai la felicità che ho avuto quando mi hai scopato la prima volta.
L’avevo abbracciata ed iniziato a baciarla dolcemente, poi delicatamente gli avevo messo il cazzo in figa, tra un bacio e l’altro mi aveva detto
- Mettimelo nel culo ho voglia di sentirlo.
- Avrei voglia di fare l’amore e non scopare.
- Sai, per tutta la serata, mentre Diego mi scopava, avevo una voglia matta di avere anche il tuo cazzo in culo. Per favore, per stasera visto che siamo qui, fammi fare la troia. Domani sera saremo a casa, sarò io che pretenderò di fare l’amore nel modo più dolce e romantico che esiste. Stasera per favore mettimelo nel culo fammi sentire troia come sono sempre stata. Domani sarà solo amore
L’avevo accontentata, l’avevo inculata a lungo trattandola da troia, aveva goduto tanto.
Il giorno dopo il viaggio era stato tranquillo, scesi dall’aereo al momento dei saluti ci eravamo promesso di tenerci in contatto e di rivederci presto, quando avevamo scambiato gli Abbracci Ornella aveva detto
- Giusy mi dai il permesso di baciare in bocca Alberto?
- Ma certo cara fai pure. Ti accontenti di un bacio? Penso che vorresti scopartelo anche qui.
- Ahah se fosse possibile lo farei. Ti invidio in senso buono.
- Tranquilla cara, non sono gelosa. Te lo presto ma lui è mio.
Visto che oltre Ornella mi aveva baciato in bocca anche Maria lo aveva fatto, Giusy l aveva fatto con Diego ed Ivan. Saliti in macchina e partiti, sulla circonvallazione Giusy mi aveva detto
- Andiamo a casa mia. In freezer ho qualcosa per cena. Tu mi sa che non hai nulla. Ah ultima cosa, mentre si sgela e cucino, mi inculi, dopo cena faremo l’amore romantico.
- Sarai sempre troia. Lo sei nell’animo. Troia sei e troia resterai.
- Tu porco sei e porco rimani. Non dimenticare che siamo fratello e sorella, stesso sangue.
FINE
Al risveglio, il mattino dopo, visto che quello sarebbe stato l’ultimo giorno di vacanza, Giusy aveva iniziato a fare le valigie, aveva lasciato fuori poche cose che ci sarebbero servite, dopo colazione come al solito avevamo raggiunto gli altri in piscina. Quando eravamo arrivati, ero stato io a fare la prima battuta
- Mi sembra che stamattina non siamo al completo. Manca IVANA. Non è venuta?
Tutti avevano fatto una risata, Ivan mi aveva guardato mandando un bacio, Diego aveva aggiunto
- È rimasta in camera, dopo ieri sera sentiva un lieve bruciore al culo. Ma sarà pronta per stasera.
Di nuovo tutti eravamo scoppiati a ridere, a quel punto cogliendomi di sorpresa Giusy aveva detto:
- È che sarà mai? Anche io ieri sera ho inculato lui. Guardate come è pimpante.
Inizialmente, tutti avevano riso, poi Giusy gli confermava che era la verità, per avvalorare le sue parole aveva fatto vedere le foto di lei che indossava lo Strap One, a quel punto Maria, si era rivolta a Diego
- Amore a questo punto sei rimasto l’unico a non averlo preso in culo. Dobbiamo rimediare.
- Tu sei tutta scema. E poi io ho già dato, ho fatto pompino, credo che basti.
- Anche loro hanno fatto pompino, però lo hanno anche preso. Devi metterti a pari.
Tutti, scherzando, ci eravamo schierati dalla parte di Maria, continuando a cazzeggiare. Poi le donne avevano fatto capannello parlando a lungo fra di loro. La leader sembrava essere Giusy, ma dopo un po’ quando avevano finito di confabulare a parlare era stata Ornella.
