Nuovo lavoro, nuovo collega, stessa arroganza di Carlotta, stessa punizione con dominazione.
di
Carlottamaliziosa86
genere
dominazione
Sono Carlotta, 36 anni, come mi ero presentata nella mia prima esperienza, sono maliziosa si ma mai troia o bisognosa di situazioni volgari. Caratterialmente sono arrogante a tratti, sicura di me sempre.
Mi piace rischiare, non mi piace piegarmi e cerco sempre di affermarmi, anche se non sempre riesco, come in questo racconto che è una storia realmente vissuta , molto recente dopo il cambio dal precedente lavoro.
Fisicamente sono alta 1,62, in forma, capelli lunghi lisci e scuri e bel fisico curato in palestra. Una terza di seno ben fatto e un sedere sodo con taglia 40. Mi piace il mio corpo, lo reputo in buona parte una di quelle cose che ho ricevuto senza conquistarmi, anche se poi cerco di curarlo molto. mi piace apparire femminile ma mai volgare
Ho un compagno qualche anno più grande con cui convivo da ormai 5 anni e siamo insieme da 10. Molto innamorata nonostante qualche fisiologica mancanza.
Adesso mi concentro sull'ultimo episodio.
Ero ormai in questa nuova azienda da 6 mesi ed in odore di avere un incarico aggiuntivo. Da 3 mesi però era stato assunto un collega tirocinante, venuto dall'estero o comunque di etnia chiaramente diversa ma rientrato in italia per dei legami con dei parenti.
Non ci siamo mai presi, lui 30 anni, di aspetto normale ma diciamo che non mi erano mai piaciuti certi connotati. Durante il tirocinio ho capito che oltre a superare il periodo di prova dei 3 mesi puntava allo stesso incarico aggiuntivo a cui ambivo io.
Dalla sua un pò di maggior conoscenza del mondo internazionale e poi sopprattutto un amicizia con un direttore commerciale. Tuttavia mi sentuvo sicura dela mia preparazione poichè l'incarico sarebbe comunque stato assegnato per conocrso interno in cui avremmo partecipato in tre compreso lui.
Durante i tre mesi di formazione ci eravamo beccati, lo pungevo sulla sua qualità dell'italiano ma mi sembra abbastanza bravo e scaltro. Ho sperato non avrebbe superato il periodo di prova col relativo test a causa dela lingua più che per le competenze.
Ma non è andata cosi. Il giorno dopo il test mi ascoltò mentre al caffè confidavo alla collega che avevo sperato nella sua bocciatura e cosi lui due giorni dopo mi prese da parte e me lo rinfaccio. Iniziammo a battibeccare e lui capì che il mio problema era l'incarico.
Cercai di farlo demordere nelle due settimana successive ma lui era intenzionato a partecipare al concorso interno.
Inizio a fare qualche aprrezzamento spinto quando eravamo soli ma io lo riportavo all'educazione e dicevo che prima o poi lo avrei registrato. Poi un giorno aggiunse "quanto mi piacerebbe averti al mio servizio per una settimana, una schiava anche sessuale, ti farei smettere di essere cosi altezzosa".
"Per avere questa possibilità rinunceresti all'incarico, anzi di dimetteresti proprio?" gli chiesi. La sua risposta col sorrisino fu "qualunque cosa".
Avevo solo una possibilità: il test di lingua inglese e quello di comunicazione. Sull'inglese potevo far poco, ma su quello di comunicazione decisamente si. Anche se in entrambi i casi può essere ripetuto due volte. Io ero quella che preparavo quei test e ovviamente mentre quelli di inglese erano sempplici; quelli di cmunicazione bisognava studiare un pò ma sopprattutto prevedevano una decisa padronanza della lingua italiana
Allora in un istante mi balena un'idea. "Se non passi il test di comunicazione, tu non chiederai di ripeterlo ma ti dimetterai". Lui mi fissa e risponde "che troia, si dice cosi vero? vuoi fregarmi perchè tu prepari quei test eh?".
Rispondo "decidi tu, fai la tua controproposta". E lui "semplice, accetto. Ma se lo passo, tu rinunci al concorso e sarai al mio servizio per una settimana". Mi tende la mano e dice "accetti?".
