Cristina perde la verginità - capitolo 5: l'incredibile confusione
di
El Pistolero
genere
prime esperienze
Dovete sapere che io ho cominciato a pensare a questa storia nel luglio del 2021, quando dopo sei anni avevo rivisto Cristina. Col matrimonio mi ero spostato, non abitavo più nel paese in cui abitavamo io e lei, ma ad una quindicina di chilometri distanza. Mia moglie di professione fa l'insegnante, di norma a luglio va via con i miei suoceri al mare con le bambine e io me ne sto a casa. Un giorno del luglio 2021 ero stato da mia mamma a sistemare delle cose in casa e stavo tornando a casa mia, prima però dovevo andare a fare la spesa al centro commerciale del paese in cui abitavo. Ero al supermercato quando mi sono trovato davanti Cristina. Abbiamo cominciato a parlare un po' del più e del meno, le raccontavo delle mie figlie eccetera eccetera, fino a quando io le ho detto che ero a casa da solo, allora lei mi ha detto: “Se ti va possiamo uscire, ovviamente solo come amici.”, dato che erano anni che non ci vedevamo e lei e mia moglie si conoscevano non mi sembrava che ci fosse nulla di sbagliato nell’uscire una sera, cosa che abbiamo fatto. Dunque siamo usciti insieme una sera e lei ha cominciato a raccontarmi una storia che ha veramente dell'incredibile. Ha cominciato col raccontarmi che lei per circa un anno dopo quanto accaduto non aveva avuto dei rapporti sessuali con alcuno, aveva passato il tempo a masturbarsi, aveva comprato anche un vibratore, ma tutto era finito lì. A fine del 2013 le era venuta l’idea di iscriversi ad un sito di incontri, giusto per vedere com’era, tra le persone che aveva incontrato e che le morivano dietro ce n’era uno che diceva di essere un pittore, ma poi in realtà era sostanzialmente un insegnante di scuola media. Dopo essersi visti un po’ di volte (e avere scopato) le chiese se poteva posare per lui nuda visto che lui aveva l'ossessione per Botero e per le donne in carne. All'inizio era rimasta un po' sbigottita, non voleva certo mettere il suo corpo e il suo volto su una tela, allora lui le disse che l'avrebbe pagata e che avrebbe cambiato il suo volto, a quel punto Cristina (che non viene certo da una famiglia ricca e che fa un lavoro, la bibliotecaria dove di soldi ne prende davvero pochi) cominciò a posare nuda per questo uomo. Iniziò così a capire che effettivamente poteva fare dei soldi col sesso e pubblicò un primo annuncio nel quale, mi diceva, si presentava come una ragazza birichina vogliosa di sesso ma volendo per qualche extra disponibile a fare delle prestazioni un po' particolari. Chiaramente l'annuncio ebbe un successo incredibile.
Bene, a questo punto faccio un po' da cronista e vi racconto tramite uno schema domanda-risposta a quello che ci siamo.
Francesco: “Ma che tipo di richieste ti arrivano?”
Cristina: “Guarda, devo essere sincera mi arriva un po' di tutto, c'è gente che mi vuole impalare il culo, gente che vuole fare giochi di dominazione, gente che vuole essere picchiata e che mi vuole picchiare, gente che vuole giocare col cibo. Ci sono uomini che amano travestirsi, uomini che vogliono che io cambi loro il pannolone, c’è davvero di tutto, e quando sanno che volendo potresti essere disponibile si aprono e ti dicono tutto.”
F.: “Accetti tutte queste richieste oppure le filtri?”
C.: “Assolutamente le filtro. Innanzitutto pongo delle condizioni ai miei amanti: devono essere delle persone livello socio-culturale abbastanza elevato, se mi arriva un messaggio sgrammaticato su internet cancello subito tutto. Poi pretendo che essi non siano uomini sposati e se lo scopro chiudo definitivamente con loro: le mogli esistono anche per fare queste cose e se metti le corna e non la lasci se solo un povero vigliacco. E poi assolutamente no a gente che agisce sotto l’effetto di alcol o droghe, sono cose che mi spaventano, poi per il resto si può si può sempre vedere.”
F.: “Ma tu fai solo prestazioni a pagamento oppure anche per divertirti?”
C.: “Un po' e un po'.”
