Orgia anale 3
di
emiliano
genere
bisex
Ero ancora un p'ò dolorante per le penetrazioni di qualche giorno prima e telefonai alla mia amica per fare due chiacchiere; le mie serate milanesi erano veramente noiose.
Evidentemente era impegnata, perchè mi rispose solo dopo alcuni tentativi; in effetti era molto ricercata, anche per la sua predisposizione a trasgredire e fare cose strane ma piacevoli per i clienti.
Mi chiese di andarla a trovare a fine giornata e così infatti avvenne.
Giunto a casa, ci rilassammo sul divano e bevemmo qualcosa; lei era stanca a causa dei tanti appuntamenti avuti nella giornata. Mi propose una doccia insieme e così andammo in bagno.
Inizia subito ad insaponarla, massaggiandola nelle parti intime e mentre il cazzo iniziò a reagire, lei prese l'iniziativa.
Mi insaponò abbondantemente e poi con un rasoio che teneva a portata di mano, iniziò a rasarmi i peli del pube quelli del culo.
Io meravigliato la lascia fare ma ben presto quel gesto si trasformò in un gioco erotico e volle depilarmi completamente su tutto il corpo.
Uscii dalla doccia che sembravo una verginella di 19 anni; ero in effetti dimagrito molto e le mie gambe affusolate potevano essere quelle di una ragazza. Il culetto sviluppato anche grazie alla palestra, era a mandolino e solo il solco celava la caverna che oramai mi ritrovavo.
Gli chiesi a cosa servisse la mia depilazione e lei mi svelò un suo nuovo piano.
Voleva che mi travestissi per passare qualche pomeriggio insieme a lei e accogliere alcuni clienti particolarmente porcelli.
Immediatamente rifiutai ma poi pensandoci bene la cosa mi intrigava; avevo già provato le gioie e i dolori della penetrazione anale, e gli uomini che prima mi facevano quasi schifo, in effetti oggi mi affascinavano non tanto per il loro corpo e per la loro mascolinità, quanto per quel benedetto cannolo che tante gioie mi aveva già donato.
Dissi divoler provare.
Fu così che lei prese il necessario per la trasformazione; calze con autoreggente, tanga ridottissimo che a malapena riusciva a contenere il mio cazzo anche se in posizione di riposo, corpetto stretto in vita e parrucca bionda.
Poi da un cassetto tirò fuori alcuni oggetti che a suo dire mi sarebbero serviti per allenare ulteriormente il mio sfintere.
Tra questi c'era un fallo, imitazione di un cavallo, lungo quasi 60 centimetri con due circonferenze diverse, di color carne e nero.
Un palo in gomma, a forma di missile, liscio e nero, lungo circa 50 centimetri, gonfiabile.
Il terzo era un divaricatore vaginale in acciaio.
Volle iniziare a provarli; prese il barattolo della crema, mi mise a quattro zampe e prese subito il missile. Lo accostò allo sfintere e spinse.
Sentii subito lo sfintere cedere alla spinta; ero allenato e così entrò senza fatica.
Dopo i primi 15 centimetri però iniziava la parte sempre più larga e faceva fatica a spingerlo. Mi dovetti rilassare molto e lei mi tranquillizzò mungendomi un p'ò il cazzo.
Sotto la sua spinta, ne entrò un altro pezzo; era molto largo e sentivo veramente il culo spaccarsi per accoglierlo.
Iniziò quindi a pompare per gonfiarlo; li rimasi senza fiato con quella cosa che sembrava viva dentro le mie viscere e lei che iniziava un movimento lento ma costante per entrare ed uscire. Mi sentivo pieno come non lo ero mai stato ed iniziai ad ansimare per il piacere. In quel momento suonò il suo cellulare; la sentii parlare e poi si alzò per andare ad aprire la porta, lasciandomi in quella posizione con il palo nel culo.
Era un cliente, assolutamente inatteso; prese accordi e lo fece accomodare nella camera dove accoglieva i clienti ma prima tornò da me con una cordino nelle mani.
