Epistole dall'universo alternativo - 2

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Capitolo 2, la festa

Per il mio trentesimo compleanno la mamma ha voluto le cose in grande, ha invitato anche alcune sue amiche artiste e diverse attrici. Già le conoscevo tutte, le ho viste diverse volte e sono venute a casa nostra in molte occasioni, ma con nessuna avevo fatto sesso; non si erano mai presentati i presupposti. È gente molto simpatica e divertente.
L'unica condizione che ho posto è stata che non ci fossero maschi perché in questo periodo proprio non mi vanno a genio!
Ho invitato tutte le mie amiche, e anche se non tutte hanno potuto venire, tra le mie, quelle della mamma e amiche di amiche, alla fine eravamo almeno in cinquanta! Non so se riuscirò mai a leccare tante fighe in una sola serata quante ieri!
Per prepararci al meglio sia la Fra che io per i quattro giorni precedenti non abbiamo fatto sesso! Abbiamo pure dormito separate per non avere tentazioni! Sicuramente il periodo più lungo da quanto ho scoperto l'orgasmo, ed à stato almeno vent'anni fa! È stata una prova di forza, ma ne ò valsa la pena perché ho goduto come un animale in calore!
I preparativi sono cominciati già dalla mattina, con la mamma che dirigeva i grandi lavori, con la Fra, nel pomeriggio siamo andate al salone della Vale per farci belle. Dopo quattro giorni i peli stavano diventando lunghetti e fastidiosi. Appena sdraiata sul lettino, nuda e con le gambe aperte ho avuto subito un sussulto vedendo la Vale e la nuova ragazza, Flora. Una bellissima ragazza di 20 anni. Era da diverso tempo che non andavo dalla Vale, ha tagliato i capelli e sta benissimo, sembra anche più in forma.
- Allora porcelline? Come state? Lei è Flora, il nostro nuovo acquisto, è qui da un mese, carina eh? Dice la Vale.
- Moolto carina! Diciamo noi ridendo e ammiccando.
- Vuoi venire alla mia festa stasera? Le chiedo sorridendo.
- Certo che viene! È un po' timida ma la obbligo io! Se non viene niente salario per questo mese! Dice la Vale ridendo.
Flora sorride, è proprio bella, longilinea, con due grosse tette di marmo da ventenne, un visino dolcissimo con due grossi occhioni verdi e un sorrisetto da bambina. L'avrei leccata per ore dalla testa ai piedi. Ero già bagnata ma volevo ancora trattenermi, dopotutto mancavano poche ore.
- Sono quattro giorni che facciamo le brave. Dice la Fra - quindi state calme fino a stasera perché ci sarà spazio per tutte!
- Capito Flora? La Flo ha la mano lunga, me le fa' venire tutte qui!
La Flora diventa rossa nascondendosi con un sorrisino mentre si gira per prendere gli strumenti.
- Vent'anni! Cosa darei per averli anch'io! Dice la Vale.
- Ma dai scema, mica ne hai molti di più! E io che ne faccio trenta oggi?
- ma tu sei tu! Risponde lei, le sorrido, e lei mi da' un bacio.
La Fra s'è fatta le unghie blu scuro, io scarlatte. Dei colori che avremmo indossato più tardi.
La Flora è rimasta colpita dai nostri pendenti sulla vagina, vorrebbe le labbra ampie come le nostre per poterne anche lei mettere così tanti. La sua è come un'albicocca e quindi ne ha uno solo sul clitoride.

