Laura 2015 "Il vibratore fucsia"_2
di
Scintilla
genere
trio
Quella sera Paola arrivò a casa di Laura con una bottiglia di spumante, che aveva tenuto tutto il giorno nel frigo. Si salutarono calorosamente con Marco, mentre Laura andava a prendere i calici.
Ebbe modo di constatare che il suo ospite si era mantenuto in ottima forma, la maglietta leggera e i pantaloncini corti che indossava, testimoniavano di un fisico asciutto e tonico, per niente appesantito dall’età. Solo i capelli, quasi completamente bianchi, potevano far pensare a un ultra sessantenne.
Marco non ebbe difficoltà a riconoscere in Paola la ragazzina grassottella che aveva conosciuto in gioventù. Anzi l’obesità aveva lasciato immune il suo viso, dalle rughe della vecchiaia.
Si sedettero tutti e tre sulla veranda a conversare amabilmente, bevendo lo spumante. Quella che si sentiva più a disagio era Paola, consapevole che prima o poi si sarebbe affrontato l’argomento “vibratore”.
Infatti, a certo punto, Laura rivolgendosi a suo marito disse.
«Marco, come ti ho già accennato, Paola vorrebbe acquistare un vibratore. Puoi aiutarla?»
Nonostante se lo aspettasse, Paola provò un certo imbarazzo, che cercò di dissimulare con un sorrisetto forzato e bevendo un altro sorso di spumante.
La risposta di Marco fu ancor più spiazzante.
«Certamente, posso ordinarlo io direttamente. Ma esistono vibratori di svariate forme e dimensioni, sarebbe opportuno esaminare l’anatomia di Paola, prima di ordinarlo.»
Paola non sapeva capacitarsi, se quella fosse una battuta o una proposta seria, in ogni caso non seppe proferire parola, si limitò a guardare Laura, quasi implorando un suo intervento. Che non tardò.
«Per esperienza personale, concordo con Marco. Vieni Paola, andiamo in camera.» Disse Laura.
Pur sentendosi un po’ presa in mezzo, Paola non appose resistenza all’invito e seguì l’amica nella camera.
«Dai spogliamoci come ieri.» La sollecitò Laura.
Quando Marco le raggiunse, trovò le due donne nude e sdraiate sul letto. Paola completamente supina, Laura voltata su un fianco, con la testa poggiata su un braccio, le accarezzava le puppe.
Il corpo di Paola evidenziava i segni del costume intero. I seni grandi e bianchi erano adagiati sull’addome prominente, bianco anche lui. Teneva le gambe allungate e le cosce accostate, non consentivano di vedere il suo sesso.
Marco la guidò ad aprire le gambe e a piegare le ginocchia. Il monte di Venere appariva completamente privo di peli, come spesso avviene alle donne non più giovani, solo una rada peluria ricopriva le pieghe carnose della topa.
Marco, con le dita a forcella, cominciò ad accarezzarle, poi le discostò e apparvero le labbra rosa della fica e il clitoride.
«Hai una bella fighetta grassottella, vediamo se si apre.» Disse Mario e cominciò a leccarla tra le cosce, carezzando, con tutte e due le mani, la pancia sporgente di Paola.
La lingua di Marco si spostava, su e giù, dal grilletto al perineo, fino quasi al buchetto del culo. La bocca di Laura vagava da un seno all’altro di Paola, succhiando i capezzoli scuri.
Paola, inarcandosi sulla schiena, con una mano cercò la fica dell’amica e con l’altra la attirò a se e iniziò a baciarla sul collo e dietro le orecchie.
Le due amiche erano con i seni schiacciati una sull’altra e si stavano baciando profondamente sulla bacca, quando Marco si avvicinò e accosto il cazzo al loro viso. Laura fu la prima ad afferrare la verga del marito e cominciò succhiarla e leccarla, poi coinvolsi anche la bocca di Paola.
Paola riteneva di non essere molto esperta nel fare i pompini, con suo marito avevano praticato poco il sesso orale; ma la reazione di Marco alle sue succhiate, la face sentire adeguata e troia.
Poi Marco prese posizione tra le gambe di Paola e cominciò a masturbarla. Laura andò a prendere il vibratore fucsia e si sedette, appoggiata alla spalliera del letto, accanto a Paola.
«Ora misuriamo la profondità di questa fica.»
Disse Marco, sostituendo le dita con il cazzo. Restando sollevato sugli avambracci, cominciò a penetrarla lentamente, poi si distese completamente sopra di lei e cominciò a chiavarla, alternando colpi profondi a pompate veloci.
Paola, dopo tanta astinenza, finalmente godeva, con un cazzo vero dentro la topa. Si era aggrappata alle spalle di Marco e con le gambe all’aria, teneva stretto il suo bacino, tra le sue cosce.
Non durò molto. Paola cominciò ad agitare le gambe in aria e a emettere piccole grida, poi si abbandonò, ansimante, sul letto.
