Se a scopare becchi la zia, non t’azzardare a… fare la spia! (Parte 1)

di
genere
voyeur

Storia vera. Già da adolescente ero decisamente sfigato: obeso, afflitto da forfora e incipiente calvizie, tormentato dai brufoli… Inutile dire che, negli anni ’90, ancora lontani dalle delizie erotiche di internet, il mio principale svago erano le seghe sui giornaletti porno… Un’estate in particolare la ricorderò per tutta la vita. Per la promozione all'ultimo anno ero riuscito a strappare ai miei la promessa di una vacanza in Sardegna e l’agognato telefonino (erano i primi, quelli con l’antennina e la tastiera analogica), mi ero beccato invece due materie a settembre e… addio Sardegna e telefono! Per giunta, i miei avevano programmato due settimane in crociera, ovviamente senza di me, pensando di “punirmi” visti i deludenti risultati scolastici. Abitavamo in una villa bifamiliare sul litorale a poche centinaia di metri dalla spiaggia, l’altra metà i miei la affittavano ogni estate, tranne nel mese giugno che era tradizionalmente riservato a mio zio Aldo e alla sua famiglia, che venivano dalla città. Quell’anno, poi, ci avevano chiesto di restare anche per tutto il mese di luglio. Lui, zio Aldo, un pacioccone occhialuto amante della birra, appassionato velista come i miei due cuginetti. La moglie… star indiscussa delle mie seghe adolescenziali! Grazia, gran figona, una milf 40enne per la quale sbavavo letteralmente! Capelli mesciati a chignon, non bellissima e un po' appesantita dalle maternità, qualche smagliatura e segni di cellulite sulla pancia e sulle cosce ma super-arrapante, magra con grosse tette e fantastici capezzoli a ciuccio che “bucavano” i vestitini aderenti e scollacciati da lei preferiti, culone da negra, sempre perfettamente depilata tranne la figa pelosa e riccioluta che si intravedeva quando l’estate in spiaggia indossava (si fa per dire!) tanga da paura… Insomma, avete capito perché mi ammazzavo di seghe su di lei!!! Ovviamente i miei non sapevano di avermi senza volerlo fatto felice, non vedevo l’ora di segarmi in… diretta sulla mia zia preferita, standoci così vicino! Con i miei in vacanza toccava a me quell’anno accogliere zii e cugini per la consegna delle chiavi. Al loro arrivo ci scambiamo i saluti, baci e abbracci con lo zione e i cuginetti mentre zia Grazia mi saluta con la solita freddezza, del resto mi ha sempre trattato con un malcelato disprezzo, so che mi chiama “trippone” e “pipparolo” con le sue amiche, ma a me non importa, non vedo l’ora di scendere in spiaggia e godermi lo spettacolo dei suoi fantastici tanga e magari riuscire a spiarla mentre prende il sole in topless in giardino… La mattina presto lo zione ha programmato un’uscita in barca: i ragazzini sono entusiasti, la mamma invece ancora assonnata si defila, la sento lamentarsi di essere stanca e di non sentirsi tanto bene, “… e poi lo sai che soffro il mal di mare!” aggiunge stizzita. Zio Aldo insiste un po’, ma niente da fare: dopo aver baciato marito e figli e annunciato che sarebbe scesa in spiaggia più tardi portando il pranzo, dal mio giardino la vedo fare “ciao ciao” sulla soglia prima di rientrare.

