Cristina perde la verginità - capitolo 4: la grande sera è arrivata

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La fatidica sera era arrivata: io e Cristina ci trovammo nel solito parcheggio vicino a casa sua, in macchina la guardai in faccia e le chiesi: “Sei pronta? Ti senti veramente pronta?” Lei rispose: “Certo che sono pronta.” Io aggiunsi: “Cristina questa domanda te la farò più e più volte, anche quando saremo nudi, perché io voglio che tu mi dica sempre sì sono pronta, nel momento in cui vedrò in te un dubbio, un tentennamento, sappi che non andrò avanti fino in fondo, perchè questo per te è un passaggio fondamentale e voglio che tu lo viva con la piena consapevolezza.” Lei mi guardò in faccia e mi disse “Certo che sono pronta!” Andammo allora al solito motel, mi ero portato dietro un telo mare perché ero memore di quanto era successo con Antonella, la mia ex ragazza aveva perso la verginità perdendo molto sangue e francamente non volevo sporcare tutto il lenzuolo del motel. Arrivammo al motel, io avevo preso il Viagra, iniziammo a spogliarci tutti e due e magicamente cominciai ad avere l’erezione, sentivo il pene gonfiarsi, la pelle si espandeva fino quasi a rompersi, non avevo mai visto nè sentito il mio uccello così gonfio di sangue, non lo avevo mai visto così duro, tanto che anche Cristina era impressionata da quello che stava vedendo, a quel punto le dissi: “Visto, anche lui ha capito che oggi è un grande giorno e quindi è pronto per te.” A quel punto la spogliai e cominciai a leccarle la fica e le tette velocemente ed appassionatamente, lei stava grondando, era quasi pronta, la feci girare la mise alla pecorina “Perché?” mi domandò, “Stai tranquilla, le risposi” quella era la posizione che mi dava la visione migliore possibile dalla vagina e dell'ano, le allargai leggermente le gambe e mi misi su un profilattico, iniziai a sditarlarla infilando un dito nella sua vagina e le chiesi: “Cristina sei pronta?” rispose sì per l'ennesima volta, continuai a lavorare col dito tra le grandi e le piccole labbra e cominciai ad avvicinare la testa del pene al suo spiraglio. Le diedi un primo colpettino lei si irrigidì e fece un mugolio, io le chiedi: “Ti fa male?” lei rispose: “Sì, un po'” le dissi: “Tranquilla Cristina, adesso io mi fermo. Poi ogni volta che andrò avanti un po' col cazzo per allargarti leggermente la fica, poi mi fermerò così darò alla tua vagina il tempo di sopportare il dolore e anche di prendere la forma del mio cazzo, poi tornerò indietro leggermente e ricomincerò a spingere.” Era molto più difficile da farsi dentro di me sapevo che io volevo solo fare una cosa, darle un colpo forte, secco, sfondarla. Anche perché il mio cazzo me lo chiedeva, perché era duro come mai era stato in vita mia, in realtà volevo che non potevo perché se l'avessi fatto le avrei fatto solo del male e lei sarebbe entrata nel mondo del sesso in maniera sbagliata non potevo certo comportarmi così, le avrei fatto del male che Cristina che non si meritava. Allora cominciai a fare come avevo detto, quando spingevo lei faceva dei gemiti poi tornavo leggermente indietro a quel punto lei si rilassava, intanto delle goccioline di sangue stavano accadendo in mezzo alle sue gambe ma lei non se ne accorgeva, perché le dicevo: “Cristina pensa qualcosa di bello, pensa cosa stai facendo, tieni gli occhi chiusi.” Ad un certo punto ero già dentro per più di metà uccello e le diedi il colpo finale, doveva averle fatto proprio male, si girò e guardò indietro, cominciando a dimenarsi, le dissi: “Cristina non puoi muoverti proprio adesso” a quel punto io cominciai a pompare una due tre pompate, lei mi diceva: “Mi fa male, mi fa male” non riuscivo più a fermarmi ma lo sapevo quando il mio cazzo parte non c’è niente che può fermarlo. In effetti nel giro di non più di 30 secondi cominciai a venire e fu un orgasmo intenso, pazzesco, gigantesco. Appena uscito da Cristina lei andò a lavarsi, poi rimanemmo abbracciati, sfiniti e soddisfatti. Era il settembre del 2012. Lasciammo passare altre tre settimane e poi scopammo ancora, ma non furono più di due o tre rapporti sessuali, perché a fine ottobre di quell'anno incontrai la donna che poi sarebbe diventata mia moglie e francamente visto che, come vi ho scritto non provo alcuna attrazione erotica o sentimentale nei confronti di Cristina non ci combinai più niente anche perché invece da mia moglie ero attratto. Mia moglie e Cristina si conobbero anche se chiaramente io non ho mai raccontato mia moglie di quello che ho fatto con Cristina, lei non venne addirittura anche il nostro matrimonio che fu sostanzialmente l'ultimo giorno in cui io la vidi, per tanto tempo.
Passarono gli anni, io ho avuto due figli, c'è stato addirittura una pandemia di un coronavirus e io e Cristina non ci siamo più visti fino a quando…
scritto il
2022-08-31
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