Mi sono fatta mio figlio
di
anna
genere
incesti
Eravamo appena tornati (io e mio figlio) a casa dopo una vacanza di due settimana in montagna, quando lo squillo del telefono mi portò alla realtà di tutti i giorni, era Nicolino un mio collega di scuola che premurosamente mi aggiornò sugli orari delle lezioni del lunedì successivo giorno in cui avrei ripreso l'insegnamento, la sua voce un po triste mi fece ritornare nell'ambiente del mondo scolastico pieno di arrabbiature, delusioni e taciti compromessi.
Comunque avevo ancora tre giorni di ferie e mi gettai alle spalle questi pensieri e fissai l'unica cosa che riscaldava la mia esistenza........ Luca mio figlio........ ricordo quando nacque avevo 18 anni io e suo padre eravamo giovanissimi con tanti sogni in testa e molti progetti, purtroppo una brutta malattia lo portò via in pochissimo tempo lasciandomi questa creaturina come essenza del nostro amore che affettuosamente chiamavamo “passerotto”, lui mi diede la forza si superare quei momenti tragici e penosi era piccolo e fragile e quel nomignolo gli si adattava a pennello.
Passarono gli anni e Luca era diventato un bellissimo ragazzo prossimo alla soglia del suo diciottesimo compleanno alto, biondo, atletico e muscoloso, insomma il sogno di tante mamme per le loro figlie.
Per una mamma era motivo d'orgoglio, sapere di avere creato, modellato una persona cosi dolce e premurosa ma nello stesso tempo virile e maschia, tutto ciò mi rendeva felice anche se a volte la sua irruenza sfociava nell'indiscrezione.
Mentre ero in camera mia al piano superiore per cambiarmi con abiti adatti per la casa Luca mi raggiunge poi sedendosi sul letto con modi spicci mi disse “ Dai mamma dai!! andiamo a mangiare qualcosa in pizzeria o da Mc. Donald, abbiamo il frigorifero vuoto ed avvicinandosi mi diede un bacio come sua abitudine sul collo con l'aggiunta di un piccolo morso, la cosa mi creo un leggero imbarazzo, ma quando con fare disinvolto mi schiaffeggiò il sedere soffermandosi su questa parte anatomica più del dovuto, l'imbarazzo lasciò il posto alla libido, ed una scossa partii dal cervello, percorse la schiena, ed arrivò all'inguine fino a farmi bagnare gli slip.
Alla fine di questa successione di eventi subentro la vergogna in effetti queste sensazioni una madre non avrebbe doto provarle, anche se....... nel mio caso alcune scusanti erano evidenti, una donna di solo 36 anni con ad una vita sessuale regolare se le viene interrotta questa routine è soggetta a ripercussioni negative e questo era quello che mi era capitato, inoltre la provocazione di mio figlio in quel momento era stata deleteria come gettare benzina sul fuoco, sta di fatto che uno stato di agitazione e nervosismo mi pervase, facendo sorridere Luca il quale resosi conto della situazione per stemperare l'ambiente dice:”OK mamma ti aspetto di sotto” ma dicendo questo non perse l'occasione di lanciarmi l'ultima frecciatina “Mamma mettiti le mutandine nere quelle basse di satin della Perla” rimasi senza fiato con la bocca semiaperta ma come diavolo faceva lui a sapere che tipo di biancheria avevo, sicuramente aveva frugato nei miei cassetti e fra me e me pensai “E bravo Luca..... sei proprio un maiale”.
Mangiammo da Mc. Donald e fra sguardi ammiccanti di ragazzine provocanti, sorrisini e segnali invitanti lanciati al mio Luca provai un senso di gelosia, Luca rispondeva discretamente con occhiate furtive finché una biondina liberatasi della sua timidezza venne al nostro tavolo e rivolgendosi a me disse: “Ciao sei sua sorella più grande vero?” In momento mi divenne automaticamente simpatica “Volevo chiedere a tuo fratello se poteva venire ad una festa domenica” Luca con gentilezza ma con aria divertita continuando il gioco basato sull'errore della mia reale funzione le disse: “Guarda che lo devi chiedere a me, non a mia sorella.”
