Alessia da provocatrice a sub (seguito e finale della prima parte di ieri)
di
GeorgeSimenon
genere
dominazione
Come avevo promesso a chi mi ha scritto, pubblico la seconda inedita parte del mio primo racconto. In passato ho avuto esperienze su forum di psicologia sessuale (e criminale) che insieme alla storia sono le mie reali passioni fin dall'età giovanile. Questi retaggi mi hanno aiutato molto nei rapporti con le donne.
Direi per scelta in quanto amo la donna o la coppia che sappiano essere se stessi per poter scoprire situazioni nuove.
Tra l'altro sono un uomo con delle regole che amo rispettare: ad esempio mai storie con una mia cliente o con una mia dipendente anche nei casi come è accaduto in cui i tentativi seduttivi provenivano da loro, quindi questo riduce le opportunità.
Sorrido dentro di me, la vedo sparire sotto i portici. Mi gusto il tepore del sole ancora qualche istante, pago e mi dirigo pure io verso la stessa via in quanto la mia auto era parcheggiata in un garage della centralissima Via Roma. Dopo pochi metri distinguo la sua figura ferma davanti ad una boutique di lusso sull'altro lato di Via Po rispetto al mio...
Attraverso e la raggiungo fermandomi accanto a lei davanti alla vetrina di una boutique di abiti firmati multi marca con la ragazza con lo sguardo fisso su un manichino.
"Tailleur di Giorgio Armani, ottimo gusto davvero, eleganza, classe, sono certo le starebbe alla perfezione"
Apro una piccola parentesi, mi intendo poco nulla di moda femminile, solo che Armani è lo stilista adorato da mia moglie e quindi ne conosco molte creazioni, quel giorno fui quindi fortunato che la giovane guardasse quel capo. Vedo riflesso nella vetrina il suo viso che si gira un attimo per poi tornare sulla vetrina
"Ma chi è lei per avvicinarmi così senza permesso?"
"Linee eleganti, linee che fasciano, linee che avvolgono, linee che esaltano le forme femminili, tipiche di Armani, sarebbe perfetto per il suo corpo"
"Ma come si permette, le ho appena detto che non apprezzo questo suo modo di fare"
So bene che mi ha riconosciuto, immaginavo la sua reazione con chi prima in pochi secondi aveva ribaltato una situazione con lei seduta al tavolino in piazza Vittorio Veneto in cui si sentiva provocatrice, dominante, ritrovandosi poi in pochi istanti possibile preda. La sua voce però non ha la stessa forza e sicurezza delle sue parole, non le rispondo.
"Inoltre il color pervinca del tailleur bene si adatterebbe alla sua carnagione ambrata e ...al colore del suo intimo.."
"Ma.. ma.... lei è uno sfacciato, un porco, veda di smetterla"
"Probabilmente hai ragione, ma intanto non hai fatto un passo per allontanarti da me e continui ad essere affascinata da quel vestito"
"Chi le ha dato permesso di passare al tu"
"Penso sia corretto visto che solo pochi minuti fa ci tenevi cosi tanto a mostrarmi il tuo perizoma nero, le tue cosce tornite, la tua pelle bianca sopra le balze"
"Questo è troppo adesso la saluto e me vado"
Lo dice, ma senza scansarsi di un centimetro. Rimango in silenzio, poi lei accenna a muoversi per andare via.
"Bene piccola, ora hai due possibilità" la vedo bloccarsi come se fosse in attesa. "Andartene e rimanere con il desiderio di quel vestito chissà ancora per quanto tempo oppure seguirmi buona buona nel negozio"
Nel dirlo le passo accanto sfiorandole i lunghi capelli con una mano, apro la porta dell' elegante boutique ed entro lentamente.
Mi dirigo verso il bancone con lo sguardo fisso sullo specchio dietro la sorridente commessa che mi sta per accogliere. Vedo riflessa l'immagine della ragazza che guarda all'interno, gira un paio di volte su se stessa, sta combattendo una battaglia interiore, è davanti ad un bivio.
Sa che se entra in ogni caso avrà perso, da iniziale seduttrice, conquistatrice che si riteneva superiore solo per il fatto di essere bella e desiderabile, a giovane femmina conquistata, rapita da un uomo che le sta leggendo dentro e che ha messo a nudo le sue debolezze. Dopo qualche istante mette una mano sul pomello della porta ed entra con passo indeciso rapita dalla situazione e dalla visione di quei vestiti che probabilmente avrebbe continuato solo a desiderare.