«Sono venuta.»
Disse, volgendosi verso Laura, che si stava masturbando, spingendo il vibratore fucsia dentro la fica e a tratti facendolo vibrare sopra il grilletto.
Marco si era sollevato sugli avambracci, ma era rimasto piantato, con cazzo duro, nella fica di Paola. Lei aveva ripreso fiato e attivando i muscoli pelvici, cominciò a stringere, con le pareti della fica, quel cazzo, come se gli facesse un pompino.
Paola era pronta per una nuova chiavata, ma Marco uscì da dentro di lei, lasciandole un enorme vuoto nel ventre.
«Voglio vedervi lesbicare insieme, come avete fatto ieri.» Ordinò Marco.
Stavolta fu Paola a salire sopra Laura. Le loro bocche e le loro mani ricordavano perfettamente come farle godere.
Marco si avvicinò al culo, bianco e grosso, di Paola che quasi nascondeva la faccia di sua moglie, scostò i glutei e mise in mostra in buco del culo e la lingua di Laura che leccava la fica.
Lui si applicò a leccare il buchetto e tra uno spasmo e l’altro, con un dito, ne forzava l’apertura.
Per Paola quella era una sensazione nuova, non aveva mai pensato che anche da lì potessero arrivare stimoli di piacere. Poi però considerando che forse Marco non si sarebbe fermato a stimolare il suo buco del culo, solo con un dito, disse.
«Io lì non l’ho mai fatto. Ho paura di sentire male.»
«Rilassati.» Rispose Laura, continuando a leccargli la topa. «Vedrai non sentirai dolore.»
Marco continuò a preparare il buchetto e con l’aiuto di un gel lubrificante inserì anche due dita. Poi, quando gli spasmi dello sfintere cominciarono a diradarsi, vi appoggiò la cappella e cominciò a spingere.
Paola, che comunque era rimasta un po’ in tensione per quella nuova esperienza, esternò un ultimo dubbio.
«Marco, ma se ti sporchi?»
«No che non mi sporco.» Rispose Marco e iniziò, con cautela, a incularla.
Paola emise un piccolo grido. Non aveva sentito dolore, solo uno strappo e un senso di pienezza che la faceva impazzire di piacere.
La stanza si riempì di odori e rumori, man mano che quell’orgia a tre andava avanti, fino a quando Laura e Paola vennero, gridando il loro orgasmo.
Marco estrasse il cazzo dal culo di Paola ed emise una sborrata, sulla sua schiena, che sembrava un budino.
«Siete due maiali!»
Mormorò Paola, alzando la testa, tra le cosce di Laura.
Ebbe modo di constatare che il suo ospite si era mantenuto in ottima forma, la maglietta leggera e i pantaloncini corti che indossava, testimoniavano di un fisico asciutto e tonico, per niente appesantito dall’età. Solo i capelli, quasi completamente bianchi, potevano far pensare a un ultra sessantenne.
Marco non ebbe difficoltà a riconoscere in Paola la ragazzina grassottella che aveva conosciuto in gioventù. Anzi l’obesità aveva lasciato immune il suo viso, dalle rughe della vecchiaia.
Si sedettero tutti e tre sulla veranda a conversare amabilmente, bevendo lo spumante. Quella che si sentiva più a disagio era Paola, consapevole che prima o poi si sarebbe affrontato l’argomento “vibratore”.
Infatti, a certo punto, Laura rivolgendosi a suo marito disse.
«Marco, come ti ho già accennato, Paola vorrebbe acquistare un vibratore. Puoi aiutarla?»
Nonostante se lo aspettasse, Paola provò un certo imbarazzo, che cercò di dissimulare con un sorrisetto forzato e bevendo un altro sorso di spumante.
La risposta di Marco fu ancor più spiazzante.
«Certamente, posso ordinarlo io direttamente. Ma esistono vibratori di svariate forme e dimensioni, sarebbe opportuno esaminare l’anatomia di Paola, prima di ordinarlo.»
Paola non sapeva capacitarsi, se quella fosse una battuta o una proposta seria, in ogni caso non seppe proferire parola, si limitò a guardare Laura, quasi implorando un suo intervento. Che non tardò.
«Per esperienza personale, concordo con Marco. Vieni Paola, andiamo in camera.» Disse Laura.
Pur sentendosi un po’ presa in mezzo, Paola non appose resistenza all’invito e seguì l’amica nella camera.
«Dai spogliamoci come ieri.» La sollecitò Laura.
Quando Marco le raggiunse, trovò le due donne nude e sdraiate sul letto. Paola completamente supina, Laura voltata su un fianco, con la testa poggiata su un braccio, le accarezzava le puppe.
Il corpo di Paola evidenziava i segni del costume intero. I seni grandi e bianchi erano adagiati sull’addome prominente, bianco anche lui. Teneva le gambe allungate e le cosce accostate, non consentivano di vedere il suo sesso.
