Il ragazzo e il pecoraio - 2

di
genere
gay

NDR: Scusate se sono stato via molto, ora continuo il racconto.

In quei giorni la mia famiglia aveva organizzato una vacanza al mare una settimana, ma dopo che avevo conosciuto Pio non potevo più andare. Fortunatamente eravamo ospiti da alcuni parenti, così misi scusa che tra lo studio gli amici ed altro, preferivo rimanere a casa. Come scritto precedentemente, ci saremmo dovuti vedere il giorno successivo, ma siccome la mia famiglia era in procinto di partire, decisi di aiutarli. Scrissi a Pio di aspettarmi il giorno successivo, e che stando solo ci saremmo potuti divertire alla grande.
La mia famiglia partì e Pio mi mandò un messaggio dicendomi “Ti aspetto alle 20 al rifugio”
Così andai e aspettai, lo vidi arrivare con il suo fuoristrada e mi fece salire.
Appena salito mi saltò addosso e iniziammo a baciarci, eravamo così eccitati e iniziamo a masturbarci a vicenda e venimmo in un bagno di sperma.

“Voglio proporti una cosa, ti va di stare a casa mia questa settimana?” disse Pio.
“Davvero? Oddio ma se qualcuno ci vede? Mi farebbe piacere però ho un po’ paura…” risposi.
“Tranquillo, casa mia è isolata, non ci romperà le scatole nessuno”

Tentennai un po’, ma ormai il dado era tratto, e non potevo rifiutare.

“Se non vieni di tua spontanea volontà, ti lego e ti porto a forza” Disse con un sorriso ironico.

Feci un sorriso anche io, e sapendo che con al forza che aveva poteva farlo tranquillamente, accettai di andare a casa sua.
Ci rivestimmo e partimmo verso casa.
Durante il tragitto parlammo molto, mi disse che era davvero contento di avermi tutto per lui, e che mi avrebbe fatto sentire una principessa in questi giorni.
Poi mi fece una richiesta, mi disse che a lui piacevano molto gli uomini che indossavano biancheria intima femminile, ed i tacchi, e mi chiese se in questi giorni quando lui tornava da casa, poteva trovarmi nudo, con solo la biancheria femminile ed i tacchi.
A quella proposta cominciai ad eccitarmi, mi piaceva essere la “femboy” di un uomo così.
Risposi di si, e gli chiesi se sarei potuto andare con lui in questi giorni, mi disse che preferiva tornare e trovarmi a casa come una brava mogliettina fa con un marito. Poi gli chiesi se la biancheria la dovevo mettere sempre, lui mi rispose “Quando preferisci”.

Arrivammo nel suo casolare di campagna, ed entrammo nella cucina. Non feci in tempo a guardami intorno che mi prese ed iniziò a baciami. Mi portò in camera da letto, ed iniziammo a toglierci i vestiti. Appena fummo nudi, senza che ebbi modo si parlare, mi mise a pancia in giù, mi allargò le chiappette, ed inizio a leccarmi il buchetto come se fosse una fighetta.
Sentivo le sue enormi mani prendermi il mio tondo culetto ed aprirlo. La sua lingua umida accarezzarmi lo sfintere, che piano piano iniziava a rilassarsi.

Poi senza avvertire, mise il suo pollice dentro il mio culo, feci un gemito di dolore, ma ne volevo ancor di più. Continuò con il suo pollicione fin quando non fui ben rilassato.
Allora avvicinò la cappella al mio buchino ed iniziò a spingere dentro di me.
Sentivo quella verga dura e grossa farsi spazio, la sentivo sempre più dentro, fino a raggiungere le mie viscere.
Fu allora che inizio a scoparmi con vigore, sentivo il suo enorme e massiccio corpo sopra di me e mentre mi scopava, avvicinò la sua bocca sul mio viso, baciandomi.
Io gemitavo, ansimavo e godevo.
Andammo avanti qualche minuto, fin quando non sborrò dentro di me, di nuovo. Appena sentì quel dolce calore dentro di me, ebbi un orgasmo anche io.
Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo, poi ci girammo uno davanti l’altro.
Lui mi prese tra le sue grandi braccia, mi avvicino al suo petto, e ci rilassammo così tanto da crollare in un sonno profondo.

La mattina successiva, di buon ora Pio si svegliò per andare a lavorare.
(durante la notte anche scopammo, o meglio, mentre dormivo inizio a toccarmi il buchetto, ed a masturbarmi, io mi svegliai in prende all’eccitamento ed appena ebbi l’orgasmo feci un bocchino a Pio)
Mi salutò dicendomi che a casa c’era tutto l’occorrente per mangiare.
Andò via e io rimasi tutto il giorno in quel grande casolare, feci una doccia e poi feci un giro. Aveva un bel casolare. Durante il giorno mi chiamò e mi disse dove potevo trovare l’intimo femminile da mettere.
Allora lo andai a provare. Era un tanga di pizzo rosa, ed un paio di scarpe col tacco 12 rosa.
Mi spogliai, indossai tutto, e per la prima volta vidi me stesso in una veste diversa. Non faceva per me, ma se serviva per eccitare Pio, andava bene.
Alle 20:30, dopo una lunghissima attesa, senti Pio arrivare. Mi feci trovare nel salone, vestito come voleva lui in piedi, poggiato su una parete.
Appena mi vide, notai i suoi occhi sgranarsi, e senza parlare come un toro si avvicinò a me.
Mi prese con forza e mi portò sul divano del salone.
Mi butto sul divano ed inizio a palparmi e baciami. Era diventato un animale, sentivo la sua forza, il suo vigore innondarmi. Si tolse subito i pantaloni, si sedette sul divano, mi prese con forza mi strappo il tanga e mi fece sedere sul suo cazzone.
Inizio a scoparmi con forza, poi si alzò in piedi e iniziò a scoparmi in piedi.
Mi faceva sbattere il cazzo con forza, così forte che mi fece strillare tutto il tempo. Mi stava trapanando il culo in un modo mai provato prima. Alla fine, venne dentro di me per la terza volta ed io insieme a lui.
Finito ci sedemmo sul divano ed esclamò:”mi fai uscire di testa”

Continua nella parte 3
scritto il
2022-09-10
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