- Visto che domani partiamo e che abbiamo ultima serata, per una volta tanto, la serata la organizziamo noi. Sorteggiamo coppie, poi stasera ogni coppia esce da sola e si diverte come più gli pare. Poi a mezzanotte ci ritroviamo tutti a raccontarci come è andata e per gran finale.
Tutti ci eravamo detti d’accordo e subito si era fatta estrazione. La prima coppia uscita erano stati Diego e Giusy, visto che dovevano scambiarci, con grande soddisfazione di Ornella, lei avrebbe fatto coppia con me ed Ivan con Maria. Durante il bagno in piscina non era stato che un continuo palpeggiarsi, consapevoli che l’indomani saremmo ripartiti, nonostante i programmi per rivederci spesso in Italia, sembrava che tutti volessimo godere al massimo di quei momenti. Io ero stato guardato malissimo da alcuni stranieri, perché avevo iniziato a scopare Maria in acqua, avevamo dovuto smettere, per evitare casini ulteriori.
Durante il pranzo, nel nostro terrazzino, le donne continuavano a scambiarsi sguardi complici, alla fine del pranzo, mentre Ornella sparecchiava, Giusy e Maria erano andate in camera. Quando Ornella aveva finito si sparecchiare, erano tornate, Giusy aveva per mano Maria che aveva indossato lo strap One
- Diego, ti presento Mario, è tutto per te. Coraggio fatti montare vedrai che ti piacerà.
Diego aveva fatto il tentativo di alzarsi e scappare, ma tutte e 3 le donne lo avevano afferrato dalle braccia tirandolo verso la camera da letto. La sua resistenza non sembrava molto convinta ed alla fine lo avevano portato in camera. Dopo un paio di minuti eravamo andati a osservare come procedeva. Diego piegato a 4 zampe leccava la figa a Giusy mentre Ornella sotto di lui gli faceva un pompino. Maria dietro aveva iniziato a spalmargli la vaselina sul culo, ci aveva guardato sorridendo. Nel letto non c’era spazio sufficiente anche per noi, così io mi ero seduto sul divano, Ivan si era seduto accanto ed aveva esordito dicendo
- Almeno tutti abbiamo provato questa esperienza, questa sarà una vacanza indimenticabile
- A essere sincero, io ho voluto esaudire una curiosità, ma succhiare un cazzo e prenderlo nel culo non mi ha eccitato particolarmente, ma volevo provare per vedere se mi piaceva.
Lui era vicinissimo a me, il suo sguardo non nascondeva in fatto che voleva fare qualcosa. Mi aveva afferrato il cazzo con una mano passandomi l’altra dietro le spalle, poi aveva tentato di baciarmi
- Io ho baciato in bocca e fatto pompino ad Ivana, non prendertela a male ma tu sei Ivan.
- Ma come Ivan hai voluto che ti facessi pompino. Mi scopi lo stesso se sono Ivan?
Non gli avevo risposto, mi ero sistemato sul divano poi avevo inarcato la schiena offrendogli il cazzo. Non c’era stato bisogno spingere la sua testa, l’aveva abbassata lui ed aveva iniziato a farmi un pompino. Era davvero molto bravo, me ne stavo immobile a godermi le sue leccate, il cazzo era diventato durissimo, lui aveva tentato di venirmi cavalcioni e impalarsi sul mio cazzo. Non volevo avere il suo viso al contatto con il mio, l’avevo invitato quindi a impalarsi dandomi la schiena. Si era inumidito il buco del culo con la saliva, il cazzo era scivolato dentro facilmente, poi aveva iniziato ad andare su e giù sempre più velocemente. A differenza della prima volta, non avevo afferrato il suo cazzo, le mie mani erano appoggiate ai suoi fianchi, quando gli avevo sborrato nel culo era stato lui, restando impalato al mio cazzo si era fatto sega sborrando sul pavimento, che si era affrettato a pulire, come se non volesse lasciare tracce.