Marco la guidò ad aprire le gambe e a piegare le ginocchia. Il monte di Venere appariva completamente privo di peli, come spesso avviene alle donne non più giovani, solo una rada peluria ricopriva le pieghe carnose della topa.
Marco, con le dita a forcella, cominciò ad accarezzarle, poi le discostò e apparvero le labbra rosa della fica e il clitoride.
«Hai una bella fighetta grassottella, vediamo se si apre.» Disse Mario e cominciò a leccarla tra le cosce, carezzando, con tutte e due le mani, la pancia sporgente di Paola.
La lingua di Marco si spostava, su e giù, dal grilletto al perineo, fino quasi al buchetto del culo. La bocca di Laura vagava da un seno all’altro di Paola, succhiando i capezzoli scuri.
Paola, inarcandosi sulla schiena, con una mano cercò la fica dell’amica e con l’altra la attirò a se e iniziò a baciarla sul collo e dietro le orecchie.
Le due amiche erano con i seni schiacciati una sull’altra e si stavano baciando profondamente sulla bacca, quando Marco si avvicinò e accosto il cazzo al loro viso. Laura fu la prima ad afferrare la verga del marito e cominciò succhiarla e leccarla, poi coinvolsi anche la bocca di Paola.
Paola riteneva di non essere molto esperta nel fare i pompini, con suo marito avevano praticato poco il sesso orale; ma la reazione di Marco alle sue succhiate, la face sentire adeguata e troia.
Poi Marco prese posizione tra le gambe di Paola e cominciò a masturbarla. Laura andò a prendere il vibratore fucsia e si sedette, appoggiata alla spalliera del letto, accanto a Paola.
«Ora misuriamo la profondità di questa fica.»
Disse Marco, sostituendo le dita con il cazzo. Restando sollevato sugli avambracci, cominciò a penetrarla lentamente, poi si distese completamente sopra di lei e cominciò a chiavarla, alternando colpi profondi a pompate veloci.
Paola, dopo tanta astinenza, finalmente godeva, con un cazzo vero dentro la topa. Si era aggrappata alle spalle di Marco e con le gambe all’aria, teneva stretto il suo bacino, tra le sue cosce.
Non durò molto. Paola cominciò ad agitare le gambe in aria e a emettere piccole grida, poi si abbandonò, ansimante, sul letto.
«Sono venuta.»
Disse, volgendosi verso Laura, che si stava masturbando, spingendo il vibratore fucsia dentro la fica e a tratti facendolo vibrare sopra il grilletto.
Marco si era sollevato sugli avambracci, ma era rimasto piantato, con cazzo duro, nella fica di Paola. Lei aveva ripreso fiato e attivando i muscoli pelvici, cominciò a stringere, con le pareti della fica, quel cazzo, come se gli facesse un pompino.
Paola era pronta per una nuova chiavata, ma Marco uscì da dentro di lei, lasciandole un enorme vuoto nel ventre.
«Voglio vedervi lesbicare insieme, come avete fatto ieri.» Ordinò Marco.
Stavolta fu Paola a salire sopra Laura. Le loro bocche e le loro mani ricordavano perfettamente come farle godere.
Marco si avvicinò al culo, bianco e grosso, di Paola che quasi nascondeva la faccia di sua moglie, scostò i glutei e mise in mostra in buco del culo e la lingua di Laura che leccava la fica.
Lui si applicò a leccare il buchetto e tra uno spasmo e l’altro, con un dito, ne forzava l’apertura.
Per Paola quella era una sensazione nuova, non aveva mai pensato che anche da lì potessero arrivare stimoli di piacere. Poi però considerando che forse Marco non si sarebbe fermato a stimolare il suo buco del culo, solo con un dito, disse.
«Io lì non l’ho mai fatto. Ho paura di sentire male.»
«Rilassati.» Rispose Laura, continuando a leccargli la topa. «Vedrai non sentirai dolore.»
Marco continuò a preparare il buchetto e con l’aiuto di un gel lubrificante inserì anche due dita. Poi, quando gli spasmi dello sfintere cominciarono a diradarsi, vi appoggiò la cappella e cominciò a spingere.
Paola, che comunque era rimasta un po’ in tensione per quella nuova esperienza, esternò un ultimo dubbio.
«Marco, ma se ti sporchi?»
«No che non mi sporco.» Rispose Marco e iniziò, con cautela, a incularla.
Paola emise un piccolo grido. Non aveva sentito dolore, solo uno strappo e un senso di pienezza che la faceva impazzire di piacere.
La stanza si riempì di odori e rumori, man mano che quell’orgia a tre andava avanti, fino a quando Laura e Paola vennero, gridando il loro orgasmo.
Marco estrasse il cazzo dal culo di Paola ed emise una sborrata, sulla sua schiena, che sembrava un budino.
«Siete due maiali!»
Mormorò Paola, alzando la testa, tra le cosce di Laura.
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