Scaltrezza di una figlia.
di
alfiga
genere
incesti
Ieri nonna ha visto nella sua camera un innocuo geco che vagava sul muro. Terrorizzata ci ha telefonato, papà con la santa pazienza lo ha recuperato evitandogli una fine atroce e lo ha liberato. Il geco per lei è qualcosa di orribile da sempre. poi papà è tornato a casa è andato al lavoro ed io a scuola. Mamma è rimasta con la nonna perché questa aveva paura che ce ne fossero altri in giro. La giornata è trascorsa tranquilla, a pranzo sono andata dalla nonna poi siccome aveva paura a dormire da sola, mamma è rimasta con lei mentre a me è venuto papà a riprendermi. Papà è il mio idolo, come padre soprattutto, come uomo è il mio ideale, tante volte ho pensato di averlo vicino e mi sono masturbata quindi quale migliore occasione poteva capitarmi? Dopo la frugale cena preparata da lui, io ho rassettato tutto e siamo andati a letto. Lui ha fatto la doccia impiegandoci tantissimo tempo, ho immaginato che in assenza di mamma si stesse masturbando e quasi volevo raggiungerlo, mi sono astenuta pensando qualche altro sotterfugio per provocarlo. E' venuto in camera per darmi il bacio della buona notte, dopo mi sono alzata ed ho fatto la doccia anch'io, sono uscita solo col leggero pigiamino e sono tornata a letto. Avevo le smanie per l'eccitazione e quasi tremavo, l'ho raggiunto nel suo letto, ha notato la mia agitazione, mi ha invitato a dormire con lui. Prima mossa superata. Sollevando la copertina per infilarmici sotto ho notato che dormiva solo con le mutande. Altro bacio con la buona notte. Non mi riusciva di prendere sonno, forse volutamente non volevo dormire, tremavo, se ne accorse "Piccola cos'hai perché tremi" "Papà ho caldo e sono agitata" "Calmati ci sono io stringiti a me" "Ho caldo fammi togliere il pigiama" "Fai pure amore di papà" Nuda al fianco di mio padre in mutande, c'era solo l'ultimo ostacolo da superare, far togliere le mutande anche a lui. Problema inutile perché con un movimento se ne era liberato. "Ho caldo anch'io tesoro di papà, in questa situazione si ha caldo" Stretta al mio papà feci un tentativo per arrivare al cazzo, inutile anche quello perché il cazzo raggiunse la mia gamba. Un calore fortissimo mi avvolse e mi scoprii appena, lui accese la luce ed apparve tutta la maestosità del suo cazzo. Non riuscii a trattenermi, ora tremava come me "Papà tremi"? "Tesoro cosa stiamo facendo"? Salii sul suo corpo, bacini sulle labbra, leggeri movimenti del bacino, il cazzo che mi premeva sulla pancia, la figa che sbrodolava, la soluzione logica fu quella di sentirmi sventrata dal suo cazzo, lui tentava di fare piano, io invece con un colpo secco lo acquisii tutto, se fosse stato ancora più grande lo avrei di più desiderato. "Finalmente papà ho sempre immaginato questo momento, mamma pi fa prendere la pillola, voglio affogare nella tua sborra" non ci volle molto arrivò un orgasmo unico nel mondo a cui seguì una sborrata a pressione. Non riuscivamo a distaccarci "Piccola non scendere, proseguiamo tutta la notte così" "No papà ora io vado sotto e tu travolgimi, fammi tutto quello che vuoi". Dopo il secondo orgasmo succhiai il cazzo lui leccò, aspirò la figa non sapevamo più cosa fare. Alla due circa sopraffatti dal sonno ci addormentammo abbracciati. "Buongiorno stella di papà, quello che è successo, rimane un segreto e non ci sarà una prossima volta" "Papà hai ragione, non succederà più fino a quando non porterò un altro geco a casa della nonna".
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