Quando uscimmo dal locale ridemmo come matti poi Luca squadrandomi da capo a piedi disse: ”Certo mamma che al massimo di anni ne dimostri 28/29 sei carinissima con i Jeans il bomber e i capelli portati con la coda di cavallo sei fichissima, fu il più bel complimento che mio figlio potesse farmi, ma quando con il braccio mi abbracciò e mi strinse mi sentii mancare dalla felicità.
Girovagammo per il centro cittadino guardando negozi e vetrine, commentando e criticando il comportamento della gente che ci era attorno ma prima di arrivare al parcheggio dove si trovava la nostra auto Luca si bloccò e mi disse: “ Mamma ti pregooo!! continuiamo il gioco di prima, vedi quelli là sono alcuni miei compagni di scuola li voglio fare morire d'invidia fai finta di starci e di baciarmi con passione”
Mi scappava da ridere mi sembrava di essere tornata indietro negli anni e gli chiesi: “ Scusa Luca ma dove dovrei baciarti” anche se già m'immaginavo la sua risposta, lui con la più grande naturalezza rispose: “Ma che diamine sulla bocca mamma“ non potevo credere alle sue parole, ma questo gioco anche se pericoloso mi divertiva talmente tanto che accettai, mi guardai intorno che non ci fossero persone che conoscessi e l'avvisai di non eccedere con il bacio........ anche se dentro di me una sensazione mi diceva che sarebbe accaduto il contrario
Luca con modi calcolati accostò le sue labbra alle mie e mi baciò dolcemente la sua lingua forzò la difesa naturale dei denti ed avvolse la mia, avrei voluto staccarmi ma non feci nulla, ora nelle mie mutandine si stava riversando l'intero oceano atlantico, però sentivo di dovere attuare un comportamento più consono al mio ruolo di madre perciò mi staccai dalle sue labbra lo guardai con aria di finta severità, e mi allontanai seguita da Luca,
Esteriormente l'impressione di donna arrabbiata contrastava con il marasma che stava avvenendo dentro me, mio figlio mi aveva baciato e io avevo goduto, ma non volevo recedere dalla posizione che avevo assunto, perciò continuai su questa linea, salimmo in auto e silenziosi raggiungemmo la nostra abitazione, Luca per tutto il tragitto si chiuse in un rigoroso mutismo e soltanto quando entrammo nel cortile di casa mi chiese scusa facendo ammenda e proponendosi per una settimana come “lavapiatti ufficiale”, la cosa mi fece talmente ridere che ruppe quella atmosfera surreale e di riflesso il viso di mio figlio s'illuminò di felicità.
Durante l'arco della settimana questa storia mi si presentò con regolarità in orari e momenti incredibili provocandomi un'apatia verso le cose esterne, tanto da rifiutare anche l'incontro settimanale con il mio amico di letto, il sapore di gioventù e freschezza che erano sprigionate dalle labbra di Luca mi avevano stregato, al punto di spiare la sua vita privata, con la gelosia che solo un'amante sa provare verso la persona che ama.........eppure c'era stato solamente un bacio ma questa mia domanda non rispecchiava la realtà sicuramente più intrigante e complessa, il mio amore filiale si stava trasformando di giorno in giorno nel desiderio reale di averlo solo per me...in tutti i sensi.
Tutto accadde un mese dopo durante un viaggio verso la casa dei miei genitori, l'auto su cui viaggiavamo si ruppe a meta strada dalla nostra destinazione, e il meccanico che ci soccorse non avendo il pezzo di ricambio ci consigliò di fermarci nel piccolo Motel alle porte del paese di Vallechiara un piccolo borgo termale immerso nel verde dell'appennino Tosco Romagnolo nel frattempo lui si sarebbe attivato per ripararci l'autovettura.
il Motel era piccolo ma carino le stanze erano staccate dal corpo centrale che fungeva da Reception e sorgevano ai lati in due file per un totale di dieci stanze, quando entrammo una signora molto cordiale ci venne incontro e dopo essere venuta a conoscenza della nostra disavventura e regolarizzato la nostra posizione ci consegnò le chiavi di due miniappartamenti le stanze erano calde e graziose e dopo un veloce pasto consumato in una vicina pizzeria ci ritirammo nelle nostre rispettive camere.