"Buongiorno signorina, vorrei che cortesemente facesse provare il tailleur di Armani che avete in vetrina a mia nipote, ad una prima occhiata quello esposto dovrebbe essere della sua taglia"
"Buongiorno a lei, osservando sua nipote devo ammettere che oltre ad avere buon gusto nella scelta del capo, lei è anche un ottimo osservatore in quanto penso abbia ragione sulla compatibilità con la fisicità di sua nipote"
Ragazza assai sveglia la commessa. Se come penso ha capito benissimo che Alessia, questo il nome di colei che palesemente si sentiva a disagio, ma eccitata dalla situazione, nome che scoprirò in seguito, non è per niente mia nipote, non fa nulla per lasciarlo ad intendere.
Ci lascia qualche istante soli tornando poi con il capo svestito dal manichino "Scusate per l'attesa ho dovuto prendere quello in vetrina, mi segua pure signorina" Rientrano dopo pochi istanti, Alessia è bellissima, mi sorprende vedere una ragazza che poco prima sembrava una mangia uomini, essere cosi palesemente emozionata e commossa mentre si guarda allo specchio.
"Prima in camerino io e sua nipote abbiamo convenuto che non è nemmeno da ritoccare, sembra affatto apposta per lei"
"Concordo in pieno, farà impazzire d'invidia le sue amiche ed ecciterà il suo fidanzato. Lo incarti pure così saldo il conto e andiamo in quanto mia nipote deve tornare al lavoro"
Una volta usciti dopo essere stato salutato da un sorriso malizioso della commessa, ci ritroviamo sotto quei portici antichi che mi hanno sempre evocato non so perché trasgressione e altro.
"Mi chiamo Alessia, sono stagista in uno studio notarile qui in centro, mi sembrava corretto presentarmi, come fa a sapere che sono fidanzata?"
"Piacere Alessia, sei una bellissima ragazza, ti piace dimostrarlo, ti piace provocare, ma lo fai quando sei sola. Facile intuire che il tuo fidanzato non approverebbe questo tuo atteggiamento davanti a lui e quindi sfoghi le tue fantasie da sola"
Mi guarda in modo stupito, sembra che annuisca, so di averci visto, ma ancora emerge il suo orgoglio di non darmela vinta.
"Chissà , potrebbe essere, ora mi dica che cosa vuole da me alla fine, perché qualcosa di sicuro vuole"
"Nulla Alessia, non voglio da te proprio nulla, mi piacciono le cose belle, posso permettermelo e quel vestito era perfetto per te"
"Mi faccia capire, mi regala un vestito che costa un occhio e che mai avrei potuto comprare ed in cambio non mi chiede nulla?"
Sembra quasi delusa, come se questo sminuisse la sua autostima nel sentirsi bella e desiderabile per chiunque.
"Esatto, sei del tutto libera di salutarmi e di tornare al lavoro". Mi fissa come se fossi un alieno, stupita a dir poco.
"Ma la verità è che quella è l'ultima cosa che vuoi ora vero Alessia?"
"Mi scusi che cosa intende dire?"
"Voglio dire che lasciarmi così, tornare al lavoro, mentre sei bagnata tra le cosce, eccitata a dismisura per una pausa pranzo che mai avresti pensato così, la vivresti come una delusione"
"Si sba.. glia" di colpo la sua voce si incrina "di gro.. sso anche"
"Dici Alessia? e allora perché da qualche istante ti mordi nervosamente le labbra.... su troietta dimmelo, come mai?"E' palesemente sorpresa, reagisce con un "Non è ve... ro" senza fare nemmeno riferimento all'epiteto con cui l'ho chiamata cosa, che sdegnata avrebbe invece fatto un'ora prima.
"Facciamo cosi allora, io ti saluto, mi dirigo verso Via Roma, come penso sai tra 300 metri vi è un bellissimo hotel di lusso. Visto che ho tempo, entrerò e prenderò una stanza.... se è come dici tu succederà che mi riposo prima di tornare a Milano felice di aver trascorso una bella giornata, ma visto che penso di aver ragione io, vedrai che mi seguirai... " senza aspettare la sua reazione mi giro e lentamente mi avvio verso l'hotel.
Per qualche istante non sento nulla dietro di me, poi nitido, sempre più riconoscibile, il rumore di due tacchi e una voce, la sua
"Ciao Barbara, sono Alessia, scusami ma oggi ho un problema con mamma ci vediamo domani mattina"
Entriamo insieme nella hall e ci dirigiamo alla reception. Tengo una mano sulla schiena di Alessia e la sento fremere quando delicatamente passo le unghie sulla camicetta leggera sotto il giacchino del tailleur.
