Io e te
di
Vi
genere
prime esperienze
...
- Vivan, io devo rimanere a Padova dalla nonna ancora qualche giorno, penso che tornerò prima di Natale e magari la convinco a passare le vacanze con noi -
- Va bene mamma, non ti preoccupare -
- Papà dovrebbe tornare tra tre giorni dal viaggio di lavoro, riesci a stare da sola? -
- ma certo mami, non preoccuparti, ho quasi 17 anni, so badare a me stessa - dico ridendo al telefono, do un bacione alla mamma Sonia e riattacco.
Mi stendo a pancia in su sul letto e guardo il soffitto.
- Sono sola a casa per tre giorni... - guardo fuori dalla finestra, fuori nevica e le strade cominciano ad imbiancare, poi il mio sguardo si illumina, riaccendo il telefono e chiamo Michele.
- Mic, Mic ci sei? -
- Vié? Va tutto bene? Ci siamo salutati nemmeno due ore fa -
Michele è il mio fidanzato, andiamo nella stessa scuola ma abitiamo un po' distanti e per questo non ci vediamo quasi mai io e lui da soli.
Ci abbracciamo a ricreazione e alla fermata ma io sono molto timida quindi mi imbarazzo ed ogni volta cerco di staccarmi, anche se lui mi stringe più forte a sé per non farmi andare via. adoro quella sensazione, mi sento al sicuro quando sono tra le sue braccia e lui mi guarda negli occhi.
Gli ho dato il mio cuore in mano, lui potrebbe farmi qualsiasi cosa ed io non riuscirei ad impedirglielo.
- Mic, sono a casa da sola per tre giorni... visto che oggi non hai allenamento... -
- Mi stai chiedendo di venire a casa tua Vié? -
- Dai, non fraintendere, solo per stare un po' insieme, almeno per una volta... -
Lo sento ridere dall' altra parte del telefono e poi risponde
- lo dico a mia mamma e prendo la prima corriera -
Il mio cuore fa una capriola e corro a mettere un po' in ordine la casa che è un casino totale.
Un ora passa molto veloce, io sono in tuta da ginnastica e felpa, mi guardo un attimo allo specchio.
I corti capelli biondi sono raccolti in una mezza coda spettinata, gli occhiali mi cadono sul naso e i vestiti larghi coprono le mie curve.
Sbuffo, vorrei cambiarmi, mettermi qualcosa di meglio e darmi una sistemata ma sento il telefono squillare. Rispondo, è lui... ed è arrivato. Corro giù dalle scale e vado ad aprirgli. Me lo trovo davanti e lo abbraccio forte, ha i capelli bagnati e le mani rosse per il freddo. Il suo respiro affannato mi appanna gli occhiali mentre mi dà un bacino sulle labbra e poi entra. Fuori è quasi buio anche se sono sole le 17:00, vado in cucina e metto a scaldare l'acqua per una cioccolata calda mente lui si toglie la giacca, lo guardo ed è fradicio, così vado a prendere il phon e gli asciugo i capelli.
Sono seduta sopra le sue gambe, lui mi guarda sorridendo mentre io sono concentrata a non bruciarlo, mi mette le mani sui fianchi e mi stringe.
- Mic che cosa fai? -
- Ma non sto facendo niente - risponde lui stingendo ancora più forte e tirandomi verso di lui. Sospiro, lui si alza prendendomi in braccio tenendomi le cosce e mi porta sul divano, mi appoggia delicatamente sui cuscini e mi guarda negli occhi.
Sono un po' confusa, il cuore inizia a martellarmi nel petto e non riesco a farlo rallentare. Mic sorride provocante
- Mi piace l'effetto che ho su di te -
mormora avvicinandosi e baciandomi la fronte, per poi scendere fino alla guancia e poi alle labbra. Chiudo le palpebre, è un bacio caldo, rassicurante, ma allo stesso tempo sprigiona un desiderio ardente. Sento le sue mani scorrere su tutto il mio corpo, le sue dita sono forti sulla pelle, come se avesse paura che io possa svanire da un momento all altro. Aggorviglio le gambe intorno alla sua schiena mentre lui mi tocca prima la coscia e poi sale lentamente. Io spalanco gli occhi e mi sposto velocemente, sgusciando via come un anguilla.