Ero appena entrata quando Luca ridendo come un matto bussò alla mia porta e disse: “Mamma vieni nella mia camera c'è una coppia che sta facendo l'amore e una cosa incredibile vieni a sentire” ci guardammo in faccia e senza proferire parola i nostri volti s'illuminarono di una luce strana, la curiosità fu superiore alla discrezione e come due imbecilli ci mettemmo ad ascoltare i loro dialoghi, ci divertimmo un mondo a sentire il loro linguaggio che spaziava da frasi dolci a termini da scaricatore di porto, conditi da mugolii e urletti.
Dopo un po decidemmo di tornare nella mia stanza lasciandoli alle loro performance sessuali, Luca si sdraiò accanto a me nel letto e disse: “Mamma mi fai dormire da te non mi va di tornare di là” inutile negarlo ne fui felice, poi la sua presenza mi dava sicurezza.
Non erano ancora le venti, era presto per dormire per televisione non c'era nulla d'interessante perciò Luca propose di fare un giretto per il paese, una strana fregola ci prese entrambi come due ragazzini camminammo per le strette stradine che conducevano alla piazza centrale, incontrando tra si e no una mezza dozzina di persone la serata fredda ma limpida ci indusse a stringerci l'uno contro l'altra poi successe quello che non avrebbe dovuto succedere, in una stradina con poca illuminazione e ci trovammo abbracciati in un bacio appassionato le mani di mio figlio percorsero il mio corpo insinuandosi sotto la gonna e sollevandola nella parte posteriore, le sue mani palparono il mio sedere protetto solamente dalle mutandine e dal nylon dei collant, provai una sensazione dolcissima e visto l'ambiente freddina.
In un baleno rientrammo al motel non incontrammo nessuno nel vialetto che conduceva alle stanze, appena entrati in camera Luca mi sollevò di peso per i fianchi, per poi adagiarmi con dolcezza sul letto, mi tolse le scarpe con il tacco e guardandomi con aria di possesso mi sentii preda del suo magnetismo, mi massaggiò i piedi delicatamente, mi divaricò le gambe leggermente e le sue mani salirono lungo le caviglie e con maestria le percorsero fino alle cosce soffermandosi a lungo su questa parte anatomica del mio corpo centellinandone ogni centimetro......... le sue labbra si posarono sul nylon delle calze e il suo respiro caldo solleticò la mia pelle, percepii le vibrazioni delle sua mani nell'accarezzarmi l'inguine, erano talmente leggeri i suoi tocchi che sembravano battiti di ali di farfalla, nella mia vita mai avevo provato sensazioni più delicate e genuine come queste con estrema calma le mani afferrarono il bordo elasticizzato del collant e lo fecero scorrere lentamente verso il basso fino a sfilarmelo completamente, fui come paralizzata e non mi rendevo conto come un neo diciottenne potesse disporre di una cosi raffinata arte amatoria.
La sua curiosità spaziava nella galassia mamma con estrema semplicità lui faceva ed io non mi opponevo le sue mani toccavano punti che non avrei mai permesso a nessun altro uomo di toccare e quando il suo volto si diresse verso il mio inguine con l'intento di annusare gli odori del mio sesso non mi opposi anzi l'agevolai aprendo maggiormente le cosce e spingendo verso l'alto il bacino.
Nella mia vita avevo avuto diversi amanti dopo la morte di mio marito, fui posseduta nei modi e nei luoghi più svariati, partecipai a giochi amorosi con più uomini, mi prostituii diverse volte ma in tutta onesta mai avrei pensato di poter fare sesso con mio figlio.
Luca mi tolse le mutandine..... Il suo sguardo fissò intensamente il cespuglio biondo tra le mie gambe, con malizia divaricai leggermente le cosce per meglio mostragli la vagina il suo pene in erezione era la prova evidente del suo stato di eccitazione “Ti piace guardarmi, vero? Ti eccita vedere la tua mamma nuda solo per te “in quel momento mi sentii priva ogni di pudore, volevo dimostrargli che sua madre era principalmente una donna, che godeva come tutte le altre, e come tutte le altre veniva considerata (famigliari a parte) una femmina godereccia e viziosa e….....perché no!!!! anche puttana.