"Buongiorno io e mia nipote vorremmo una stanza per riposarci qualche ora dopo una mattinata intensa in giro". Nel parlare con la receptionist faccio scorrere lentamente, senza essere visto, la mano in basso palpando a lungo un culo stupendo che immaginavo cosi sodo. Vedo Alessia che fa fatica ad aprire la borsetta per porgere il suo documento alla ragazza dell'hotel.Le labbra socchiuse. E' straordinariamente eccitante così.
Una volta espletato il check-in, ci dirigiamo verso l'ascensore. Vi è una palpapile tensione erotica tra di noi, nessuno parla in quei pochi istanti di salita.
Come immaginavo la camera è bellissima, spaziosa, un misto di moderno nel contesto di un palazzo settecentesco tipico di quel gioiello che è Torino centro. Un salottino all'ingresso che poi sfocia nella camera da letto vera e propria con una porta che si apre sul bagno
Vado al frigobar, prelevo una bottiglia fresca di Franciacorta, l' apro e verso il contenuto in due flutes su un tavolino. Ne porgo uno ad Alessia e mi siedo comodo su un' elegante poltroncina.
"Perché sei qui Alessia?" la vedo andare verso il divano
"Rimani in piedi mentre mi rispondi" La vedo deglutire a fatica, ma rimane ferma al centro della stanza.
"Perchè non sei qui per quel regalo vero? ma per altro..."
"Non l'avevo mai fatto, mai, mi crede?" sembra davvero sincera e non ci sarebbe motivo di mentire.
"Ti credo Alessia, ma non mi hai risposto, evita che la cosa si ripeta".
"Sono qui perchè sei uno stronzo, perchè hai dimostrato di non avermi comprata anche se è una mia fantasia, perchè mi hai fatta sentire una ragazzina mentre pensavo di essere una donna fatale, perché la tua voce davanti alla vetrina cosi vicina a me mi ha scopato come nessuna prima".
"E quindi quando la commessa ti ha provato il vestito... ha sentito il profumo della tua figa bagnata vero Alessia? profumo di una troietta"
"Come..come fai a saperlo?".
"Immagino che i fremiti che ho sentito prima quando ti accarezzavo nella hall, li abbia sentiti anche lei mentre ti aiutava ad indossare il vestito e a chiuderlo dietro, vero? mi ha salutato con un sorriso troppo malizioso quando siamo usciti.... da una che aveva avuto prova tu non fossi....la mia nipotina preferita..".
"Vero mmmmm non credevo che il tocco di una donna mi facesse quell'effetto, si vede ero già.... fremente per altro" .
Notavo che più le parlavo, più la facevo confessare forti emozioni, più lei si eccitava.
"Ti osservavo muoverti prima. Da come cammini, da come muovi le braccia, certe pose, in passato sei stata di sicuro una ballerina".
"Incredibile, mi stupisci ogni istante sempre di più.... vero ho fatto Danza Classica e poi Contemporaneo per anni, adoro la musica e ballare".
Lascio il flute sul tavolino e mi dirigo verso l'impianto stereo, sintonizzo la filodiffusione su un canale che trasmette musica d'atmosfera."Fammi vedere come balli, fallo per chi ti sta seducendo, fallo per chi trasformerà a breve il tuo fidanzato in un cornuto".
La musica inizia a diffondersi nell'aria, Alessia appoggia il flute, chiude un attimo gli occhi come per captare il ritmo della melodia e poi inizia a ballare. E' brava, sa di esserlo, è nella sua zona di conforto. Si muove leggera, flessuosa. All'inizio sembra solo voler dimostrare quanto sia capace, ma poi, la situazione, il mio sguardo fisso nei suoi occhi alternato sul suo corpo giovane, lentamente la porta ad assumere pose e movimenti più sensuali, erotici. Incomincia a giocare con la gonna, si accarezza spesso i capelli, si gira spesso flettendo come se volesse mettere in evidenza il suo bellissimo culo. Sta partendo, da quando siamo entrati in quella stanza sapevo avrei potuto tutto con lei. ora so che lei non aspetta altro.
"Mentre balli toccati da sopra il perizoma troietta.... lentamente...."
"mmmmm si ...... sei un porco..... ma sei pazzesco.... mi stai allagando... guardami"
Con una mano solleva lentamente la gonna facendo passare l'altra sopra l'intimo senza fermarsi. Mentre sorseggio il vino, scavallo la gamba, le dischiudo, appare evidente la mia erezione, il suo sguardo corre subito al mio fallo teso, vedo che la mano aumenta la velocità sul suo sesso.
"mmmmm sei duro...., troppo eccitante quello che sto facendo, ma anche quel che vedi tu, vero porco?"
