Suocera speciale.
di
genero pre di letto
genere
incesti
La nascita di Sabrina ci costrinse ad avvalerci dell'aiuto di mia suocera perché, Ilde mia moglie, lavorava in una multinazionale che la impegnavano a frequenti viaggi in tutta Europa, io invece impiegato di concetto presso gli uffici della regione alle 14 ero libero. Durante la nostra assenza era mia suocera ad occuparsi della bambina ed al mio ritorno subentravo io. Sabrina da me si faceva fare tutto tranquillamente, mentre con la nonna anche il cambio del pannolino era un problema, pianto a dirotto. Lavinia mia suocera voleva capire il perché di quel comportamento e restava con me anche dopo le 14, sembrava non volesse andar via. Indiscutibilmente Lavinia una bella donna, cinquantenne, involontaria "servitrice" di suo marito Urbano con tendenze dittatoriali. Con me dal carattere dolce e permissivo si trovava benissimo. Mi diceva spesso "Avessi avuto un marito come te avrei acconsentito tutte le sue richieste, sarei stata la sua geisha, ora con lui sono arrivato al limite della sopportazione" Comunque la sera rientrava sempre nella sua casa anche in assenza di Ilde. Una sera la bambina sembrava avesse qualche linea di febbre, Lavinia volle restare anche la notte. Naturalmente accettai di buon grado la sua offerta, disse che avrebbe riposato sulla poltrona. Al momento non risposi, successivamente mi resi conto che Sabrina dormiva in culla nella mia camera, quindi pregai Lavinia di dormire nel mio stesso letto. Mancava poco che non sparasse i mortaretti per la felicità. Non ho mai pensato di tradire Ilde, anche se lei forse nei suoi viaggi col direttore qualche "cornino" me lo aveva fatto, però quando la testa, intesa come contenitore di materia cerebrale, e la testa intesa come cazzo lavorano fuori sintonia, si possono verificare delle situazioni imprevedibili. Quelle manifestazioni di entusiasmo di Lavinia alla concessione di dormire nel mio letto, suscitarono in me qualche pensiero audace tanto che una incipiente erezione mi costrinse ad indossare l'accappatoio nonostante fossi vestito.
"Hai freddo Marco"? "Tutt'altro, mi preparo per la doccia" "Dopo di te se consenti la faccio anch'io anche se non ho il ricambio" "Puoi usare la biancheria di Ilde, non
porti problemi, siete uguali, anzi falla prima tu la doccia". La bambina dormiva placidamente, dubitavo che avesse febbre infatti il termometro segnava 36,2. Questo
avvalorava di più il mio pensiero, cioè che Lavinia aveva programmato di dormire con
me. Il telefonino annunciò la chiamata serale di Ilde che voleva assicurarsi che tutto andasse bene, non ebbi il coraggio di dirle che Lavinia sarebbe rimasta a dormire da me.
"Ciao amore, mi manchi, non vedo l'ora che torni" ed altre cazzate varie servirono a
liquidarla prima che Lavinia uscisse dalla doccia. Ed infatti uscì dalla con
l'accappatoio di Ilde. Una differenza sostanziale, io prima della doccia presi il pigiama, lei non prese nulla ed in un rapido conto pensai che sotto l'accappatoio
fosse nuda. Col calore dell'acqua, il pensiero di Lavinia il cazzo si indurì come mai era successo, ora mi trovavo di fronte ad un bivio, farmi una sega espellendo tutta la sborra o trattenermi per mostrarle la mia erezione, optai per la seconda tesi.
Lei molto più scaltra, mi attendeva ancora con l'accappatoio "Dove la prendo la biancheria di Ilde"? "Nel primo cassetto" Lo sapeva benissimo il posto della biancheria.
Scelse il pigiama semitrasparente, tolse l'accappatoio restando nuda totalmente, lo indossò con una lentezza snervante facendo aumentare a dismisura il volume del mio cazzo. "Dove dormo"? mi chiese "Dove vuoi, scegli il posto migliore" Ci infilammo sotto le coperte, me la trovai addosso "Questo è il posto migliore stasera, mamma mia che cazzo enorme hai, avrai dilatato la figa di Ilde" "Resta appagata ma non ha mai dimostrato il tuo entusiasmo, forse ha qualche diversivo nei suoi frequenti viaggi"
"Non dovrei dirtelo, ma il direttore se la scopa, addirittura fanno anche qualche viaggio extra lavoro" "L'avevo intuito, mi sembra anche giusto che approfitti"
"Ora io approfitto di te e del tuo irresistibile cazzo, dai togliamo questi ingombranti pigiamini e lasciami fare". Non c'era differenza tra mamma e figlia, curate nel corpo, figa rasata ed accogliente, seno consistente e tutt'altro che cadente, cominciò con
l'adorazione del cazzo "Che spettacolo questo attributo, esattamente il doppio di quello di Urbano" Una leccatina per gradire "Ci vuole un ascensore per leccarlo tutto, non
finisce mai". Io ad occhi chiusi subivo. Dopo diversi viaggi in ascensore avvolse il glande con le labbra facendole roteare, "Mi fai sborrare subito così" "Non sia mai, la prima sborrata la voglio tutta nella figa anche se non vengo" preoccupazione inutile
perché trovammo sintonia nei movimenti e fu un'orgasmo fulminante per entrambi.
