Finta Coppia, Vera Coppia? Parte 2
di
Bluzero
genere
prime esperienze
Rossella tornò al suo letto con ancora il suo prezioso "oro liquido" in mano. Appoggiò le spalle allo schienale e mentre fissava lo sperma e ripensava ciò che era appena successo, cominciò di nuovo a toccarsi i capezzoli da sotto la sua fine maglietta del pigiama mentre ancora ansimava.
Il fatto che Marco potesse svegliarsi ormai non la toccava più di tanto, ora la sua unica preoccupazione e il suo unico impedimento era quello di non far versare nemmeno una goccia del suo "tesoro".
Tirò su la maglietta per scoprire il seno e, dopo aver stimolato ancora un po' i suoi capezzoli, portò la mano tra le sue gambe ed iniziò a stringere nel pugno per poi rilasciare i suoi pantaloncini e le sue mutandine, la cui umidità arrivava fino alla sua mano e per sentire il suo stesso tocco fin sulla sua pelle, fin sulla sua vagina.
Stringeva e rilasciava, stringeva e rilasciava e nel mentre ansimava. Poi allungò due dita e finalmente iniziò a passarle tra le grandi labbra della sua vagina, ma ancora attraverso i vestiti.
I liquidi usciti dal suo stesso corpo avevano ora completamente preso possesso dei suoi pantaloncini, che non potevano più essere definiti solamente umidi, ma era bagnati per davvero.
Sentirsi così eccitata, toccare quei vestiti bagnati dei liquidi emessi dal suo corpo la eccitava ancor di più. L'avere in mano ancora lo sperma caldo la eccitava. La visione di quel pene accanto a lei la eccitava. Il bacio la eccitava. Ma soprattutto, ciò che aveva appena fatto la eccitava.
Rossella sentì di non poter più resistere, il suo seno era già scoperto, ora toccava alla parte inferiore. Infilò le dita nell'elastico di mutandine e pantaloncini e velocemente li fece scendere.
Lunghi filamenti liquidi vennero a crearsi tra la sua vagina grondante e le sue mutandine fradice.
Per spezzare i suddetti fili passò la sua mano tra le gambe, che ne risultò subito fradicia vista l'abbondante fuoriuscita di liquido.
Non ero mai stata così bagnata prima.
Pensò mentre si fissava la mano. Si spalmò quel liquido appena raccolto sulla pancia, poi iniziò a ruzzolare con le gambe per far scendere pantaloncini e mutandine in modo tale da liberare almeno un piede.
Fatto ciò Rossella spalancò finalmente le gambe.
Avvicinò le due dita e cominciò a passarsele sulla sua vulva, ai lati del clitoride per poi stuzzicare anch'esso. Prima velocemente, poi più lentamente, poi con più vigore, poi con meno vigore. Come piaceva a lei, come aveva imparato a darsi piacere dalle mille esperienze passate. Cominciò ad infilare le sue stesse dita dentro di lei. Prima timidamente con uno solo, poi due, con più decisione, più profondamente, mentre ormai gemeva con intensità e senza preoccupazione.
Si accorse però di un problema: usare la destra ed usare la sinistra non era la stessa cosa.
Nella sua mano destra, però, conservava gelosamente il suo prezioso ed inestimabile tesoro, di cui non voleva far cadere nessuna goccia.
Non posso sprecarlo.
Giunse ad una decisione.
Allungò la lingua e la fece sprofondare nello sperma per gustarlo per un ultima volta.
Ne raccolse un po' con l'indice e ne depositò un po' su entrambi i capezzoli.
Infine, dopo essersi disposta sul fianco sinistro, con la mano a coppa ancora ripiena di sperma, rovesciò tutto il suo prezioso tesoro sul suo ano, facendo poi aderire bene il palmo al buco. Rossella avrebbe voluto spalmarselo anche "altrove", ma non volle prendersi troppi rischi.
Riprese così a masturbarsi, avendo ora a disposizione entrambe le mani. Poggiata ancora su di un lato, con la sinistra si stimolava una volta i capezzoli ed una volta il clitoride. Con la destra riprese dove aveva lasciato: infilò indice e medio nella sua vagina e ricominciò a masturbarsi rumorosamente. Allo stesso tempo iniziò ad allargare il suo ano lubrificato di sperma col mignolo aggiungendo poi anche l'anulare, come aveva già avuto molte altre volte esperienza di fare.
Ora aveva due dita nella sua vagina e due nel suo ano. Le muoveva alternando movimenti rapidi ad altri più lenti. Oppure le lasciava profonde dentro di se, stimolando le sue pareti interne. Il tutto mentre ansimava ormai ad alta voce, neanche provando a trattenere i suoi gemiti; gemiti che solo in una certa misura coprivano i ritmici fruscii e suoni di liquido proveniente dai suoi buchi e causati dai movimenti delle sue stesse dita.
