Il collega

di
genere
etero

Quel momento in cui vieni scoperta e ti si ferma il cuore.

Quel eccitazione che piano piano cresce dentro di te fino a farti perdere il controllo e ti porta a fare cose che non avresti mai pensato di fare.

Il bisogno, il desiderio e la curiosità di essere toccata proprio da lui.

Questo è ciò che mi ha perseguitata per parecchi giorni.

Sono Molly una ragazza mezza italiana e mezza moldava, alta 1,75, mora e dalla carnagione un po’ olivastra. Qualche anno fa ho iniziato la mia prima esperienza lavorativa, come molta gente ho iniziato proprio a fare la cameriera in un ristorante. Aiutavo i miei genitori a pagarmi l’università di medicina, e aiutava me a non spendere soldi, infatti tra lavoro e studi non avevo tempo libero.

Luogo dove conoscere un sacco di gente, chi simpatico e che meno, e a volte essendo carina e gentile con i clienti, mi faceva guadagnare qualche soldo extra di mancia. Proprio questo mio atteggiamento ha attirato l’attenzione di un collega in cucina, diciamo che è il capo, 30 anni, non uno di quei ragazzi che vanno a farsi la ceretta e le sopracciglia dall’estetista, alto, due spalle enormi e un po’ fisicato. Quando ero vicino a lui spesso ridevo senza nessun motivo, solo per avere su di me il suo sguardo serio. Era un tipo molto gentile, e ultimamente scherzava con me. Mi diceva anche di non essere troppo gentile con i clienti, soprattutto con le tavolate di soli uomini ed in tavola un sacco di bottiglie vuote, forse è più facile prendere la mancia visto che sono bella e carina con loro però è facile che allungano le mani. Inutile dire che la mia attenzione si soffermava solo sulla parte in cui mi dice che sono bella e carina. È sempre stata una persona a modo ed affidabile, spesso il titolare del ristorante lascia a lui il compito di aspettare che il personale finisca e di chiudere il ristorante.

Una sera alle 24 finiamo il servizio, resta in sala solo l’ultimo tavolo da 5 persone conto già pagato ma non se ne vanno, il titolare manda a casa tutti e lascia me ad aspettare che si alzino e lo chef in cucina a finire di sistemare le sue cose per poi chiudere il ristorante.

Alle 24.30, finalmente se ne vanno, lo chef chiude a chiave la porta e va a cambiarsi, io finisco di apparecchiare e poco dopo mi reco anche io nello spogliatoio. Entro lui era in pantaloni e maglietta, mi dice di non preoccuparmi di entrare pure, potevo cambiarmi mentre lui era in bagno, mi spoglio in fretta fin quando mi viene una malsana idea di provare a spiare dalla porta del bagno.

Era una porta vecchiotta ed aveva ancora quelle serrature un po’ grandi, la chiave era stata smarrita da anni e vi era un chiavistello per chiudere da dentro. Butto l'occhio, il wc e proprio di fianco alla porta e ho un primo piano il suo pisello di una notevole dimensione che espelle con potenza in forte getto, va nel lavandino si lava cazzo e mani. Improvvisamente realizzo di non essermi rivestita, ero in reggiseno e mutandine. Bussa … Molly hai fatto? Posso uscire? In preda al terrore non so che fare non so che rispondere, dalla bocca completamente secca non riesco a proferire parola, sento il rumore del chiavistello che si sgancia, il mio cuore cessa improvvisamente di battere, cerco con lo sguardo qualcosa con cui coprirmi ma non trovo niente, mi rannicchio vicino ad un pouf in posizione fetale mentre lentamente si apre la porta.

Ehi stai bene? che fai lì per terra? Devi finire di cambiarti? Vado via

Non una sola parola mi usciva dalla bocca ero completamente paralizzata dalla vergogna. La sua mano si tende verso di me per aiutarmi ad alzare da terra, contemporaneamente una forte vampata di calore mi sale verso il viso e sento le guance parecchio calde, in modo del tutto inconscio afferro la sua mano, abbassando lo sguardo verso il basso. Noto due cose imbarazzantissime, i miei capezzoli duri come il marmo che spingono con forza contro il mio reggiseno sportivo e i miei slip grigi completamente bagnati lungo la fessura della mia figa.

Inizio inspiegabilmente a tremare come se avessi i brividi del freddo, avverto un peso enorme sul petto, un peso che in realtà non c’è. Sento le labbra informicolate e un insolito calore che aumenta tra le mie cosce. Sono ormai in piedi e non so più che fare lo abbraccio con forza, mi metto in punta di piedi e gli bacio il collo. Nel sentire la sua barba pungere le mie labbra mi fa scattare un brivido che parte dal cervello fino a raggiungere la punta dei miei piedi.

Mi stacca da lui e ci fissiamo per un attimo interminabile, io mi perdo nei suoi occhi verdi, ho una voglia matta, voglio mordere ogni centimetro del suo corpo. Stavolta l’iniziativa la prende lui portando il suo viso verso il mio, il suo respiro mi entra in bocca ed il mio nella sua, le labbra si sfiorano, si accarezzano tra di loro. Respiriamo senza staccarci, le nostre lingue pian piano iniziano a danzare insieme mentre lui con forza mi cinge i fianchi. I miei capezzoli sfregano contro il petto di lui provocandomi ancora più piacere. Le sue mani salgono poco alla volta lungo la mia schiena, i pollici di lui si infilano sotto al mio reggiseno sportivo e me lo sfila da sopra, costringendomi per qualche secondo a staccarmi da lui. Mi trovo in una posa forzata completamente divorata dal suo sguardo, inerme davanti a lui vogliosa di essere il suo prossimo pasto. Provo a far ricongiungere le nostre bocche, ma la sua mi sfugge. Si china ben oltre le mie labbra, il calore umido della sua bocca accoglie il mio capezzolo, con dolcezza li succhia. Una mano con forza stringe il mio seno e lo accompagna alla sua bocca mentre con l’altra mi massaggia il fondoschiena. Una lunghissima tortura, sto morendo dalla voglia, sento l’umidità tra le mie cosce farsi sempre più abbondante mentre con le braccia stringo la sua testa verso il mio petto.