Fatte belle, una volta finito tutto era già quasi ora quindi abbiamo deciso di aspettarle e siamo andate alla taberna lì a fianco a prenderci un aperitivo. Eravamo bellissime, tutti ci guardavano. I maschi giravano come mosconi nonostante avessimo messo ben in vista i nostri anelli rossi! (* l'anello rosso indica che si cercano solo incontri col proprio sesso).
Finalmente vediamo uscire la Flora la Vale cambiate e preparate dal salone chiuso. Sorridevano e si scambiavano baci e carezze. La serata si stava animando e le strade cominciavano a riempirsi. Eravamo eccitate a morte vendendo la bella gioventù che iniziava a popolare la notte, ancora un paio di birre lì dentro e mi sarei scopata l'intero locale, meglio andare..
Arriviamo a casa e già c'è parecchia gente, c'era musica e schiamazzi. La mamma era quasi arrabbiata perché pensava che sarei tornata prima, aveva un sacco di persone da presentarmi. Una doccia veloce con la Fra, gli ultimi ritocchi ai capelli e il cambio d'abito e accessori. Sulla vagina abbiamo indossato dei pendagli a catenella abbastanza pesanti, così che già fosse stimolante il solo camminare. Abbiamo indossato lo stesso abito ma di colori diversi, blu scuro per la Fra, rosso scarlatto per me. È un costume da mare con le code chiuso davanti con laccetti davanti che lasciano tutto scoperto. E i sandali col tacco alto dello stesso colore.
Al presentarci sono corse a riceverci tutte le nostre amiche, baciandoci e carezzandoci dappertutto. Finalmente l'astinenza aveva fine! Molte erano nude, tutte erano eccitate! Il tempo dei saluti e le presentazioni con chi non conoscevamo. La Fra ormai non mollava la mia figa che grondava come una fonte, ci presentavamo intingendo le dita nelle rispettive fighe e porgendola alla bocca della sconosciuta di turno; la risposta era identica e apprezzata!
Capisco bene perché le attrici della mamma facciano quel mestiere! Vederle da vicino è uno spettacolo per gli occhi! Sono tutte perfette, soprattutto una che si chiama Solveig. E' alta più di noi senza tacchi, un fisico da statua con due tette piene ed enormi e i capezzoli lunghi come falangi. Un viso incredibilmente bello contornato da capelli corti all'egizia, le labbra piene e due occhi grandissimi e chiarissimi. Non credo che quel colore sia naturale..
Le siamo saltate addosso! La Fra ha cominciato a baciarla, io ho preso possesso delle tette e mi sono incollata a ventosa mordendo quei capezzoli assurdi! Lei forse è rimasta spaesata all'inizio da tutta quella foga, ma quattro giorni senza scopare sono tanti! Con l'altra mano le sgrillettavo velocissima la figa, la sentivo gemere mentre la sua bocca era incollata a quella della Fra, mi stacco, mi inginocchio e mi incollo a alla sua stupenda figa affondando la lingua al massimo. La facciamo sdraiare su un lettino, le apro le gambe, la Fra si stacca dalla bocca e in due riprendiamo con le lingue sulla figa, io il solco lei il clitoride. La Fra si mette a 69, io continuo a leccare come indemoniata, gliela apro facendo pressione sull'interno coscia per poterne ammirare l'apertura. Inizia a scendere un rivolo di miele che raccolgo colla lingua iniziando dal culo a risalire e rientro spingendo al massimo la mia lunga lingua per cui sono molto apprezzata spingendola verso la parete in alto sempre senza sprecare neppure una molecola del prezioso nettare. Suoi movimenti cercavano ritmicamente la mia bocca sempre più velocemente, io mi sposto sul clitoride dove porta un grande anello sottile e tanto era retto che riesco a farle un pompino con la punta della lingua.
La fra era intanto concentrata sulla leccata che stava ricevendo, vedendo quanto era rapita, Solveig doveva essere - e non ne dubitavo - bravissima!
Ma io ero assetata, dopotutto erano giorni che non bevevo dalla mia fonte preferita. Così le infilo due dita a uncino verso l'alto e cerco il bacio di venere (* è come chiamano il punto G nell'altro universo) masturbandola sempre più in fretta. Quando voglio vedere una fontana uso questa tecnica. Son bastati pochi colpi tra dita e lingua, o così mi è parso, e vedo l'inconfondibile contrazione che anticipa l'orgasmo. Irrompe in un getto caldo che purtroppo non riesco a raccogliere completamente, ma ciò che colgo è la bevanda più ricca è gustosa che conosca!
--segue--
scritto il
2012-10-21
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