Il guardone

di
genere
voyeur

Quanto vado a raccontare è realmente accaduto un pomeriggio di primavera, verso le 14.30, in una camera di un famoso motel nei pressi di Cusago.
Da tempo stuzzicavo mia moglie Silvia per invogliarla a fare del car sex per mostrarsi a qualche guardone che magari si sarebbe segato nel guardarla. Silvia ha 52 anni ed è una bellissima donna! Io di anni ne ho 58 e sono Luca.
Quel giorno volevo un po di privacy visto che desideravo fare all’amore con Silvia e a casa non era possibile vista la presenza dei nostri due figli. Così decidemmo, come altre volte, di andare al motel, come prima di sposarci. Però stavolta avevo memorizzato un numero di telefono di un singolo che si professava guardone. Costui aveva una certa età, circa 70 anni, ed era in pensione per cui disponibile a qualunque ora. Tra l’altro era anche vedovo. Più libero di così! Per cui lo chiamai di nascosto da Silvia e gli chiesi la disponibilità a giocare con noi ma il limite era solo guardare. Alla sua risposta positiva gli diedi appuntamento nel parcheggio antistante il motel per incontrarci e decidere se continuare o meno. In fondo Silvia non era a conoscenza di questo mio invito è quindi doveva avere lei voce in capitolo. Arrivati sul posto lui, Carlo, era già sul posto. Affiancai l’auto alla sua e ci presentammo. Era una persona distinta, affabile, per nulla aggressivo anzi quasi remissivo. Non ci fece fretta. Mia moglie era un po’ sulle sue perché non avvisata di questo incontro e dopo qualche minuto non diede il suo assenso. Io dissi a Carlo che non se ne faceva nulla e lui, per nulla offeso o disturbato dalla risposta negativa, ci salutò e si allontanò con l’auto.
Andammo al motel e presa la camera ci accingevamo ad entrare quando Silvia mi disse che se volevo potevo richiamare Carlo e farlo venire da noi ma solo per guardare. Non me lo feci dire due volte e chiamai Carlo il quale fu felice di ritornare sui suoi passi. Gli dissi il numero della camera e lo pregai di prenderne una per se per non destare sospetti. Passarono circa 15 minuti e sentimmo bussare alla porta. Aprii ed era Carlo. Lo feci entrare e gli dissi di accomodarsi come meglio credeva.
Silvia era sul letto, sdraiata su di un fianco. Carlo si accomodò sulla poltroncina che era a lato del letto dopo essersi tolto il soprabito e la giacca. Fu allora che Silvia mi chiamò a se’ e una volta al suo fianco iniziammo a baciarci. Ci accarezzavamo, vestiti, i fianchi, le gambe. Io alzai la gonna a Silvia mettendo in mostra le calze con il reggicalze indossate per l’occasione per me. Carlo guardava in silenzio. Dopo qualche minuto Silvia mi lasciò e si mise seduta sul letto con le gambe incrociate rivolta verso Carlo.
Ti piace? Ti piace guardarci?
Si, molto.
Ti piace guardare me? Cosa vorresti vedere in particolare?
Qualunque cosa va bene.
Qualunque? Ti piacerebbe guardarmi la figa?
Certamente!
Allora Silvia si tirò più su e distesa sul letto sollevò la gonna sino ai fianchi e lentamente, davanti a Carlo, si sfilò le mutandine. Io intanto ero dietro a lei e la sorreggevo mentre era seduta sul letto. Piegò le gambe verso l’alto e le divaricò. Ora era a gambe oscenamente aperte davanti a Carlo.
La vedi la mia figa, Carlo? Ti piace?
Si, mi piace.
Vedi come sono gonfie le labbra? E come sono bagnata? Lo vedi?
Cavolo se lo vedo.
E, dimmi, Carlo, ti è venuto duro? Ti è venuto duro a guardarmi?
Si, mi è venuto duro.
Cosa ti è venuto duro, Carlo, dimmi?
Il cazzo!!! Mi è venuto duro il cazzo!
Fammelo vedere, voglio vederlo.
A questo punto era venuto duro anche a me e mentre tenevo sollevato il busto di Silvia che era a gambe larghe davanti a Carlo le avevo slacciato la camicetta e le stavo torturando i capezzoli con le dita.
Carlo intanto si era spogliato. Era rimasto solo con una maglia di lana. Aveva il cazzo duro e se lo stava menando.
Carlo, guarda, ora la apro e te la mostro. La vedi? Guarda come è rorida, vedi come fila il mio piacere?
Silvia si era infilata prima un dito d poi due in figa dopo essersi titillata la clitoride e tra le dita filava il suo piacere.
È bellissima!
Vuoi sentire il profumo? Vieni qui a sentirne il profumo, il profumo di figa.
Carlo si alzò e senza smettere di segarvi avvicino il viso alla figa di Silvia sino quasi a toccarla.
Lo sentì il profumo? Mi piace che la guardi, che mi guardi mentre sono così a cosce larghe davanti a te, come una troia. Vero amore che sono una troia quando perdo la testa?
Sei una troia amore mio e ti piace troppo il cazzo!
Guarda Carlo, guardami anche il buco del culo. Lo vedi? Vedi come lo apro e lo chiudo stringendo i muscoli? Mio marito mi monta anche lì e dice che è come una seconda figa! Ora torna a sedere!
Luca, vieni qui. Sdraiati accanto a me.
Mi sdraiai e tu mi slacciasti i pantaloni e abbassati i boxer liberasti il cazzo, duro!!!
Guarda, Carlo, guarda come lo sego? Ti piace? È più grosso del tuo ma non importa. Ora guarda bene come lo prendo in bocca!!!
Hai fatto correre la lingua lungo l’asta per poi prendere in bocca il glande e succhiarlo. Poi sei scesa imboccandolo tutto e mentre con la mano accompagnavi la bocca lo succhiavi su e giù.
Segue seconda e ultima parte


scritto il
2023-02-13
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