"Se ci tieni anche solo ad annusare da sopra i pantaloni cosa che vorresti fare già ora... spogliati lentamente mentre balli... "
"mmmmmm piaceresti anche alla mia migliore amica che a differenza mia.... di scrupoli con suo fidanzato se ne fa pochi"
"Piantala di divagare e fammi vedere se davvero vuoi il mio cazzo oppure sei solo capace di ballare e parlare"
Mi guarda con aria di sfida, ma tradisce un'eccitazione fortissima. Comincia a spogliarsi ballando.... giocando a lungo con la gonna, prima di lasciarla cadere a terra, rimane quindi in perizoma, camicia e giacchino. Poi lentamente sbottona entrambi rimanendo solo in intimo autoreggenti e scarpe.
"Ora comincia a gattonare per la stanza.... cagnolina.... su dimena per bene il culo"
"mmmmm si ....."
"scodella le tette sopra il reggiseno"
"mmmmmm bastardo... mi fai morire"
"scommetto che il fidanzatino non ti tratta cosi, mentre se ti leggesse dentro capirebbe bene la tua vera natura"
"si porco hai ragione, lui mi tiene su un piedistallo dorato, mi tratta da principessa"
"brava Alessia ora vieni verso di me con la lingua fuori.... come una cagnolina desiderosa e felice, proprio così, brava. E' per questo che passi il tuo tempo a far tirare il cazzo ad uomini maturi vero? sai che ti tratterebbero come meriti... ora annusa e lecca il mio pantalone"
"mmmmm.... buon sapore.... mmmm durissimo""brava ora con i denti abbassa la lampo, lentamente...."
E' bravissima ed eccitante. Quel giorno avevo scelto di non portare intimo quindi Alessia di colpo viene colpita su una guancia dalla frustata del mio fallo di marmo. Lo prendo con la mano e la schiaffeggio a lungo sul volto. Ruota impazzita la testa con la lingua in fuori per cercarlo. Dopo poco la prendo per i capelli da dietro sulla nuca e affondo la mia verga tra le sue labbra carnose.
Non aspettava altro. Comincia a leccare e a succhiare mugolando come se non lo facesse da tempo.
"Pensa se ora ti vedesse il fidanzatino Alessia.... per me si ecciterebbe" la tengo bloccata con la mano cosi non può rispondere."Pensa se vedesse la sua principessina a quattro zampe con un uomo che potrebbe essere suo padre" mugola in continuazione, si inarca. E'eccitatissima. "Vogliono la fidanzata casta e fedele, ma poi si segano se la sanno nelle braccia di altri"
"Scommetto che vuoi il mio cazzo tutto per te anche in figa vero troietta?" sempre con il mio fallo in bocca annuisce mugolando.
"Bene allora seguimi ..." mi separo da lei e prendendola per mano la porto dove aveva lasciato il cellulare."Se vuoi essere scopata come la troia che sei e che ti senti, ora chiami il cornuto mentre mi lecchi il cazzo, esegui"
"No dai ti prego.... come faccio? " lo dice senza molta convinzione, ma senza muoversi.
"Bene come vuoi Alessia" lo prendo e lo rimetto nei pantaloni che ancora indosso. Scuote la testa , si morde le labbra e lentamente porta la mano verso il cellulare. Abbasso ancora la lampo, si mette in ginocchio...Lo prende di nuovo in bocca e mentre comincia a leccarlo vedo fa partire una telefonata. Dopo pochi istanti si stacca "Buongiorno amore mio...." passa due volte la lingua sul cazzo "Ti ho chiamato perchè mi mancavi..."
julesmaigret60@gmail.com
Intanto desidero ringraziare chi ha letto la prima parte di ieri. Sono davvero sorpreso anche se sono conscio di essere anche nella vita uno che riesce a creare velocemente empatia e chi mi ha contattato all'indirizzo in calce dimostrando di avere intraprendenza e non solo curiosità di lettura anche se nei forum dove per anni mi sono confrontato l'attività era maggiore, forse erano momenti diversi. Rispondo anche a chi mi ha chiesto informazioni sull'età dei protagonisti: al tempo io avevo 54 anni oggi 59, Alessia 25.
Da esperienze passate in chat di psicologia sessuale gestite da professionisti o counselor, ho maturato la convinzione che un rapporto che parte dal virtuale sia la miglior garanzia quando due sconosciuti si conoscono. La donna, che purtroppo per caratteristiche maschiliste della nostra società rischia sempre di più per ovvi motivi, si trova protetta e garantita e quindi nel tempo può maturare in modo sereno l'idea che la persona con cui si intrattiene virtualmente sia giusta e credibile per lei. Per questo anche in questa mia prima esperienza da scrittore ho voluto dare un'impronta virtuale e sicura e i primi riscontri mi confermano della scelta fatta.