- Cosa succede? -
- Ho lasciato l'acqua sul fuoco, penso che sia calda ormai... -
- Anche tu sei calda... ma non abbastanza mi sembra -
faccio finta di non aver sentito e prendo due tazze dove metto il cacao, un po' di latte freddo e l'acqua bollente. Sto mescolando con il cucchiaino per far sciogliere bene la polvere appoggiandomi al bancone, quanto sento le sue mani sulla pancia, mi tira verso di sé facendomi fare mezzo passo in dietro, per poi spingermi dinuovo contro la cucina. Il suo respiro tiepido sul collo mi fa il solletico e mi stringo nelle spalle.
- Guarda, fuori non smette di nevicare... -
mormora mostrandomi il telefono
- credo proprio che dovrò rimanere qui stanotte, non partono più corriere perché le strade sono troppo innevate e anche le scuole domani non apriranno-
- davvero? Dovrai prima chiedere ai tuoi genitori... -
- Ora li chiamo ma non possono farci molto se le strade sono chiuse, tanto ho detto loro che sono da un amico -
Sorrido e mi giro per abbracciarlo, sono così felice di poter stare ancora con lui, mi sento così al sicuro tra le sue braccia che non vorrei nient'altro, mi basta lui, il suo profumo, i suoi occhi, la sua pelle.
Mi accarezza la guancia e poi le sue dita mi toccano il collo, stringe mentre mi guarda intensamente, senza distogliere nemmeno per un istante lo sguardo dal mio, le nostre labbra sono a pochi centimetri le une dalle altre.
Quanto cazzo vorrei baciarlo adesso, alzo un po' la testa e mi sporgo verso di lui, ma lo sento sorridere e spostarsi leggermente indietro, riprovo ad avvicinarmi a lui mettendomi in punta dei piedi, ma mi stringe il collo e mi fa riabbassare, non capisco, sono confusa e molto imbarazzata, così lo guardo con i miei grandi occhi verde chiaro cercando spiegazioni.
- Abbiamo tempo, tutto il tempo che vuoi Vié -
Si allontana prendendo la sua tazza fumante e lasciandomi là, con ancora un sospiro bloccato nei polmoni.
Passiamo quasi un ora e mezza sul divano a guardare la TV accoccolati sotto la coperta e bevendo cioccolata calda, fuori è buio ma la luce dei lampioni illumina con il suo fascio i fiocchi di neve che continuano a cadere fitti. Quando ormai sono le otto mi alzo e vado a scongelare una pizza nel microonde, la mangiamo finendo il film di Natale alla televisione e poi io vado in bagno.
- Vado a farmi la doccia, non entrare perfavore..-
- Perché non posso entrare? Se vai a farti la doccia e non vuoi che ti guardi è come appoggiare un osso vicino ad un cane legato alla catena -
- Lo so, ma non avevo previsto che tu restassi qui... l'avrei fatta prima sennò -
vedo Mic sbuffare e mi chiudo la porta del bagno alle spalle, mi butto sotto l'acqua velocemente. Ho stra paura che entri e mi veda completamente nuda, sono molto timida, mi vergogno e mi imbarazzo anche se ho un bel fisico perché sono una ragazza sportiva. Mi lavo velocemente i capelli e dopo 10 minuti esco e mi metto l'accappatoio ed esco stupita.
- Non sei entrato...-
- Mi hai chiesto di non farlo -
si gira e mi guarda
- Sarei dovuto entrare? -
Scuoto la testa e mi richiudo in bagno per asciugarmi i capelli, accendo il Phon e l'aria calda iniza ad uscire e a scottarmi la pelle, ad un tratto vedo la maniglia della porta a bassarsi ed entra Mic, non l'ho sentito arrivare perché il rumore è troppo forte.