Mi prese entrambe i coglioni, li legò e li fissò ad un anello di metallo, posto nella parte finale del missile in maniera da fermarlo nel caso lo avessi espulso involontariamente.
Mi disse di non muovermi perchè diversamente avrebbe fatto venire il cliente. Io eso spaventato solo all'idea che qualcuno mi vedesse in quella posizione e figuratevi in quale stato di tenzione ero, sempre con il palo nel culo che ora iniziava a bruciarmi.
Li sentii nitidamente, stavano facendo del gran sesso ma le voci mi dicevano qualcosa di strano.
Dopo qualche minuto si spalancò la porta della stanza dove ero rilegato; io chinai il capo e lo nascosi tra le braccia per la vergogna mentre lei mi slegava e mi sfilava il palo dal culo.
Feci un respiro di sollievo, sopratutto per i coglioni che mi dolevano ma non sapevo cosa mi sarebbe successo; sentii solo lei che incitava il tizio a sodomizzarmi.
L'uomo era un bianco alto e robusto, con un fisico da atleta, e prese a strusciare sul mio culo il suo cazzo ancora moscio per le attenzioni ricevute dalla mia amica.
Poi pian piano lo sentii crescere, riscaldarsi, indurirsi, e iniziò la preparazione. Prese della crema, la spalmò sull'asta oramai marmorea e si avvicinò al mio forellino, rimasta abbastanza dilatato dopo mezzora abbondante del palo di prima.
Spinse la cappella nelle mie viscere, si fermò come a lasciarmi il tempo di adattarmi all'intrusione; emisi un gridolino di piacere.
Poi in un sol colpo, con una spinta possente, entrò per tutta la sua lunghezza.
Io ebbi la sensazione che il suo cazzo non finiva mai, entrava, mi squassava e mi dilatava forse anche più del palo di prima e si fermò solo quando sentì la parete di fondo del mio intestino.
Iniziò a stantuffare con decisione ma con lentezza; voleva assolutamente che lo sentissi bene, entrare e riuscire per poi rientrare con affondi sempre più decisi.
La cosa mi piaceva da morire, lo incitavo nel ritmo e lo pregavo di sfondarmi di rompermi di spalancarmi il culo. Intanto la mia amica si era stesa sotto di me e si era presa il mio cazzo in bocca, non disdegnando di dare anche qualche leccatina ai coglioni del tizio.
Avevo il cervello fuso per la goduria e sentivo nitidamente quel bastone che continuava a sfondarmi, a squarciarmi e a strusciare con la parete della prostata; venni ripetutamente e riempii la bocca della mia amica che come al solito mi sputò in bocca il mio sperma e mi costrinse a degluttire. Ero intento a sentire il sapore del mio sperma che il tizio uscì dal mio culo, lasciandomi una sensazione di vuoto incredibile e venne davanti al mio viso per sborrarmi anche lui in bocca. Ero pieno di sperma, degluttii e leccai quel bastone ancora rigido per pulirlo completamente. Il tizio ringraziò la mia amica per la sorpresa, si rivestì, pagò ed uscì.
La mia amica tornò da me che ero rimasto in posizione a quattro zampe e si congratulò per le performance del mio culo e mi disse che mi avrebbe fatto un altro regalo.
Prese il divaricatore vaginale e me lo infilò nel culo; azionò il meccanismo per allargarlo al massimo e una volta apertomi il culo di una dicina di centimetri, iniziò a piscirci dentro.
Sentivo uno scroscio incredibile e la sua urina bollente che entrava, faceva qualche ricircolo, mi lavava e riusciva, come una cascata.
Finita questa operazione, con il divaricatore ancora inserito, mi aitò per andare al bagno e sotto la doccia mi lavò e mi estrasse il divaricatore.
Una volta asciugato, mi infilò 100 euro nel culo e mi lasciò rivestire.
Si congratulò com me per la disponibilità e mi invitò a tornare per altri incontri a tre.
Erano i primi soldi guadagnati e goduti con il culo.
In fondo la cosa non mi dispiaceva e poi oramai, completamente rasato, con un culo che accoglieva di tutto, cosa potevo fare, se non la puttana a pagamento ?
