Finalmente sono diventato un cornuto - Capitolo 2

di
genere
tradimenti

Dopo esserci sposati, la passione continuava ad aumentare in un crescendo incredibile. Abbiamo iniziato a rifornirci nei sexy shop online con parecchio abbigliamento e oggettistica. Scopavamo quasi tutti i giorni in maniera veramente intensa. Un giorno, rientrai a casa da lavoro e lei mi disse che avevamo ricevuto un pacco anonimo e di non averlo aperto perchè non sapeva se fosse nostro oppure dei nostri vicini. La rassicurai dicendole che si trattava di un altro ordine nel nostro sexy shop di fiducia e iniziammo a scartarlo insieme: lei sembrava una bimba di 6 anni che apre il suo regalo di Natale. Io la fermai e le dissi che solamente io avrei estratto uno ad uno gli oggetti all'interno della scatola. Lei con uno sguardo malizioso si sedette in una sedia mentre io stavo in piedi con la scatola poggiata sul tavolo della cucina. Aperta la scatola, estrassi tantissimi vestiti, oggettistica di ogni genere, frustino, una serie di butt plug che andavano dal più piccolo a quello con dimensioni proibitive, e un bambolo gonfiabile. Io sapevo cosa avevo in mente ma lei no.
Non c'era scopata in assenza di un fallo in lattice.
Io amavo (e amo tutt'oggi) Anna alla follia e la sincerità tra di noi è sempre stata una sorta di pilastro che in maniera decisa manteneva saldo il nostro rapporto.
Ho sempre tradito tutte le donne con le quali sono stato: Anna non l'ho mai tradita. E non ho mai avuto ne l'intenzione ne la necessità di farlo.
Anna mi dava e ancora oggi mi da tutto: non chiedo di meglio dalla vita e non sento mancanze da dover compensare tra le coscie di altre donne.
Però, proprio sfruttando questa nostra sincerità e complicità, dovevo fare in modo che anche il nostro più intimo io fosse di comune dominio all'interno della coppia.
Il primo passo fu quello di confessarle la mia bisessualità. Non fu un passo semplice. Avevo paura di non essere compreso. Avevo paura di una sua possibile reazione negativa. Invece mi rispose di aver capito il tutto e che lo accettava senza nessun problema a patto che qualora avessi voluto dare sfogo alle mie voglie bisessuali avrei dovuto farlo con i falli in lattice e non con altri uomini perchè lei lo considerava un tradimento.
Credevo di aver fatto un piccolo passo avanti ma sentire quelle parole mi diede l'impressione di aver fatto 2 passi indietro.
Dopo qualche giorno (penso che percepisse il malumore che cercavo di nasconderle) mentre ero a lavoro, mi manda un messaggio su whatsapp nel quale mi dice che al mio ritorno avrei dovuto fare una profonda doccia anale (sottolineando le parole ''come la faccio io ogni volta che tu vuoi scoparmi il culo''). mi ritrovai seduto alla mia scrivania con il cazzo duro come il marmo.
Ritornai a casa con una vistosa e dolorosa erezione. Lei se ne accorse. Mi porse un bicchiere di vino bianco e propose un brindisi. Io le chiesi ''a cosa brindiamo?'' e lei rispose ''brindiamo al mio schiavetto frocio''. Si accese una sigaretta e mi disse: giurami che oggi farai qualsiasi cosa io ti chieda di fare''.
Risposi di si e lei mi mandò in bagno a prepararmi.
Uscito dal bagno entrai in camera da letto e trovai lei vestita decisamente da zoccola: non le avevo mai visto quall'abbigliamento addosso. Le chiesi quando lo avesse comprato e lei rispose di averlo comprato online nel sexy shop di nostra fiducia e sottolineò di aver acquistato tante altre belle cose.
Mi fece sedere sul letto, prese la sua trousse e iniziò a truccarmi. Io la lasciavo fare nonostante un senso di imbarazzo. Dopo aver finito di truccarmi il viso come se io fossi la peggiore delle troie, mi disse: ''sei bellissima''.
Mi fece indossare uno dei suoi mini dress elasticizzati, autoreggenti e parrucca. Lei tirò fuori dal cassetto del gel lubrificante e uno strap-on con un fallo di tutto rispetto. Mi leccò la rosellina anale procurandomi un piacere incredibile e alternava quelle leccate a vere e proprie sessioni di frustra. Ad ogni sferzata mi chiedeva se mi avesse fatto male e io in tutta sincerità le dissi che volevo sferzate più forti perchè più dolore provavo e maggiore era il piacere che riuscivo a provare. Nonostante fosse intimorita dal causarmi dolore o ferite, eseguì alla lettera le mie richieste di sferzate più forti. Provai un piacere indescrivibile. Nel frattempo lei scattava foto col cellulare ritraendo le mie natiche arrossate e piene di strisce rosso scuro.
Indossò lo strap-on e dopo avermi lubrificato per bene il foro anale iniziò a penetrarmi lentamente (non sapendo che il mio sfintere era molto ben abituato sia dai cazzi che avevo preso in precedenza sia dai vari oggetti con i quali godevo nel dilatare il mio foro in maniera esagerata). Iniziò a scoparmi con più foga e vigore nel momento in cui mi sentii gemere di piacere e notando lo sperma che fuoriusciva dal mio cazzo nonostante non lo stessi nemmeno sfiorando con le mani, iniziò ad apostrofarmi con termini che non avevo mai sentito uscire dalla sua bocca: ''Guarda come gode il mio maritino frocio con un cazzone piantato nel culo'' ''Vestito come una troia, anzi: vestita come una troia. Da oggi ti chiamerò Sarah'' ''Dai Sarah, muovi bene questo bel culetto sfondato. Guarda come si sta aprendo bene ad ogni passaggio di questo bel cazzone'' ''Credo di aver sposato una checca senza dignità che gode nel farsi sfondare il culo''. A quelle parole, mi sentii veramente umiliato e inconsapevolmente senza controllo esplosi in una sborrata fuori dal normale. Godetti veramente tanto. Mi spogliai di quegli abiti femminili e feci la doccia. Quando uscii dalla doccia, Anna aveva già rasettato tutto e fumava una sigaretta seduta sul divano. Uscii dal bagno e mi diressi verso di lei indossando l'accappatoio. La presi per mano e la portai in camera da letto. Scopammo per 3 ore come forsennati: lei raggiunse numerosi orgasmi e notai che ognuno di questi orgasmi esplodeva ogni qualvolta lei mi ricordava di avermi aperto il culo. Notai che questa cosa la eccitava parecchio. Nei mesi a seguire abbiamo continuato con diverse tipologie di giochi fino a quando è riuscita a praticarmi il fisting.

Per concludere questo capitolo, vorrei chiedere l'attenzione di tutti coloro che leggeranno questa mia storia vera.
Quel periodo della mia vita lo trascorsi riflettendo parecchio sul fatto che l'essere umiliato mi provocava erezioni dolorose e potenti orgasmi. Iniziai a farmi tantissime domande: spesso riuscivo a darmi delle risposte, altre volte avevo l'impressione di contraddirmi. Fino a quando ho iniziato a documentarmi in internet e realizzare uno studio complesso e completo sulle ragioni dei miei comportamenti, dei miei pensieri, delle mie azioni e reazioni, dei miei intimi desideri, di ciò che mi piaceva o meno, di ciò che avrei voluto o meno.
Continuerò nel prossimo capitolo per chi avrà il piacere di continuare a conoscere la mia storia.
scritto il
2022-12-11
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