Non gliela strongo e rispondo "ok, ci sto, ma non ti tocco". Lui sorride e mi dice "la scommessa parte dal momento del risultato. Se non lo passo rassegnerò le mie dimissioni il giorno stesso, se lo passo, resti in ufficio dopo le 18 e nel tuo ufficio mi presenterò io quando gli altri saranno usciti. E i giorni successivi verrai a casa mia dopo il lavoro per almeno un'ora, ogni giorno".
Passa una settimana, preparo un test complicato, uso espressioni complicate linguisticamente e nel mentre lo preparo mi dispiace per le altre due ragazze che partecipano al test; ma poi penso che loro essendo italiane non avrebbero avuto problemi nella comprensione del testo, al massimo con i contenuti.
Il giorno prima viene a bussare al mio ufficio. Gli chiedo "avevi fissato una riunione? non puoi entrare cosi negli uffici del middle management senza appuntamenti, non te lo hanno detto le colleghe delle risorse umane?".
Lui dice "scusami Carlotta, ma volevo solo ricordarti l'accordo per domani". E io senza guardarlo rispondo "certo che ricordo, infatti..." inizio a scrivere un biglietto e allungo la mano verso di lui "queste son le poche righe della email che dovrai scrivere al team quando dai le dimissioni. I risultati saranno mandati via email per le 5, alle 5.30 voglio vedere la tua email di dimissioni".
Lui lo prende e lo mette in tasca e dice secco "Carlotta". Non alzo nemmeno la testa ma lui dice "il risultato sarà posiivo per me. Tu resterai in ufficio e io invece alle 18.30 in punto busserò a questa porta e ascoltami bene ora, guardami". A questo punto alzo la testa e lui dice "hai presente come mi hai accolto oggi? Bene, domani dovrai dirmi "prego signore", ti alzerai, mi lascerai la tua scrivania e ti metterai davani a me in attesa di ordini". lo guardo con la testa un pò bassa per evitare di fissarlo ma alzo gli occhi, e lui agiunge "imparerai a essere disciplinata, mansueta e ti insegnerò il rispetto, e vedrai che capirai bene il mio italiano domani".
Il giorno dopo sono tesa perchè a parte il non sopportare quel ragazzo mi rendo conto di giocarmi una fettina di futuro professionale. Non bado molto all'abbigliamento e indosso uno dei vestiti che di solito uso nelle giornate di uffico. Fiorato con bottoni davanti sulla parte alta e arricciato sui fianchi con cintura. Sotto un intimo non particolare reggiseno viola e mutandine a brasiliana
Appena in azienda mi infilo in ufficio e mi chiudo per tutta la mattinata. Pranzo con un insalata in uffcio senza uscire. Son agitata. e alla ore 14.30 mi presento per il test in sala formazione. Faccio una breve presentazione e poi fornisco gli accessi al test online
Vigilo per due ore sul comportamente, spesso il ragazzo mi guarda sorridendo, io lo ignoro. Alle 16.20 si alza la prima ragazza, ha inviato il test. " minuti dopo la seconda. Rimango sola col ragazzo che tace. Poi alle 16.28 dico "mancano due minuti, poi si chiude il test online, le mancate risposte saranno nulla".
Ma lui sorridendo si alza e dice "inviato dottoressa Carlotta. Ci vediamo dopo". Esce convinto. Io son preoccupata.
Lavoro a una documentazione ma continuo a guardare l'angolo a destra in basso l'arrivo di nuove email aspettando la email automatica dei risultati. Alle 17.30 in punto arriva.
La apro subito. Vedo i nome dei tre ragazzi e in due lo hanno superato, uno è proprio lui. Mi sento morire.
Mi prendo 15 minuti per capire il da farsi e metabolizzare. Ipotizzo di trovare l'aspetto eccitante ma al momento non riesco, per nulla. Prendo il telefono e mando un messaggio al mio compagno per informarlo che avrei ritardato per questioni di lavoro.
Alle 18.30 sento prima bussare e poi aprire la porta. E' lui. Chiude la porta e dice "che fai seduta li, alzati, quello è il mio posto ora". Io mi alzo e mi sposto, lo vedo sorridere.
Mi fissa e dice "sei troppo vestita". Io gli rispondo "cosa vuoi? hai vinto ma smettila, rinuncerò come ho detto al concorso". Lui si alza , mi prende le mani , le mette dietro e dice "devi imparare ad avere rispetto, hai perso, non fare la furba".
