Io e la mia amica nel bagno del locale

di
genere
etero

La mia amica Anna

Anna e io eravamo molto amici. Avevamo fatto il liceo insieme e nonostante avessimo poi scelto due università diverse, eravamo rimasti molto legati e spesso ci vedevamo, da soli o con il nostro vecchio gruppo. Lei era perfetta, bellissima, seno e culo perfetti, due gambe che lo avrebbero fatto diventare duro a chiunque. Non ne ero innamorato, ma cazzo se erano anni che avrei voluto farmela.
Una sera, dopo una pizza insieme al solito gruppo, andiamo tutti insieme in un locale. Io sono astemio e non bevo, lei neanche dato che il giorno dopo avrebbe avuto lezione. Dopo un'oretta che eravamo lì insieme al gruppo, io decido di andare in bagno. Dopo aver fatto quello che dovevo, inizio a lavarmi le mani nel lavandino della toilette maschile, quando arriva lei e inizia anche lei a lavarsi le mani. Le domando perchè fosse nel bagno dei maschi e lei mi risponde "quello delle ragazze ha la coda, mentre qui è bello vuoto e poi devo solo sciacquarmi le mani che di là mi hanno rovesciato un bicchiere addosso" "mi dispiace", dissi.
Dopo esserci asciugati le mano, iniziammo a parlare un po', era da tempo che non ci parlavamo solo tra di noi e così avevamo di nuovo un momento nostro. Rimanemmo così per qualche minuto, a parlare, aprirci e ridere. Finchè ad un certo punto lei mi abbracciò e disse "ti voglio bene", a quel punto, mentre rispondevo al suo abbraccio, alzò la testa (che arrivava al mio collo) mi guardò e iniziò a baciarmi il mento. Io ero sconcertato, ma siccome erano anni che avrei voluto questo, non mi tirai indietro; ancora qualche bacio sul mento, il collo e le guance e zac, mi baciò sulla bocca. Iniziammo a limonare appassionatamente e lei mi tolse la giacca, ci guardammo un po' intorno e iniziammo ad avviarci (o meglio, iniziò a portarmi) nello stanzino del gabinetto più vicino. Chiudemmo la porta e il bacio divenne più appassionato, nel frattempo io cercavo di slacciarle il vestito da dietro e lei mi sbottonava la camicia. Dopo un po' così, mi staccai da lei e mi tolsi la cintura e mi sbottonai i pantaloni, lei nel frattempo si alzò il vestito sopra al bacino. Vidi le sue mutande e mi si iniziò ad indurire ancora più di quanto non fosse. Ricominciammo a baciarci ma appena lei vide la mia erezione si staccò dalle mie labbra, si abbassò, mi calò le mutande e iniziò piano piano a toccarmi il pene, sempre di più e iniziò a baciarlo, e a leccarlo, e a metterlo in bocca. Dopo circa 1 minuto mi stava facendo una fellatio strepitosa. Dopo altri 3 minuti la feci alzare, le tolsi le mutande e iniziai a masturbarla, lei iniziò a godere visibilmente. Mi interruppe dopo poco per ricominciare a baciarmi. "Hai un preservativo?" mi chiese, "sì, nel portafoglio". Iniziai a ravanare velocemente nella giacca, trovai il portafoglio ed estrassi il durex che mi aveva regalato un mio amico "perchè non si sa mai". Lo aprii e mentre mi apprestavo a indossarlo lei me lo prese dalla mano, si inginocchiò e iniziò a metterlo sul mio pene. Fatto ciò la presi, la appoggiai contro il muro, le alzai le gambe ed entrai con piacere estremo dentro di lei, entrambi gememmo per il piacere. Iniziai così a fare movimenti prima lenti, poi sempre più rapidi.
Dopo quasi 10 minuti (nei quali io resistetti a forza a non venire) lei iniziò ad orgasmare, quando vidi ciò capì di non riuscire più a contenermi: "sto per venire, Anna" dissi, "va bene, forza, dentro di me" rispose.
A quel punto riuscì a fare ancora 2 o 3 "dentro-fuori" e venni, orgasmando anche io.
In quel momento di estremo piacere ero la persona più felice del mondo: ero finalmente riuscito a farmi colei che aveva inconsapevolmente accompagnato tante mie seghe. Dopo una ventina di secondi in cui continuammo a baciarci e ansimare, uscì da lei, mi tolsi il preservativo e lo buttai nella spazzatura, per poi pulirmi l'asta con della carta igienica.
Passarono 2 minuti, dopo i quali lei mi guardò, sorrise emozionata e mi baciò di nuovo. "Grazie" disse "sei stato meraviglioso"; "tu di più" risposi. E mentre riprendeva a baciarmi sulla bocca e sul collo iniziò a farmi alzare. Si calò nuovamente le mutande e disse "dai, fai il tuo lavoro", così la feci sedere sulla tazza chiusa e mi inginocchiai davanti a lei e le leccai la vagina per almeno 4 minuti di passione, mentre lei gemeva e mi avvinchiava la testa con i piedi. Fatto ciò si alzò, mi fece sedere sulla tazza, si tolse il vestito e io dissi "aspetta, fammi prendere il preservativo", e lei mi corresse "non serve stavolta". Mi prese il pene e iniziò a masturbarlo e succhiarlo con passione e lentamente. Quando l'asta fu completamente eretta la prese e se la infilò tra i seni e iniziò a farmi una spagnola meravigliosa. "Quante volte ti sei segato immaginando questo, eh?" mi chiese. Non lo nascondo, la spagnola è da sempre il sogno erotico che più mi fa godere al solo pensarci, perciò resistetti poco, forse 3 minuti al massimo, al termine dei quali eiaculai addosso a lei.
Finito tutto, ci ripulimmo, ci rivestimmo, limonammo ancora per un po' e poi uscimmo e raggiungemmo, con qualche secondo di differenza per non destare troppi sospetti, i nostri amici. "Che avete fatto? Avete scopato?" chiese uno; noi due ci guardammo e scoppiammo a ridere "pfff...ma ti pare". Questa cosa si ripetè solo un'altra volta, a casa sua, ma questa è un'altra storia
di
scritto il
2022-12-28
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