Con mia sorella alle Canarie 3

di
genere
incesti

CANARIE 3 PARTE
Il giorno dopo ci eravamo svegliati tardi, non avevamo fretta, non fosse stato che ci dovevamo mettere d’accordo con Diego e Maria non saremmo andati nemmeno in piscina. Da parte Di Ivan ed Ornella c’era stata la solita freddezza, un po’ meno da parte di Ornella che ci aveva sorriso e fatto un cenno di saluto. Ci eravamo accordati con Diego che ci saremmo visti subito dopo pranzo e che li avrei portati a fare il bagno al mare in una spiaggia particolare, Ivan ascoltava con viso molto imbronciato. A pranzo Giusy mi aveva chiesto informazioni sul posto dove li avrei portati, volevo fargli sorpresa, ma poi glielo dissi.
- Oggi voglio vedere quanto siete troie tu e Maria. Vi porto in un posto che potrete scopare fino a dire basta che non c’è la fate più.
- Sono molto più troia di quanto immaginavo da quando sono con te. Ma non credo che dirò basta, più mi scopi e più ho voglia di cazzo. Ho sempre voglia con te. Mi scoperai vero? Mica come ieri.
- Tranquilla ti scopero’. Ma se vorrai potrai scopare con tanti altri. Dipende da te.
Diego E Maria erano arrivati molto presto, faceva un gran caldo, visto che il posto era abbastanza distante non avevo nessuna voglia di prendere il pullman, quindi avevo chiamato un taxi. La spiaggia non era vicino al centro abitato, non c’erano tanti frequentatori, ma io mi ero avviato subito verso le dune al limitare della spiaggia. Tra le dune crescevano molti arbusti che creavano fresco e qualche albero ogni tanto. Mi seguivano in silenzio, quasi ogni arbusto era occupato, la gente era tutta nuda, alcuni incuranti del caldo pomeridiano scopavano tranquillamente. Finalmente avevo trovato un posto libero ed abbastanza al fresco. Ad una decina di metri da noi c’erano altre due coppie, sicuramente nordici.
- Vi piace il posto? Possiamo fare il bagno nel mare. Ma volendo tra le dune succede di tutto.
Sembrava che tutti avevano trovato il posto di loro gradimento. Poi Diego mi aveva chiesto.
- Ma qui si scopa mentre gli altri ti guardano?
- Non solo quello. Ti guardano ma si avvicinano anche, chiedendo di partecipare. E tu puoi fare lo stesso. Se non ti va basta fargli cenno di no e si limitano a guardare.
Il caldo era asfissiante, ed avevamo deciso di andare a fare il bagno, eravamo ancora n costume e lo avevamo tenuto visto che in spiaggia avevamo notato che pochissimi erano nudi. In acqua ci eravamo rinfrescati, ma ne avevamo anche approfittato, per scambiarci qualche bacio e carezze. Mentre scambiavamo effusioni, Diego si era avvicinato ed con molta timidezza mi aveva chiesto
- Ma posso baciare in bocca Giusy? So che molte coppie non lo gradiscono
- Per me gli puoi fare quello che vuoi. Ma è lei a decidere non io.
Giusy e Maria avevano ascoltato, stavano, avvicinandosi, Era stata Giusy che aveva abbracciato Diego stampandogli un bacio in bocca mentre con una mano gli palpavo il cazzo. Poi aveva detto a Maria
- Dai Maria bacia Alberto, lo so che non vedi l’ora di farlo. Non fingere di non essere troia.
Maria aveva sorriso, ma ero stato Io ad avvicinarmi e baciarla. Eravamo stati a lungo in acqua, che non essendo troppo calda ad un certo punto ci aveva fatto provare qualche brivido di freddo. Quindi eravamo usciti e tornati alle dune. Stavolta avevamo tolto i costumi, noi uomini eravamo in piena eccitazione, appena Diego lo aveva sfilato dalle coppie vicine una voce aveva esclamato
- Oh my good it’s very big Dick.