Grazie ancora
Direi per scelta in quanto amo la donna o la coppia che sappiano essere se stessi per poter scoprire situazioni nuove.
Tra l'altro sono un uomo con delle regole che amo rispettare: ad esempio mai storie con una mia cliente o con una mia dipendente anche nei casi come è accaduto in cui i tentativi seduttivi provenivano da loro, quindi questo riduce le opportunità.
Sorrido dentro di me, la vedo sparire sotto i portici. Mi gusto il tepore del sole ancora qualche istante, pago e mi dirigo pure io verso la stessa via in quanto la mia auto era parcheggiata in un garage della centralissima Via Roma. Dopo pochi metri distinguo la sua figura ferma davanti ad una boutique di lusso sull'altro lato di Via Po rispetto al mio...
Attraverso e la raggiungo fermandomi accanto a lei davanti alla vetrina di una boutique di abiti firmati multi marca con la ragazza con lo sguardo fisso su un manichino.
"Tailleur di Giorgio Armani, ottimo gusto davvero, eleganza, classe, sono certo le starebbe alla perfezione"
Apro una piccola parentesi, mi intendo poco nulla di moda femminile, solo che Armani è lo stilista adorato da mia moglie e quindi ne conosco molte creazioni, quel giorno fui quindi fortunato che la giovane guardasse quel capo. Vedo riflesso nella vetrina il suo viso che si gira un attimo per poi tornare sulla vetrina
"Ma chi è lei per avvicinarmi così senza permesso?"
"Linee eleganti, linee che fasciano, linee che avvolgono, linee che esaltano le forme femminili, tipiche di Armani, sarebbe perfetto per il suo corpo"
"Ma come si permette, le ho appena detto che non apprezzo questo suo modo di fare"
So bene che mi ha riconosciuto, immaginavo la sua reazione con chi prima in pochi secondi aveva ribaltato una situazione con lei seduta al tavolino in piazza Vittorio Veneto in cui si sentiva provocatrice, dominante, ritrovandosi poi in pochi istanti possibile preda. La sua voce però non ha la stessa forza e sicurezza delle sue parole, non le rispondo.
"Inoltre il color pervinca del tailleur bene si adatterebbe alla sua carnagione ambrata e ...al colore del suo intimo.."
"Ma.. ma.... lei è uno sfacciato, un porco, veda di smetterla"
"Probabilmente hai ragione, ma intanto non hai fatto un passo per allontanarti da me e continui ad essere affascinata da quel vestito"
"Chi le ha dato permesso di passare al tu"
"Penso sia corretto visto che solo pochi minuti fa ci tenevi cosi tanto a mostrarmi il tuo perizoma nero, le tue cosce tornite, la tua pelle bianca sopra le balze"
"Questo è troppo adesso la saluto e me vado"
Lo dice, ma senza scansarsi di un centimetro. Rimango in silenzio, poi lei accenna a muoversi per andare via.
"Bene piccola, ora hai due possibilità" la vedo bloccarsi come se fosse in attesa. "Andartene e rimanere con il desiderio di quel vestito chissà ancora per quanto tempo oppure seguirmi buona buona nel negozio"
Nel dirlo le passo accanto sfiorandole i lunghi capelli con una mano, apro la porta dell' elegante boutique ed entro lentamente.
Mi dirigo verso il bancone con lo sguardo fisso sullo specchio dietro la sorridente commessa che mi sta per accogliere. Vedo riflessa l'immagine della ragazza che guarda all'interno, gira un paio di volte su se stessa, sta combattendo una battaglia interiore, è davanti ad un bivio.
Sa che se entra in ogni caso avrà perso, da iniziale seduttrice, conquistatrice che si riteneva superiore solo per il fatto di essere bella e desiderabile, a giovane femmina conquistata, rapita da un uomo che le sta leggendo dentro e che ha messo a nudo le sue debolezze. Dopo qualche istante mette una mano sul pomello della porta ed entra con passo indeciso rapita dalla situazione e dalla visione di quei vestiti che probabilmente avrebbe continuato solo a desiderare.
"Buongiorno signorina, vorrei che cortesemente facesse provare il tailleur di Armani che avete in vetrina a mia nipote, ad una prima occhiata quello esposto dovrebbe essere della sua taglia"
"Buongiorno a lei, osservando sua nipote devo ammettere che oltre ad avere buon gusto nella scelta del capo, lei è anche un ottimo osservatore in quanto penso abbia ragione sulla compatibilità con la fisicità di sua nipote"
Ragazza assai sveglia la commessa. Se come penso ha capito benissimo che Alessia, questo il nome di colei che palesemente si sentiva a disagio, ma eccitata dalla situazione, nome che scoprirò in seguito, non è per niente mia nipote, non fa nulla per lasciarlo ad intendere.
