Il potere - L'esame per la patente 2da parte

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Dalle 19 sono nel nostro bilocale in affitto. Sono eccitato dall'idea di come verrà e anche se verrà. Ho comprato nel pomeriggio una bottiglia di Champagne che ho messo in frigorifero e che quindi sarà a temperatura corretta. Fa caldo, come ovvio sia a luglio.
L'oscurità che sta per scendere non riuscirà a rinfrescare troppo l'aria. Ho optato per una camicia bianca che cade  sopra un paio di bermuda in jeans e mocassini eleganti tipo scarpe da vela.

L'ora prevista si avvicina in fretta e quando alle 19.55 il citofono suona sentire "Sono Rosanna" sono già eccitato. "Salga pure, 2do piano scala B".

Il bilocale si trova in una discreta palazzina a due piani nella cittadina dove ha sede la mia azienda.  Prendo la bottiglia di Champagne, la metto in una glacette su un vassoio tra due flutes. 

Ho già girato la chiave all'interno cosi quando sento suonare il campanello, mi basta dire "avanti". 

La porta si apre su un salotto ben arredato con un muretto basso che lo separa dal cucinino. Rosanna vi entra lentamente chiudendola dietro di sé. Mi trova seduto su un elegante poltrona in pelle scura da me scelta mesi addietro che completa l'arredamento del salotto composto anche da un divano ad elle, un mobile in legno a parete con un televisore LCD a 27 pollici e una bella libreria.

"Prego si accomodi Rosanna, benvenuta"

Capelli raccolti dietro, trucco di sicuro appropriato e più curato di quello che aveva in auto, un filo di rossetto. Un lungo soprabito leggero da cui appaiono scarpe in vernice nera a tacco alto.
La visione di una donna attraente, consapevole del proprio fascino. Lo sguardo invece tradisce la stessa rabbia della mattina, ma questo come allora la rende meravigliosa e sexy. Mentre stappo la bottiglia di Champagne versandolo nei flutes rimango seduto.

Un lungo, lunghissimo sguardo che percorre più volte la sua figura, in silenzio. Noto che comincia a sentirsi leggermente in imbarazzo, non regge a lungo i miei occhi, si guarda attorno come per evitarli.

Le porgo un flute e mi risiedo con il mio alzandolo
"Champagne per festeggiare una serata.... particolare Rosanna".
Scuote la testa fissando la bevanda dall'elegante colore giallo.
"Non c'è nulla da festeggiare stronzo, però ammetto che ha buon gusto"
"Rosanna glielo dico una sola volta, non esageri nelle sue esternazioni, questa sera il coltello dalla parte del manico l'ho solamente io"
"Bene, lei ha rispettato appieno l'orario, sulla seconda condizione...non ho dubbi che sarà calda e disponibile , ma forse mi è caduta sulla terza in quanto vedo una donna molto attraente e affascinante, ma credo che questa mise lei la usi spesso anche con suo marito".

La donna viene verso di me, appoggia il flute sul tavolino accanto alla mia poltrona e lentamente scioglie la cintura del soprabito che si apre  cadendo ai suoi piedi lasciandomi davvero metaforicamente a bocca aperta.

Un vestito nero lungo aperto davanti da uno spacco che arriva all'inguine e che fa intravvedere un perizoma nero e l'attaccatura di un reggicalze. Stretto in vita, due sottili lingue di tessuto su spalle bellissime, di sicuro di una donna che ha fatto sport, due aperture laterali sotto le ascelle che lasciano immaginare due seni sodi senza alcun intimo.

Mentre bevo un goccio di Champagne gioco per un attimo mettendo il flute tra i miei occhi e la sua figura.... lo sposto seguendolo lungo tutto il corpo.... quando lo riporto alla bocca noto che Rosanna si sta leggermente mordicchiando le labbra.

"Niente da dire, elegante, erotica, porca, lei ha soddisfatto il mio terzo requisito andando oltre quello che pensavo e questo mi intriga e mi fa pensare molto... Mi dica Rosanna che scusa ha trovato per il bel maritino stasera?"

Lo sguardo torna subito ad indurirsi.
"Questi se permette sono fatti del tutto miei quindi non insista"
"Ahi ahi Rosanna lei non vuole capire, non vuoi capire troietta che si sta bagnando perchè tu ti stai bagnando, che stasera non mi potrai negare nulla se vuoi la tua patente, quindi o entri in quest'ottica oppure quella è la porta".  
Volutamente passo al tu, per farle capire che quella sera decido solamente io quando e come. Sbuffa, scuote ancora la testa come fa spesso, ma capisce che non può andare oltre

"Gli ho detto che la mia migliore amica che lui sa essere stata da poco lasciata dal fidanzato storico voleva passare una serata con me, pizza poi cinema cosi fino alle  24 non mi cercherà, si fida molto di me".
"Interessante, intelligente e scommetto che qualcosa anche alla sua amica abbia dovuto dire per essere coperta in futuro". Sbotta ancora, ma risponde:
"Le ho detto che in città è sceso un mio ex che mi ha chiesto una cena insieme, una cosa del tutto innocente, anche lei sa che sono seria, ma che preferisco non dirlo a mio marito in quanto assai geloso".

Appoggio lentamente il flute sul tavolo....
scritto il
2023-01-23
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