Profumo
di
lupus44 alias Wolfman
genere
etero
Amo stare a piedi nudi, sono li davanti alla mia libreria ripongo i mie ultimi acquisti ho sempre amato il profumo della carta stampata, ripongo nella sezione “da leggere” sfogliando incuriosito “Le 120 giornate di Sodoma” tra l’altro ispirato a questo incompiuto romanzo ce anche un film del grande Pasolini. Sento il rumore della toppa delle chiavi, passi decisi di tacchi sul parquet, “buona sera Tom”, la tua voce sensuale mi distoglie dalla mia lettura sommaria, ti guardo sei cosi sexy avvolta nel trench rosso, lasci cadere la borsa per terra, in un attimo sciogli lo chignon e agitando come una leonessa la testa liberi i tuoi lunghi e profumati capelli, “ciao Gioia”, sei li davanti alla porta del mio studio, lenta e sensuale slacci la cintura aprendo il trench che subito dopo scivola per terra, vestita di sensualità le tue labbra rosso fuoco appoggi le mani allo stipite della porta piegando una gamba, sei una Venere erotica nel tuo completino di lingerie audace e sensuale, reggiseno e culotte color crema, pizzo bianco e bordi neri, autoreggenti nere ricercate nel disegno di cerchi ovali nel di dietro che partono piccoli per diventare sempre più grandi salendo lungo le tue gambe, scarpe con il tacco color viola, se il rosso è il colore della passione il viola è il colore del peccato della lussuria. Ti avvicini lenta mentre io mi sposto di mezzo metro verso il mio vecchio giradischi, tiro fuori dalla mia vecchia collezione di vinili un 33 giri di Sade, e gracchiante parte la sua “Smooth Operator”, “balla per me adesso”, mi guardi con quegli occhioni da gatta mentre sensuale sculetti alzando le braccia per aria che poi fai ricadere accarezzandoti il corpo, ti avvicini a me balli contro il mio corpo come fossi un palo per pole dance, sentire il tuo corpo che sfruscia malizioso contro il mio, mi scompigli i capelli passandomi di dietro e poi il tuo bacino che accarezza il mio pacco gonfio di piacere per te. Aggressiva mi apri la camicia con forza facendo volare i bottoni, la tua mano stringe il mio pacco, stringi le mie palle con forza quella sensazione di dolore e piacere mentre le tue unghie smaltate di nero stringono il mio cazzo sopra i pantaloni, ti accovacci e risali davanti a me che accarezzo i tuoi fianchi, il tuo profumo intenso mi penetra le narici, accarezzo il tuo culo stringendolo e quando ti giri per sculettare sul mio cazzo di sculaccio con forza, mugoli mordendoti un dito e mi guardi di profilo mentre ripeto le decise manate sulle tue chiappe. Ti pieghi muovendo il sedere sul mio bacino piegandoti in avanti, scivolo in ginocchio e ti sfilo le culotte, “tesoro hai indossato il plug per me”, “è da stamattina che lo porto pensandoti, immaginando questo momento ”, sgrano gli occhi quando dopo aver abbassato lentamente la tua lingerie fino alle tue caviglie luccica alla mia vista il plug gioello rosa che ti ho regalato, accarezzo le tue marmoree gambe salendo con le mani sulle autoreggenti, sfilo il plug, il tuo forellino ormai abituato alla sua presenza si chiude lentamente, mentre con una mano accarezzo le tue grandi labbra penzolanti tra le gambe, sento che sei bagnata ed eccitata, goccioline si soffermano sulla tua curata peluria chiara, la mia bocca tra le tue natiche e la mia lingua ad assaporare il tuo forellino, mugoli e lentamente scivoli per terra, carponi inarchi la schiena offrendomi il tuo piacere, avido lecco penetrandoti con la mia lingua, inumidisco il tuo forellino mentre ti masturbo con foga, due dita poi tre si sciolgono dentro di te , gemi adesso mordendoti le labbra leccandoti le dita, pulsa il tuo corpo vibra come una corda tesa e godi bagnandomi la mano. Sono steso per terra mentre con i tacchi schiacci il mio cazzo nudo, accarezzi con il dorso del piede la mia verga, sorridi accarezzandoti i seni, un capezzolo fuori dal reggiseno lo strizzi con le unghie, la tua lingua come un tamburello sul mio glande assapori le prime goccioline che fuoriescono, mi assapori avventandoti come una mantide sulla mia asta fino a toccarmi il bacino regalandomi spasmi pazzeschi di piacere, languidamente ci baciamo intrecciando le nostre bocche le nostre lingue si rincorrono si intrecciano si confondono nelle nostre bocche. Scivoli impalandoti come sacerdotessa del sesso in un antico rituale, sollevo la schiena in una posizione alquanto innaturale cingendoti il collo ti bacio, mi lecchi il viso mentre forsennata mi cavalchi, sento i tuoi umori colarmi dalle cosce sento il calore intenso del tuo sesso vieni maestosa come una regina sul trono conficcandomi le unghie nel petto villoso.