Rimasi un attimo in silenzio, guardando mio figlio toccarsi il pene........ma a quel punto decisi di prendere in mano la situazione, avvicinai la mia bocca al suo attrezzo, lo baciai e me lo l'introdussi in bocca, con un movimento ritmico la mia testa cominciò ad andare su e giù, Luca ne seguiva i movimenti in perfetta sincronia agevolando il mio compito, e godendone in pieno di questa mia iniziativa lo senti sibilare”Mamma mi fai morire”, il cuore mi batteva all'impazzata stavo facendo un pompino a mio figlio, forse stavo sognando.... no..no!! era tutto vero stavo vivendo un’esperienza sublime…. mi sentii immensamente troia… una grande troia una puttana senza alcun limite.
Ero talmente frastornata che non mi accorsi che le posizioni si erano invertite, ora era Luca che fra le mie cosce e stava leccando la mia vagina con maestria solcava dentro il mio antro in ogni increspatura violando ogni angolo recondito, la sua lingua titillava il mio clitoride in modo sapiente e vorace facendomi sussultare il mio corpo come percorso da una scarica elettrica, sentivo i miei umori fuoriuscire dalla vagina che accuratamente Luca raccoglieva con la lingua ed ingoiava...... la sensazione dolcissima ed estrema che provavo era chiaramente visibile nei miei capezzoli che si ergevano come chiodi sopra i miei seni.
Strinsi le cosce il più che potevo ed imprigionai la sua testa in una morsa che lo lasciò perplesso sentivo che stavo venendo e non volevo… Luca con aria interrogativa mi guardo ma non gli diedi il tempo di dire nulla avvicinai la mia bocca al suo volto e come un'invasata lo baciai senza una logica in continuazione togliendogli quasi il respiro, quando lui si rese conto che questa mia manovra era stata un diversivo per prolungare l'atto sessuale e posticipare il mio godimento accennò con un sorriso di approvazione e sollevandomi di peso mi sdraiò supina mi allargò le gambe a compasso,e posizionò il suo corpo sopra il mio, in quel momento mi resi conto che stava per avvenire un atto desiderato ma nello stesso tempo anche temuto.
Allargai più che potevo le cosce per facilitargli la penetrazione… ondeggiando il ventre avanti e indietro sentii il pene di mio figlio aprirsi un varco fra le labbra della mia vagina la sensazione che provai in quel momento mi fece raggiungere l'apice del godimento i miei nervi erano tesi come corde di violino e quando mio figlio cominciò a “Stantuffarmi” dentro la pancia cominciai a sobbalzare sotto i colpi possenti della spinta dei suoi reni, i testicoli urtavano il mio sedere e i tonfi cupi e ritmati dei nostri inguini che si scontravano fra loro facevano da colonna sonora a questo meraviglioso amplesso…..le mie gambe si strinsero intorno ai suoi fianchi per ricevere meglio il suo pene e per donargli più piacere possibile…..
Una vampata di calore avvolse il mio ventre ebbi solo la forza di dire:” Luca sto venendooooo piu forte....... cosiiiiii......stai facendo godere la tua mamma siiiiiii!!!! TESOROOO” mi sentii mancare per un attimo........... il piacere, il godimento fu cosi intenso che ebbi come un buio totale..... poi il respiro di mio figlio divenne affannoso e veloce e un mugolio accompagnato da spasmi muscolari che sconquassarono il suo corpo mi avvisarono che stava venendo dentro la mia pancia, un mare caldo e vischioso riempii ogni angolo della mia vagina in quel momento mi resi conto del tremendo pasticciaccio che avevamo combinato, Luca non era uscito in tempo e io non avevo avuto ( forse non avevo voluto) la prontezza di spostarmi lateralmente, il rischio che potessi rimanere incinta era molto alto dal momento che per ordine medico avevo interrotto la somministrazione di antifecondativi da circa un mese.
Sono passati circa due mesi fortunatamente non sono rimasta incinta ma da quel fatidico giorno io e Luca esteriormente siamo madre e figlio mentre tra le mura domestiche siamo due amanti teneri e lussuriosi con infiniti orizzonti davanti a noi, ed anche se io sono un poco contraria, mio figlio vorrebbe fare nuove esperienze con altre persone ma questa è un altra storia che verrà narrata successivamente.........
