Io e la mia amica nel bagno della casa in campagna
di
XXQQ
genere
etero
La mia amica Anna parte II
Dopo la scopata nel bagno del locale, io e Anna non ci vedemmo per un po'. Dopo qualche settimana ci reincontrammo, insieme al gruppo e parlammo tra noi come se niente fosse accaduto; capii che non voleva tirare fuori l'argomento e così feci. Ricominciammo a uscire insieme, con il gruppo, alcune volte.
Poi arrivo la cena.
Una sera con il nostro gruppo e alcuni altri amici andammo a cena nella casa in campagna di una di noi, in una casa parecchio grande, con due piani e due bagni. Eravamo circa 15 persone. La serata si sarebbe prolungata fino ad almeno l'1:30.
Durante la serata, io e Anna eravamo seduti vicini e ci comportammo normalmente, fino alle 21, quando, mentre sul tavolo era servito la prima portata di pizza, iniziai a sentirmi toccare la gamba. Subito pensai fosse il suo vestito a farlo e non ci prestai attenzione, ma dopo qualche secondo il contatto si fece più forte e ad un certo punto percepii chiaramente una mano aperta stringermi la coscia. Mi voltai verso di lei e lei mi guardò come niente fosse, ma rise arricciando il naso.
Piano piano la sua mano toccava sempre più e iniziò a salire. Nascosta dalla tovaglia, iniziò a entrare dentro i miei pantaloni. Naturalmente io avevo già un'erezione considerevole.
Quando ad un certo punto una nostra amica corse da lei per chiamarla, lei tirò immediatamente fuori la mano e si alzò.
Io andai in magno a masturbarmi.
Dopo circa un'ora e mezza, quando avevamo finito di mangiare ed eravamo tutti in soggiorno, intenti qualcuno a chiacchierare, qualcuno a giocare a just dance, io dovetti andare in bagno e mi allontanai dalla calca. Dopo qualche secondo (abbastanza da non dare nell'occhio), lei si alzò e andò verso il mio zaino, ravanando.
Quando aprii la porta della toilette del secondo piano (in quel momento deserto), la trovai subito sul ciglio e per un attimo mi spaventai, poi le chiesi "Cosa ci fai qui?"
"Non vuoi finire quello che abbiamo iniziato?"
Io la guardai subito un po' sospettoso, ma lei poi iniziò a baciarmi e io ricambiai. Le dissi "aspetta! Non ho un preservativo ora, è nel mio portafoglio"
Lei lo tirò fuori dal reggiseno (il che mi provocò un piccolo gemito di eccitazione) e disse "ci ho pensato io"
"Hai cercato nel mio zaino?"
"Sì... non dovevo?", chiese, con fare provocante
"Brutta ladruncola"
Iniziai a baciarla appassionatamente e stringerla a me.
Prima che qualcuno potesse sentirci, ci fiondammo in bagno e chiudemmo a chiave la porta.
Iniziammo a spogliarci pezzo per pezzo. Poi io la feci sedere sul davanzale della finestra, lei si sfilò le mutande e io iniziai a leccarle la vagina, mentre lei gemeva, con gli occhi chiusi e la testa all'indietro.
Dopo alcuni minuti così, lei mi prese la testa, mi sollevò e mi baciò, poi si abbassò, mi calò le mutande, da cui era evidente un'erezione estrema, tanto che la punta del pene usciva dai boxer.
Iniziò a masturbarmi e a succhiarmelo. Dopo qualche minuto la feci alzare e presi il preservativo, che indossai. Fatto ciò, la feci di nuovo sedere sul davanzale e, mentre la baciavo, iniziai a penetrarla. Una volta entrato dentro di lei cominciai con dei movimenti lenti, ma che via via aumentavano di velocità e di intensità. Dentro, fuori, dentro, fuori, mentre entrambi gemevamo e ci baciavamo e lei mi stringeva le natiche con le mani.
Dopo circa 5 minuti, lei mi allontanò e mi fece sdraiare per terra. Mi tolsi la canottiera e mi stesi sul tappeto del bagno.