Ci rivedremo per un'altra storia.
Evidentemente era impegnata, perchè mi rispose solo dopo alcuni tentativi; in effetti era molto ricercata, anche per la sua predisposizione a trasgredire e fare cose strane ma piacevoli per i clienti.
Mi chiese di andarla a trovare a fine giornata e così infatti avvenne.
Giunto a casa, ci rilassammo sul divano e bevemmo qualcosa; lei era stanca a causa dei tanti appuntamenti avuti nella giornata. Mi propose una doccia insieme e così andammo in bagno.
Inizia subito ad insaponarla, massaggiandola nelle parti intime e mentre il cazzo iniziò a reagire, lei prese l'iniziativa.
Mi insaponò abbondantemente e poi con un rasoio che teneva a portata di mano, iniziò a rasarmi i peli del pube quelli del culo.
Io meravigliato la lascia fare ma ben presto quel gesto si trasformò in un gioco erotico e volle depilarmi completamente su tutto il corpo.
Uscii dalla doccia che sembravo una verginella di 19 anni; ero in effetti dimagrito molto e le mie gambe affusolate potevano essere quelle di una ragazza. Il culetto sviluppato anche grazie alla palestra, era a mandolino e solo il solco celava la caverna che oramai mi ritrovavo.
Gli chiesi a cosa servisse la mia depilazione e lei mi svelò un suo nuovo piano.
Voleva che mi travestissi per passare qualche pomeriggio insieme a lei e accogliere alcuni clienti particolarmente porcelli.
Immediatamente rifiutai ma poi pensandoci bene la cosa mi intrigava; avevo già provato le gioie e i dolori della penetrazione anale, e gli uomini che prima mi facevano quasi schifo, in effetti oggi mi affascinavano non tanto per il loro corpo e per la loro mascolinità, quanto per quel benedetto cannolo che tante gioie mi aveva già donato.
Dissi divoler provare.
Fu così che lei prese il necessario per la trasformazione; calze con autoreggente, tanga ridottissimo che a malapena riusciva a contenere il mio cazzo anche se in posizione di riposo, corpetto stretto in vita e parrucca bionda.
Poi da un cassetto tirò fuori alcuni oggetti che a suo dire mi sarebbero serviti per allenare ulteriormente il mio sfintere.
Tra questi c'era un fallo, imitazione di un cavallo, lungo quasi 60 centimetri con due circonferenze diverse, di color carne e nero.
Un palo in gomma, a forma di missile, liscio e nero, lungo circa 50 centimetri, gonfiabile.
Il terzo era un divaricatore vaginale in acciaio.
Volle iniziare a provarli; prese il barattolo della crema, mi mise a quattro zampe e prese subito il missile. Lo accostò allo sfintere e spinse.
Sentii subito lo sfintere cedere alla spinta; ero allenato e così entrò senza fatica.
Dopo i primi 15 centimetri però iniziava la parte sempre più larga e faceva fatica a spingerlo. Mi dovetti rilassare molto e lei mi tranquillizzò mungendomi un p'ò il cazzo.
Sotto la sua spinta, ne entrò un altro pezzo; era molto largo e sentivo veramente il culo spaccarsi per accoglierlo.
Iniziò quindi a pompare per gonfiarlo; li rimasi senza fiato con quella cosa che sembrava viva dentro le mie viscere e lei che iniziava un movimento lento ma costante per entrare ed uscire. Mi sentivo pieno come non lo ero mai stato ed iniziai ad ansimare per il piacere. In quel momento suonò il suo cellulare; la sentii parlare e poi si alzò per andare ad aprire la porta, lasciandomi in quella posizione con il palo nel culo.
Era un cliente, assolutamente inatteso; prese accordi e lo fece accomodare nella camera dove accoglieva i clienti ma prima tornò da me con una cordino nelle mani.
Mi prese entrambe i coglioni, li legò e li fissò ad un anello di metallo, posto nella parte finale del missile in maniera da fermarlo nel caso lo avessi espulso involontariamente.