-mi sono fatta mio figlio-
Comunque avevo ancora tre giorni di ferie e mi gettai alle spalle questi pensieri e fissai l'unica cosa che riscaldava la mia esistenza........ Luca mio figlio........ ricordo quando nacque avevo 18 anni io e suo padre eravamo giovanissimi con tanti sogni in testa e molti progetti, purtroppo una brutta malattia lo portò via in pochissimo tempo lasciandomi questa creaturina come essenza del nostro amore che affettuosamente chiamavamo “passerotto”, lui mi diede la forza si superare quei momenti tragici e penosi era piccolo e fragile e quel nomignolo gli si adattava a pennello.
Passarono gli anni e Luca era diventato un bellissimo ragazzo prossimo alla soglia del suo diciottesimo compleanno alto, biondo, atletico e muscoloso, insomma il sogno di tante mamme per le loro figlie.
Per una mamma era motivo d'orgoglio, sapere di avere creato, modellato una persona cosi dolce e premurosa ma nello stesso tempo virile e maschia, tutto ciò mi rendeva felice anche se a volte la sua irruenza sfociava nell'indiscrezione.
Mentre ero in camera mia al piano superiore per cambiarmi con abiti adatti per la casa Luca mi raggiunge poi sedendosi sul letto con modi spicci mi disse “ Dai mamma dai!! andiamo a mangiare qualcosa in pizzeria o da Mc. Donald, abbiamo il frigorifero vuoto ed avvicinandosi mi diede un bacio come sua abitudine sul collo con l'aggiunta di un piccolo morso, la cosa mi creo un leggero imbarazzo, ma quando con fare disinvolto mi schiaffeggiò il sedere soffermandosi su questa parte anatomica più del dovuto, l'imbarazzo lasciò il posto alla libido, ed una scossa partii dal cervello, percorse la schiena, ed arrivò all'inguine fino a farmi bagnare gli slip.
Alla fine di questa successione di eventi subentro la vergogna in effetti queste sensazioni una madre non avrebbe doto provarle, anche se....... nel mio caso alcune scusanti erano evidenti, una donna di solo 36 anni con ad una vita sessuale regolare se le viene interrotta questa routine è soggetta a ripercussioni negative e questo era quello che mi era capitato, inoltre la provocazione di mio figlio in quel momento era stata deleteria come gettare benzina sul fuoco, sta di fatto che uno stato di agitazione e nervosismo mi pervase, facendo sorridere Luca il quale resosi conto della situazione per stemperare l'ambiente dice:”OK mamma ti aspetto di sotto” ma dicendo questo non perse l'occasione di lanciarmi l'ultima frecciatina “Mamma mettiti le mutandine nere quelle basse di satin della Perla” rimasi senza fiato con la bocca semiaperta ma come diavolo faceva lui a sapere che tipo di biancheria avevo, sicuramente aveva frugato nei miei cassetti e fra me e me pensai “E bravo Luca..... sei proprio un maiale”.
Mangiammo da Mc. Donald e fra sguardi ammiccanti di ragazzine provocanti, sorrisini e segnali invitanti lanciati al mio Luca provai un senso di gelosia, Luca rispondeva discretamente con occhiate furtive finché una biondina liberatasi della sua timidezza venne al nostro tavolo e rivolgendosi a me disse: “Ciao sei sua sorella più grande vero?” In momento mi divenne automaticamente simpatica “Volevo chiedere a tuo fratello se poteva venire ad una festa domenica” Luca con gentilezza ma con aria divertita continuando il gioco basato sull'errore della mia reale funzione le disse: “Guarda che lo devi chiedere a me, non a mia sorella.”
Quando uscimmo dal locale ridemmo come matti poi Luca squadrandomi da capo a piedi disse: ”Certo mamma che al massimo di anni ne dimostri 28/29 sei carinissima con i Jeans il bomber e i capelli portati con la coda di cavallo sei fichissima, fu il più bel complimento che mio figlio potesse farmi, ma quando con il braccio mi abbracciò e mi strinse mi sentii mancare dalla felicità.