Mi prende il Phon dalle mani ed inizia ad accarezzarmi delicatamente la testa asciugandomi i fini capelli biondi che mi arrivano appena sopra le spalle. Il suo tocco è dolce, mi sento curata e protetta, sorrido e lo guardo riflesso nello specchio davanti a me, "è così bello" penso. Quando ha finito e sono finalmente asciutta, stacca la spina e mi guarda soddisfatto
- Sei la mia bambolina -
Dice accarezzandomi le guance arrossate dal caldo
- Mi usi solo per giocare? -
Mormoro abbassando lo sguardo.
Improvvisamente lui diventa serio e mi prende il viso tra le mani
- Non ho ancora iniziato a giocare con te... non me lo hai permesso... -
Rabbrividisco e guardo quei grandi occhi azzurri senza dire niente, così lui insiste avvicinandosi
- Fammi giocare con te, Vié -.
Continuo a non rispondere, vorrei dirgli che di me può fare quello che vuole ma non trovo il coraggio di pronunciare quelle parole.
Mi spinge verso la camera da letto fino a che le mie gambe toccano il materasso, la luce è spenta e una lampadina arancione illumina a malapena le nostre sagome.
- Voglio giocare con te... -
mormora baciandomi il collo
- Voglio ogni centimetro del tuo corpo, voglio guardarti, voglio toccarti, voglio che tu sia mia -
Sta per slacciarmi l'accappatoio quando lo fermo tenendogli il polso, lui sorride provocante
- So che lo vuoi, non nasconderti da me -
allento lentamente la presa lasciandolo andare
- Brava bambolina -
dice.
Mi prende il collo con una mano e, mentre mi bacia, con l'altra mi spoglia, anche lui si toglie la maglietta ed i pantaloni, poi mi stringe.
Sento il calore della sua pelle sulla mia, mi dà una spinta indietro facendomi cadere sul letto e poi mi viene sopra bloccandomi i polsi sopra la testa.
Mi tocca il petto e i seni con le mani calde e scende sempre di più, fino alla pancia e poi ancora più giù.
Sospiro mentre lui mi guarda negli occhi, inizia a muoversi lentamente, poi sempre più veloce, frèmo e poi mi manca il respiro. È entrato dentro di me con due dita, le spinge sempre più in fondo mentre io chiudo le palpebre e apro leggermente le labbra. Gemo e lui non si ferma, anzi, va più veloce
Dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori, inarco la schiena e giro la testa di lato
- Fermati Mic, fermati... -
- Shh -
da un ultima forte spinta e poi toglie la mano e mi libera le braccia. Riapro gli occhi, sono tutta bagnata, lui è in ginocchio sopra di me, si sporge a prendere qualcosa, è un preservativo, lo mette velocemente e poi si riabbassa. Con una mano mi tiene la testa e con l'altra il collo, sono sotto di lui quando improvvisamente è dentro di me. È caldo, sento molto male ed emetto un gemito di dolore.
- Tutto bene Vié? -
mi mormora indietreggiando, io annuisco
- Posso continuare? -
annuisco ancora, lo sento entrare dinuovo, lo sento andare fino in fondo e farmi sussultare, e lo ripete ancora e ancora, lo stringo a me, graffiandogli la schiena con le unghie mentre lui mi bacia il collo e mi morde le labbra.
Sono sua, è dentro di me, mi sta facendo perdere il controllo e questo gli piace, gli piace vedermi impotente davanti a lui, gli piace avere questo potere su di me.
Va sempre più veloce e sempre più forte, il letto scricchiola ed il mio corpo si muove scosso dai suoi violenti colpi. Anche lui inizia ad ansimare, accelera e mi stringe, dà due colpi più secchi e poi rallenta fino ad uscire.