Mi disse di non muovermi perchè diversamente avrebbe fatto venire il cliente. Io eso spaventato solo all'idea che qualcuno mi vedesse in quella posizione e figuratevi in quale stato di tenzione ero, sempre con il palo nel culo che ora iniziava a bruciarmi.
Li sentii nitidamente, stavano facendo del gran sesso ma le voci mi dicevano qualcosa di strano.
Dopo qualche minuto si spalancò la porta della stanza dove ero rilegato; io chinai il capo e lo nascosi tra le braccia per la vergogna mentre lei mi slegava e mi sfilava il palo dal culo.
Feci un respiro di sollievo, sopratutto per i coglioni che mi dolevano ma non sapevo cosa mi sarebbe successo; sentii solo lei che incitava il tizio a sodomizzarmi.
L'uomo era un bianco alto e robusto, con un fisico da atleta, e prese a strusciare sul mio culo il suo cazzo ancora moscio per le attenzioni ricevute dalla mia amica.
Poi pian piano lo sentii crescere, riscaldarsi, indurirsi, e iniziò la preparazione. Prese della crema, la spalmò sull'asta oramai marmorea e si avvicinò al mio forellino, rimasta abbastanza dilatato dopo mezzora abbondante del palo di prima.
Spinse la cappella nelle mie viscere, si fermò come a lasciarmi il tempo di adattarmi all'intrusione; emisi un gridolino di piacere.
Poi in un sol colpo, con una spinta possente, entrò per tutta la sua lunghezza.
Io ebbi la sensazione che il suo cazzo non finiva mai, entrava, mi squassava e mi dilatava forse anche più del palo di prima e si fermò solo quando sentì la parete di fondo del mio intestino.
Iniziò a stantuffare con decisione ma con lentezza; voleva assolutamente che lo sentissi bene, entrare e riuscire per poi rientrare con affondi sempre più decisi.
La cosa mi piaceva da morire, lo incitavo nel ritmo e lo pregavo di sfondarmi di rompermi di spalancarmi il culo. Intanto la mia amica si era stesa sotto di me e si era presa il mio cazzo in bocca, non disdegnando di dare anche qualche leccatina ai coglioni del tizio.
Avevo il cervello fuso per la goduria e sentivo nitidamente quel bastone che continuava a sfondarmi, a squarciarmi e a strusciare con la parete della prostata; venni ripetutamente e riempii la bocca della mia amica che come al solito mi sputò in bocca il mio sperma e mi costrinse a degluttire. Ero intento a sentire il sapore del mio sperma che il tizio uscì dal mio culo, lasciandomi una sensazione di vuoto incredibile e venne davanti al mio viso per sborrarmi anche lui in bocca. Ero pieno di sperma, degluttii e leccai quel bastone ancora rigido per pulirlo completamente. Il tizio ringraziò la mia amica per la sorpresa, si rivestì, pagò ed uscì.
La mia amica tornò da me che ero rimasto in posizione a quattro zampe e si congratulò per le performance del mio culo e mi disse che mi avrebbe fatto un altro regalo.
Prese il divaricatore vaginale e me lo infilò nel culo; azionò il meccanismo per allargarlo al massimo e una volta apertomi il culo di una dicina di centimetri, iniziò a piscirci dentro.
Sentivo uno scroscio incredibile e la sua urina bollente che entrava, faceva qualche ricircolo, mi lavava e riusciva, come una cascata.
Finita questa operazione, con il divaricatore ancora inserito, mi aitò per andare al bagno e sotto la doccia mi lavò e mi estrasse il divaricatore.
Una volta asciugato, mi infilò 100 euro nel culo e mi lasciò rivestire.
Si congratulò com me per la disponibilità e mi invitò a tornare per altri incontri a tre.
Erano i primi soldi guadagnati e goduti con il culo.
In fondo la cosa non mi dispiaceva e poi oramai, completamente rasato, con un culo che accoglieva di tutto, cosa potevo fare, se non la puttana a pagamento ?
Ci rivedremo per un'altra storia.
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