Mi piega sulla scrivania, io provo a protestare, ma poi sento delle sculacciate forti. Dopo poco, mi alza il vestito, sempre tenendomi dietro alla schiena piegata le due mani con una sua mano. Con l'altra dopo aver sollevato il vestito inizia a scullaciarmi sulle natiche.
Son schiaffi forti, mi dice "pensavi di fottermi eh ? e invece ora ti fotto io puttanella italiana".E poi "guarda che mutandine da porcellina", perfette per prenderti a schiaffi il culo". Continua a sculacciarmi forte alternando offese a complimenti forti del tipo "che culo tondo e duro che hai".
Continua forte e il dolore inizia a mescolarsi a eccitazione. A un certo punto , non so bene quando me ne son resa conto, inizio ad associare un "ah" ad ogni sculacciata. E al dolore inizia uno strano sentimento di eccitazione.
Poi non sento più nulla. Poi un rumore mettalico, a un certo punto un rumore di un taglio e mi sento più nuda. Ho capito che ha tagliato le mutandine con la forbice della scrivania.
Poi mentre sposto la mano dietro e dico "che fai" lui mi da due calcetti secchi alle caviglie facendomi allargare le gambe. Mi dice "cosi sei perfetta puttanella, ora vediamo s conosco l'italiano". Adesso son eccitata e sento il suo pene poggiarsi ed entrare in vagina. Sento poco dolore anche se tanta sensazione strana, inaspettata. Gli urlo "che fai? senza presevrativo" ma sento anche eccitazione. Poi lo sento entrare in maniera decisa e inizio a sentire piacere.
Lui dice solo "so controllarmi e stai tranquilla che voglio fare tanto altro". Non penso alle sue parole , rimetto la mano davanti e inizio a godermela, sento che mi piace anche se vorrei non mostrarlo. Dice qualcosa nella sua lingua, non capisco, poi sento "troia". MA nient'altro.
Mi sculaccia mentre entra ed esce tenendomi a pecorina, mi piace come mi tiene, poi si ferma un attimo e mi da un altro colpo alla caviglia per farmi aprire più le gambe, le apro senza alcuna resistenza e faccio un "ah" perchè son eccitata anche da questo. A un certo punto non mi controllo e arrivo all'orgasmo.
sento che lui esce, son ferma, ma poco dopo sento che lo appoggia sul mio ano, faccio appena in tempo a dire "no, che fai", ma lui entra, di poco. Ma fa male, senza lubrificante, senza nulla, senza che mi prepari.
Protesto ma lui dice "meglio che taci troia e mi aiuti". Mi prende per i capelli. Io capisco che ho poca scelta, mi inarco un pò e cerco di aprire il sedere inarcandomi per essere più ospitale e farmi meno male. Lo sento entrare un pò di più e poi fare su e giu. FA male da morire , mi sento bruciare ma cerco di trattenermi e aspetttare perchè ho capito che non sta entrando completamente. Fortunatamente.
Poco dopo sento pulsare e gli sento dire qualcosa. ho capito che finalmente è finita. E' durato poco.
Mi bacia la schiena e mi dice "domani ti inculo fino in fondo, ora dovevo solo sfogarmi". Mi sento bruciare, mi alzo a fatica, lo guardo appena.
Lui mi dice "ora vatti a sistemare, anche io vado a lavarmi. Poi torna qui con un atteggiamento diverso, ora spero tu abbia capito il rispetto e che devi rispettare ciò che hai perso".
Son provata ma stranita, vado in bagno. Mi lavo. Poi mi rendo conto che son senza mutande. Mi guado allo specchio. Mi tiro su il vestito con la cintura fino a farlo arrivare oltre a mezza coscia e mi sbottono altri due bottoni sulla parte superiore tanto da scoprire tutto il reggiseno. Mi metto del lucida labbra e sistemo i capelli prima di tornare nel mio ufficio.