Mi è venuto dentro, sento il calore. Toglie il preservativo e mi allarga le gambe, ricomincia a farmi un ditalino, io sono bagnatissima, mi sfiora la guancia con le dita umide guardandomi serio e poi mi penetra ancora.
Ho degli spasmi e il cuore mi martella nel petto, non riesco a smettere di gemere ogni volta che spinge più a fondo, prova a mettere tre dita ma è la prima volta che lo faccio quindi sono stretta e urlo dal dolore.
- Non volevo farti male... - mormora scendendo e baciandomi la pancia, continua a scendere fino a che un ondata di calore mi bagna.
Mi lecca, mi bacia e mi lecca ancora mentre con le grandi mani mi tiene le cosce aperte. Inizio a tremare e mugolo
- Mic...Mic sto per venire -
Lui si alza veloce e mi bacia il collo metre mi infila due dita in gola e due dita in mezzo alle gambe.
Spinge, spinge fortissimo e non si ferma, io sto tremando mentre lo supplico di rallentare, i miei occhi lacrimano
- Vieni, sei solo mia Vié, sei solo mia quindi vieni -
inarco la schiena e il mio respiro si blocca nei polmoni, la mia voce è rotta ed incerta, ho degli spasmi violenti mentre graffio la sua schiena.
Voglio sentire il suo calore sulla pelle, non voglio essere sola, gli sto concedendo tutta me stessa, la mia anima ed il mio corpo, sono indifesa, inerme davanti a lui.
Mi accascio sul materasso riprendendo a respirare mentre anche Mic risale con la mano e mi prende il viso dandomi un dolce bacio e poi mi abbraccia. Sono stremata, chiudo qualche secondo gli occhi, è così confortante stare accoccolata a lui, mi sento microscopica e violata, ma è stato lui, e lui può.
Mentre i battiti del mio cuore rallentano lentamente io mi addormento tra le sue braccia.
Vorrei che fosse così per sempre.
- Vivan, io devo rimanere a Padova dalla nonna ancora qualche giorno, penso che tornerò prima di Natale e magari la convinco a passare le vacanze con noi -
- Va bene mamma, non ti preoccupare -
- Papà dovrebbe tornare tra tre giorni dal viaggio di lavoro, riesci a stare da sola? -
- ma certo mami, non preoccuparti, ho quasi 17 anni, so badare a me stessa - dico ridendo al telefono, do un bacione alla mamma Sonia e riattacco.
Mi stendo a pancia in su sul letto e guardo il soffitto.
- Sono sola a casa per tre giorni... - guardo fuori dalla finestra, fuori nevica e le strade cominciano ad imbiancare, poi il mio sguardo si illumina, riaccendo il telefono e chiamo Michele.
- Mic, Mic ci sei? -
- Vié? Va tutto bene? Ci siamo salutati nemmeno due ore fa -
Michele è il mio fidanzato, andiamo nella stessa scuola ma abitiamo un po' distanti e per questo non ci vediamo quasi mai io e lui da soli.
Ci abbracciamo a ricreazione e alla fermata ma io sono molto timida quindi mi imbarazzo ed ogni volta cerco di staccarmi, anche se lui mi stringe più forte a sé per non farmi andare via. adoro quella sensazione, mi sento al sicuro quando sono tra le sue braccia e lui mi guarda negli occhi.
Gli ho dato il mio cuore in mano, lui potrebbe farmi qualsiasi cosa ed io non riuscirei ad impedirglielo.
- Mic, sono a casa da sola per tre giorni... visto che oggi non hai allenamento... -
- Mi stai chiedendo di venire a casa tua Vié? -
- Dai, non fraintendere, solo per stare un po' insieme, almeno per una volta... -
Lo sento ridere dall' altra parte del telefono e poi risponde
- lo dico a mia mamma e prendo la prima corriera -
Il mio cuore fa una capriola e corro a mettere un po' in ordine la casa che è un casino totale.