Mentre Ivan puliva io ero andato nella stanza a vedere come procedeva. Diego era sopra Giusy e la stava scopando mentre Maria sopra di lui continuava a incularlo. Ornella appena mi aveva visto arrivare si era subito avvicinata e mi aveva preso subito il cazzo in bocca. Dopo due leccate mi aveva chiesto?
- Lo hai inculato di nuovo? Sarà contento, mi parla sempre di te, vuole sempre il tuo cazzo.
- Si lo ho scopato, ma preferisco quando e travestita da Ivana. Solo lui vuole il mio cazzo?
- Io lo voglio più di lui. Lo invidio ed invidio chiunque quando si gode il tuo cazzo.
- Stasera lo avrai. Ma stasera voglio vedere quanto sei troia e quanto sei disposta a fare per me.
Diego Aveva goduto urlando insieme alle altre due donne, frattanto era arrivato Ivan, Diego aveva detto
- Mamma mia ragazzi che sborrata che ho fatto, mai goduto tanto così, non credevo fosse così bello.
Finita la scopata, visto che eravamo a metà pomeriggio, le donne, anche se era palese la loro voglia di scopare, avevano il problema di fare i bagagli, visto che la serata e la nottata sarebbero state intense e che il mattino dopo, non ci saremmo di certo svegliati presto. Noi avendoli fatti eravamo andati in piscina.
- Non è che sei gelosa che per la serata Ornella è capitata con me?
- Tranquillo non sono gelosa. Si vede che lei sbava per te. Ma non mi sembra che per te sia lo stesso. Tanto da domani la zoccola torna a casa.
- Sai stasera non gli faccio fare la troia, ma la puttana. Ormai sono convinto che Ivan e lei faranno tutto quello che voglio. Anche tu con Diego dimostrati autoritaria. Costringilo ad accettare tuoi desideri. Impara ad essere tu a comandare. Anche se Diego e Maria penso che psicologicamente ormai dipendono da noi.
- Vuoi averli succubi? Non ti basta averlo inculato?
- “comandare è meglio che fottere”. Capirai che scopare chi puoi comandare ti fa godere di piu’.
Eravamo tornati all’appartamento, avevamo finito da poco di prepararci che erano scesi gli altri. Noi uomini eravamo vestiti classici, pantaloni e camicia, le donne si erano messe tutte sex. Ornella aveva un mini vestitino nero elasticizzato, ad ogni passo la gonna saliva lasciando intravedere un perizoma rosso. Era simile a quello di Giusy, con due strisce di stoffa che coprivano le tette e si annodavano dietro la nuca. Avendo le tette più grosse, per evitare che gli uscissero fuori aveva messo una spilla all’altezza delle tette, mi ero avvicinato a lei, che pensava volessi baciarla, e gli avevo tolto la spilla
- Se ti vergogni che ti si vedono le tette, non dovevi metterlo. È fatto apposta per farle vedere.
Erano le 19, avevamo concordato che per le 24, ci saremmo ritrovati tutti al residence. Ci eravamo salutati ed ogni coppia aveva preso la sua destinazione. Io non avevo nessuna voglia di camminare, ed avevo fermato il primo taxi che passava, chiedendo di portarci in centro nella zona della movida. Appena saliti in taxi, Ornella mi aveva baciato, se non l’avessi fatta smettere avrebbe continuato per tutto il percorso
- Mamma che bello. Non hai idea quante volte ho sognato di essere soli io e te.
- Che differenza fa? Potevi fare tutto anche se eravamo con gli altri.
- Giusy mi mette in soggezione, e poi Ivan in questi giorni non pensa che a te. Dopo che lo hai inculato, basta parlargli di te e si eccita da morire. Sogna solo il tuo cazzo in culo mentre mi scopa.
- Lui deve capire una cosa, mi piace incularlo quando e travestito e truccato da donna.
