Vita da Zoccola
di
Angy
genere
interviste
Sono una donna di 46 anni, sono cresciuta senza padre perché andò via di casa quando ancora ero piccola, mi madre era una donna austera, con poche possibilità economiche, anche se non mi faceva mancare nulla. Da ragazza, nonostante fossi piccola, mi facevo notare per il mio culetto sporgente e il mio seno, ma, soprattutto, per il mio viso angelico e nel contempo sensuale. All’età di 15 anni ebbi il mio primo fidanzato, lui era di famiglia ricca, viaggiava in Mercedes ed era sempre attorniato da belle ragazze. Quando c’incontravamo mi prendeva a bordo della sua auto ed io mi nascondevo per non farmi vedere dalla gente. Pensavo che potesse diventare l’uomo della mia vita tanto da perderci la verginità. Ma dopo qualche mese mi scaricò per un'altra ragazza. Per me fu una grande delusione sentimentale, piansi per settimane. Ma dopo ebbi diversi ragazzi, e diventai una zoccola! Ero solita balzare da un cazzo all’altro. Dopo il diploma mi trasferii in Città per frequentare l’università. li conobbi ragazze che senza pudore mi confessarono di mantenersi agli studi facendo le Escort allora puttane… così anch’io inizia a frequentare quell’ambiente, fatto di gente altolocata, professori universitari, politici e vecchi pieni di soldi – guadagnavo tanto – e alla fine avevo messo da parte molti soldi – Dopo qualche tempo mia madre decise di risposarsi e dopo un po’ il marito decise di trasferirsi in Germania dove aveva trovato lavoro presso un azienda automobilistica.
Una sera, era passata la mezzanotte, ricevo una telefonata da mia madre, la quale mi comunicava che il mio patrigno aveva avuto un incidente sul lavoro, e che a causa dell’incidente avrebbe perso l’uso di una gamba.
Dopo circa tre mesi di degenza venne dimesso e decisero di tornare nel paese di origine…al mio patrigno venne liquidato un indennizzo di 600 milioni e, in più gli venne assicurato un assegno mensile di 4 milioni di lire al mese. Rientrati in Italia i miei, dopo aver acquistato casa, decisero di aprire un bar dove ogni tanto io andavo ad aiutarli. I clienti mi adoravano, all’epoca usavo le minigonne e quando ero al bar si riempiva. Presi consapevolezza di essere calamita per gli uomini, il mio patrigno, anche lui accortosi di me mi dava il suo cazzo.
Dopo qualche anno i miei avevano dilapidato tutto il denaro gettandolo in un affare che non andò mai in porto. Un giorno lui mi disse che la banca aveva pignorato casa e che da li a poco sarebbe stati costretti a vendere il Bar , i debiti ammontavano a circa 200 milioni.
Non ci dormii la notte non potevo permettere che mia madre perdesse la casa . Così l’indomani decisi di parlare con il mio patrigno ci mettiamo in macchina, prima gli feci un pompino poi lui mi dice – so che fai la puttana – e so che hai un mucchio di soldi in banca, Non potendo celare la verità dissi che io avrei pensato a saldare i debiti e che lui avrebbe dovuto trovare una scusa plausibile per giustificare il tutto, facendo promessa di non dire mai nulla a mia madre.
Così saldai i debiti e loro si risollevarono economicamente.
Intanto io ritornai a fare quello che sapevo far meglio – cioè scopare – prendevo appuntamenti tutto il giorno – riuscivo a fare un milione e mezzo al giorno. Poi incontrai un tizio di Roma che mi propose di fare film porno per un cashet di 3 milioni a scena - feci il mio primo film porno, fui apprezzata dal cast per la mia naturalezza e per il fatto che squirtavo – credo che mi scopò anche qualche attore porno italiano - conobbi John un regista porno americano che mi propose di andare negli stati uniti. A gennaio del 1994 parto per gli Stati Uniti arriviamo a Las Vegas incontro un produttore di origini italiane. Dopo un paio di giorni faccio un provino in una casa con piscina e li ho il mio primo approccio con attori porno di colore. Ricordo ancora la mia irrequietezza alla visione del primo cazzo di un uomo di colore era cosi grosso e lungo che non riuscii nemmeno ad afferralo ma al contrario lo presi tutto dentro – mi assunsero e feci il mio primo film porno – dal titolo ***** la scena era semplice da interpretare ero in piscina a prendere il sole completamente nuda quando da un angolo sbucava il giardiniere di colore che si masturbava guardandomi io dovevo alzarmi andare da lui e prenderglielo in bocca poi lui si distendeva sulla sdraio ed io cavalcavo il suo cazzo ma a mia insaputa venne apportata una avariante alla scena mentre io ero seduta sul suo cazzo lui mi tiro per le spalle verso il suo petto e improvvisamente sentii un pene spingere nel mio culo cercai di respingerlo, poi venne un assistente che mi imbratto il buco del culo di vasellina e a quel punto l’altro uomo di colore mi impalò…per qualche istante rimasi paralizzata poi iniziarono a muoversi in sincronismo non venivano mai io venivo di continuo, squirtavo, gemevo e loro mi scopavano prendendomi il culo a schiaffi. Quando la scena fini io mi sentivo distrutta come se avessi fatto 10 kilometri di corsa il mio culo era aperto sentivo lo sfintere pendere la mia figa altrettanto aperta gocciolava. Mi portarono un accappatoio delle ragazze già esperte mi diedero della crema da mettere nel sedere e mi fecero lavare figa e culo con acqua ghiacciata – l’indomani decisi di rientrare in Italia e lasciarmi alle spalle tutto quello che avevo fatto sin allora ma….
