Mary, la mia fruttivendola - Pt.4
di
specchioriflettente
genere
masturbazione
E’ una mattina molto tranquilla in ufficio. Diciamola tutta, non ho da fare proprio nulla e mi annoio. Non ho arretrati, né questioni urgenti da sbrigare. Muovo il mouse sullo schermo del PC senza uno scopo ben preciso.
Così, apro una finestra anonima nel browser ed entro in un sito pornografico. Dalle didascalie ed anteprime dei video, cerco quello più adatto a darmi dei momenti di piacere e trovo quello che più mi aggrada. Focalizzo, però, meglio l’immagine e noto una gran somiglianza, almeno da lontano, della girl in video niente popò di meno che con Mary, la mia giovane fruttivendola. Non entro neppure nel video che la mia mente inizia già a viaggiare, ripensando alla mia amante occasionale. Non ho bisogno di guardare un filmato perché trovo eccitazioni al solo pensiero di Mary.
Poggio allora una mano sulla patta e sento il pisello indurirsi. “Cazzo che effetto che mi provoca questa ragazza” penso ancora una volta… E il fatto di vederla ogni giorno in negozio certo non mi aiuta a non pensarla. Mi alzo e vado in bagno, allora.
Giunto davanti al water, mi sbottono i pantaloni e li lascio cadere giù, prendendo a massaggiarmi l’inguine, immaginando che in quel preciso istante lo stia facendo Mary al mio posto. Chiudo gli occhi e sento il suo fiato sul collo; le sue mani che continuano a massaggiarmi finché non sento le mutande aprirsi e scendere giù. Il mio cazzo ora è nella sua mano, ben massaggiato, ed io, per l’eccitazione, mi sono avvinghiato al suo culo.
Le sbottono i jeans in fretta e le abbasso gli slip. La metto faccia al muro, con la schiena inarcata e il fondoschiena in bella mostra. Mi ci fiondo, leccando l’orifizio per lubrificarlo, mentre con le dita pian piano entro dentro, allargandolo. Mary ansima, gradisce le mie attenzioni ed io muoio dalla voglia di penetrarla.
Così mi alzo, afferro il membro e lo pianto sull’ano di Mary, che comincia a dilatarsi man mano che io forzo l’ingresso. Lei geme sempre di più, in un misto di godimento e dolore che non mi fa desistere. Sono entrato, infatti, completamente nel suo sfintere e posso iniziare a stantuffare. Mary miagola e sorride; mi aggrappo ai suoi fianchi e muovo il bacino avanti e indietro, sempre più forte, finché non sento che sto per venire.
Avverto Mary della mia imminente venuta, lei continua a sorridermi e così lascio arrivare l’orgasmo, sentendo finalmente i coglioni che iniziano a svuotarsi, col seme che si riversa nel retto della mia amante. Ci resto dentro finché il pisello non torna alle sue dimensioni normali, poi esco e dopo averle baciato i glutei ci ricomponiamo.
Riapro, poi, gli occhi e rammento di essere da solo nel bagno di un ufficio. L’avevo quasi dimenticato! Il desiderio per Mary non si è affatto sopito, anzi la sega l’ha fatto aumentare e non vedo l’ora di trasformare in realtà il sogno appena fatto…
Così, apro una finestra anonima nel browser ed entro in un sito pornografico. Dalle didascalie ed anteprime dei video, cerco quello più adatto a darmi dei momenti di piacere e trovo quello che più mi aggrada. Focalizzo, però, meglio l’immagine e noto una gran somiglianza, almeno da lontano, della girl in video niente popò di meno che con Mary, la mia giovane fruttivendola. Non entro neppure nel video che la mia mente inizia già a viaggiare, ripensando alla mia amante occasionale. Non ho bisogno di guardare un filmato perché trovo eccitazioni al solo pensiero di Mary.
Poggio allora una mano sulla patta e sento il pisello indurirsi. “Cazzo che effetto che mi provoca questa ragazza” penso ancora una volta… E il fatto di vederla ogni giorno in negozio certo non mi aiuta a non pensarla. Mi alzo e vado in bagno, allora.
Giunto davanti al water, mi sbottono i pantaloni e li lascio cadere giù, prendendo a massaggiarmi l’inguine, immaginando che in quel preciso istante lo stia facendo Mary al mio posto. Chiudo gli occhi e sento il suo fiato sul collo; le sue mani che continuano a massaggiarmi finché non sento le mutande aprirsi e scendere giù. Il mio cazzo ora è nella sua mano, ben massaggiato, ed io, per l’eccitazione, mi sono avvinghiato al suo culo.
Le sbottono i jeans in fretta e le abbasso gli slip. La metto faccia al muro, con la schiena inarcata e il fondoschiena in bella mostra. Mi ci fiondo, leccando l’orifizio per lubrificarlo, mentre con le dita pian piano entro dentro, allargandolo. Mary ansima, gradisce le mie attenzioni ed io muoio dalla voglia di penetrarla.
Così mi alzo, afferro il membro e lo pianto sull’ano di Mary, che comincia a dilatarsi man mano che io forzo l’ingresso. Lei geme sempre di più, in un misto di godimento e dolore che non mi fa desistere. Sono entrato, infatti, completamente nel suo sfintere e posso iniziare a stantuffare. Mary miagola e sorride; mi aggrappo ai suoi fianchi e muovo il bacino avanti e indietro, sempre più forte, finché non sento che sto per venire.
Avverto Mary della mia imminente venuta, lei continua a sorridermi e così lascio arrivare l’orgasmo, sentendo finalmente i coglioni che iniziano a svuotarsi, col seme che si riversa nel retto della mia amante. Ci resto dentro finché il pisello non torna alle sue dimensioni normali, poi esco e dopo averle baciato i glutei ci ricomponiamo.
Riapro, poi, gli occhi e rammento di essere da solo nel bagno di un ufficio. L’avevo quasi dimenticato! Il desiderio per Mary non si è affatto sopito, anzi la sega l’ha fatto aumentare e non vedo l’ora di trasformare in realtà il sogno appena fatto…
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