- Quando saremo a casa, quando ci verrai a trovare, te lo faccio trovare come vuoi. Importante è che poi scopi anche me. Quando ti va io sono disponibile anche da sola. Sono disposta a venire dove vuoi ed a fare tutto quello che vuoi. Mi fa impazzire poter essere la tua troia.
- Ascolta, tutte le donne sono troie, ma stasera io voglio vedere se saprai essere la mia puttana.
- Che differenza c’è? Te l’ho detto con te verrei ovunque e farei qualunque cosa.
- Stasera vedremo. Se farai tutto quello che ti ordino, allora sarai la mia puttana.
Eravamo Arrivati in centro, era ancora troppo presto per andare a cena, ed avevamo iniziato a passeggiare. Ornella era davvero una gran figa e tutti gli uomini se la mangiavano con gli sguardi. Oltre che molti bar e ristoranti, c’erano aperti molti negozi, soprattutto di abbigliamento. Come tutte le donne Ornella non aveva resistito a guardare, avevo fatto 2 passi, accanto al negozio partiva un vicolo, subito nel vicolo c’era un negozio di borse artigianali e scarpe. Non era visibile dalla strada, all’interno non c’era nessuno tranne che un signore distinto elegante, sicuramente il proprietario. Subito mi era venuta una idea perversa, ero tornato indietro ed avevo chiamato Ornella, poi tirandomela dietro eravamo entrati.
Il signore ci aveva accolto in modo molto amichevole, mentre Ornella guardava le borse, lui gli spiegava che erano tutte in vera pelle prodotte da lui. Io avevo chiamato Ornella invitandola a provare un paio di sandali che mi piacevano. Ornella era stata invitata a sedere su una panca, il signore si era inginocchiato davanti a lei per fargli provare i sandali. Davanti adesso aveva le cosce spalancate di Ornella, aveva deglutito a vuoto più volte e balbettato. I sandali non andavano bene e lui era andato a cambiarli
- Apri di più le gambe fallo eccitare. È occasione di farmi vedere quanto sei troia.
Mi aveva sorriso, e quando era ritornato il signore, aveva allargato le gambe di proposito, adesso lui aveva iniziato a sudare e balbettare, con una scusa lo avevamo mandato a prendere altri sandali
- Dai adesso sbrigati veloce togli le mutande, fagli vedere bene la figa.
Il signore era ritornato, io mi ero messo dietro Ornella, quando lui aveva notato che aveva tolto le mutande era rimasto a bocca aperta. Io che ero dietro Ornella, gli avevo infilato le mani dentro le strisce e gli palpavo il seno, poi avevo scostato le strisce lasciando il seno completamente scoperto. Il signore non credeva ai propri occhi, guardava me e poi la figa nuda di Ornella. Io sorridendo gli avevo chiesto se poteva chiudere la porta, non gli sembrava vero quello che gli chiedevo, poi si era alzato, aveva chiuso la porta e ci aveva invitato a seguirlo su retro. La prima parte del retro faceva da magazzino, poi c’era la parte dove lui produceva le borse, dietro una tenda c’era un letto alla francese con accanto un piccolo bagno.
Avevo slacciato il nodo del vestito che era caduto a terra lasciando nuda Ornella, il signore si era denudato con molta velocità, poi aveva iniziato a baciare il seno e toccare la figa di Ornella. Con calma mi ero spogliato anche io mettendo i vestiti su una sedia. Quando avevo finito, loro stavano già facendo un 69, lo avevo subito infilato in figa ad Ornella che aveva iniziato a gemere. L’uomo leccava molto bene ed Ornella aveva iniziato a sborrare. Poi avevo lasciato a lui la possibilità di scoparla mentre io glielo infilavo in bocca. L’uomo visto che stava per venire si era staccato un attimo, era esperto e non voleva finisse subito. Ero stato io a chiedergli di sdraiarsi invitando Ornella ad andargli sopra. Quando gli avevo inumidito il buco del culo con la saliva lei aveva capito ed iniziato a gemere. Il mio cazzo gli era scivolato dentro facilmente fino alle palle, probabilmente, Diego l’aveva inculata. Sentivo il cazzo dell’uomo strusciare al mio, mentre Ornella continuava a godere, e quando l’uomo gli aveva sborrato in figa, anche io gli avevo sborrato nel culo. In bagno, avevo lavato il cazzo nel lavandino mentre Ornella con una doccetta aveva pulito il culo e la figa della nostra sborra. L’uomo aveva insistito a regalare una borsa ad Ornella.