F.: “Ma qual è la discriminante tra una prestazione a pagamento e una gratis?” C.: “In realtà non ci sono vere e proprie discriminanti. Diciamo che funziona così: loro mi contattano poi noi ci incontriamo in un bar o comunque sia in un posto dove c'è altra gente, iniziamo a conoscerci, magari usciamo anche una seconda e una terza volta. Dal mio punto di vista è giusto uscire più e più volte e parlare, io voglio che la persona sia davvero convinta di venire a letto con me non voglio gente che mi scopa e poi scompare, mi dà veramente fastidio. Poi se ci si trova si comincia scopare, e a quel punto vedo se è una persona creativa o se è soltanto uno che vuole buttarmi dentro il cazzo come se non ci fosse un domani. Però non c’è sempre e solo il sesso: a me piacciono le persone con le quali posso ad esempio andare a fare dei viaggi insieme, gente che mi fa divertire.
F.: “Ma quando dici così, pagano loro, paghi tu, fate a metà?”
C.: “Di norma se posso mi faccio pagare da loro. Ad esempio uno che era un businessman, un uomo anche abbastanza solo, sulla cinquantina, amava anche lui le donne formose e mi chiese se volevo venire con lui una settimana a Londra… come potevo dirgli di no? Mi sono presa una bella settimana di ferie e sona andata a Londra. Lui di giorno lavorava e la sera ci divertivamo, ma è stata una cosa molto rilassata.”
F.: “Ma allora le prestazioni a pagamento quali sono? Ricevi richieste curiose?” C.: “Caro mio, la gente ha delle perversioni che tu non hai idea! Una di quelle che più mi piace sono quelle col cibo. Ad esempio uno con cui sono uscito per più tempo amava spalmarmi sulla figa e sui capezzoli il miele e poi lo leccava fino a farmi avere degli orgasmi. Quella era una cosa che mi eccitava davvero tantissimo. Poi non hai idea quanti vogliono fare sesso anale…”
F.: “Ma il sesso anale è a pagamento o è gratis?”
C.: “Di norma è a pagamento, non perché sia particolarmente doloroso, ma per il semplice motivo che pochi sono davvero bravi, pochi amano davvero l'ano e quindi spesso i rapporti sono bruschi e poco soddisfacenti.”
F.: “C'è anche gente che condivide il mio sogno, cioè il pegging?”
C.: “ Ma certo che c'è chi condivide il tuo sogno, difatti per divertirmi mi sono comprata un dildo con una fascia, me la metto in vita e poi inculo alcuni i partner che me lo chiedono, chiaramente a pagamento.
F.: “Ci fai tanti soldi con questo secondo lavoro?”
C.: “Partiamo da un presupposto, non dedico tanto tempo a questo lavoro aggiuntivo, diciamo non più di due o tre sere a settimana, anche perché poi ho una vita, mi piace uscire… la vita non è solo sesso. Diciamo che in un mese se va bene posso farci anche un migliaio di euro, scopando, divertendomi e conoscendo persone nuove. Se poi i soldi non entrano fa niente.”
Ecco questo è quanto. Questa è la storia di Cristina, di come ha perso la verginità e di come poi negli anni è diventata ciò che non avrei mai detto: non una mantide del sesso, ma una donna consapevole della sua sensualità.
Un'ultima cosa: chiaramente abbiamo rivisto questo racconto insieme più e più volte, ma non vi dirò su quali siti è presente e qual è il suo nome, anche perché ovviamente io non mi chiamo certo Francesco lei non si chiama certo Cristina e non abitiamo in periferia di Torino. Però nel caso in cui doveste trovarla e doveste capire che è lei, potete pure mettervi a parlare di questo racconto, è tutto autorizzato.
Bene, a questo punto faccio un po' da cronista e vi racconto tramite uno schema domanda-risposta a quello che ci siamo.
Francesco: “Ma che tipo di richieste ti arrivano?”
Cristina: “Guarda, devo essere sincera mi arriva un po' di tutto, c'è gente che mi vuole impalare il culo, gente che vuole fare giochi di dominazione, gente che vuole essere picchiata e che mi vuole picchiare, gente che vuole giocare col cibo. Ci sono uomini che amano travestirsi, uomini che vogliono che io cambi loro il pannolone, c’è davvero di tutto, e quando sanno che volendo potresti essere disponibile si aprono e ti dicono tutto.”
F.: “Accetti tutte queste richieste oppure le filtri?”
