Un film pieno di adrenalina

di
genere
incesti

Ecco, io e mia moglie, poi c’è Michele, nostro figlio.

-È stato molto forte e bello ieri sera, come non ci capitava da tempo ma ti sei accorta che Michele ad un certo punto era dietro la porta solo socchiusa?

- Non avrei sentito un terremoto, ma non sarebbe la prima volta, lo faceva anche mio fratello e poi veniva a raccontarmi quello che aveva visto. A Michele devono essersi svegliati gli ormoni e da qualche tempo cerca occasioni per starmi addosso e di toccarmi dove può.

- Ho visto che facendo finta di niente allunga le mani, ed anche come reagisci allontanandolo ma non troppo. Vorrebbe fare qualche giochino con la sua mammina, e ho l’impressione che piacerebbe anche a te.

- In qualche abbraccio ho sentito il suo pisello bello duro quasi cercare un contatto più stretto e avrei voluto accarezzarlo per dargli lo stesso piacere di quando mi chiede di fargli i grattini in testa. Perché i grattini si ed una carezza al pisello no? Lasciarlo massaggiarmi il collo si ma infilare una mano nella scollatura, come cerca di fare, no. Vedremo.
-Ieri notte quando mi sono accorto della sua ombra mi sono spostato di lato e mi ha eccitato allargarti le gambe come se stessi offrendoti a lui. Ha sicuramente desiderato di essere al mio posto, immagina di farlo provare ad esserlo effettivamente. Lasciargli libera quella mano di accarezzarti il seno, sentire il capezzolo che si indurisce toccato dalle sue le dita e slacciare qualche bottone dandoglielo da succhiare come quando era piccolo. Che si rendesse conto che può infilare una mano sotto la gonna, movimenti leggeri con il timore di essere fermato e non fermarlo. Arrivare in alto e avere la sorpresa di non trovare le mutandine ma i riccioli del pelo, tu che apri le gambe quanto basta per dirgli senza parole di non fermarsi, sentire le sue dita dentro di te e poi la sua bocca esplorarti e cercare i punti più sensibili. Non penso al piacere che si prova normalmente ma quello molto più intenso di sapere che è Michele a farlo ed averglielo permesso.

- Hai aperto un film pieno di adrenalina e probabilmente piacerebbe a molte mamme anche se non lo confessano come sto facendo io. Potrebbe succedere sapendo che un atteggiamento, un vestito, un bottone in più slacciato glielo fa diventare duro e che basterebbe non spostargli le mani al primo tentativo. Vorrei averlo qualche giorno in vacanza al mare quando i corpi sono lisci e abbronzati, ma solo noi due, una trasgressione alle regole comuni ma non morbosa, un regalo che gli faccio e che gli fai anche tu.

-E cosa ti piacerà fare con lui e che gli lascerai fare?

- A parole, adesso che me lo chiedi, lasciarlo giocare come se fossi la sua bambola, che mi spogli, mi accarezzi, che mi metta nelle posizioni più erotiche che desidera per potermi guardare, toccare, esplorare con le mani e con la lingua. Approfittare delle creme dopo sole per massaggi che invitano a scivolare sulla superficie della pelle per finire dove non batte il sole. Pensa, anni insieme ed essere sempre corretti, composti e vestiti e fargli invece luccicare gli occhi, distesa nuda con le gambe aperte per lui o chinata sui ginocchi con il sedere in bella vista per fargli provare nuove esperienze.

Mi piacerà sentire la sua bocca sui seni, sul corpo, sul sesso e mi piacerà restituirgli le stesse cose. Mi piacerà stupirlo e farlo vibrare, prenderglielo in bocca ma anche farlo venire con la mano o fra i seni o sul mio corpo. Svegliarlo la mattina passandogli un dito bagnato dei miei umori sulle labbra e vedere se ha la stessa reazione che hai avuto tu.

- Solo accarezzarti e toccarvi o anche fare l’amore?

- Non sarà fare l’amore ma godere insieme, sarebbe non naturale tutto ma penetrarmi con il cazzo no, quando quello è quasi sempre il fine delle carezze e di tutto il resto. Quello che rende tutto diverso è essere mamma e figlio uno sopra e l’altro sotto uniti come non si è mai stati. La prima volta sarà una grossa emozione, sentirlo scivolare piano e poi andargli incontro fino a mettergli le gambe sulle spalle perché sia dentro fino in fondo, tenerlo fermo o dargli il ritmo o lasciarlo sbattermi piantandogli le unghie nella schiena.

Ma anche dopo l’emozione della prima volta è un momento in cui gli concedi di possederti, o di possederlo, la pillola mi permette di farlo venire, riempirmi, rimanere attaccati quanto si vuole, ricominciare se ne ha voglia, lasciarlo poi guadare il suo seme che fuoriesce e accarezzarmi sentendomi dilata e scivolosa.
scritto il
2022-08-25
9 . 8 K
visite
1
voti
valutazione
6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.