- Allora? Sono stata abbastanza puttana?
- Mi è sembrato che ci provavi gusto. Hai goduto come una troia.
- Ho goduto come una troia perché c’eri tu. Da sola con quello non avrei mai scopato.
- Ah ecco. Beh con me devi scopare con chi decido io. Mica devi sposarli, devi godere.
Al ristorante tutti la guardavano con voglia di scoparsela. Nel tavolo di fronte a noi c’era una famiglia con 2 bambini, l’uomo era impacciato da morire, non gli avevo fatto rimettere le mutande, adesso lui poteva osservare la sua figa nuda. La troia si divertiva a farlo impazzire. Gli avevo infilato la mano dentro il vestito, gli avevo accarezzato il seno, gli avevo strizzato in capezzolo con tutta forza, aveva urlato
- Cavoli che male, per favore fai più piano così mi fai male.
- Lo so che fa male, l’ho fatto apposta, volevo farti male. Mi eccita vederti soffrire.
Il suo sguardo era un misto di sorpresa e di paura, timore ed eccitazione di cosa gli avrei potuto fare.
All’improvviso, la mia parte sadica si era manifestata in me. Avevo il desiderio di metterla alla prova. All’uscita del ristorante mi ero diretto nella zona dove c’erano i locali a luce rossa. L’avevo portata in un privè, vista l’ora non c’era quasi nessuno, avevamo girato per il locale, finalmente scesa una scala, nell’interrato avevo trovato la stanza che cercavo, la sala sadomaso. C’era la croce, la gogna ed un lettino tipo quello del ginecologo. Alle pareti c’era attaccato di tutto da cazzi n plastica fruste di diverso genere e corde. Ornella si guardava intorno sorpresa. Sicuramente non aveva mai visto nulla del genere.
- Adesso devi decidere, o dirmi che non ti va ed andare via, oppure accettare di giocare con me.
Aveva di nuovo guardato l’arredamento della stanza, poi vi aveva baciato. Avevo chiuso a chiave la stanza, in un attimo eravamo nudi. L’avevo fatta stendere sul lettino ginecologico, gli avevo legato le caviglie ai supporti dove appoggiava le gambe e le mani legate in cima al letto. Poi dalla parete avevo preso la fascia con una pallina da mettere in bocca e gliela avevo legata alla nuca, adesso non poteva parlare ne urlare. Sembrava che il gioco la divertirsi, gli era piaciuto quando gli avevo infilato un plug nel culo ed aveva iniziato a gemere quando con un frustino gli davo leggeri colpi su seno e capezzoli.
Aveva iniziato a gemere quando gli avevo infilato il cazzo in figa mentre gli mordevo i capezzoli. Gli piaceva il gioco e si eccitava. Stava quasi per godere, mi ero staccato da lei, il mio improvviso colpo di frustino sulla figa l’aveva fatta gemere di dolore, al secondo più forte, aveva iniziato a divincolarsi, adesso i suoi occhi avevano solo una espressione di paura, l’avevo rassicurata poi avevo iniziato a leccargli la figa. Mi alternavo a baciarla su viso sul seno e leccargli la figa. Dopo le due frustate ero diventato dolce, piano piano si era rassicurata, adesso aveva iniziato di nuovo a gemere di piacere. Avevo iniziato a leccargli la figa, dolcemente, adesso era un lago di umori, i suoi gemiti erano aumentati di intensità. Quando in bocca avevo sentito il sapore del suo orgasmo, avevo di nuovo preso il frustino e mentre godeva gli avevo mollato due staffilate sulle grandi labbra, poi gli avevo infilato il cazzo in figa. Contorceva il suo corpo e gemeva ma sentivo i suoi umori bagnarmi il cazzo, avevo iniziato a pomparla sempre più forte fino a che avevo scaricato tutta la mia sborra nella sua figa.