C.: “Assolutamente le filtro. Innanzitutto pongo delle condizioni ai miei amanti: devono essere delle persone livello socio-culturale abbastanza elevato, se mi arriva un messaggio sgrammaticato su internet cancello subito tutto. Poi pretendo che essi non siano uomini sposati e se lo scopro chiudo definitivamente con loro: le mogli esistono anche per fare queste cose e se metti le corna e non la lasci se solo un povero vigliacco. E poi assolutamente no a gente che agisce sotto l’effetto di alcol o droghe, sono cose che mi spaventano, poi per il resto si può si può sempre vedere.”
F.: “Ma tu fai solo prestazioni a pagamento oppure anche per divertirti?”
C.: “Un po' e un po'.”
F.: “Ma qual è la discriminante tra una prestazione a pagamento e una gratis?” C.: “In realtà non ci sono vere e proprie discriminanti. Diciamo che funziona così: loro mi contattano poi noi ci incontriamo in un bar o comunque sia in un posto dove c'è altra gente, iniziamo a conoscerci, magari usciamo anche una seconda e una terza volta. Dal mio punto di vista è giusto uscire più e più volte e parlare, io voglio che la persona sia davvero convinta di venire a letto con me non voglio gente che mi scopa e poi scompare, mi dà veramente fastidio. Poi se ci si trova si comincia scopare, e a quel punto vedo se è una persona creativa o se è soltanto uno che vuole buttarmi dentro il cazzo come se non ci fosse un domani. Però non c’è sempre e solo il sesso: a me piacciono le persone con le quali posso ad esempio andare a fare dei viaggi insieme, gente che mi fa divertire.
F.: “Ma quando dici così, pagano loro, paghi tu, fate a metà?”
C.: “Di norma se posso mi faccio pagare da loro. Ad esempio uno che era un businessman, un uomo anche abbastanza solo, sulla cinquantina, amava anche lui le donne formose e mi chiese se volevo venire con lui una settimana a Londra… come potevo dirgli di no? Mi sono presa una bella settimana di ferie e sona andata a Londra. Lui di giorno lavorava e la sera ci divertivamo, ma è stata una cosa molto rilassata.”
F.: “Ma allora le prestazioni a pagamento quali sono? Ricevi richieste curiose?” C.: “Caro mio, la gente ha delle perversioni che tu non hai idea! Una di quelle che più mi piace sono quelle col cibo. Ad esempio uno con cui sono uscito per più tempo amava spalmarmi sulla figa e sui capezzoli il miele e poi lo leccava fino a farmi avere degli orgasmi. Quella era una cosa che mi eccitava davvero tantissimo. Poi non hai idea quanti vogliono fare sesso anale…”
F.: “Ma il sesso anale è a pagamento o è gratis?”
C.: “Di norma è a pagamento, non perché sia particolarmente doloroso, ma per il semplice motivo che pochi sono davvero bravi, pochi amano davvero l'ano e quindi spesso i rapporti sono bruschi e poco soddisfacenti.”
F.: “C'è anche gente che condivide il mio sogno, cioè il pegging?”
C.: “ Ma certo che c'è chi condivide il tuo sogno, difatti per divertirmi mi sono comprata un dildo con una fascia, me la metto in vita e poi inculo alcuni i partner che me lo chiedono, chiaramente a pagamento.
F.: “Ci fai tanti soldi con questo secondo lavoro?”
C.: “Partiamo da un presupposto, non dedico tanto tempo a questo lavoro aggiuntivo, diciamo non più di due o tre sere a settimana, anche perché poi ho una vita, mi piace uscire… la vita non è solo sesso. Diciamo che in un mese se va bene posso farci anche un migliaio di euro, scopando, divertendomi e conoscendo persone nuove. Se poi i soldi non entrano fa niente.”
Ecco questo è quanto. Questa è la storia di Cristina, di come ha perso la verginità e di come poi negli anni è diventata ciò che non avrei mai detto: non una mantide del sesso, ma una donna consapevole della sua sensualità.
Un'ultima cosa: chiaramente abbiamo rivisto questo racconto insieme più e più volte, ma non vi dirò su quali siti è presente e qual è il suo nome, anche perché ovviamente io non mi chiamo certo Francesco lei non si chiama certo Cristina e non abitiamo in periferia di Torino. Però nel caso in cui doveste trovarla e doveste capire che è lei, potete pure mettervi a parlare di questo racconto, è tutto autorizzato.
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