Un ora passa molto veloce, io sono in tuta da ginnastica e felpa, mi guardo un attimo allo specchio.
I corti capelli biondi sono raccolti in una mezza coda spettinata, gli occhiali mi cadono sul naso e i vestiti larghi coprono le mie curve.
Sbuffo, vorrei cambiarmi, mettermi qualcosa di meglio e darmi una sistemata ma sento il telefono squillare. Rispondo, è lui... ed è arrivato. Corro giù dalle scale e vado ad aprirgli. Me lo trovo davanti e lo abbraccio forte, ha i capelli bagnati e le mani rosse per il freddo. Il suo respiro affannato mi appanna gli occhiali mentre mi dà un bacino sulle labbra e poi entra. Fuori è quasi buio anche se sono sole le 17:00, vado in cucina e metto a scaldare l'acqua per una cioccolata calda mente lui si toglie la giacca, lo guardo ed è fradicio, così vado a prendere il phon e gli asciugo i capelli.
Sono seduta sopra le sue gambe, lui mi guarda sorridendo mentre io sono concentrata a non bruciarlo, mi mette le mani sui fianchi e mi stringe.
- Mic che cosa fai? -
- Ma non sto facendo niente - risponde lui stingendo ancora più forte e tirandomi verso di lui. Sospiro, lui si alza prendendomi in braccio tenendomi le cosce e mi porta sul divano, mi appoggia delicatamente sui cuscini e mi guarda negli occhi.
Sono un po' confusa, il cuore inizia a martellarmi nel petto e non riesco a farlo rallentare. Mic sorride provocante
- Mi piace l'effetto che ho su di te -
mormora avvicinandosi e baciandomi la fronte, per poi scendere fino alla guancia e poi alle labbra. Chiudo le palpebre, è un bacio caldo, rassicurante, ma allo stesso tempo sprigiona un desiderio ardente. Sento le sue mani scorrere su tutto il mio corpo, le sue dita sono forti sulla pelle, come se avesse paura che io possa svanire da un momento all altro. Aggorviglio le gambe intorno alla sua schiena mentre lui mi tocca prima la coscia e poi sale lentamente. Io spalanco gli occhi e mi sposto velocemente, sgusciando via come un anguilla.
- Cosa succede? -
- Ho lasciato l'acqua sul fuoco, penso che sia calda ormai... -
- Anche tu sei calda... ma non abbastanza mi sembra -
faccio finta di non aver sentito e prendo due tazze dove metto il cacao, un po' di latte freddo e l'acqua bollente. Sto mescolando con il cucchiaino per far sciogliere bene la polvere appoggiandomi al bancone, quanto sento le sue mani sulla pancia, mi tira verso di sé facendomi fare mezzo passo in dietro, per poi spingermi dinuovo contro la cucina. Il suo respiro tiepido sul collo mi fa il solletico e mi stringo nelle spalle.
- Guarda, fuori non smette di nevicare... -
mormora mostrandomi il telefono
- credo proprio che dovrò rimanere qui stanotte, non partono più corriere perché le strade sono troppo innevate e anche le scuole domani non apriranno-
- davvero? Dovrai prima chiedere ai tuoi genitori... -
- Ora li chiamo ma non possono farci molto se le strade sono chiuse, tanto ho detto loro che sono da un amico -
Sorrido e mi giro per abbracciarlo, sono così felice di poter stare ancora con lui, mi sento così al sicuro tra le sue braccia che non vorrei nient'altro, mi basta lui, il suo profumo, i suoi occhi, la sua pelle.
Mi accarezza la guancia e poi le sue dita mi toccano il collo, stringe mentre mi guarda intensamente, senza distogliere nemmeno per un istante lo sguardo dal mio, le nostre labbra sono a pochi centimetri le une dalle altre.