Ad un certo punto sentì le sue gambe stringersi da sole quasi fino a farle male, i muscoli delle dita dei piedi contrarsi involontariamente, intensi e ritmici spasmi dei muscoli di pancia, gambe, braccia e mani. Con la testa poggiata sul cuscino, gli occhi chiusi e la bocca spalancata che ancora emetteva suoni. Dalla sua vagina ancora scrosciavano dei piccoli fiotti di liquido
Rossella rimase in una bolla di piacere, completamente isolata dalle sensazioni esterne e completamente focalizzata sulle sensazioni interne, sul piacere interno. Immobile ed in preda agli spasmi.
La sua coscienza comincio lentamente a ritornare allo stato di sempre, Rossello cominciò a tornare in se, mentre l'intenso piacere andava scomparendo.
Infine si mise a sedere a gambe incrociate sul suo letto, e verificò che Marco non si fosse svegliato. Poi si rese conto dell'errore commesso, quando si accorse che il liquidi fuoriusciti dal suo corpo avevano bagnato il letto ancor di più di quanto non lo fosse già, ma in realtà una nuova e più importante preoccupazione sostituì questa.
Cosa ho fatto?
Pensò mentre ragionava su quello che aveva appena fatto al suo amico, e che in fondo sapeva fin dall'inizio di quanto fosse una cosa sbagliata, a cui però non aveva saputo dare controllo.
In pratica è... Non in pratica, io l'ho... E ho anche tradito la fiducia di Francesca.
Rossella si alzò, quello che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro, la cosa migliore al momento era non pensarci. Andò nel bagno della stanza per pulirsi i capezzoli ancora turgidi, la vagina ancora eccitata e il suo ano ancora dilatato. Poi rientrò nella camera questa volta con la maglietta abbassata, ma con la parte inferiore del corpo ancora nuda, portando un po' di carta con se per dare un'asciugata al letto.
Guardò di nuovo Marco e si rese conto di dovergli ancora rialzare i pantaloncini.
Me ne stavo quasi dimenticando.
Poi prese le sue mutandine per rimettersele, ma prima di farlo guardò di nuovo Marco, gli si avvicinò, accostò le proprie mutandine alla faccia del ragazzo e le strizzo in modo tale che i liquidi gli si riversassero sulla bocca.
Spero ti piaccia... A me è piaciuto.
Marco si leccò le labbra mentre dormiva.
Direi che ti è piaciuto. Il karma è bilanciato.
Ma in fondo Rossella sapeva che il karma non era stato affatto bilanciato, se mai il karma esistesse davvero.
La ragazza si rivestì, si infilò di nuovo sotto le lenzuola, diede un'ultima occhiata elle foto appena scattate al pene dell'amico.
Deciderò domani se cancellarle o meno.
Infine, totalmente rilassata a differenza di prima, si addormentò nel giro di qualche minuto.
Il fatto che Marco potesse svegliarsi ormai non la toccava più di tanto, ora la sua unica preoccupazione e il suo unico impedimento era quello di non far versare nemmeno una goccia del suo "tesoro".
Tirò su la maglietta per scoprire il seno e, dopo aver stimolato ancora un po' i suoi capezzoli, portò la mano tra le sue gambe ed iniziò a stringere nel pugno per poi rilasciare i suoi pantaloncini e le sue mutandine, la cui umidità arrivava fino alla sua mano e per sentire il suo stesso tocco fin sulla sua pelle, fin sulla sua vagina.
Stringeva e rilasciava, stringeva e rilasciava e nel mentre ansimava. Poi allungò due dita e finalmente iniziò a passarle tra le grandi labbra della sua vagina, ma ancora attraverso i vestiti.
I liquidi usciti dal suo stesso corpo avevano ora completamente preso possesso dei suoi pantaloncini, che non potevano più essere definiti solamente umidi, ma era bagnati per davvero.
Sentirsi così eccitata, toccare quei vestiti bagnati dei liquidi emessi dal suo corpo la eccitava ancor di più. L'avere in mano ancora lo sperma caldo la eccitava. La visione di quel pene accanto a lei la eccitava. Il bacio la eccitava. Ma soprattutto, ciò che aveva appena fatto la eccitava.
Rossella sentì di non poter più resistere, il suo seno era già scoperto, ora toccava alla parte inferiore. Infilò le dita nell'elastico di mutandine e pantaloncini e velocemente li fece scendere.
Lunghi filamenti liquidi vennero a crearsi tra la sua vagina grondante e le sue mutandine fradice.
Per spezzare i suddetti fili passò la sua mano tra le gambe, che ne risultò subito fradicia vista l'abbondante fuoriuscita di liquido.
Non ero mai stata così bagnata prima.
Pensò mentre si fissava la mano. Si spalmò quel liquido appena raccolto sulla pancia, poi iniziò a ruzzolare con le gambe per far scendere pantaloncini e mutandine in modo tale da liberare almeno un piede.
Fatto ciò Rossella spalancò finalmente le gambe.