Una sera, era passata la mezzanotte, ricevo una telefonata da mia madre, la quale mi comunicava che il mio patrigno aveva avuto un incidente sul lavoro, e che a causa dell’incidente avrebbe perso l’uso di una gamba.
Dopo circa tre mesi di degenza venne dimesso e decisero di tornare nel paese di origine…al mio patrigno venne liquidato un indennizzo di 600 milioni e, in più gli venne assicurato un assegno mensile di 4 milioni di lire al mese. Rientrati in Italia i miei, dopo aver acquistato casa, decisero di aprire un bar dove ogni tanto io andavo ad aiutarli. I clienti mi adoravano, all’epoca usavo le minigonne e quando ero al bar si riempiva. Presi consapevolezza di essere calamita per gli uomini, il mio patrigno, anche lui accortosi di me mi dava il suo cazzo.
Dopo qualche anno i miei avevano dilapidato tutto il denaro gettandolo in un affare che non andò mai in porto. Un giorno lui mi disse che la banca aveva pignorato casa e che da li a poco sarebbe stati costretti a vendere il Bar , i debiti ammontavano a circa 200 milioni.
Non ci dormii la notte non potevo permettere che mia madre perdesse la casa . Così l’indomani decisi di parlare con il mio patrigno ci mettiamo in macchina, prima gli feci un pompino poi lui mi dice – so che fai la puttana – e so che hai un mucchio di soldi in banca, Non potendo celare la verità dissi che io avrei pensato a saldare i debiti e che lui avrebbe dovuto trovare una scusa plausibile per giustificare il tutto, facendo promessa di non dire mai nulla a mia madre.
Così saldai i debiti e loro si risollevarono economicamente.
Intanto io ritornai a fare quello che sapevo far meglio – cioè scopare – prendevo appuntamenti tutto il giorno – riuscivo a fare un milione e mezzo al giorno. Poi incontrai un tizio di Roma che mi propose di fare film porno per un cashet di 3 milioni a scena - feci il mio primo film porno, fui apprezzata dal cast per la mia naturalezza e per il fatto che squirtavo – credo che mi scopò anche qualche attore porno italiano - conobbi John un regista porno americano che mi propose di andare negli stati uniti. A gennaio del 1994 parto per gli Stati Uniti arriviamo a Las Vegas incontro un produttore di origini italiane. Dopo un paio di giorni faccio un provino in una casa con piscina e li ho il mio primo approccio con attori porno di colore. Ricordo ancora la mia irrequietezza alla visione del primo cazzo di un uomo di colore era cosi grosso e lungo che non riuscii nemmeno ad afferralo ma al contrario lo presi tutto dentro – mi assunsero e feci il mio primo film porno – dal titolo ***** la scena era semplice da interpretare ero in piscina a prendere il sole completamente nuda quando da un angolo sbucava il giardiniere di colore che si masturbava guardandomi io dovevo alzarmi andare da lui e prenderglielo in bocca poi lui si distendeva sulla sdraio ed io cavalcavo il suo cazzo ma a mia insaputa venne apportata una avariante alla scena mentre io ero seduta sul suo cazzo lui mi tiro per le spalle verso il suo petto e improvvisamente sentii un pene spingere nel mio culo cercai di respingerlo, poi venne un assistente che mi imbratto il buco del culo di vasellina e a quel punto l’altro uomo di colore mi impalò…per qualche istante rimasi paralizzata poi iniziarono a muoversi in sincronismo non venivano mai io venivo di continuo, squirtavo, gemevo e loro mi scopavano prendendomi il culo a schiaffi. Quando la scena fini io mi sentivo distrutta come se avessi fatto 10 kilometri di corsa il mio culo era aperto sentivo lo sfintere pendere la mia figa altrettanto aperta gocciolava. Mi portarono un accappatoio delle ragazze già esperte mi diedero della crema da mettere nel sedere e mi fecero lavare figa e culo con acqua ghiacciata – l’indomani decisi di rientrare in Italia e lasciarmi alle spalle tutto quello che avevo fatto sin allora ma….
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il mio primo tradimento
Commenti dei lettori al racconto erotico