Avevo tolto anche io il costume mentre mi giravo a vedere chi aveva parlato. Anche il mio cazzo era saltato fuori, una donna aveva aperto la bocca meravigliata, mentre uno degli uomini aveva detto
- Very very compliment.
Mi ero avvicinato a loro, per ringraziare e salutare. Erano norvegesi, quando avevo detto che eravamo Italiani, le donne avevano emesso altro sospiro di gradimento. Poi era stato uno degli uomini a dirmi che le donne avrebbero gradito molto assaggiare il nostro cazzo. Gli avevo risposto che ne eravamo lusingati e che il pomeriggio era lungo e saremmo stati felici di fare amicizia con loro. Quando ero tornato da Giusy e gli altri erano molto curiosi di sapere cosa ci eravamo detti
- Sono norvegesi, ci hanno fatto complimenti per i nostri cazzi. Quando hanno saputo che siamo italiani uno degli uomini mi ha detto che le donne sarebbero felici di scopare con noi.
Diego alle mie parole aveva una espressione che sprizzava felicità ed orgoglio ma Giusy
- Eh no caro. Prima scopate noi e ci fate godere, poi potete pure scopare le zoccole.
- Ma gli uomini scopano noi? Io non ho mai scopato con uno straniero che gli dico?
A parlare con nostra meraviglia era stata Maria, che di solito parlava pochissimo. Diego gli risponde
- Ma che cavolo devi dirgli, mica devi fare chiacchierata. Glielo prendi in bocca gli fai un bel pompino poi apri le gambe e te lo fai schiaffare. In figa e ti scopa. Mica serve parlare.
I più eccitati della novità sembravano Diego e Maria, Giusy più concreta aveva iniziato a succhiarmelo poi mi era venuta sopra e se lo era fatta scivolare in figa. Anche Diego aveva iniziato a Scopare Maria. Avevamo scopato a lungo scambiandoci. Io a Maria lo avevo messo anche nel culo, Giusy sembrava gradire molto la grossezza del cazzo di Diego. Quando avevo voglia di sborrare lo avevo fatto con Giusy.
Eravamo tornati a fare un bel bagno, stavolta direttamente nudi. Anche i norvegesi era venuti ma stavano un po’ lontani. Le donne erano gran fighe, una formosa ma molto carina. Dopo un lungo bagno eravamo tornati alle dune a sdraiarci un po’. Era passata una mezz’oretta quando erano ritornati i norvegesi, ci continuavano a guardare e confabulare fra loro. Poi i due uomini con delle bevande in mano si erano avvicinati, ci avevano chiesto se potevano bere qualcosa con le nostre donne e che le loro ci aspettavano per offrirci una birra. Giusy e Maria gli avevano sorriso poi Giusy rivolta a noi aveva detto
- Dai andate cosa aspettate. Noi adesso ci scopiamo questi due.
- Vieni Diego scopiamoci le norvegesi.
Ci eravamo avviati arrivati davanti a loro eravamo rimasti in piedi, loro guardavano con desiderio i nostri cazzi accarezzandolo, sembrava non sapessero scegliere. Mi ero girato verso le nostre
- Ammazza quanto sono troie, guardale li stanno già spompinando.
Il sole era girato ed adesso il loro posto era sotto il sole, gli avevo fatto capire che volevamo stare al fresco, avevano preso i loro teli e si eravamo spostati dietro il cespuglio. L’ultimo sguardo che avevo lanciato verso le nostre donne, me li avevano fatte vedere all’opera. Giusy era andata sopra a uno ed adesso lo cavalcava mentre Maria si stava facendo scopare a pecorina.
- Dai Diego queste anno grosse aspettative facciamole godere come si deve.