Quanto cazzo vorrei baciarlo adesso, alzo un po' la testa e mi sporgo verso di lui, ma lo sento sorridere e spostarsi leggermente indietro, riprovo ad avvicinarmi a lui mettendomi in punta dei piedi, ma mi stringe il collo e mi fa riabbassare, non capisco, sono confusa e molto imbarazzata, così lo guardo con i miei grandi occhi verde chiaro cercando spiegazioni.
- Abbiamo tempo, tutto il tempo che vuoi Vié -
Si allontana prendendo la sua tazza fumante e lasciandomi là, con ancora un sospiro bloccato nei polmoni.
Passiamo quasi un ora e mezza sul divano a guardare la TV accoccolati sotto la coperta e bevendo cioccolata calda, fuori è buio ma la luce dei lampioni illumina con il suo fascio i fiocchi di neve che continuano a cadere fitti. Quando ormai sono le otto mi alzo e vado a scongelare una pizza nel microonde, la mangiamo finendo il film di Natale alla televisione e poi io vado in bagno.
- Vado a farmi la doccia, non entrare perfavore..-
- Perché non posso entrare? Se vai a farti la doccia e non vuoi che ti guardi è come appoggiare un osso vicino ad un cane legato alla catena -
- Lo so, ma non avevo previsto che tu restassi qui... l'avrei fatta prima sennò -
vedo Mic sbuffare e mi chiudo la porta del bagno alle spalle, mi butto sotto l'acqua velocemente. Ho stra paura che entri e mi veda completamente nuda, sono molto timida, mi vergogno e mi imbarazzo anche se ho un bel fisico perché sono una ragazza sportiva. Mi lavo velocemente i capelli e dopo 10 minuti esco e mi metto l'accappatoio ed esco stupita.
- Non sei entrato...-
- Mi hai chiesto di non farlo -
si gira e mi guarda
- Sarei dovuto entrare? -
Scuoto la testa e mi richiudo in bagno per asciugarmi i capelli, accendo il Phon e l'aria calda iniza ad uscire e a scottarmi la pelle, ad un tratto vedo la maniglia della porta a bassarsi ed entra Mic, non l'ho sentito arrivare perché il rumore è troppo forte.
Mi prende il Phon dalle mani ed inizia ad accarezzarmi delicatamente la testa asciugandomi i fini capelli biondi che mi arrivano appena sopra le spalle. Il suo tocco è dolce, mi sento curata e protetta, sorrido e lo guardo riflesso nello specchio davanti a me, "è così bello" penso. Quando ha finito e sono finalmente asciutta, stacca la spina e mi guarda soddisfatto
- Sei la mia bambolina -
Dice accarezzandomi le guance arrossate dal caldo
- Mi usi solo per giocare? -
Mormoro abbassando lo sguardo.
Improvvisamente lui diventa serio e mi prende il viso tra le mani
- Non ho ancora iniziato a giocare con te... non me lo hai permesso... -
Rabbrividisco e guardo quei grandi occhi azzurri senza dire niente, così lui insiste avvicinandosi
- Fammi giocare con te, Vié -.
Continuo a non rispondere, vorrei dirgli che di me può fare quello che vuole ma non trovo il coraggio di pronunciare quelle parole.
Mi spinge verso la camera da letto fino a che le mie gambe toccano il materasso, la luce è spenta e una lampadina arancione illumina a malapena le nostre sagome.
- Voglio giocare con te... -
mormora baciandomi il collo
- Voglio ogni centimetro del tuo corpo, voglio guardarti, voglio toccarti, voglio che tu sia mia -
Sta per slacciarmi l'accappatoio quando lo fermo tenendogli il polso, lui sorride provocante
- So che lo vuoi, non nasconderti da me -
allento lentamente la presa lasciandolo andare
- Brava bambolina -
dice.
Mi prende il collo con una mano e, mentre mi bacia, con l'altra mi spoglia, anche lui si toglie la maglietta ed i pantaloni, poi mi stringe.
