La mia compagna Chiara

di
genere
etero


Chiara era una mia compagna del liceo e una di quelle ragazze che solo guardarla te lo faceva venire di pietra. Immaginatevela per un secondo: capelli ricci scuri, di viso bellissima, seno prosperoso e perfetto, fisico curvy ma assolutamente attraente.
È inutile dire, quindi, che era dal primo anno che avrei voluto farmela e a quel punto, all'ultimo anno, il desiderio aveva raggiunto un livello incredibile: sono state tante le volte in cui in classe mi sono incantato a fissarle il fisico.

Saltiamo a uno degli ultimi mesi dell'ultimo anno di scuola, siamo a una festa, la compagna festeggiata aveva deciso di affittare una sala per l'occasione, dove c'eravamo solo noi della classe e alcuni suoi amici.
23:40 circa, sia io che Chiara siamo rimasti sobri. Ad un certo punto, mentre siamo in piedi a ballare, io da un lato della sala e lei dall'altro, incrocio il suo sguardo, ci fissiamo per un po', ridacchiamo (ho dimenticato di dire che nelle ultime settimane la tensione sessuale tra noi sia in classe che ad altre feste era diventata forte), poi lei indica con gli occhi la sua destra, subito non capisco, lo rifà, io mi giro e capisco: in quella direzione c'era il bagno. Ci guardiamo, sorridiamo maliziosamente e ci incamminiamo verso la toilette, lentamente e a qualche secondo di distanza l'uno dall'altro, per non farlo notare agli altri. Arrivati nel punto dove la strada si divide, a sinistra la porta di quello dei maschi, a destra quello delle femmine, ciascuno dei due si sporge nel rispettivo bagno per vedere se ci fosse qualcuno... entrambi vuoti, ci guardiamo, sono già eccitato e le domando, ansimando "in quale?"; lei fa la cosa più eccitante che potrebbe fare, si morde il labbro inferiore per pensare, e poi, con sguardo malizioso indica quello dei maschi, entriamo di fretta, iniziamo a baciarci. E ci baciamo, con la lingua, con passione. Mi toglie la giacca, io impazzisco dall'eccitazione. Stacca la bocca dalla mia, mentre mi stringe i fianchi con le mani e io finalmente riesco a toccarle quei seni che per tante volte avevano accompagnato le mie masturbazioni, e dice, ansimando "andiamo?" "dove?", le rispondo, "dentro a una porta, è il momento" mi dice. Io non ci vedo più dall'eccitazione, mentre i pantaloni stanno per esplodere. Ci voltiamo, tre gabinetti erano in quelle porte dove sopra e sotto c'è l'apertura: troppo poco privato, ma ecco lì, in fondo alla fila di urinatoi il quarto gabinetto, dentro a una stanza, a differenza degli altri. Ci guardiamo, sorridiamo, ricominciamo a baciarci e andiamo verso quella stanza, mentre io inizio ad abbassarle la zip sulla schiena del suo vestito, la mia giacca rimane sui lavandini. Entriamo e chiudiamo la porta a chiave, lei mi avvinghia, io la palpo, mentre continuiamo a limonarci; le dico ansimante "vado io?" "subito" mi risponde eccitata. Chiudo la tavoletta del water, la faccio sede sopra, lei si sfila le mutande e io metto le sue gambe sulle mie spalle, dopo essermi inginocchiato. Finalmente la vedo, per la prima volta, era rasata in mezzo a quelle cosce che tante volte mi avevano attizzato in passato. Le tiro su il vestito, le spalanco le gambe e inizio a stimorarle il clitoride con la mano, lei chiude gli occhi e butta la testa all'indietro, con la bocca spalancata. Dopo una trentina di secondi così, inizio a farlo con la lingua, è una sensazione strana, diversa da come l'aspettavo, ma cazzo se eccitante. Lei inizia a gemere, tentando di nascondere i gemiti mordendosi il labbro o il dito. Vado avanti cosi per alcuni minuti finchè lei non riesce più a fermare l'orgasmo, la cui risonanza io, dopo essermi pulito le labbra con la manica, limito baciandola. A quel punto ci alziamo entrambi, fermi, ci guardiamo e sorridiamo, lei si inginocchia e mi apre la cintura, poi la zip, poi abbassa i pantaloni, mentre io mi rigiro la cravatta all'indietro perchè non fosse di intralcio. Inizia a accarezzare il pene e il solo tocco mi dà un'eccitazione mai provata prima (era la mia prima volta); dopo poco inizia a segarlo, indurendolo sempre di più. Passati alcuni secondi iniza a sfiorare con la lingua la pelle del pene, per poi leccarlo tutto e infilarselo in bocca. È meraviglioso.