Girovagammo per il centro cittadino guardando negozi e vetrine, commentando e criticando il comportamento della gente che ci era attorno ma prima di arrivare al parcheggio dove si trovava la nostra auto Luca si bloccò e mi disse: “ Mamma ti pregooo!! continuiamo il gioco di prima, vedi quelli là sono alcuni miei compagni di scuola li voglio fare morire d'invidia fai finta di starci e di baciarmi con passione”
Mi scappava da ridere mi sembrava di essere tornata indietro negli anni e gli chiesi: “ Scusa Luca ma dove dovrei baciarti” anche se già m'immaginavo la sua risposta, lui con la più grande naturalezza rispose: “Ma che diamine sulla bocca mamma“ non potevo credere alle sue parole, ma questo gioco anche se pericoloso mi divertiva talmente tanto che accettai, mi guardai intorno che non ci fossero persone che conoscessi e l'avvisai di non eccedere con il bacio........ anche se dentro di me una sensazione mi diceva che sarebbe accaduto il contrario
Luca con modi calcolati accostò le sue labbra alle mie e mi baciò dolcemente la sua lingua forzò la difesa naturale dei denti ed avvolse la mia, avrei voluto staccarmi ma non feci nulla, ora nelle mie mutandine si stava riversando l'intero oceano atlantico, però sentivo di dovere attuare un comportamento più consono al mio ruolo di madre perciò mi staccai dalle sue labbra lo guardai con aria di finta severità, e mi allontanai seguita da Luca,
Esteriormente l'impressione di donna arrabbiata contrastava con il marasma che stava avvenendo dentro me, mio figlio mi aveva baciato e io avevo goduto, ma non volevo recedere dalla posizione che avevo assunto, perciò continuai su questa linea, salimmo in auto e silenziosi raggiungemmo la nostra abitazione, Luca per tutto il tragitto si chiuse in un rigoroso mutismo e soltanto quando entrammo nel cortile di casa mi chiese scusa facendo ammenda e proponendosi per una settimana come “lavapiatti ufficiale”, la cosa mi fece talmente ridere che ruppe quella atmosfera surreale e di riflesso il viso di mio figlio s'illuminò di felicità.
Durante l'arco della settimana questa storia mi si presentò con regolarità in orari e momenti incredibili provocandomi un'apatia verso le cose esterne, tanto da rifiutare anche l'incontro settimanale con il mio amico di letto, il sapore di gioventù e freschezza che erano sprigionate dalle labbra di Luca mi avevano stregato, al punto di spiare la sua vita privata, con la gelosia che solo un'amante sa provare verso la persona che ama.........eppure c'era stato solamente un bacio ma questa mia domanda non rispecchiava la realtà sicuramente più intrigante e complessa, il mio amore filiale si stava trasformando di giorno in giorno nel desiderio reale di averlo solo per me...in tutti i sensi.
Tutto accadde un mese dopo durante un viaggio verso la casa dei miei genitori, l'auto su cui viaggiavamo si ruppe a meta strada dalla nostra destinazione, e il meccanico che ci soccorse non avendo il pezzo di ricambio ci consigliò di fermarci nel piccolo Motel alle porte del paese di Vallechiara un piccolo borgo termale immerso nel verde dell'appennino Tosco Romagnolo nel frattempo lui si sarebbe attivato per ripararci l'autovettura.
il Motel era piccolo ma carino le stanze erano staccate dal corpo centrale che fungeva da Reception e sorgevano ai lati in due file per un totale di dieci stanze, quando entrammo una signora molto cordiale ci venne incontro e dopo essere venuta a conoscenza della nostra disavventura e regolarizzato la nostra posizione ci consegnò le chiavi di due miniappartamenti le stanze erano calde e graziose e dopo un veloce pasto consumato in una vicina pizzeria ci ritirammo nelle nostre rispettive camere.