Ci lascia qualche istante soli tornando poi con il capo svestito dal manichino "Scusate per l'attesa ho dovuto prendere quello in vetrina, mi segua pure signorina" Rientrano dopo pochi istanti, Alessia è bellissima, mi sorprende vedere una ragazza che poco prima sembrava una mangia uomini, essere cosi palesemente emozionata e commossa mentre si guarda allo specchio.
"Prima in camerino io e sua nipote abbiamo convenuto che non è nemmeno da ritoccare, sembra affatto apposta per lei"
"Concordo in pieno, farà impazzire d'invidia le sue amiche ed ecciterà il suo fidanzato. Lo incarti pure così saldo il conto e andiamo in quanto mia nipote deve tornare al lavoro"
Una volta usciti dopo essere stato salutato da un sorriso malizioso della commessa, ci ritroviamo sotto quei portici antichi che mi hanno sempre evocato non so perché trasgressione e altro.
"Mi chiamo Alessia, sono stagista in uno studio notarile qui in centro, mi sembrava corretto presentarmi, come fa a sapere che sono fidanzata?"
"Piacere Alessia, sei una bellissima ragazza, ti piace dimostrarlo, ti piace provocare, ma lo fai quando sei sola. Facile intuire che il tuo fidanzato non approverebbe questo tuo atteggiamento davanti a lui e quindi sfoghi le tue fantasie da sola"
Mi guarda in modo stupito, sembra che annuisca, so di averci visto, ma ancora emerge il suo orgoglio di non darmela vinta.
"Chissà , potrebbe essere, ora mi dica che cosa vuole da me alla fine, perché qualcosa di sicuro vuole"
"Nulla Alessia, non voglio da te proprio nulla, mi piacciono le cose belle, posso permettermelo e quel vestito era perfetto per te"
"Mi faccia capire, mi regala un vestito che costa un occhio e che mai avrei potuto comprare ed in cambio non mi chiede nulla?"
Sembra quasi delusa, come se questo sminuisse la sua autostima nel sentirsi bella e desiderabile per chiunque.
"Esatto, sei del tutto libera di salutarmi e di tornare al lavoro". Mi fissa come se fossi un alieno, stupita a dir poco.
"Ma la verità è che quella è l'ultima cosa che vuoi ora vero Alessia?"
"Mi scusi che cosa intende dire?"
"Voglio dire che lasciarmi così, tornare al lavoro, mentre sei bagnata tra le cosce, eccitata a dismisura per una pausa pranzo che mai avresti pensato così, la vivresti come una delusione"
"Si sba.. glia" di colpo la sua voce si incrina "di gro.. sso anche"
"Dici Alessia? e allora perché da qualche istante ti mordi nervosamente le labbra.... su troietta dimmelo, come mai?"E' palesemente sorpresa, reagisce con un "Non è ve... ro" senza fare nemmeno riferimento all'epiteto con cui l'ho chiamata cosa, che sdegnata avrebbe invece fatto un'ora prima.
"Facciamo cosi allora, io ti saluto, mi dirigo verso Via Roma, come penso sai tra 300 metri vi è un bellissimo hotel di lusso. Visto che ho tempo, entrerò e prenderò una stanza.... se è come dici tu succederà che mi riposo prima di tornare a Milano felice di aver trascorso una bella giornata, ma visto che penso di aver ragione io, vedrai che mi seguirai... " senza aspettare la sua reazione mi giro e lentamente mi avvio verso l'hotel.
Per qualche istante non sento nulla dietro di me, poi nitido, sempre più riconoscibile, il rumore di due tacchi e una voce, la sua
"Ciao Barbara, sono Alessia, scusami ma oggi ho un problema con mamma ci vediamo domani mattina"
Entriamo insieme nella hall e ci dirigiamo alla reception. Tengo una mano sulla schiena di Alessia e la sento fremere quando delicatamente passo le unghie sulla camicetta leggera sotto il giacchino del tailleur.
"Buongiorno io e mia nipote vorremmo una stanza per riposarci qualche ora dopo una mattinata intensa in giro". Nel parlare con la receptionist faccio scorrere lentamente, senza essere visto, la mano in basso palpando a lungo un culo stupendo che immaginavo cosi sodo. Vedo Alessia che fa fatica ad aprire la borsetta per porgere il suo documento alla ragazza dell'hotel.Le labbra socchiuse. E' straordinariamente eccitante così.