Avevamo Iniziato a leccargli la figa, avevano gradito molto, ma l’urlo di gradimento lo avevano emesso quando avevano preso i nostri cazzi. Le avevamo scopate in tutte le posizioni, scambiandoci, aveva avuto parecchi orgasmi. Avevamo tentato anche di metterglielo nel culo ma si erano rifiutate per la paura. Alla fine le avevamo fatte inginocchiare e noi in piedi davanti a loro gli avevamo sborrato in bocca ed in faccia. Si erano accasciate esauste e noi ci eravamo avviate verso il nostro posto. Girato il cespuglio, eravamo rimasti a bocca aperta, un capannello di uomini copriva la visuale delle nostre donne. Ci eravamo fatti largo per passare e vedere quello che stava succedendo. Era passata una oretta da quando eravamo via.
Giusy era impalata al cazzo di uno, mentre altri due uomini gli davano il cazzo in bocca. Maria, anche lei impalata ne aveva altro. Dietro che glielo metteva nel culo e fra un gemito e l’altro succhiava qualunque cazzo alla portata della sua bocca. I due norvegesi sdraiati accanto a loro, si menavano il cazzo ormai semimoscio. Diego mi aveva guardato con espressione interrogativa
- Lasciamole fare vediamo cosa combinano.
Sembrava che tutti i singoli fra le dune si mandassero messaggio, continuavano ad arrivare maschi. Appena una godeva e si alzava, c’era subito un altro che prendeva il suo posto, la cosa era andata avanti a lungo e da nostri calcoli avevano scopato con almeno una dozzina di uomini. La prima a dire basta ed alzarsi era stata Giusy, Maria prima di dire basta aveva scopato con altri due. Appena si erano alzate in un attimo il capannello degli uomini come si era formato velocemente si era disciolto. Giusy e Maria si era buttate sui teli senza nemmeno la forza di parlare c’era voluto parecchio per riprendersi, anche le norvegesi ci avevano raggiunto, ed adesso eravamo tutti insieme. I norvegesi avevano preso delle birre ed adesso le bevavamo al fresco in attesa che si riprendessero. Le norvegesi continuavano a toccarci il cazzo, ma quando Diego gli aveva fatto capire che l’avrebbe scopata ancora, aveva avuto un netto rifiuto.
- Maria tu come stai? Io ho la figa in fiamme ed indolenzita, non la sento più.
- Sei fortunata, io oltre la figa ho anche il culo che mi brucia. Ma con quanti abbiamo scopato?
- A dirti la verità non li ho contati. Ma sicuramente erano almeno 5/6.
Io e Diego ci eravamo messi a ridere, poi Diego gli aveva risposto dicendo
- Da quando siamo tornati noi, a Giusy l’hanno scopata una decina, tu hai resistito per 2 in più.
- Giusy ti rendi conto che troie siamo diventate? Non credevo fosse possibile scopare tanto
- Tu sei stata più troia di me. Prendevi 2 cazzi per volta. Uno in figa ed uno in culo.
- Azz. Se ci avessimo fatte pagare, avremmo coperto le spese delle vacanze.
- Diego le senti a queste due, non solo gli piace essere troie, ma vorrebbero fare le zoccole.
- Beh non sarebbe una cattiva idea. Uniremmo utile a dilettevole.
Eravamo scoppiati tutti in una grossa risata ma dell’espressione sul viso di Maria, non sembrava fosse stata solo una battuta, sotto c’era un fondo di verità. Quando ci eravamo avviati a ritornare al residence, ci eravamo resi conto che in effetti si era esagerato. Le donne camminavano quasi a gambe larghe e sui loro visi erano palesi le espressioni di dolore. Avevamo preso di nuovo il taxi ed avevamo deciso di comune accordo, che forse era il caso che la sera ed il giorno dopo le avremmo lasciate riposare. Quella sera non eravamo usciti a cena, avevamo mangiato qualcosa di leggero e ci eravamo sdraiati a letto, Giusy te le gambe teneva una asciugamani con dentro del ghiaccio, aveva bisogno di rinfrescare la figa.