Ero appena entrata quando Luca ridendo come un matto bussò alla mia porta e disse: “Mamma vieni nella mia camera c'è una coppia che sta facendo l'amore e una cosa incredibile vieni a sentire” ci guardammo in faccia e senza proferire parola i nostri volti s'illuminarono di una luce strana, la curiosità fu superiore alla discrezione e come due imbecilli ci mettemmo ad ascoltare i loro dialoghi, ci divertimmo un mondo a sentire il loro linguaggio che spaziava da frasi dolci a termini da scaricatore di porto, conditi da mugolii e urletti.
Dopo un po decidemmo di tornare nella mia stanza lasciandoli alle loro performance sessuali, Luca si sdraiò accanto a me nel letto e disse: “Mamma mi fai dormire da te non mi va di tornare di là” inutile negarlo ne fui felice, poi la sua presenza mi dava sicurezza.
Non erano ancora le venti, era presto per dormire per televisione non c'era nulla d'interessante perciò Luca propose di fare un giretto per il paese, una strana fregola ci prese entrambi come due ragazzini camminammo per le strette stradine che conducevano alla piazza centrale, incontrando tra si e no una mezza dozzina di persone la serata fredda ma limpida ci indusse a stringerci l'uno contro l'altra poi successe quello che non avrebbe dovuto succedere, in una stradina con poca illuminazione e ci trovammo abbracciati in un bacio appassionato le mani di mio figlio percorsero il mio corpo insinuandosi sotto la gonna e sollevandola nella parte posteriore, le sue mani palparono il mio sedere protetto solamente dalle mutandine e dal nylon dei collant, provai una sensazione dolcissima e visto l'ambiente freddina.
In un baleno rientrammo al motel non incontrammo nessuno nel vialetto che conduceva alle stanze, appena entrati in camera Luca mi sollevò di peso per i fianchi, per poi adagiarmi con dolcezza sul letto, mi tolse le scarpe con il tacco e guardandomi con aria di possesso mi sentii preda del suo magnetismo, mi massaggiò i piedi delicatamente, mi divaricò le gambe leggermente e le sue mani salirono lungo le caviglie e con maestria le percorsero fino alle cosce soffermandosi a lungo su questa parte anatomica del mio corpo centellinandone ogni centimetro......... le sue labbra si posarono sul nylon delle calze e il suo respiro caldo solleticò la mia pelle, percepii le vibrazioni delle sua mani nell'accarezzarmi l'inguine, erano talmente leggeri i suoi tocchi che sembravano battiti di ali di farfalla, nella mia vita mai avevo provato sensazioni più delicate e genuine come queste con estrema calma le mani afferrarono il bordo elasticizzato del collant e lo fecero scorrere lentamente verso il basso fino a sfilarmelo completamente, fui come paralizzata e non mi rendevo conto come un neo diciottenne potesse disporre di una cosi raffinata arte amatoria.
La sua curiosità spaziava nella galassia mamma con estrema semplicità lui faceva ed io non mi opponevo le sue mani toccavano punti che non avrei mai permesso a nessun altro uomo di toccare e quando il suo volto si diresse verso il mio inguine con l'intento di annusare gli odori del mio sesso non mi opposi anzi l'agevolai aprendo maggiormente le cosce e spingendo verso l'alto il bacino.
Nella mia vita avevo avuto diversi amanti dopo la morte di mio marito, fui posseduta nei modi e nei luoghi più svariati, partecipai a giochi amorosi con più uomini, mi prostituii diverse volte ma in tutta onesta mai avrei pensato di poter fare sesso con mio figlio.
Luca mi tolse le mutandine..... Il suo sguardo fissò intensamente il cespuglio biondo tra le mie gambe, con malizia divaricai leggermente le cosce per meglio mostragli la vagina il suo pene in erezione era la prova evidente del suo stato di eccitazione “Ti piace guardarmi, vero? Ti eccita vedere la tua mamma nuda solo per te “in quel momento mi sentii priva ogni di pudore, volevo dimostrargli che sua madre era principalmente una donna, che godeva come tutte le altre, e come tutte le altre veniva considerata (famigliari a parte) una femmina godereccia e viziosa e….....perché no!!!! anche puttana.
