Una ragazza fortunata

di
genere
etero

Ciao a tutti! Sono Ely, mi ritengo una ragazza fortunata e vi spiego subito il perché. Ho 19 anni, sono bionda e ho un bellissimo corpo, almeno così mi dicono. Terza abbondante e soda e un sedere sporgente e morbido. Ma non è il mio aspetto fisico a rendermi fortunata. No. Sono i 26 cm che il mio ragazzo (di cui preferisco non fare il nome) ha tra le gambe. Il suo pene è veramente grosso, non soltanto è lungo ma anche molto massiccio; e ha solo 20 anni! Sono quasi 6 mesi che andiamo a letto insieme e credo che difficilmente potrei mai trovare uno che mi soddisfi come lui. Ci sono tante prime volte che ho avuto con lui: il primo ingoio, la prima penetrazione anale, la prima doppia penetrazione (con un suo amico, anche lui ben messo: 21 cm e cappella gigantesca, molto più gonfia di quella del mio ragazzo), la prima orgia eccetera. Il fatto è che con lui mi trovo benissimo e godo davvero tanto. Ci impiega pochi minuti a farmi raggiungere l’orgasmo e io esco sempre soddisfatta dai nostri numerosi rapporti sessuali. Mi ricordo della prima volta che gliel’ho visto (i dialoghi sono un po’ a memoria, ovviamente non posso ricordarmi tutto).
Eravamo usciti insieme, e dopo essere stati in un pub ci sedemmo sulla panchina di un parco abbastanza isolato. Stavo bene con lui, così quando si avvicinò per baciarmi lo lasciai fare. Pochi minuti dopo ero seduta cavalcioni su di lui. Ci baciammo a lungo, finchè lui non mi chiese di scendere e di smettere. Fui un po’ stupita e gli chiesi come mai. Sembrava non volesse parlarne ma poi dopo che io insistetti un po’, mi spiegò che si stava eccitando. “Che male c’è?” gli chiesi stupita. In fondo non era la prima volta che al ragazzo che mi facevo diventava duro e io non sono certo una santarellina. “È che se mi diventa troppo duro ho dei problemi..insomma..non mi sta dentro le mutande perché è troppo grosso e mi dà fastidio”. Ecco, la solita sparata pensai. “Ma chissenefrega” gli dissi io, risaltando su di lui e tornando a baciarlo. “Anche se ti diventa duro è normale”. Mentre limonavamo sentì che effettivamente aveva qualcosa di duro tra le gambe, ma feci come sempre, strusciandomi e stuzzicandolo. Ma all’improvviso mi fermò e, chiedendomi scusa, si slacciò i primi due bottoni dei jeans. “Mi spiace ma mi sta facendo male..tocca contro i bottoni”. Notai che c’era veramente qualcosa che spuntava dalle mutande, ed era anche qualcosa di bello grosso. Avvicinandomi meglio, vidi che era effettivamente il suo pene. “Dunque non scherzavi! Ce l’hai grosso per davvero!” “Sì”, rispose. Dato che i precedenti ragazzi con cui ero stata non erano molto dotati, la mia curiosità aumentava. “Posso vederlo?” gli chiesi. “Non vedo perché no” rispose.
Andammo a sederci su una panchina tra gli alberi, ben nascosta e al buio. Tirai fuori il cellulare e glielo illuminai. Notai subito la sua grandezza. Rimasi a bocca aperta. Mi avvicinai e lo toccai. “Mamma mia, è veramente enorme” dissi mentre la mia mano destra iniziava ad andare su e giù. Rimisi via il cellulare e lo presi anche con la sinistra. Le mie due mani facevano fatica a prenderlo, tanto era grosso. Cominciai a masturbarlo per bene. Non so perché ma non riuscivo a smettere. Lui si mise comodo sulla panchina, io mi inginocchiai per terra pochi secondi prima che mi venne voglia di assaggiarlo. La mia bocca ancora aperta si avvicinò alla sua cappella finchè non la toccai con la punta della lingua. A quel punto non potevo più tirarmi indietro. Glielo presi in bocca. La sua cappella era molto gonfia, si lasciava leccare facilmente e soprattutto mi riempiva tutta la bocca. Era molto buona da succhiare, più goduriosa delle altre che erano entrate dentro le mie labbra. Iniziai il primo di tanti pompini che gli ho fatto da quel giorno fino ad ora. Più succhiavo e più si gonfiava la sua cappella, più si gonfiava e più succhiavo. Glielo leccavo tutto, dalla base fino alla punta. Sembrava non finire mai. Ma era bello. E mi piaceva. Evidentemente piaceva anche a lui, perché lo sentivo gemere ad ogni sucata. “Non pensavo saremmo arrivati a questo” mi disse. “Neanch’io. Ma un cazzo come questo non potevo lasciarmelo sfuggire. Neanche nei film porno ho visto qualcosa di simile. Complimenti” risposi io. “Complimenti anche a te, sei veramente una brava pompinara”.
Di solito mi sarei arrabbiata per un simile “complimento”, ma quella sera volevo solo godermi quel bel pompino che stavo facendo. Più passava il tempo più riuscivo a mettermene in bocca. Il sapore delle gocce di sperma era buono. Alla fine, quando stava per venire, me lo disse. Di solito avrei smesso si succhiare e l’avrei fatto venire con una bella sega ma stavolta decisi di andare fino in fondo. Quando sentì i primi schizzi non sapevo che fare, così mi bloccai, tenendo la bocca ben sigillata sulla sua cappella che intanto gli stimolavo con la lingua. Sembrava che la sua sborrata non finisse più. Mi riempì completamente la bocca. Quando finì ero piena. Tolsi delicatamente la sua cappella dalla mia bocca. Chiusi le labbra tenendo in bocca una quantità incredibile di sborra (non pensavo che un ragazzo potesse venire così tanto). Dovevo ingoiare o sputare? Lui mi guardava soddisfatto. Lì si sarebbe anche deciso l’andamento della nostra storia. Ingoiai. Era troppo buona. Fui soddisfatta della scelta. Mi sedetti sulla panchina vicino a lui. Non sapevamo cosa dirci, così lui mi spogliò e iniziò a succhiarmi il seno e poi a leccarmela mentre il suo cazzo si riprendeva. In meno di 15 minuti stavo già godendo con i suoi enormi 26 centimetri tra le gambe. Ma questo ve lo racconto la prossima volta
scritto il
2012-10-18
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