Sento il calore della sua pelle sulla mia, mi dà una spinta indietro facendomi cadere sul letto e poi mi viene sopra bloccandomi i polsi sopra la testa.
Mi tocca il petto e i seni con le mani calde e scende sempre di più, fino alla pancia e poi ancora più giù.
Sospiro mentre lui mi guarda negli occhi, inizia a muoversi lentamente, poi sempre più veloce, frèmo e poi mi manca il respiro. È entrato dentro di me con due dita, le spinge sempre più in fondo mentre io chiudo le palpebre e apro leggermente le labbra. Gemo e lui non si ferma, anzi, va più veloce
Dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori, inarco la schiena e giro la testa di lato
- Fermati Mic, fermati... -
- Shh -
da un ultima forte spinta e poi toglie la mano e mi libera le braccia. Riapro gli occhi, sono tutta bagnata, lui è in ginocchio sopra di me, si sporge a prendere qualcosa, è un preservativo, lo mette velocemente e poi si riabbassa. Con una mano mi tiene la testa e con l'altra il collo, sono sotto di lui quando improvvisamente è dentro di me. È caldo, sento molto male ed emetto un gemito di dolore.
- Tutto bene Vié? -
mi mormora indietreggiando, io annuisco
- Posso continuare? -
annuisco ancora, lo sento entrare dinuovo, lo sento andare fino in fondo e farmi sussultare, e lo ripete ancora e ancora, lo stringo a me, graffiandogli la schiena con le unghie mentre lui mi bacia il collo e mi morde le labbra.
Sono sua, è dentro di me, mi sta facendo perdere il controllo e questo gli piace, gli piace vedermi impotente davanti a lui, gli piace avere questo potere su di me.
Va sempre più veloce e sempre più forte, il letto scricchiola ed il mio corpo si muove scosso dai suoi violenti colpi. Anche lui inizia ad ansimare, accelera e mi stringe, dà due colpi più secchi e poi rallenta fino ad uscire.
Mi è venuto dentro, sento il calore. Toglie il preservativo e mi allarga le gambe, ricomincia a farmi un ditalino, io sono bagnatissima, mi sfiora la guancia con le dita umide guardandomi serio e poi mi penetra ancora.
Ho degli spasmi e il cuore mi martella nel petto, non riesco a smettere di gemere ogni volta che spinge più a fondo, prova a mettere tre dita ma è la prima volta che lo faccio quindi sono stretta e urlo dal dolore.
- Non volevo farti male... - mormora scendendo e baciandomi la pancia, continua a scendere fino a che un ondata di calore mi bagna.
Mi lecca, mi bacia e mi lecca ancora mentre con le grandi mani mi tiene le cosce aperte. Inizio a tremare e mugolo
- Mic...Mic sto per venire -
Lui si alza veloce e mi bacia il collo metre mi infila due dita in gola e due dita in mezzo alle gambe.
Spinge, spinge fortissimo e non si ferma, io sto tremando mentre lo supplico di rallentare, i miei occhi lacrimano
- Vieni, sei solo mia Vié, sei solo mia quindi vieni -
inarco la schiena e il mio respiro si blocca nei polmoni, la mia voce è rotta ed incerta, ho degli spasmi violenti mentre graffio la sua schiena.
Voglio sentire il suo calore sulla pelle, non voglio essere sola, gli sto concedendo tutta me stessa, la mia anima ed il mio corpo, sono indifesa, inerme davanti a lui.
Mi accascio sul materasso riprendendo a respirare mentre anche Mic risale con la mano e mi prende il viso dandomi un dolce bacio e poi mi abbraccia. Sono stremata, chiudo qualche secondo gli occhi, è così confortante stare accoccolata a lui, mi sento microscopica e violata, ma è stato lui, e lui può.
Mentre i battiti del mio cuore rallentano lentamente io mi addormento tra le sue braccia.
Vorrei che fosse così per sempre.
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