Rimasi un attimo in silenzio, guardando mio figlio toccarsi il pene........ma a quel punto decisi di prendere in mano la situazione, avvicinai la mia bocca al suo attrezzo, lo baciai e me lo l'introdussi in bocca, con un movimento ritmico la mia testa cominciò ad andare su e giù, Luca ne seguiva i movimenti in perfetta sincronia agevolando il mio compito, e godendone in pieno di questa mia iniziativa lo senti sibilare”Mamma mi fai morire”, il cuore mi batteva all'impazzata stavo facendo un pompino a mio figlio, forse stavo sognando.... no..no!! era tutto vero stavo vivendo un’esperienza sublime…. mi sentii immensamente troia… una grande troia una puttana senza alcun limite.
Ero talmente frastornata che non mi accorsi che le posizioni si erano invertite, ora era Luca che fra le mie cosce e stava leccando la mia vagina con maestria solcava dentro il mio antro in ogni increspatura violando ogni angolo recondito, la sua lingua titillava il mio clitoride in modo sapiente e vorace facendomi sussultare il mio corpo come percorso da una scarica elettrica, sentivo i miei umori fuoriuscire dalla vagina che accuratamente Luca raccoglieva con la lingua ed ingoiava...... la sensazione dolcissima ed estrema che provavo era chiaramente visibile nei miei capezzoli che si ergevano come chiodi sopra i miei seni.
Strinsi le cosce il più che potevo ed imprigionai la sua testa in una morsa che lo lasciò perplesso sentivo che stavo venendo e non volevo… Luca con aria interrogativa mi guardo ma non gli diedi il tempo di dire nulla avvicinai la mia bocca al suo volto e come un'invasata lo baciai senza una logica in continuazione togliendogli quasi il respiro, quando lui si rese conto che questa mia manovra era stata un diversivo per prolungare l'atto sessuale e posticipare il mio godimento accennò con un sorriso di approvazione e sollevandomi di peso mi sdraiò supina mi allargò le gambe a compasso,e posizionò il suo corpo sopra il mio, in quel momento mi resi conto che stava per avvenire un atto desiderato ma nello stesso tempo anche temuto.
Allargai più che potevo le cosce per facilitargli la penetrazione… ondeggiando il ventre avanti e indietro sentii il pene di mio figlio aprirsi un varco fra le labbra della mia vagina la sensazione che provai in quel momento mi fece raggiungere l'apice del godimento i miei nervi erano tesi come corde di violino e quando mio figlio cominciò a “Stantuffarmi” dentro la pancia cominciai a sobbalzare sotto i colpi possenti della spinta dei suoi reni, i testicoli urtavano il mio sedere e i tonfi cupi e ritmati dei nostri inguini che si scontravano fra loro facevano da colonna sonora a questo meraviglioso amplesso…..le mie gambe si strinsero intorno ai suoi fianchi per ricevere meglio il suo pene e per donargli più piacere possibile…..
Una vampata di calore avvolse il mio ventre ebbi solo la forza di dire:” Luca sto venendooooo piu forte....... cosiiiiii......stai facendo godere la tua mamma siiiiiii!!!! TESOROOO” mi sentii mancare per un attimo........... il piacere, il godimento fu cosi intenso che ebbi come un buio totale..... poi il respiro di mio figlio divenne affannoso e veloce e un mugolio accompagnato da spasmi muscolari che sconquassarono il suo corpo mi avvisarono che stava venendo dentro la mia pancia, un mare caldo e vischioso riempii ogni angolo della mia vagina in quel momento mi resi conto del tremendo pasticciaccio che avevamo combinato, Luca non era uscito in tempo e io non avevo avuto ( forse non avevo voluto) la prontezza di spostarmi lateralmente, il rischio che potessi rimanere incinta era molto alto dal momento che per ordine medico avevo interrotto la somministrazione di antifecondativi da circa un mese.
Sono passati circa due mesi fortunatamente non sono rimasta incinta ma da quel fatidico giorno io e Luca esteriormente siamo madre e figlio mentre tra le mura domestiche siamo due amanti teneri e lussuriosi con infiniti orizzonti davanti a noi, ed anche se io sono un poco contraria, mio figlio vorrebbe fare nuove esperienze con altre persone ma questa è un altra storia che verrà narrata successivamente.........
-mi sono fatta mio figlio-
8
voti
voti
valutazione
2.9
2.9
Commenti dei lettori al racconto erotico