"Non toglierlo mai" mi impose. Meravigliosamente il cazzo non perse consistenza.
"Ilde mi ha sempre informato che hai un cazzo di tutto rispetto e se può consolarti il cazzo del direttore non è come il tuo, solo che la trasgressione prende il sopravvento
e nei pernottamenti prendono sempre il matrimoniale. Ora con te però ci sono io"
Tutto il discorso col cazzo nella figa, con la lingua esplorava la mia bocca, me la succhiava, "Non vado più via, resto sempre con te" "irrealizzabile, amo sempre Ilde"
Altro orgasmo speciale alla parola Ilde. Sabrina stava benissimo, noi altrettanto, ci addormentammo abbracciati. Il segreto era il nostro patto. La frequentazione della nostra casa da parte di Lavinia aumentò notevolmente, a volte che se Ilde era a casa.
Sabrina ora accettava tranquillamente le attenzioni della nonna. si faceva fare tutto. A volte la preferiva a me, non parliamo poi di Ilde che a causa delle sue assenze non poteva neanche avvicinare la bambina che piangeva. In una delle rare notti che dormì a casa, in un momento di eccitazione, la invitai a parlarmi delle sue notti e confessarmi tutto che avrei accettato tutto pur di saperla felice. Riferì tutto, delle sue notti trascorse a scopare col direttore, che era meno dotato di me, aveva però una resistenza straordinaria nel venire, infatti mentre lui sborrava una sola volta lei aveva diversi orgasmi. "Se ti confessassi io una cosa come la prenderesti" "Dopo quello che ti ho rivelato, come potrei prenderla male, accetterei tutto perché ti amo. Il sesso è una cosa, altro è l'amore che sento per te" "Lavinia ha dormito nel nostro letto una notte"
La reazione fu inaspettata, volle essere scopata violentemente, ebbe una forte eccitazione tanto che venne immediatamente. Dopo un minuto... "Sono felice per mamma,
papà ha un carattere difficile e forse non la soddisfa, tante volte ho pensato di parlartene ma non ho avuto mai il coraggio" La liberazione dei rapporti cementò, qualora ne fosse necessario, ancora di più la nostra unione. Quando io, Lavinia ed Ilde in presenza, rivelammo i nostri segreti, altrettanto bella fu la reazione delle due donne che si unirono in un lunghissimo bacio sulla bocca. Certo che da quel giorno Lavinia a
casa sua c'era pochissime ore senza alcuna reazione da parte di Urbano. Era completamente dedicata a me, mi portava al massimo dell'eccitazione più volte nel corso della notte, spesso anche del giorno, era insaziabile, voleva sempre scopare.
Il massimo lo raggiungemmo quando una notte che Ilde dormiva a casa fece restare anche Lavinia. Fu una notte fantastica, un notte di sesso sfrenato. Ci svegliò il pianto di Sabrina che aveva fame.
"Hai freddo Marco"? "Tutt'altro, mi preparo per la doccia" "Dopo di te se consenti la faccio anch'io anche se non ho il ricambio" "Puoi usare la biancheria di Ilde, non
porti problemi, siete uguali, anzi falla prima tu la doccia". La bambina dormiva placidamente, dubitavo che avesse febbre infatti il termometro segnava 36,2. Questo
avvalorava di più il mio pensiero, cioè che Lavinia aveva programmato di dormire con
me. Il telefonino annunciò la chiamata serale di Ilde che voleva assicurarsi che tutto andasse bene, non ebbi il coraggio di dirle che Lavinia sarebbe rimasta a dormire da me.
"Ciao amore, mi manchi, non vedo l'ora che torni" ed altre cazzate varie servirono a
liquidarla prima che Lavinia uscisse dalla doccia. Ed infatti uscì dalla con
l'accappatoio di Ilde. Una differenza sostanziale, io prima della doccia presi il pigiama, lei non prese nulla ed in un rapido conto pensai che sotto l'accappatoio
fosse nuda. Col calore dell'acqua, il pensiero di Lavinia il cazzo si indurì come mai era successo, ora mi trovavo di fronte ad un bivio, farmi una sega espellendo tutta la sborra o trattenermi per mostrarle la mia erezione, optai per la seconda tesi.