Una volta espletato il check-in, ci dirigiamo verso l'ascensore. Vi è una palpapile tensione erotica tra di noi, nessuno parla in quei pochi istanti di salita.
Come immaginavo la camera è bellissima, spaziosa, un misto di moderno nel contesto di un palazzo settecentesco tipico di quel gioiello che è Torino centro. Un salottino all'ingresso che poi sfocia nella camera da letto vera e propria con una porta che si apre sul bagno
Vado al frigobar, prelevo una bottiglia fresca di Franciacorta, l' apro e verso il contenuto in due flutes su un tavolino. Ne porgo uno ad Alessia e mi siedo comodo su un' elegante poltroncina.
"Perché sei qui Alessia?" la vedo andare verso il divano
"Rimani in piedi mentre mi rispondi" La vedo deglutire a fatica, ma rimane ferma al centro della stanza.
"Perchè non sei qui per quel regalo vero? ma per altro..."
"Non l'avevo mai fatto, mai, mi crede?" sembra davvero sincera e non ci sarebbe motivo di mentire.
"Ti credo Alessia, ma non mi hai risposto, evita che la cosa si ripeta".
"Sono qui perchè sei uno stronzo, perchè hai dimostrato di non avermi comprata anche se è una mia fantasia, perchè mi hai fatta sentire una ragazzina mentre pensavo di essere una donna fatale, perché la tua voce davanti alla vetrina cosi vicina a me mi ha scopato come nessuna prima".
"E quindi quando la commessa ti ha provato il vestito... ha sentito il profumo della tua figa bagnata vero Alessia? profumo di una troietta"
"Come..come fai a saperlo?".
"Immagino che i fremiti che ho sentito prima quando ti accarezzavo nella hall, li abbia sentiti anche lei mentre ti aiutava ad indossare il vestito e a chiuderlo dietro, vero? mi ha salutato con un sorriso troppo malizioso quando siamo usciti.... da una che aveva avuto prova tu non fossi....la mia nipotina preferita..".
"Vero mmmmm non credevo che il tocco di una donna mi facesse quell'effetto, si vede ero già.... fremente per altro" .
Notavo che più le parlavo, più la facevo confessare forti emozioni, più lei si eccitava.
"Ti osservavo muoverti prima. Da come cammini, da come muovi le braccia, certe pose, in passato sei stata di sicuro una ballerina".
"Incredibile, mi stupisci ogni istante sempre di più.... vero ho fatto Danza Classica e poi Contemporaneo per anni, adoro la musica e ballare".
Lascio il flute sul tavolino e mi dirigo verso l'impianto stereo, sintonizzo la filodiffusione su un canale che trasmette musica d'atmosfera."Fammi vedere come balli, fallo per chi ti sta seducendo, fallo per chi trasformerà a breve il tuo fidanzato in un cornuto".
La musica inizia a diffondersi nell'aria, Alessia appoggia il flute, chiude un attimo gli occhi come per captare il ritmo della melodia e poi inizia a ballare. E' brava, sa di esserlo, è nella sua zona di conforto. Si muove leggera, flessuosa. All'inizio sembra solo voler dimostrare quanto sia capace, ma poi, la situazione, il mio sguardo fisso nei suoi occhi alternato sul suo corpo giovane, lentamente la porta ad assumere pose e movimenti più sensuali, erotici. Incomincia a giocare con la gonna, si accarezza spesso i capelli, si gira spesso flettendo come se volesse mettere in evidenza il suo bellissimo culo. Sta partendo, da quando siamo entrati in quella stanza sapevo avrei potuto tutto con lei. ora so che lei non aspetta altro.
"Mentre balli toccati da sopra il perizoma troietta.... lentamente...."
"mmmmm si ...... sei un porco..... ma sei pazzesco.... mi stai allagando... guardami"
Con una mano solleva lentamente la gonna facendo passare l'altra sopra l'intimo senza fermarsi. Mentre sorseggio il vino, scavallo la gamba, le dischiudo, appare evidente la mia erezione, il suo sguardo corre subito al mio fallo teso, vedo che la mano aumenta la velocità sul suo sesso.
"mmmmm sei duro...., troppo eccitante quello che sto facendo, ma anche quel che vedi tu, vero porco?"