Anche se era ancora presto eravamo già a letto, all’improvviso sento vibrare il telefono, era un messaggio WhatsApp, lo leggo e poi lo faccio leggere a Giusy, il messaggio diceva:
- Ciao, sono Ornella, sono molto rammaricata per le incomprensioni che ci sono state. Spero solo che la nostra amicizia possa continuare, anche perché io con te sono stata benissimo e tu mi eri piaciuto fin da subito. Sarebbe un peccato non continuare la nostra amicizia.
Giusy Aveva fatto un sorriso sarcastico, io non avevo ancora deciso se rispondere che ne arriva altro
- Purtroppo a volte Ivan non si rende conto di quello che fa, ma non voglio giustificarlo. Tendenzialmente è un po’ egoista, pensa solo al suo piacere, questo lo so benissimo. Tu sembri tutto il contrario di lui. Lui bada soprattutto al suo piacere, ed in sincerità ti dico che spesso mi sono sentita trattata come merce di scambio. Dal suo modo di vedere, io non devo scopare con uno se non c’è disponibile una donna che scopa con lui.
Avevo rifatto rileggere di nuovo il messaggio a Giusy e lei sempre con espressione sarcastica
- È chiaro che vuole solo scopare con te. Io stasera e credo anche domani sono out. Se vuoi !!!
- Guarda che non è scopata che mi interessa. Non gli ho risposto nemmeno.
- Ma dai! Mica sono gelosa. Se hai voglia di scoparla non farti problemi.
- Mi è venuta una idea. Ho in mente una bella cosa. Guarda che gli scrivo.
Avevo scritto un lungo messaggio e prima di spedire lo avevo fatto leggere a Giusy che si era messa a ridere. Avevo capito durante il giorno che Diego e Maria, psicologicamente dipendevano da me, volevo capire se riuscivo a piegare ai miei desideri anche Ivan ed Ornella, e gli avevo risposto in questo tono:
- Ciao, non ero intenzionato a risponderti ma poi ci ho ripensato. Io per mia natura sono di indole autoritaria, anche se come hai notato lascio molta libertà a Giusy. Siamo venuti a fare questa vacanza per toglierci la soddisfazione di provare tutte le trasgressioni, anche per voi è così? Vorrei proporvi una cosa, esaudire una fantasia di Giusy. Lei vorrebbe vedere un uomo mentre mi fa un pompino. Pensi che Ivan sarebbe disposto a farlo. Fagli leggere il messaggio e fammi sapere.
Avevo spedito il messaggio, Giusy rideva a crepapelle, pronta a scommettere che non avrebbe risposto, io ero 50 a 50. Se avesse risposto, ero certo, che il gioco della sottomissione gli garbava, soprattutto a Ivan. Ero convinto che non era quello che voleva fa vedere. Erano passati una ventina di minuti, ormai anche io mi ero convinto che non avrebbero risposto quando arriva il messaggio
- Ivan è rimasto molto sorpreso. Ha detto che ha freddo con lo farebbe mai con un uomo. Ma in una situazione di scambio tutti eccitati non esclude che con persone adatte non potrebbe succedere.
Avevo fatto leggere il messaggio a Giusy, era rimasta sbalordita ed incredula
- Cazzo vuol dire che ti farebbe pompino?
- Vuoi vedere che me lo fa stasera, davanti a te? Prima mi fa pompino poi scopo Ornella.
- Ahah che figata. Però io stasera non riesco a fare nulla. M brucia troppo. Guardo soltanto.
Avevo atteso volutamente un po’ a rispondere, ma ormai sapevo di averli in pugno.
- Giusy come ben sapete, come Maria, oggi ha esagerato molto ed è fuori gioco. Ma se davvero volete che la nostra amicizia continui aldilà delle incomprensioni, noi siamo disponibili. Se vi va potete venire giù da noi adesso, non serve bussare, noi lasciamo sempre la porta aperta.