Mentra cammino verso l'ufficio, mi guardo alle vetrate e penso di avere davvero una bella presenza, mi sento in imbarazzo per l'orgasmo ma ancora eccitata. Mi brucia il sedere, è durato poco e non è andato in fondo ma senza lubrificante non lo avevo mai fatto e mi rendo conto che mi brucia nel camminare. Arrivo alla porta dell'ufficio. Busso io stavolta, son passati 10 minuti, son sicura di trovarlo dentro. Lui risponde "vieni".
entro e chiudo la porta, Lui è seduto alla mia sedia e si gira verso di me. Mi avvicino a lui. Mi guarda e dice "vedo che hai capito che la tua posizione è cambiata, vedo che i colpi di cazzo ti hanno insegnato il rispetto bella italiana". Lo guardo in silenzio. E poi dico "posso chiamare il mio compagno? lo avevo avvisato ma non gli avevo detto che avrei fatto cosi tardi". Lui annuisce sorridendo.
Io inizio la telefonata, lui allunga una mano e col dito mi sfiora le tette mentre dico "amore farò più tardi ancora, almeno un altra ora finchè torno". Poi allunga il braccio e mi tocca le labbra mentre parlo.Infine sento le dita tra cosce a livello della gonna. Lo sento salire mentre dico "amore ci vedimao dopo, dai ora devo andare". Arriva a tocarmi la figa, faccio una leggera smorfia, sono eccitata. Lui mi dice "domani voglio che vieni senza questo ciuffetto". Io dico "ma è solo un rivolo", e lui "ti voglio completamente depilata e smettila di obiettare".
Annuisco. Lui mi guarda mezza nuda e dice "cosi mi piaci, finalmente". Poi si alza, mi tocca il viso e le labbra, fino a mettere un dito in bocca e mi dice "sei la mia troia adesso". Muovo un pò la lingua facendolo sembrare casuale sul dito e lui dice "hai qualcosa per legarti i capelli". Annuisco e gli indico la borsa. Lui fruga e dopo un pò mi porge un ferretto.
Io sommessamente gli chiedo "devo legarmi i capelli?". E lui dice un si secco. Ho già capito. Me li lego lentamente e dico "cosa devo fare per te adesso?". E lui sorridendo "la mia troia italiana" E io maliziosamente dico "ti prego mi hai già...capisci, ho un compagno".. e continuo "so di aver sbagliato e di aver cercato di farti fuori, ma ti prego perdonami, non essere duro con me". maliziosamente lo guardo mordicchiandomi le labbra. Lui mi mette la mani sulle spalle e spinge invitandomi a inginocchiarmi. Piego prima un ginocchio e poi l'altro, senza smettere di guardarlo. Lui mi fissa e dice "hai perso Carlotta, rispettalo".
Mi mordicchio ancora le labbra e guardandolo dal basso dico "ok, ho imparato a rispettarti prima e ho capito di aver sbagliato". Guardo i pantaloni e inizio ad accarezzargli le gambe risalendo vicino all'altezza del casso. Poi torno a riguardarlo e dico "Ora lo so che vuoi mettermelo in bocca e so che sarebbe giusto cosi ma ti prego ho un compagno, risparmiami questa umiliazione"
Però mi rendo conto di essere eccitata in quella posizione, lo guardo dal basso con gli occhi aperti, la bocca schiusa e continuando a mordicchiarmi le labbra. Lui dice "hai capito coaa devi fare per una settimana?"
Annuisco , avvicino sempre più la mano al cazzo e lo sento duro, e porto la lingua all'angolo della bocca. Poi dico "la tua troia, ho capito". E lui "brava. Allora apri la bocca e sbottonami i pantaloni".
Dico sommessamente "ok" annuendo e inizio sbottonarlo. Mentre metto le mani sotto per abbassargli i boxer continuo a dire "Ero cosi convinta di farti fuori, avevo usato frasi cosi complicate in italiano". E' tutto fuori, duro, lo guardo e lui guardandomi mi mette una mano sulla testa e l'avvicina al cazzo dicendo "ora hai finito di parlare, taci e soddisfami".
Apro la bocca e improvvisamente la sento piena, lui mette due dita sulla mia guancia che continua a gonfiarsi, lo spinge dentro. Uso molto la lingua ma poi lui usa entrambe le mani per tenermi la testa. Ingoio.
Alzo la testa, lo tiro fuori di bocca, è ripulito. Mi dice "domani dopo il lavoro ti dico il mio indirizzo e vieni li un'ora. In ufficio vestiti come vuoi ma poi da me, gonna corta e camicetta sbottonata.