Lei mi si sedette sopra e iniziò a cavalcare il mio pene, senza inserirlo dentro di lei, però. Dopo un paio di minuti così, fu lei stessa a effettuare la penetrazione e iniziò quasi a saltare, tanto era appassionata la cavalcata che stava facendo. Io gemetti mentre lei non riuscì a trattenere un sonoro orgasmo: era venuta. Continuammo così per un po', quando ad un certo punto decisi di farla alzare, girarla e farla mettere a 90% rivolta verso la finestra. Mentre lei era a pecorina la penetrai di nuovo e iniziai a compiere i miei movimenti sempre più rapidamente. Quando sentii che stavo per venire, la avvisai
"Anna sto per venire"
"Va bene, dentro"
Ma ad un certo punto, arrivò la rettifica.
"Anzi, facciamo diversamente!"
Mi sfilò da dentro di lei, si voltò, mi baciò appassionatamente mentre con la mano sinistra mi sfilava il preservativo. Subito non capii quale fosse il suo piano, ma quando mi fece sedere sul davanzale e si mise in ginocchio davanti a me capii. Dopo aver baciato ancora un po' e aver aspettato che, non toccandolo più, il pene si afflosciasse un poco, iniziò a accarezzarlo e leccarlo. Quando arrivai di nuovo ad una bella erezione, afferrò il mio pene e lo avvolse tra le sue, strepitose, tette. Iniziò a farmi una splendida spagnola, come tante volte avevo sognato. Quando percepii di stare per venire dopo poco, la bloccai, aspettai che la sensazione passasse e la feci ricominciare. Lei iniziò a manovrare i suoi seni scolpiti attorno al mio cazzo, finchè capii di non potermi più trattenere e, orgasmando, venni tra le sue tette.
Dopo di ciò, lei si staccò, si lavò lo sperma dai seni e si asciugò con della carta igienica. Io mi alzai, ni asciugai il pene e entrambi ci rivestimmo, continuando fino all'ultimo a stimolarci con la mano i genitali a vicenda.
Fatto ciò, uscimmo dal bagno e prima di scendere ci limonammo appassionatamente per altri 3 minuti, mentre lei mi stringeva il culo e io le palpavo il seno. Una volta scesi, lei decidette di uscire dalla porta sul retro per poi rientrare da quella principale, mentre io arrivai dal corridoio, in modo tale da far credere che lei fosse fuori a fumare, mentre io in bagno.
Per tutta la serata continuammo a guardarci e ridere. Tornammo su un'altra volta e quella volta facemmo solo sesso orale, ma cazzo se fu strepitoso.
Dopo la scopata nel bagno del locale, io e Anna non ci vedemmo per un po'. Dopo qualche settimana ci reincontrammo, insieme al gruppo e parlammo tra noi come se niente fosse accaduto; capii che non voleva tirare fuori l'argomento e così feci. Ricominciammo a uscire insieme, con il gruppo, alcune volte.
Poi arrivo la cena.
Una sera con il nostro gruppo e alcuni altri amici andammo a cena nella casa in campagna di una di noi, in una casa parecchio grande, con due piani e due bagni. Eravamo circa 15 persone. La serata si sarebbe prolungata fino ad almeno l'1:30.
Durante la serata, io e Anna eravamo seduti vicini e ci comportammo normalmente, fino alle 21, quando, mentre sul tavolo era servito la prima portata di pizza, iniziai a sentirmi toccare la gamba. Subito pensai fosse il suo vestito a farlo e non ci prestai attenzione, ma dopo qualche secondo il contatto si fece più forte e ad un certo punto percepii chiaramente una mano aperta stringermi la coscia. Mi voltai verso di lei e lei mi guardò come niente fosse, ma rise arricciando il naso.
Piano piano la sua mano toccava sempre più e iniziò a salire. Nascosta dalla tovaglia, iniziò a entrare dentro i miei pantaloni. Naturalmente io avevo già un'erezione considerevole.
Quando ad un certo punto una nostra amica corse da lei per chiamarla, lei tirò immediatamente fuori la mano e si alzò.
Io andai in magno a masturbarmi.
Dopo circa un'ora e mezza, quando avevamo finito di mangiare ed eravamo tutti in soggiorno, intenti qualcuno a chiacchierare, qualcuno a giocare a just dance, io dovetti andare in bagno e mi allontanai dalla calca. Dopo qualche secondo (abbastanza da non dare nell'occhio), lei si alzò e andò verso il mio zaino, ravanando.
Quando aprii la porta della toilette del secondo piano (in quel momento deserto), la trovai subito sul ciglio e per un attimo mi spaventai, poi le chiesi "Cosa ci fai qui?"
"Non vuoi finire quello che abbiamo iniziato?"