"Se ci tieni anche solo ad annusare da sopra i pantaloni cosa che vorresti fare già ora... spogliati lentamente mentre balli... "
"mmmmmm piaceresti anche alla mia migliore amica che a differenza mia.... di scrupoli con suo fidanzato se ne fa pochi"
"Piantala di divagare e fammi vedere se davvero vuoi il mio cazzo oppure sei solo capace di ballare e parlare"
Mi guarda con aria di sfida, ma tradisce un'eccitazione fortissima. Comincia a spogliarsi ballando.... giocando a lungo con la gonna, prima di lasciarla cadere a terra, rimane quindi in perizoma, camicia e giacchino. Poi lentamente sbottona entrambi rimanendo solo in intimo autoreggenti e scarpe.
"Ora comincia a gattonare per la stanza.... cagnolina.... su dimena per bene il culo"
"mmmmm si ....."
"scodella le tette sopra il reggiseno"
"mmmmmm bastardo... mi fai morire"
"scommetto che il fidanzatino non ti tratta cosi, mentre se ti leggesse dentro capirebbe bene la tua vera natura"
"si porco hai ragione, lui mi tiene su un piedistallo dorato, mi tratta da principessa"
"brava Alessia ora vieni verso di me con la lingua fuori.... come una cagnolina desiderosa e felice, proprio così, brava. E' per questo che passi il tuo tempo a far tirare il cazzo ad uomini maturi vero? sai che ti tratterebbero come meriti... ora annusa e lecca il mio pantalone"
"mmmmm.... buon sapore.... mmmm durissimo""brava ora con i denti abbassa la lampo, lentamente...."
E' bravissima ed eccitante. Quel giorno avevo scelto di non portare intimo quindi Alessia di colpo viene colpita su una guancia dalla frustata del mio fallo di marmo. Lo prendo con la mano e la schiaffeggio a lungo sul volto. Ruota impazzita la testa con la lingua in fuori per cercarlo. Dopo poco la prendo per i capelli da dietro sulla nuca e affondo la mia verga tra le sue labbra carnose.
Non aspettava altro. Comincia a leccare e a succhiare mugolando come se non lo facesse da tempo.
"Pensa se ora ti vedesse il fidanzatino Alessia.... per me si ecciterebbe" la tengo bloccata con la mano cosi non può rispondere."Pensa se vedesse la sua principessina a quattro zampe con un uomo che potrebbe essere suo padre" mugola in continuazione, si inarca. E'eccitatissima. "Vogliono la fidanzata casta e fedele, ma poi si segano se la sanno nelle braccia di altri"
"Scommetto che vuoi il mio cazzo tutto per te anche in figa vero troietta?" sempre con il mio fallo in bocca annuisce mugolando.
"Bene allora seguimi ..." mi separo da lei e prendendola per mano la porto dove aveva lasciato il cellulare."Se vuoi essere scopata come la troia che sei e che ti senti, ora chiami il cornuto mentre mi lecchi il cazzo, esegui"
"No dai ti prego.... come faccio? " lo dice senza molta convinzione, ma senza muoversi.
"Bene come vuoi Alessia" lo prendo e lo rimetto nei pantaloni che ancora indosso. Scuote la testa , si morde le labbra e lentamente porta la mano verso il cellulare. Abbasso ancora la lampo, si mette in ginocchio...Lo prende di nuovo in bocca e mentre comincia a leccarlo vedo fa partire una telefonata. Dopo pochi istanti si stacca "Buongiorno amore mio...." passa due volte la lingua sul cazzo "Ti ho chiamato perchè mi mancavi..."
julesmaigret60@gmail.com
Intanto desidero ringraziare chi ha letto la prima parte di ieri. Sono davvero sorpreso anche se sono conscio di essere anche nella vita uno che riesce a creare velocemente empatia e chi mi ha contattato all'indirizzo in calce dimostrando di avere intraprendenza e non solo curiosità di lettura anche se nei forum dove per anni mi sono confrontato l'attività era maggiore, forse erano momenti diversi. Rispondo anche a chi mi ha chiesto informazioni sull'età dei protagonisti: al tempo io avevo 54 anni oggi 59, Alessia 25.
Da esperienze passate in chat di psicologia sessuale gestite da professionisti o counselor, ho maturato la convinzione che un rapporto che parte dal virtuale sia la miglior garanzia quando due sconosciuti si conoscono. La donna, che purtroppo per caratteristiche maschiliste della nostra società rischia sempre di più per ovvi motivi, si trova protetta e garantita e quindi nel tempo può maturare in modo sereno l'idea che la persona con cui si intrattiene virtualmente sia giusta e credibile per lei. Per questo anche in questa mia prima esperienza da scrittore ho voluto dare un'impronta virtuale e sicura e i primi riscontri mi confermano della scelta fatta.
Grazie ancora
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Commenti dei lettori al racconto erotico