Esce dall'ufficio mentre io son ancora in ginocchio con bocca e mani appiccicose di sperma
per commenti scrivere a carlottamaliziosa@mail.com (attenzione .mail e NON gmail)
Mi piace rischiare, non mi piace piegarmi e cerco sempre di affermarmi, anche se non sempre riesco, come in questo racconto che è una storia realmente vissuta , molto recente dopo il cambio dal precedente lavoro.
Fisicamente sono alta 1,62, in forma, capelli lunghi lisci e scuri e bel fisico curato in palestra. Una terza di seno ben fatto e un sedere sodo con taglia 40. Mi piace il mio corpo, lo reputo in buona parte una di quelle cose che ho ricevuto senza conquistarmi, anche se poi cerco di curarlo molto. mi piace apparire femminile ma mai volgare
Ho un compagno qualche anno più grande con cui convivo da ormai 5 anni e siamo insieme da 10. Molto innamorata nonostante qualche fisiologica mancanza.
Adesso mi concentro sull'ultimo episodio.
Ero ormai in questa nuova azienda da 6 mesi ed in odore di avere un incarico aggiuntivo. Da 3 mesi però era stato assunto un collega tirocinante, venuto dall'estero o comunque di etnia chiaramente diversa ma rientrato in italia per dei legami con dei parenti.
Non ci siamo mai presi, lui 30 anni, di aspetto normale ma diciamo che non mi erano mai piaciuti certi connotati. Durante il tirocinio ho capito che oltre a superare il periodo di prova dei 3 mesi puntava allo stesso incarico aggiuntivo a cui ambivo io.
Dalla sua un pò di maggior conoscenza del mondo internazionale e poi sopprattutto un amicizia con un direttore commerciale. Tuttavia mi sentuvo sicura dela mia preparazione poichè l'incarico sarebbe comunque stato assegnato per conocrso interno in cui avremmo partecipato in tre compreso lui.
Durante i tre mesi di formazione ci eravamo beccati, lo pungevo sulla sua qualità dell'italiano ma mi sembra abbastanza bravo e scaltro. Ho sperato non avrebbe superato il periodo di prova col relativo test a causa dela lingua più che per le competenze.
Ma non è andata cosi. Il giorno dopo il test mi ascoltò mentre al caffè confidavo alla collega che avevo sperato nella sua bocciatura e cosi lui due giorni dopo mi prese da parte e me lo rinfaccio. Iniziammo a battibeccare e lui capì che il mio problema era l'incarico.
Cercai di farlo demordere nelle due settimana successive ma lui era intenzionato a partecipare al concorso interno.
Inizio a fare qualche aprrezzamento spinto quando eravamo soli ma io lo riportavo all'educazione e dicevo che prima o poi lo avrei registrato. Poi un giorno aggiunse "quanto mi piacerebbe averti al mio servizio per una settimana, una schiava anche sessuale, ti farei smettere di essere cosi altezzosa".
"Per avere questa possibilità rinunceresti all'incarico, anzi di dimetteresti proprio?" gli chiesi. La sua risposta col sorrisino fu "qualunque cosa".
Avevo solo una possibilità: il test di lingua inglese e quello di comunicazione. Sull'inglese potevo far poco, ma su quello di comunicazione decisamente si. Anche se in entrambi i casi può essere ripetuto due volte. Io ero quella che preparavo quei test e ovviamente mentre quelli di inglese erano sempplici; quelli di cmunicazione bisognava studiare un pò ma sopprattutto prevedevano una decisa padronanza della lingua italiana
Allora in un istante mi balena un'idea. "Se non passi il test di comunicazione, tu non chiederai di ripeterlo ma ti dimetterai". Lui mi fissa e risponde "che troia, si dice cosi vero? vuoi fregarmi perchè tu prepari quei test eh?".
Rispondo "decidi tu, fai la tua controproposta". E lui "semplice, accetto. Ma se lo passo, tu rinunci al concorso e sarai al mio servizio per una settimana". Mi tende la mano e dice "accetti?".
Non gliela strongo e rispondo "ok, ci sto, ma non ti tocco". Lui sorride e mi dice "la scommessa parte dal momento del risultato. Se non lo passo rassegnerò le mie dimissioni il giorno stesso, se lo passo, resti in ufficio dopo le 18 e nel tuo ufficio mi presenterò io quando gli altri saranno usciti. E i giorni successivi verrai a casa mia dopo il lavoro per almeno un'ora, ogni giorno".