Aveva una espressione stralunata, l’avevo liberata, non aveva nemmeno la forza di parlare. Mi guardava con una espressione di terrore mista a piacere. Si era diretta al bagno, dopo un minuto l’avevo raggiunta, era seduta sul water a fare la pipì ed a liberarsi della mia sborra. Mi ero avvicinato a lei con il cazzo semimoscio in mano. Quando gli avevo intimato di aprire la bocca, lo aveva fatto aspettando il mio cazzo. I primi schizzi di piscio gli erano arrivati in gola, li aveva sputato, avevo continuato a pisciargli in faccia, in bocca e sul seno, aveva riaperto la bocca in tempo per ricevere gli ultimi schizzi ed ingoiarli. Era andata sotto la doccia, ero di nuovo eccitato, mentre si lavava glielo avevo messo nel culo e scopata di nuovo.
Mi ero sorpreso del mio comportamento, non avevo mai avuto un comportamento sadico nei confronti di una donna, non capivo cosa era successo per fare scattare in me questa perversione. Anche Ornella aveva una strana espressione, era come stravolta ed impaurita. Avevo deciso che anche se mancavano quasi 2 ore al rientro degli altri sarebbe stato meglio rientrare. Sul taxi ero taciturno e pensiero, Ornella si era attaccata al mio braccio ed aveva appoggiato il capo sulla mia spalla, mi aveva lasciato di stucco quando avvicinandosi di più, mi aveva dato un lungo bacio in bocca e poi mi aveva sussurrato “ti amo”.
Come automi, eravamo entrati nell’appartamento mio e di Giusy, ci eravamo spogliati e messi a letto
- Perdonami, non so cosa mi sia successo, non ero mai stato violento con una donna.
- Devo ammettere che i primi colpi che mi hai dato, mi hanno fatto molto male e messo tanta paura. Ero terrorizzata. Poi sei diventato tanto dolce. I secondi colpi hanno fatto male. Ma non ho avuto il tempo di sentire il dolore, il tuo cazzo che m pompava in modo frenetico, mi dava troppo piacere. Il dolore misto al piacere mi ha fatto provare un orgasmo che non avevo mai provato in vita mia. È stato qualcosa di sconvolgente, ed in quel momento ho sentito che “eri mio ed io ero tua”. È stata una sensazione bellissima. In quel momento ho capito che per te farei tutto.
Le sue parole mi avevano commosso, mi faceva molta tenerezza. Quando incrociando le gambe gli ero andato dentro, i suoi occhi brillavano di gioia. Avevamo continuato a parlare mentre io mi muovevo lentamente dentro di sé, il suo respiro era diventato più affannoso e mi aveva detto
- Picchiami, sto per godere, ti prego fammi male lo voglio.
Gli avevo afferrato i capezzoli ed avevo strizzato con tutta la forza che avevo. Aveva avuto un orgasmo molto intenso ed il suo corpo era stato scosso da spasmi per un paio di minuti.
Aveva ancora il mio cazzo dentro la figa quando erano arrivati gli altri. Mi aveva supplicato di non toglierlo ed io glielo avevo lasciato dentro. Nel raccontarci la serata Giusy aveva detto che dopo cena con Diego erano andati in un privè, lui l’aveva portata in una stanza e l’aveva scopata per tutta la sera, non lasciando avvicinare nessuno. Maria con Ivan erano stati n spiaggia, avevano scopato, poi si erano avvicinati due ragazzi che a turno l’avevano scopata mentre Ivan li spompinava. Ornella aveva raccontato l’avventura con il proprietario negozio, tralasciando tutto il seguito, poi aveva fatto vedere la borsa avuta in regalo, l’attenzione verso la borsa aveva evitato altre domande.