Passano alcuni minuti, io sto per venire ma poco prima la blocco, non voglio venire così. Si alza, si asciuga le labbra e mi bacia sulla bocca e poi sul collo. Mi chiede "proseguiamo?" e le rispondo "secondo te?". Lei sorride e ride in maniera dolcissima e io riprendo a baciarla con passione. "Ce l'hai un preservativo?" "Certo, nel portafoglio". Mi tasto le tasche dei pantaloni a terra, non c'era. "Cazzo, è nello zaino, aspettami qui 3 secondi, vado a prenderlo". Mi rimetto in fretta i pantaloni. Esco, baciandola, lei chiude la porta e io recupero la giacca, mentre vado a passo veloce (ma senza correre, per non destare sospetti) verso il guardaroba, che è accanto alla pista da ballo. Un'amica mi vede e mi chiede "tutto ok?" "Sisì, sono in bagno, tra poco torno". Entro con veemenza nel guardaroba, poso la giacca, prendo il portafoglio e mi metto in tasca il profilattico nascosto al suo interno. Mi rifiondo fuori e con passo lento, il piu possibile normale, torno verso il bagno. Abbasso la maniglia e apro la porta, lei era lì che mi aspettava mentre con la mano destra si masturbava. Io mi eccito a quella scena e faccio un involontario piccolo gemito, poi tiro fuori il preservativo e glielo mostro, malizioso.
Lei si alza, iniziamo a limonarci mentre lei mi apre e abbassa i pantaloni e io le inizio ad aprire il vestito. Siamo quasi del tutto nudi, io solo la canottiera, lei solo il reggiseno. Inizia a segarmi per farmelo tornare duro, bastano due colpi su e giù. Mentre continuiamo a baciarci io apro il pacchetto del preservativo e lo inserisco sul pene, che era a un livello di erezione mai avuto prima. Messo il preservativo, lei si lecca una mano e inumidisce la vagina, al che si appoggia di lato contro il muro e alza una gamba. Io inizio a entrare dentro di lei, è la prima volta ed è una sensazione meravigliosa. Lei geme, io ansimo. Inizio i movimenti dentro e fuori subito molto lenti e poi man mano sempre più veloci. Mentre io continuo ad ansimare lei parla sporco "oh sisi, entrami dentro dai" gemiamo e ansimiamo, ansimiamo e gemiamo, insieme. C'è eccitazione da entrambe le parti e complicità. "Mi vieni dentro?" "Ho il preservativo, come preferisci" "perfetto". E io faccio avanti e indietro, dentro e fuori, e chiudo gli occhi e spalanco la bocca, eccitato come non mai. Dopo qualche minuto inizio a sentire lo sperma che si avvicina all'uscita "sto per venire Chia", le dico ansimando "va bene amo, va bene". Gemo, ansimo, respiro e poi "uuuuuuuuuuh", vengo nel preservativo, dentro di lei. Me l'ero fatta, finalmente, e per la prima volta in generale. Rimasi dentro di lei spingendo adagio ancora per un po', mentre continuavo ad ansimare. Lei geme e orgasma. Dopo un po' io esco. "Bravo, sei stato fantastico" "tu di più". Ci baciamo appassionatamente. Mi sfilo il preservativo, mi pulisco il pene con della carta igienica e mi rivesto. Rimaniamo alcuni minuti lì, per riposarci e riprendere fiato, poi usciamo e ci laviamo mani e faccia.
Passata una decina di minuti stiamo per tornare di là, quando ci guardiamo e lei "again?" "Ma non ho più preservativi, è troppo pericoloso farlo senza" "vorrà dire che useremo solo questa e questa", rispose indicandosi bocca e mano. Mi tornò duro e ricominciammo a limonarci. Rientrammo nello stanzino e ci spogliammo a vicenda. Io ricominciai a stimolarle il clitoride con le dita e con la lingua, mentre con la mano destra mi masturbavo. Lei venne, esplose in un orgasmo meraviglioso che non riuscì a trattenere o a limitare. Finito ciò si mise in ginocchio e inizio a segarmi e a leccarmi il pene, poi fece la seconda fellatio. E segò e leccò e leccò e segò e quando fui quasi sul punto di venire, mi chiese "dove?" "dove cosa?" "dove vuoi venire?". Io sorrido e gemo e abbasso gli occhi verso i due seni, ancora vestiti. Lei si morde il labbro inferiore e si spoglia, mostrando quelle due splendide tette senza reggiseno. Ricomincia a segare e succhiare e quando le dico "sto venendo Chia, sto venendo", lei lo abbassò e lo prese tra i seni e iniziò a fare una splendida spagnola. Io non ci vedevo piu dall'eccitazione e venni su quei due fantastici seni, come tante tante volte avevo sognato di fare. Fatto ciò si pulì con della carta igienica e ci rivestimmo, ci baciammo e uscimmo. Ci guardammo negli occhi e tornammo di là, lei soddisfatta, io straordinariamente contento dopo essermi fatto finalmente Chiara, che tante volte avevo bramato.
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scritto il
2022-05-12
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