“Voglio il tuo culo ora puttana”, un ordine perentorio, una richiesta di possesso, ancora ansimando mi guardi con gli occhi pieni di passione, il rossetto sbavato sulle labbra fino al mento, i capelli davanti agli occhi, ti giri sculettando inarchi la schiena abbassi la testa al pavimento, sei dannatamente bella e oscena cosi ad offrirmi i tuoi pertugi di piacere, due dita umide dei tuoi umori accarezzano il tuo sfintere, riempio la mano di gel lubrificante, deve essere un piacere per entrambi, sussulti quando senti il freddo untuoso liquido penetrarti le viscere accompagnato dalle mie dita, con le mani apri le tue chiappe e rilassi i muscoli, quell’attesa che fa vibrare le emozioni ti fa bagnare ancora, e quando senti la mia cappella pulsante accarezzare i confini del proibito mugoli aprendo ancora di più le arrossate chiappe. “mmmmm siiiiiiii”, “piano bastardo fa piano ma sbrigati ho voglia di te adesso, fammi tua”, il tuo corpo tremolante di piacere e paura sente la mazza farsi strada lentamente, facendo leva su quel che resta dei miei addominali spingo la cappella dentro, mi fermo sudato mentre ansimiamo all’unisono, sono dentro di te fino a toccare con lo scroto la vulva bagnata, “scopami … scopamiiiii ora…”, lento a bocca aperta mi muovo dietro di te aumentando il ritmo, gemi, urletti dalla tua bocca mentre ti tocchi la clito impazzita, la strizzi la percuoti piacevolmente mentre io aggrappato ai tuoi fianchi spingo con forza voglio essere dentro di te il più affondo possibile, nella tua testa nella tua anima finchè con un grugnito quasi disumano vengo nelle tue delicate viscere.
Distesi per terra una accanto all’altro ti cingo da dietro schiacciando il mio corpo contro il tuo baciandoti una spalla accarezzando la tua chioma mentre tu sembri persa in un sonno profondo ad occhi chiusi tenendomi una mano sul tuo seno nudo, “devo andare adesso tommy si è fatto tardi”, mi dici con un filo di voce, ti bacio il collo e poi la bocca voglio il tuo sapore nella mia testa per sempre. “aspetta un attimo girati ti prego”, ti rimetti carponi per un attimo lasciando che io rimetta il plug al suo posto, “tienilo finchè puoi con il mio piacere ancora dentro di te”, “sei un porco tommy mi fai andare in giro con il tuo piacere nelle mie viscere sei un porco ma ti adoro per questo”, resto ancora nudo per terra seduto e ti ammiro mentre vai via dopo aver indossato le culotte il reggiseno ed il trench, ti leghi i capelli mi mandi un bacio con la mano lasciandomi con il suono dei tuoi tacchi sul parquet ed una porta che si chiude alle tue spalle.
“Voglio il tuo culo ora puttana”, un ordine perentorio, una richiesta di possesso, ancora ansimando mi guardi con gli occhi pieni di passione, il rossetto sbavato sulle labbra fino al mento, i capelli davanti agli occhi, ti giri sculettando inarchi la schiena abbassi la testa al pavimento, sei dannatamente bella e oscena cosi ad offrirmi i tuoi pertugi di piacere, due dita umide dei tuoi umori accarezzano il tuo sfintere, riempio la mano di gel lubrificante, deve essere un piacere per entrambi, sussulti quando senti il freddo untuoso liquido penetrarti le viscere accompagnato dalle mie dita, con le mani apri le tue chiappe e rilassi i muscoli, quell’attesa che fa vibrare le emozioni ti fa bagnare ancora, e quando senti la mia cappella pulsante accarezzare i confini del proibito mugoli aprendo ancora di più le arrossate chiappe. “mmmmm siiiiiiii”, “piano bastardo fa piano ma sbrigati ho voglia di te adesso, fammi tua”, il tuo corpo tremolante di piacere e paura sente la mazza farsi strada lentamente, facendo leva su quel che resta dei miei addominali spingo la cappella dentro, mi fermo sudato mentre ansimiamo all’unisono, sono dentro di te fino a toccare con lo scroto la vulva bagnata, “scopami … scopamiiiii ora…”, lento a bocca aperta mi muovo dietro di te aumentando il ritmo, gemi, urletti dalla tua bocca mentre ti tocchi la clito impazzita, la strizzi la percuoti piacevolmente mentre io aggrappato ai tuoi fianchi spingo con forza voglio essere dentro di te il più affondo possibile, nella tua testa nella tua anima finchè con un grugnito quasi disumano vengo nelle tue delicate viscere.
Distesi per terra una accanto all’altro ti cingo da dietro schiacciando il mio corpo contro il tuo baciandoti una spalla accarezzando la tua chioma mentre tu sembri persa in un sonno profondo ad occhi chiusi tenendomi una mano sul tuo seno nudo, “devo andare adesso tommy si è fatto tardi”, mi dici con un filo di voce, ti bacio il collo e poi la bocca voglio il tuo sapore nella mia testa per sempre. “aspetta un attimo girati ti prego”, ti rimetti carponi per un attimo lasciando che io rimetta il plug al suo posto, “tienilo finchè puoi con il mio piacere ancora dentro di te”, “sei un porco tommy mi fai andare in giro con il tuo piacere nelle mie viscere sei un porco ma ti adoro per questo”, resto ancora nudo per terra seduto e ti ammiro mentre vai via dopo aver indossato le culotte il reggiseno ed il trench, ti leghi i capelli mi mandi un bacio con la mano lasciandomi con il suono dei tuoi tacchi sul parquet ed una porta che si chiude alle tue spalle.
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Commenti dei lettori al racconto erotico