C’era la strana sensazione che la carica erotica si fosse esaurita e quando Diego aveva detto
- Ragazzi, Giusy mi ha svuotato completamente, ho sborrato 4 volte. Sono stanco e domani si parte.
In risposta alle sue parole,. Ivan e Maria si era alzati dal letto, anche Ornella, a malincuore e tristemente si era sfilata il mio cazzo dalla figa e li aveva seguiti, Giusy si era spogliata e si era stesa accanto a me.
- Allora cosa e successo? Dimmi la verità. La tua faccia mi dice che è successo qualcosa.
A quel punto avevo raccontato tutti i particolari, tralasciando solo la discussione in taxi,
- Voi uomini siete i soliti coglioni. Ma non hai capito che e innamorata di te e farebbe qualunque cosa gli chiedi. Se lo vorrai lo rifarà, e per averti te lo proporrà lei.
- Lo so che forse si è innamorata di me. Ma il dolore fisico cosa c’entra con l’amore?
- Ma tu pensi che quando mi hai sverginato il buco del culo non ho sentito male nonostante il gel? Il dolore fisico dopo un po’ passa e se lo fai per uno che ami passa più velocemente. È il dolore che porti nel cuore che fa più male. Il dolore che provavo io desiderandoti per tutti questi anni e sapendo che forse non ti avrei avuto mai. Ogni uomo che mi scopava aveva il tuo volto. Ma dopo la scopata ritornava il dolore. Tu non capirai mai la felicità che ho avuto quando mi hai scopato la prima volta.
L’avevo abbracciata ed iniziato a baciarla dolcemente, poi delicatamente gli avevo messo il cazzo in figa, tra un bacio e l’altro mi aveva detto
- Mettimelo nel culo ho voglia di sentirlo.
- Avrei voglia di fare l’amore e non scopare.
- Sai, per tutta la serata, mentre Diego mi scopava, avevo una voglia matta di avere anche il tuo cazzo in culo. Per favore, per stasera visto che siamo qui, fammi fare la troia. Domani sera saremo a casa, sarò io che pretenderò di fare l’amore nel modo più dolce e romantico che esiste. Stasera per favore mettimelo nel culo fammi sentire troia come sono sempre stata. Domani sarà solo amore
L’avevo accontentata, l’avevo inculata a lungo trattandola da troia, aveva goduto tanto.
Il giorno dopo il viaggio era stato tranquillo, scesi dall’aereo al momento dei saluti ci eravamo promesso di tenerci in contatto e di rivederci presto, quando avevamo scambiato gli Abbracci Ornella aveva detto
- Giusy mi dai il permesso di baciare in bocca Alberto?
- Ma certo cara fai pure. Ti accontenti di un bacio? Penso che vorresti scopartelo anche qui.
- Ahah se fosse possibile lo farei. Ti invidio in senso buono.
- Tranquilla cara, non sono gelosa. Te lo presto ma lui è mio.
Visto che oltre Ornella mi aveva baciato in bocca anche Maria lo aveva fatto, Giusy l aveva fatto con Diego ed Ivan. Saliti in macchina e partiti, sulla circonvallazione Giusy mi aveva detto
- Andiamo a casa mia. In freezer ho qualcosa per cena. Tu mi sa che non hai nulla. Ah ultima cosa, mentre si sgela e cucino, mi inculi, dopo cena faremo l’amore romantico.
- Sarai sempre troia. Lo sei nell’animo. Troia sei e troia resterai.
- Tu porco sei e porco rimani. Non dimenticare che siamo fratello e sorella, stesso sangue.
FINE
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