Passa una settimana, preparo un test complicato, uso espressioni complicate linguisticamente e nel mentre lo preparo mi dispiace per le altre due ragazze che partecipano al test; ma poi penso che loro essendo italiane non avrebbero avuto problemi nella comprensione del testo, al massimo con i contenuti.
Il giorno prima viene a bussare al mio ufficio. Gli chiedo "avevi fissato una riunione? non puoi entrare cosi negli uffici del middle management senza appuntamenti, non te lo hanno detto le colleghe delle risorse umane?".
Lui dice "scusami Carlotta, ma volevo solo ricordarti l'accordo per domani". E io senza guardarlo rispondo "certo che ricordo, infatti..." inizio a scrivere un biglietto e allungo la mano verso di lui "queste son le poche righe della email che dovrai scrivere al team quando dai le dimissioni. I risultati saranno mandati via email per le 5, alle 5.30 voglio vedere la tua email di dimissioni".
Lui lo prende e lo mette in tasca e dice secco "Carlotta". Non alzo nemmeno la testa ma lui dice "il risultato sarà posiivo per me. Tu resterai in ufficio e io invece alle 18.30 in punto busserò a questa porta e ascoltami bene ora, guardami". A questo punto alzo la testa e lui dice "hai presente come mi hai accolto oggi? Bene, domani dovrai dirmi "prego signore", ti alzerai, mi lascerai la tua scrivania e ti metterai davani a me in attesa di ordini". lo guardo con la testa un pò bassa per evitare di fissarlo ma alzo gli occhi, e lui agiunge "imparerai a essere disciplinata, mansueta e ti insegnerò il rispetto, e vedrai che capirai bene il mio italiano domani".
Il giorno dopo sono tesa perchè a parte il non sopportare quel ragazzo mi rendo conto di giocarmi una fettina di futuro professionale. Non bado molto all'abbigliamento e indosso uno dei vestiti che di solito uso nelle giornate di uffico. Fiorato con bottoni davanti sulla parte alta e arricciato sui fianchi con cintura. Sotto un intimo non particolare reggiseno viola e mutandine a brasiliana
Appena in azienda mi infilo in ufficio e mi chiudo per tutta la mattinata. Pranzo con un insalata in uffcio senza uscire. Son agitata. e alla ore 14.30 mi presento per il test in sala formazione. Faccio una breve presentazione e poi fornisco gli accessi al test online
Vigilo per due ore sul comportamente, spesso il ragazzo mi guarda sorridendo, io lo ignoro. Alle 16.20 si alza la prima ragazza, ha inviato il test. " minuti dopo la seconda. Rimango sola col ragazzo che tace. Poi alle 16.28 dico "mancano due minuti, poi si chiude il test online, le mancate risposte saranno nulla".
Ma lui sorridendo si alza e dice "inviato dottoressa Carlotta. Ci vediamo dopo". Esce convinto. Io son preoccupata.
Lavoro a una documentazione ma continuo a guardare l'angolo a destra in basso l'arrivo di nuove email aspettando la email automatica dei risultati. Alle 17.30 in punto arriva.
La apro subito. Vedo i nome dei tre ragazzi e in due lo hanno superato, uno è proprio lui. Mi sento morire.
Mi prendo 15 minuti per capire il da farsi e metabolizzare. Ipotizzo di trovare l'aspetto eccitante ma al momento non riesco, per nulla. Prendo il telefono e mando un messaggio al mio compagno per informarlo che avrei ritardato per questioni di lavoro.
Alle 18.30 sento prima bussare e poi aprire la porta. E' lui. Chiude la porta e dice "che fai seduta li, alzati, quello è il mio posto ora". Io mi alzo e mi sposto, lo vedo sorridere.
Mi fissa e dice "sei troppo vestita". Io gli rispondo "cosa vuoi? hai vinto ma smettila, rinuncerò come ho detto al concorso". Lui si alza , mi prende le mani , le mette dietro e dice "devi imparare ad avere rispetto, hai perso, non fare la furba".