Io la guardai subito un po' sospettoso, ma lei poi iniziò a baciarmi e io ricambiai. Le dissi "aspetta! Non ho un preservativo ora, è nel mio portafoglio"
Lei lo tirò fuori dal reggiseno (il che mi provocò un piccolo gemito di eccitazione) e disse "ci ho pensato io"
"Hai cercato nel mio zaino?"
"Sì... non dovevo?", chiese, con fare provocante
"Brutta ladruncola"
Iniziai a baciarla appassionatamente e stringerla a me.
Prima che qualcuno potesse sentirci, ci fiondammo in bagno e chiudemmo a chiave la porta.
Iniziammo a spogliarci pezzo per pezzo. Poi io la feci sedere sul davanzale della finestra, lei si sfilò le mutande e io iniziai a leccarle la vagina, mentre lei gemeva, con gli occhi chiusi e la testa all'indietro.
Dopo alcuni minuti così, lei mi prese la testa, mi sollevò e mi baciò, poi si abbassò, mi calò le mutande, da cui era evidente un'erezione estrema, tanto che la punta del pene usciva dai boxer.
Iniziò a masturbarmi e a succhiarmelo. Dopo qualche minuto la feci alzare e presi il preservativo, che indossai. Fatto ciò, la feci di nuovo sedere sul davanzale e, mentre la baciavo, iniziai a penetrarla. Una volta entrato dentro di lei cominciai con dei movimenti lenti, ma che via via aumentavano di velocità e di intensità. Dentro, fuori, dentro, fuori, mentre entrambi gemevamo e ci baciavamo e lei mi stringeva le natiche con le mani.
Dopo circa 5 minuti, lei mi allontanò e mi fece sdraiare per terra. Mi tolsi la canottiera e mi stesi sul tappeto del bagno.
Lei mi si sedette sopra e iniziò a cavalcare il mio pene, senza inserirlo dentro di lei, però. Dopo un paio di minuti così, fu lei stessa a effettuare la penetrazione e iniziò quasi a saltare, tanto era appassionata la cavalcata che stava facendo. Io gemetti mentre lei non riuscì a trattenere un sonoro orgasmo: era venuta. Continuammo così per un po', quando ad un certo punto decisi di farla alzare, girarla e farla mettere a 90% rivolta verso la finestra. Mentre lei era a pecorina la penetrai di nuovo e iniziai a compiere i miei movimenti sempre più rapidamente. Quando sentii che stavo per venire, la avvisai
"Anna sto per venire"
"Va bene, dentro"
Ma ad un certo punto, arrivò la rettifica.
"Anzi, facciamo diversamente!"
Mi sfilò da dentro di lei, si voltò, mi baciò appassionatamente mentre con la mano sinistra mi sfilava il preservativo. Subito non capii quale fosse il suo piano, ma quando mi fece sedere sul davanzale e si mise in ginocchio davanti a me capii. Dopo aver baciato ancora un po' e aver aspettato che, non toccandolo più, il pene si afflosciasse un poco, iniziò a accarezzarlo e leccarlo. Quando arrivai di nuovo ad una bella erezione, afferrò il mio pene e lo avvolse tra le sue, strepitose, tette. Iniziò a farmi una splendida spagnola, come tante volte avevo sognato. Quando percepii di stare per venire dopo poco, la bloccai, aspettai che la sensazione passasse e la feci ricominciare. Lei iniziò a manovrare i suoi seni scolpiti attorno al mio cazzo, finchè capii di non potermi più trattenere e, orgasmando, venni tra le sue tette.
Dopo di ciò, lei si staccò, si lavò lo sperma dai seni e si asciugò con della carta igienica. Io mi alzai, ni asciugai il pene e entrambi ci rivestimmo, continuando fino all'ultimo a stimolarci con la mano i genitali a vicenda.
Fatto ciò, uscimmo dal bagno e prima di scendere ci limonammo appassionatamente per altri 3 minuti, mentre lei mi stringeva il culo e io le palpavo il seno. Una volta scesi, lei decidette di uscire dalla porta sul retro per poi rientrare da quella principale, mentre io arrivai dal corridoio, in modo tale da far credere che lei fosse fuori a fumare, mentre io in bagno.
Per tutta la serata continuammo a guardarci e ridere. Tornammo su un'altra volta e quella volta facemmo solo sesso orale, ma cazzo se fu strepitoso.
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