Lei molto più scaltra, mi attendeva ancora con l'accappatoio "Dove la prendo la biancheria di Ilde"? "Nel primo cassetto" Lo sapeva benissimo il posto della biancheria.
Scelse il pigiama semitrasparente, tolse l'accappatoio restando nuda totalmente, lo indossò con una lentezza snervante facendo aumentare a dismisura il volume del mio cazzo. "Dove dormo"? mi chiese "Dove vuoi, scegli il posto migliore" Ci infilammo sotto le coperte, me la trovai addosso "Questo è il posto migliore stasera, mamma mia che cazzo enorme hai, avrai dilatato la figa di Ilde" "Resta appagata ma non ha mai dimostrato il tuo entusiasmo, forse ha qualche diversivo nei suoi frequenti viaggi"
"Non dovrei dirtelo, ma il direttore se la scopa, addirittura fanno anche qualche viaggio extra lavoro" "L'avevo intuito, mi sembra anche giusto che approfitti"
"Ora io approfitto di te e del tuo irresistibile cazzo, dai togliamo questi ingombranti pigiamini e lasciami fare". Non c'era differenza tra mamma e figlia, curate nel corpo, figa rasata ed accogliente, seno consistente e tutt'altro che cadente, cominciò con
l'adorazione del cazzo "Che spettacolo questo attributo, esattamente il doppio di quello di Urbano" Una leccatina per gradire "Ci vuole un ascensore per leccarlo tutto, non
finisce mai". Io ad occhi chiusi subivo. Dopo diversi viaggi in ascensore avvolse il glande con le labbra facendole roteare, "Mi fai sborrare subito così" "Non sia mai, la prima sborrata la voglio tutta nella figa anche se non vengo" preoccupazione inutile
perché trovammo sintonia nei movimenti e fu un'orgasmo fulminante per entrambi.
"Non toglierlo mai" mi impose. Meravigliosamente il cazzo non perse consistenza.
"Ilde mi ha sempre informato che hai un cazzo di tutto rispetto e se può consolarti il cazzo del direttore non è come il tuo, solo che la trasgressione prende il sopravvento
e nei pernottamenti prendono sempre il matrimoniale. Ora con te però ci sono io"
Tutto il discorso col cazzo nella figa, con la lingua esplorava la mia bocca, me la succhiava, "Non vado più via, resto sempre con te" "irrealizzabile, amo sempre Ilde"
Altro orgasmo speciale alla parola Ilde. Sabrina stava benissimo, noi altrettanto, ci addormentammo abbracciati. Il segreto era il nostro patto. La frequentazione della nostra casa da parte di Lavinia aumentò notevolmente, a volte che se Ilde era a casa.
Sabrina ora accettava tranquillamente le attenzioni della nonna. si faceva fare tutto. A volte la preferiva a me, non parliamo poi di Ilde che a causa delle sue assenze non poteva neanche avvicinare la bambina che piangeva. In una delle rare notti che dormì a casa, in un momento di eccitazione, la invitai a parlarmi delle sue notti e confessarmi tutto che avrei accettato tutto pur di saperla felice. Riferì tutto, delle sue notti trascorse a scopare col direttore, che era meno dotato di me, aveva però una resistenza straordinaria nel venire, infatti mentre lui sborrava una sola volta lei aveva diversi orgasmi. "Se ti confessassi io una cosa come la prenderesti" "Dopo quello che ti ho rivelato, come potrei prenderla male, accetterei tutto perché ti amo. Il sesso è una cosa, altro è l'amore che sento per te" "Lavinia ha dormito nel nostro letto una notte"
La reazione fu inaspettata, volle essere scopata violentemente, ebbe una forte eccitazione tanto che venne immediatamente. Dopo un minuto... "Sono felice per mamma,
papà ha un carattere difficile e forse non la soddisfa, tante volte ho pensato di parlartene ma non ho avuto mai il coraggio" La liberazione dei rapporti cementò, qualora ne fosse necessario, ancora di più la nostra unione. Quando io, Lavinia ed Ilde in presenza, rivelammo i nostri segreti, altrettanto bella fu la reazione delle due donne che si unirono in un lunghissimo bacio sulla bocca. Certo che da quel giorno Lavinia a
casa sua c'era pochissime ore senza alcuna reazione da parte di Urbano. Era completamente dedicata a me, mi portava al massimo dell'eccitazione più volte nel corso della notte, spesso anche del giorno, era insaziabile, voleva sempre scopare.
Il massimo lo raggiungemmo quando una notte che Ilde dormiva a casa fece restare anche Lavinia. Fu una notte fantastica, un notte di sesso sfrenato. Ci svegliò il pianto di Sabrina che aveva fame.
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