Mi piega sulla scrivania, io provo a protestare, ma poi sento delle sculacciate forti. Dopo poco, mi alza il vestito, sempre tenendomi dietro alla schiena piegata le due mani con una sua mano. Con l'altra dopo aver sollevato il vestito inizia a scullaciarmi sulle natiche.
Son schiaffi forti, mi dice "pensavi di fottermi eh ? e invece ora ti fotto io puttanella italiana".E poi "guarda che mutandine da porcellina", perfette per prenderti a schiaffi il culo". Continua a sculacciarmi forte alternando offese a complimenti forti del tipo "che culo tondo e duro che hai".
Continua forte e il dolore inizia a mescolarsi a eccitazione. A un certo punto , non so bene quando me ne son resa conto, inizio ad associare un "ah" ad ogni sculacciata. E al dolore inizia uno strano sentimento di eccitazione.
Poi non sento più nulla. Poi un rumore mettalico, a un certo punto un rumore di un taglio e mi sento più nuda. Ho capito che ha tagliato le mutandine con la forbice della scrivania.
Poi mentre sposto la mano dietro e dico "che fai" lui mi da due calcetti secchi alle caviglie facendomi allargare le gambe. Mi dice "cosi sei perfetta puttanella, ora vediamo s conosco l'italiano". Adesso son eccitata e sento il suo pene poggiarsi ed entrare in vagina. Sento poco dolore anche se tanta sensazione strana, inaspettata. Gli urlo "che fai? senza presevrativo" ma sento anche eccitazione. Poi lo sento entrare in maniera decisa e inizio a sentire piacere.
Lui dice solo "so controllarmi e stai tranquilla che voglio fare tanto altro". Non penso alle sue parole , rimetto la mano davanti e inizio a godermela, sento che mi piace anche se vorrei non mostrarlo. Dice qualcosa nella sua lingua, non capisco, poi sento "troia". MA nient'altro.
Mi sculaccia mentre entra ed esce tenendomi a pecorina, mi piace come mi tiene, poi si ferma un attimo e mi da un altro colpo alla caviglia per farmi aprire più le gambe, le apro senza alcuna resistenza e faccio un "ah" perchè son eccitata anche da questo. A un certo punto non mi controllo e arrivo all'orgasmo.
sento che lui esce, son ferma, ma poco dopo sento che lo appoggia sul mio ano, faccio appena in tempo a dire "no, che fai", ma lui entra, di poco. Ma fa male, senza lubrificante, senza nulla, senza che mi prepari.
Protesto ma lui dice "meglio che taci troia e mi aiuti". Mi prende per i capelli. Io capisco che ho poca scelta, mi inarco un pò e cerco di aprire il sedere inarcandomi per essere più ospitale e farmi meno male. Lo sento entrare un pò di più e poi fare su e giu. FA male da morire , mi sento bruciare ma cerco di trattenermi e aspetttare perchè ho capito che non sta entrando completamente. Fortunatamente.
Poco dopo sento pulsare e gli sento dire qualcosa. ho capito che finalmente è finita. E' durato poco.
Mi bacia la schiena e mi dice "domani ti inculo fino in fondo, ora dovevo solo sfogarmi". Mi sento bruciare, mi alzo a fatica, lo guardo appena.
Lui mi dice "ora vatti a sistemare, anche io vado a lavarmi. Poi torna qui con un atteggiamento diverso, ora spero tu abbia capito il rispetto e che devi rispettare ciò che hai perso".
Son provata ma stranita, vado in bagno. Mi lavo. Poi mi rendo conto che son senza mutande. Mi guado allo specchio. Mi tiro su il vestito con la cintura fino a farlo arrivare oltre a mezza coscia e mi sbottono altri due bottoni sulla parte superiore tanto da scoprire tutto il reggiseno. Mi metto del lucida labbra e sistemo i capelli prima di tornare nel mio ufficio.
Mentra cammino verso l'ufficio, mi guardo alle vetrate e penso di avere davvero una bella presenza, mi sento in imbarazzo per l'orgasmo ma ancora eccitata. Mi brucia il sedere, è durato poco e non è andato in fondo ma senza lubrificante non lo avevo mai fatto e mi rendo conto che mi brucia nel camminare. Arrivo alla porta dell'ufficio. Busso io stavolta, son passati 10 minuti, son sicura di trovarlo dentro. Lui risponde "vieni".
entro e chiudo la porta, Lui è seduto alla mia sedia e si gira verso di me. Mi avvicino a lui. Mi guarda e dice "vedo che hai capito che la tua posizione è cambiata, vedo che i colpi di cazzo ti hanno insegnato il rispetto bella italiana". Lo guardo in silenzio. E poi dico "posso chiamare il mio compagno? lo avevo avvisato ma non gli avevo detto che avrei fatto cosi tardi". Lui annuisce sorridendo.