Tra le incombenze assegnatemi dai miei c’è quella di innaffiare tutti i giorni il giardino degli zii, decido di anticiparla per poter poi scendere in spiaggia anch’io senza altri impegni. Cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare zia Grazia che suppongo sia tornata a letto (ci manca solo che la faccia incazzare!!), apro il cancelletto del giardino di cui naturalmente ho la chiave. Distrattamente noto che vicino all’auto di mio zio c’è uno scooter che prima non c’era, mi sembra quello di Carlo, un ventenne molto macho e coatto, belloccio quanto odioso (ogni volta che mi vede mi chiede quanto sono ingrassato dall’ultima volta…), che d’estate si arrangia con piccoli lavoretti da idraulico ed elettricista nelle case dei villeggianti della zona. Penso che forse mio zio l’ha chiamato per la solita antenna della tivvù che fa i capricci e non ci bado più di tanto. Sto per srotolare il tubo dell’acqua quando mi arrivano gemiti e voci soffocate dalla casa! Lì per lì penso che mia zia stia guardando alla tivvù una delle sue telenovelas preferite, ma a parte l’orario improbabile mi sembra di riconoscere proprio la sua voce…
“Allora è vero che non si sente bene…” penso ingenuamente! Dopo un attimo di esitazione mi ricordo di avere anche le chiavi della porta, ovviamente i miei si sono raccomandati di usarle solo in caso di emergenza, ma se non è emergenza questa… Mi faccio coraggio, apro e mi trovo nel corridoio su cui si aprono le varie stanze, con una disposizione identica a casa mia. I rumori arrivano dalla porta socchiusa del soggiorno, mi accosto allarmato e sbircio all’interno. Resto a dir poco basito. Di fronte a me c’è il divano su cui la famigliola la sera guarda il televisore, zia Grazia è stesa sul fianco sinistro ma non guarda la tivvù e non mi sembra sofferente, tutt’altro… è tutta nuda tranne un’eccitante catenina dorata intorno ai fianchi, e non sta gustandosi la telenovela, bensì il cazzone di Carlo, che la scopa da dietro in perfetto side fuck!!!
“Ti piace come ti fotto, Grazia?!?”
“Mmmhh, sì che mi piace… wow sei proprio cazzuto amore mio… ooohh sssììì sfondami la fica, così, mi fai godere… supercazzo!!!” si sbrodola la zoccola in pieno orgasmo.
Sentire le oscenità della zia mi lascia sbalordito, se penso che al loro arrivo la sera prima ha ripreso severamente i miei cuginetti per un’innocente parolaccia!!! Ancor di più nel vederla slinguarsi avidamente con Carlo e poi leccarsi le labbra gemendo di piacere, mentre si sditalina freneticamente come una quindicenne! Senza neanche rendermene conto, mi ritrovo con il pisello in mano a segarmi come un porco, mi godo lo spettacolo da dietro la porta invidiando quel ragazzo poco più grande di me che ha la fortuna di chiavarsi una figona come mia zia!
Mentre la pompa da dietro, le strizza e le munge le tettone abbronzate su cui spicca il sottile segno bianco lasciato dal tanga, goloso le titilla i lunghi capezzoli a ciuccio, ogni tanto lei smette di masturbarsi per spingerlo con la mano a fotterla più a fondo.
“Dài che sborro, Grazia…” fa lui tirando fuori il cazzo e sbattendoglielo sulla pancia.
Affascinato, vedo la zia prendere in mano il cazzone nerboruto e scappellato di Carlo e segarlo di gusto fino a farsi schizzare copiosi getti di sborra sulla pancia e sulla figa villosa, che colano poi sul divano, mentre lui grugnisce di piacere.
“Porco che sei, ma che c’hai in quei coglioni da somaro?!?” lo rimprovera scherzosamente dandogli una strizzatina alle palle. “Fortuna che dicono che lo sperma fa bene alla pelle, e poi ho messo i giornali sotto, sennò macchiavamo il divano, già quel cornuto di mio marito è sospettoso e rompiballe…!” si lamenta mentre nuda, sudata e scarmigliata si sfila da sotto i giornali di gossip e di fotoromanzi che legge avidamente in spiaggia bagnati di sborra e sudore.
“Embè? Gli dicevi che sono macchie… del cazzo!! Ah-ah-ah” ride lui strizzandole una tetta mentre si alza asciugandosi il cazzo con un giornale. “A proposito del cornuto, quanto tempo abbiamo ancora?”
“Fammi sentire, speriamo che dove stanno c’è campo” fa lei prendendo il cellulare dal tavolino di fronte al divano e componendo il numero dopo aver tirato fuori l’antennina.
(segue)
di
scritto il
2024-12-22
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