Quando divenni maggiorenne pt.2 (La mezzanotte)
di
Lady V.
genere
dominazione
Era la notte prima del mio compleanno e mi stavo mettendo a letto emozionata per la festa che mi aspettava l'indomani. Diedi la buonanotte a mia mamma che era seduta sul divano a guardare la TV mentre sorseggiava la sua solita tisana per addormentarsi e andai in camera mia. Lí iniziai a spogliarmi per mettere la camicia da notte, la mia preferita, quella di pizzo nero leggermente semitrasparente. Mentre mi vestivo per andare a dormire pensavo: "Chissà se domani Luca mi noterà alla festa, e chissà se magari non ci scapperà un bacio". Luca era il compagno di classe di cui ero innamorata: era alto, moro, con gli occhi verdi e un bel fisico asciutto, tutte in classe gli morivano dietro, ma io piu di tutte....
Con il pensiero di Luca nella testa mi addormentai felice. La notte iniziò tranquilla...
Ad un certo punto, però, fui svegliata di soprassalto da una mano che mi tappava la bocca. Mi guardai in intorno, non vedevo niente, era tutto buio, riuscii solo ad intravedere l'ora sulla sveglia che tenevo sul comodino che segnava la mezzanotte esatta.
In preda al panico tentai di gridare e di liberarmi dalla presa ma mi accorsi ben presto che non potevo muovermi, qualcuno mi aveva legato al letto!
Cercando di gridare la mano mi strinse più forte poi, l'uomo del mistero, inizió a parlare "é inutile che tentò di gridare perché nessuno in casa verrà a prestarti soccorso, certo é che se gridi potresti infastidirmi molto, e non sei nella posizione di potertelo permettere", iniziai a piangere, ero terrorizzata ma quella voce, quella voce era molto famigliare. "Ti prego, non voglio morire" singhiozzai ma la voce parve stupita "Morire?! Non ho intenzione di ucciderti, in realtà, ho intenzione di festeggiare il tuo compleanno, dopo tutto, si festeggiano i 18 anni solo una volta nella vita vero pulcino?" A quelle parole capii tutto, era Marco che mi stava bloccando, il mio patrigno! Era lui l'unico a chiamarmi pulcino "Marco? Ma cosa fai? se é uno scherzo non é divertente, ora slegami?" Gli ordinai trovando un po' di calma convinta che fosse uno scherzo di cattivo gusto. "Mentre invece girare per casa vestita da troia é divertente? Guarda come ti vesti.. con questi completini sexy da puttana... Come fa un uomo a non eccitarsi?" Rispose sprezzante "Ma Marco, cosa dici? Tu sei come un padre per me, mi hai cresciuta, sono tua figlia in pratica! Ti prego liberami!" Lo supplicai "Si ti ho cresciuta ma ti ho solo vista imputtanirti, ma so che lo fai apposta, lo so da come mi guardi mentre vai in giro per casa in intimo, ma tranquilla, sta notte riceverai un bellissimo regalo di compleanno, ma ora, direi che puoi smettere di parlare" e mentre concludeva con questa frase mi mise un bavaglio in bocca impedendomi di parlare ancora, potevo solo mugugnare. Ero terrorizzata, che intenzioni aveva il mio patrigno?
Lo avrei scoperto ben presto...
(Continua)
Con il pensiero di Luca nella testa mi addormentai felice. La notte iniziò tranquilla...
Ad un certo punto, però, fui svegliata di soprassalto da una mano che mi tappava la bocca. Mi guardai in intorno, non vedevo niente, era tutto buio, riuscii solo ad intravedere l'ora sulla sveglia che tenevo sul comodino che segnava la mezzanotte esatta.
In preda al panico tentai di gridare e di liberarmi dalla presa ma mi accorsi ben presto che non potevo muovermi, qualcuno mi aveva legato al letto!
Cercando di gridare la mano mi strinse più forte poi, l'uomo del mistero, inizió a parlare "é inutile che tentò di gridare perché nessuno in casa verrà a prestarti soccorso, certo é che se gridi potresti infastidirmi molto, e non sei nella posizione di potertelo permettere", iniziai a piangere, ero terrorizzata ma quella voce, quella voce era molto famigliare. "Ti prego, non voglio morire" singhiozzai ma la voce parve stupita "Morire?! Non ho intenzione di ucciderti, in realtà, ho intenzione di festeggiare il tuo compleanno, dopo tutto, si festeggiano i 18 anni solo una volta nella vita vero pulcino?" A quelle parole capii tutto, era Marco che mi stava bloccando, il mio patrigno! Era lui l'unico a chiamarmi pulcino "Marco? Ma cosa fai? se é uno scherzo non é divertente, ora slegami?" Gli ordinai trovando un po' di calma convinta che fosse uno scherzo di cattivo gusto. "Mentre invece girare per casa vestita da troia é divertente? Guarda come ti vesti.. con questi completini sexy da puttana... Come fa un uomo a non eccitarsi?" Rispose sprezzante "Ma Marco, cosa dici? Tu sei come un padre per me, mi hai cresciuta, sono tua figlia in pratica! Ti prego liberami!" Lo supplicai "Si ti ho cresciuta ma ti ho solo vista imputtanirti, ma so che lo fai apposta, lo so da come mi guardi mentre vai in giro per casa in intimo, ma tranquilla, sta notte riceverai un bellissimo regalo di compleanno, ma ora, direi che puoi smettere di parlare" e mentre concludeva con questa frase mi mise un bavaglio in bocca impedendomi di parlare ancora, potevo solo mugugnare. Ero terrorizzata, che intenzioni aveva il mio patrigno?
Lo avrei scoperto ben presto...
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