Avvicinò le due dita e cominciò a passarsele sulla sua vulva, ai lati del clitoride per poi stuzzicare anch'esso. Prima velocemente, poi più lentamente, poi con più vigore, poi con meno vigore. Come piaceva a lei, come aveva imparato a darsi piacere dalle mille esperienze passate. Cominciò ad infilare le sue stesse dita dentro di lei. Prima timidamente con uno solo, poi due, con più decisione, più profondamente, mentre ormai gemeva con intensità e senza preoccupazione.
Si accorse però di un problema: usare la destra ed usare la sinistra non era la stessa cosa.
Nella sua mano destra, però, conservava gelosamente il suo prezioso ed inestimabile tesoro, di cui non voleva far cadere nessuna goccia.
Non posso sprecarlo.
Giunse ad una decisione.
Allungò la lingua e la fece sprofondare nello sperma per gustarlo per un ultima volta.
Ne raccolse un po' con l'indice e ne depositò un po' su entrambi i capezzoli.
Infine, dopo essersi disposta sul fianco sinistro, con la mano a coppa ancora ripiena di sperma, rovesciò tutto il suo prezioso tesoro sul suo ano, facendo poi aderire bene il palmo al buco. Rossella avrebbe voluto spalmarselo anche "altrove", ma non volle prendersi troppi rischi.
Riprese così a masturbarsi, avendo ora a disposizione entrambe le mani. Poggiata ancora su di un lato, con la sinistra si stimolava una volta i capezzoli ed una volta il clitoride. Con la destra riprese dove aveva lasciato: infilò indice e medio nella sua vagina e ricominciò a masturbarsi rumorosamente. Allo stesso tempo iniziò ad allargare il suo ano lubrificato di sperma col mignolo aggiungendo poi anche l'anulare, come aveva già avuto molte altre volte esperienza di fare.
Ora aveva due dita nella sua vagina e due nel suo ano. Le muoveva alternando movimenti rapidi ad altri più lenti. Oppure le lasciava profonde dentro di se, stimolando le sue pareti interne. Il tutto mentre ansimava ormai ad alta voce, neanche provando a trattenere i suoi gemiti; gemiti che solo in una certa misura coprivano i ritmici fruscii e suoni di liquido proveniente dai suoi buchi e causati dai movimenti delle sue stesse dita.
Ad un certo punto sentì le sue gambe stringersi da sole quasi fino a farle male, i muscoli delle dita dei piedi contrarsi involontariamente, intensi e ritmici spasmi dei muscoli di pancia, gambe, braccia e mani. Con la testa poggiata sul cuscino, gli occhi chiusi e la bocca spalancata che ancora emetteva suoni. Dalla sua vagina ancora scrosciavano dei piccoli fiotti di liquido
Rossella rimase in una bolla di piacere, completamente isolata dalle sensazioni esterne e completamente focalizzata sulle sensazioni interne, sul piacere interno. Immobile ed in preda agli spasmi.
La sua coscienza comincio lentamente a ritornare allo stato di sempre, Rossello cominciò a tornare in se, mentre l'intenso piacere andava scomparendo.
Infine si mise a sedere a gambe incrociate sul suo letto, e verificò che Marco non si fosse svegliato. Poi si rese conto dell'errore commesso, quando si accorse che il liquidi fuoriusciti dal suo corpo avevano bagnato il letto ancor di più di quanto non lo fosse già, ma in realtà una nuova e più importante preoccupazione sostituì questa.
Cosa ho fatto?
Pensò mentre ragionava su quello che aveva appena fatto al suo amico, e che in fondo sapeva fin dall'inizio di quanto fosse una cosa sbagliata, a cui però non aveva saputo dare controllo.
In pratica è... Non in pratica, io l'ho... E ho anche tradito la fiducia di Francesca.
Rossella si alzò, quello che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro, la cosa migliore al momento era non pensarci. Andò nel bagno della stanza per pulirsi i capezzoli ancora turgidi, la vagina ancora eccitata e il suo ano ancora dilatato. Poi rientrò nella camera questa volta con la maglietta abbassata, ma con la parte inferiore del corpo ancora nuda, portando un po' di carta con se per dare un'asciugata al letto.
Guardò di nuovo Marco e si rese conto di dovergli ancora rialzare i pantaloncini.
Me ne stavo quasi dimenticando.
Poi prese le sue mutandine per rimettersele, ma prima di farlo guardò di nuovo Marco, gli si avvicinò, accostò le proprie mutandine alla faccia del ragazzo e le strizzo in modo tale che i liquidi gli si riversassero sulla bocca.
Spero ti piaccia... A me è piaciuto.
Marco si leccò le labbra mentre dormiva.
Direi che ti è piaciuto. Il karma è bilanciato.
Ma in fondo Rossella sapeva che il karma non era stato affatto bilanciato, se mai il karma esistesse davvero.
La ragazza si rivestì, si infilò di nuovo sotto le lenzuola, diede un'ultima occhiata elle foto appena scattate al pene dell'amico.
Deciderò domani se cancellarle o meno.
Infine, totalmente rilassata a differenza di prima, si addormentò nel giro di qualche minuto.
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