Ho i capezzoli arrossati e doloranti, mi prende, mi solleva e mi adagia sul pouf, io non faccio alcuna resistenza, si inginocchia davanti a me e con estrema lentezza mi sfila gli slip ormai fradici. Una sottile e denso filo di umori accompagnano gli slip che lentamente abbandonano il mio corpo lasciandomi ormai completamente nuda. Senza nessuna esitazione la sua testa si dirige verso il centro del mio piacere, la sua lingua calda ed un po’ ruvida percorre tutta la lunghezza dell’apertura, io in estremo silenzio mi godo tutto stringendo con forza il mio labbro inferiore tra i denti. Un turbinio di emozioni e sensazioni la sua lingua che sbatte ripetutamente con forza contro il mio clitoride, a sua saliva calda che si unisce ai miei umori e lentamente scendono sotto di me fino a scaldarmi il fondoschiena. La barba di lui sulle mie cosce mi fa impazzire, le gambe iniziano involontariamente a trema ed inconsciamente, stringo sempre con più forza il suo viso. Finalmente raggiungo quella scossa di piacere tanto attesa e desiderata, mi pervade tutto il corpo e mi fa fuggire dalla bocca ormai ansimante un urlo di piacere.

Passano alcuni secondi, mi devo riprende. Ho gli occhi chiusi, il calore del suo corpo mi fa capire che non ha abbandonato la posizione, sta aspettando me, sento il suo respiro sul mio sesso, gli accarezzo i capelli e bacio la testa. La sua sagoma possente si alza, vedo nei suo pantaloni qualcosa che preme con molta forza, se li slaccia, abbassa i boxer e lo libera davanti a me, duro, vene gonfie e ben definite, metà del glande spunta dalla pelle che a stento lo riesce a ricoprire, soprattutto una notevole dimensione, una mai provata finora. Mentre si toglie la maglietta io lo afferro, è caldissimo e davvero duro, libero con colpetto il glande e si gonfia ancor di più, provo ad infilarlo in bocca, lo sento pulsare contro il mio palato, la mia lingua percorre tutte le sue curve. è parecchio che non avevo quel gusto in bocca. La mascella inizia a dolermi mentre le sue mani accompagnano la mia testa in quel movimento ripetitivo, impazzisco al solo pensiero di poterlo avere dentro di me.

Lo lascio uscire dalla mia bocca e prendo fiato mentre la mia saliva mi cola dalla bocca, lui prende il pouf di prima lo appallottola per bene e mi ci mette sopra a pecora. Le mani di lui mi afferrano con forza il sedere, non ho né visuale né controllo, sento i pollici dirigersi verso la fessura e con forza allontana le chiappe l’una dall’altra portando al suo cospetto entrambi i miei orifizi più preziosi. Il respiro di lui si avvicina alla mia pelle, la sua bocca inizia a baciare dolcemente la mia figa. Inconsciamente io mi inarco sempre di più, un fruscio di aria fresca mi suggerisce che si è allontanato da me, fino a sentire il calore del cazzo sfregare su le labbra, tremo dall’eccitazione. Con forza lo sento entrare tutto dentro di me, sento le pareti premere intorno alla sua asta e la sensazione di pienezza mi pervade. Afferra i miei fianchi ed inizia a muoversi, sta toccando dei punti che nessun ragazzo aveva mai raggiunto, ed io come un giocatolo per cani ad ogni suo colpo emetto de strani ed incontrollati versetti, la mia umidita crescente facilita sempre di più i suoi movimenti che pian piano si trasformano in una vera e propria galoppata. Il mio sedere umido che sbatte contro il suo bacino, io che mugolo sotto ogni suo colpo, il respiro forsennato di lui, sembra proprio un asmr porno che ascolto sempre.

Cambiamo posizione. Lui si siede per terra, mi inviata ad andare in braccio a lui, entrambi con il busto alzato da terra, visi che si guardano, con le mani mi afferra il sedere e dà il ritmo, con la bocca mi afferra i seni, sto esplodendo di piacere, tremo senza sosta non so se sto avendo più orgasmi o uno solo e lungo, non sto capendo più niente sono solo in preda all’estasi del momento. Mi solleva e lo sfila da dentro di me lasciandomi seduta sulle sue gambe, mi sento vuota però allo stesso tempo lo sento ancora muoversi dentro di me, mi sorreggo sulle braccia mentre le mie gambe sono completamente umide di sudore e di umori, siamo separati dal suo enorme palo, lo afferra ed inizia e segarsi, e cosi eccitante vederlo giocare con il suo attrezzo, da lì a poco degli enormi schizzi mi colpiscono, dalla faccia al ventre, vengo coperta dal suo seme caldo che lentamente cola sul mio corpo.

Ci alziamo e ricevo un invito a seguirlo in doccia…
di
scritto il
2023-01-28
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