Io inizio la telefonata, lui allunga una mano e col dito mi sfiora le tette mentre dico "amore farò più tardi ancora, almeno un altra ora finchè torno". Poi allunga il braccio e mi tocca le labbra mentre parlo.Infine sento le dita tra cosce a livello della gonna. Lo sento salire mentre dico "amore ci vedimao dopo, dai ora devo andare". Arriva a tocarmi la figa, faccio una leggera smorfia, sono eccitata. Lui mi dice "domani voglio che vieni senza questo ciuffetto". Io dico "ma è solo un rivolo", e lui "ti voglio completamente depilata e smettila di obiettare".
Annuisco. Lui mi guarda mezza nuda e dice "cosi mi piaci, finalmente". Poi si alza, mi tocca il viso e le labbra, fino a mettere un dito in bocca e mi dice "sei la mia troia adesso". Muovo un pò la lingua facendolo sembrare casuale sul dito e lui dice "hai qualcosa per legarti i capelli". Annuisco e gli indico la borsa. Lui fruga e dopo un pò mi porge un ferretto.
Io sommessamente gli chiedo "devo legarmi i capelli?". E lui dice un si secco. Ho già capito. Me li lego lentamente e dico "cosa devo fare per te adesso?". E lui sorridendo "la mia troia italiana" E io maliziosamente dico "ti prego mi hai già...capisci, ho un compagno".. e continuo "so di aver sbagliato e di aver cercato di farti fuori, ma ti prego perdonami, non essere duro con me". maliziosamente lo guardo mordicchiandomi le labbra. Lui mi mette la mani sulle spalle e spinge invitandomi a inginocchiarmi. Piego prima un ginocchio e poi l'altro, senza smettere di guardarlo. Lui mi fissa e dice "hai perso Carlotta, rispettalo".
Mi mordicchio ancora le labbra e guardandolo dal basso dico "ok, ho imparato a rispettarti prima e ho capito di aver sbagliato". Guardo i pantaloni e inizio ad accarezzargli le gambe risalendo vicino all'altezza del casso. Poi torno a riguardarlo e dico "Ora lo so che vuoi mettermelo in bocca e so che sarebbe giusto cosi ma ti prego ho un compagno, risparmiami questa umiliazione"
Però mi rendo conto di essere eccitata in quella posizione, lo guardo dal basso con gli occhi aperti, la bocca schiusa e continuando a mordicchiarmi le labbra. Lui dice "hai capito coaa devi fare per una settimana?"
Annuisco , avvicino sempre più la mano al cazzo e lo sento duro, e porto la lingua all'angolo della bocca. Poi dico "la tua troia, ho capito". E lui "brava. Allora apri la bocca e sbottonami i pantaloni".
Dico sommessamente "ok" annuendo e inizio sbottonarlo. Mentre metto le mani sotto per abbassargli i boxer continuo a dire "Ero cosi convinta di farti fuori, avevo usato frasi cosi complicate in italiano". E' tutto fuori, duro, lo guardo e lui guardandomi mi mette una mano sulla testa e l'avvicina al cazzo dicendo "ora hai finito di parlare, taci e soddisfami".
Apro la bocca e improvvisamente la sento piena, lui mette due dita sulla mia guancia che continua a gonfiarsi, lo spinge dentro. Uso molto la lingua ma poi lui usa entrambe le mani per tenermi la testa. Ingoio.
Alzo la testa, lo tiro fuori di bocca, è ripulito. Mi dice "domani dopo il lavoro ti dico il mio indirizzo e vieni li un'ora. In ufficio vestiti come vuoi ma poi da me, gonna corta e camicetta sbottonata.
Esce dall'ufficio mentre io son ancora in ginocchio con bocca e mani appiccicose di sperma
per commenti scrivere a carlottamaliziosa@mail.com (attenzione .mail e NON gmail)
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