Era passata più di mezz’ora, ormai anche io ero convinto che non sarebbero venuti, poi invece li avevamo sentito aprire e chiudere la porta ed erano arrivati. Ivan stranamente aveva perso tutta la sua sicurezza, aveva un atteggiamento molto timido. Ornella era andata accanto a Giusy a sincerarsi delle sue condizioni
- Come stai? Anche Maria non sta bene ed ha qualche linea di febbre. Tu l’hai provata?
- Sto bene. No non mi sento febbre solo un gran bruciore. Abbiamo esagerato.
Ivan che fino a quel momento era stato ai piedi del letto guardandomi aveva detto
- Sai pensavamo che se Giusy sta bene, noi tre potevamo andare alle stanze giochi
- Non vedo perché dovremmo andare alla stanze giochi, quando siamo comodi qui.
Ornella Per evitare eventuali dissidi era intervenuta dicendo
- Ha ragione Alberto restiamo qui che siamo più tranquilli. Abbassiamo luce e creiamo atmosfera.
Avevo accesso la lampada su comodino e spento quella a soffitto, poi avevo fatto stendere Ornella sul letto in mezzo a me e Giusy, avevo invitato Ivan a sedersi su letto. Non avevo perso tempo avevo iniziato a baciare e toccare la figa ad Ornella, era già eccitata e bagnatissima. Poi l’avevo spinta verso il mio cazzo, che aveva subito ingoiato ed iniziato a succhiare. Ivan era immobile il suo sguardo si alternava su mio viso e su mio cazzo. Continuavo a fargli cenni per prenderlo in bocca, sembrava indeciso. Poi con la scusa di baciare Ornella aveva iniziato anche lui, inizialmente titubante, poi lo aveva preso tutto in bocca ed iniziato a succhiare. Avevo capito subito che non era la prima volta, succhiava troppo bene. Era bravissimo, leccava e succhiava cazzo e palle, l faceva con molta passione. Avevo attirato a me Ornella e la baciavo, ma tutte e tre osservavamo con quanta passione e piacere Ivan mi succhiava il cazzo.
Se non fosse stato che ero a conoscenza che Ornella voleva scopare lo avrei lasciato succhiare ancora. Avevo fatto mettere loro due a 69, Ornella sopra, ed avevo iniziato a scoparla a pecorina. Ornella gli succhiava il cazzo ma Ivan spesso tralasciava di leccargli la figa e mi leccava cazzo e palle. Quando Ornella aveva iniziato a godere, mi ero lasciato andare anch’io e l’avevo accontentata sborrandogli in figa, ma appena avevo tirato fuori il cazzo, Ivan lo avevo preso in bocca pulendolo poi si era dedicato a pulire la mia sborra dalla figa di Ornella. Una volta finito avevamo sentito Giusy dire:
- Che maiali che siete, mi avete fatto eccitare e fatto venire voglia e non posso.
- Tesoro ti brucia se prendi un cazzo, ma se Ornella te la lecca delicatamente non brucia
- Io non ho mai leccato una figa. Non so se mi piacerebbe
- Beh basta provare. Come ti ho scritto, bisogna provare tutte le trasgressioni.
Si era lasciata convincere, e dai gemiti di Giusy doveva essere brava. Io avevo guardato di nuovo Ivan era seduto in fondo al letto che mi fissava. Il mio più che un invito era stato un ordine perentorio
- Succhiamelo.
Non se lo era fatto ripetere, lo aveva preso subito in bocca. Era bravissimo. Eravamo rimasti a lungo, noi sdraiati e loro a leccarci quando gli ero venuto in bocca avevo provato un piacere così intenso che per un attimo mi ero staccato, ma subito dopo glielo avevo ridato in bocca. Era arrivato il momento di andare via, sembravano contenti, ci eravamo dati appuntamento al mattino dopo in piscina. Una volta usciti, Giusy mi aveva guardato con viso serio e mi aveva solo detto
- Non sapevo di avere il Demonio come fratello. Adesso voglio dormire ne parliamo un’altra volta.
CONTINUA
scritto il
2022-08-11
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